Omaggio al geniale, “distrutto”, vivissimo Mickey Rourke

24 Apr

 

Al suo nome “tremavano” ma non l’hanno mai trattato, a Hollywood, col dovuto rispetto, se non quando era il “pollodalle uova d’oro.

 

Sempre “ribelle”, invidiato, quindi “infamato” dalle piccinerie e dalle tante fattucchiere, a partire da Kim Basinger, che, dopo averlo sbaciucchiato dappertutto, “lo” disprezzò paragonandolo a un posacenere.

Sì, Mickey ha sempre sofferto di troppa Bellezza. Nei suoi occhi, diabolici o d’angelo, c’è il mistero erotico della virilità, e delle ambigue “perversioni” ripudiate dal borghesismo sempre falso, imperante e “babbeotto”.

Ma è la gente che va per la “maggiore”.

 

Il termine “tamarro” mi ha sempre “insospettito” e irritato.

Un Uomo, nella sua autenticità, un po’, senza troppi fiocchettini da “bombonierella”, “lo” deve essere.

Nasce col diritto alla mascolina forza, se ne “a modo-ammorderna-modera” di civile educazione.

A mio avviso, spesso, se ne (in)castra…

“Cioccolatinizzando” la vera voce del Cuore, della pelle, delle sigarette “stronze” quel tanto che lo rendono amabile e carismatico.

 

No, che c’entrano gli omosessuali? Parlo dell’etero che non teme di “dircelo” tutto. E non si nasconde. Non gioca “coperto”, si scopre. È “nudo”.

 

Il “medio”, invece, sì, si rammollisce nel “tè”. Manca solo che “molli” tutto con una moglie “scassa..”, e l’opera “ambiziosa”, d’involontaria distruzione di se stesso, è bella che avvenuta.

Personalmente, poco avvenente.

 

Guardatelo Mickey, un testa di c… o che ha “scazzato” tutto.

Un mito e non un “idolo”, uno che lasciò il Cinema per “darle” e farsi massacrare il visino di pugni, per morire e poi rinascere.

 

Un Uomo sempre “al limite”.

 

Ho scelto alcune immagini “controverse” di Lui, del Lui adesso.

In forma smagliante anche con un po’ di pancia con le “ma(ni)glie”, con la sua bionda di grandi “appetiti”, con la sua “indiana” faccia da sberle.

Texano, forse il pistolero che “spara” anche solo nel suo leggendario “poteva”, invero “fu”, dunque, Egli “è”.

Nel “vuoto” della grandezza assoluta, dell’oltre.

 

Frammenti di due perle, che lo ritraggono per come Mickey s’incarna, senza maschere, in ruvidissimo, arrugginito “Rourkissimo”.

 

Un clown, uno sciupafemmine, un “fallito”, un genio, un puro perché sincero, “irrecuperabile”, già tramandato ai posteri, il pianto, la disperazione, quel gridarci in faccia “Certo, parlocchiate pure, me la rido, e ho ragione io”.

 

 

Cosa puoi dire a uno così?

Bravo…

 

(Stefano Falotico)

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