Mezzanotte e va la ronda di Sean Connery alla Lino Banfi: “Sentimi Al Capone! Ti spezzo la noce del capocollo!”

28 Nov

Un tepore si discordò ma non vuole dimenticare le orrende, balzane pazzie d’una famiglia orripilante che, presto, sarà appesa parimenti omicida alle loro folli pretese che tutti pendan, dipendenti, dalle loro labbra

Fui molto scrupoloso d’avvertimenti, ma il figlio insisté e sarà punitivo della “blasfemia” più sua recidiva.
Quando l’invidia non vuole ammettere il suo reato, preferisce spesso nascondere il cadavere d’altri oltraggi, seppellendo la verità sotto nuove (ah, ma puzzano) coltri di bugie, perseverando di coito e sadisticamente “goder” del Mal inflitto.

Eppure, secondo ogni favola di Collodi che si rispetti, tal “emerito” doveva imparar prima la proverbiale lezione: errare è unamo, perseverare è diabolico, soprattutto se sbagli i conti (anche in tasca, visto che presto sborserà non pochi quattrini…) e ti “diverti” a raccontare di cotte e crude(ltà) dinanzi al Diavolo in persona. Pinocchio sfotte il tuo nasino, mio Lucignolo con le tue “cicaline”.

Pinocchio è uno di cui volesti, violento, indagarne l’arbitrio che si ribellò al tuo falso moralismo da “Padreterno” e già ti mise in guardia, recandosi sotto casa tua solo per chiedere legittimamente una tua dichiarazione di gravissima colpevolezza.

Ma l’angelo fu picchiato d’offese raccapriccianti, perfin il padre, difensore d’”ufficio” del figlioletto reo ma non confesso, intervenì a frenar la giustizia, rigirando il coltello nella piaga e “implacabilmente” raggirando pure la “legge”. Che burattinaio.
Perché esiste una logica inconfutabile fra chi nasconde la “refurtiva” nello scheletro degli armadietti.
Se l’agnello vessato e “sacrificato” tramutasse in lupo, è consigliabile non andar nella tana dei lupi che lo costrinsero, di ricatti, alla “ricotta” del loro “pelo”.

Sì, se azzardi di troppo coraggio, un branco ancor più affamato potrebbe assalirti con maggior veemenza, e arrivare anche a denunciarti, perché sei tu il “disturbato(re)”.

Così, dall’ignoranza della caccia alle streghe, da superstizioni che marchia(ro)n il prossimo dell’oscurantista superstizione secondo cui le persone libere sono tacciabili di “schizofrenia” per l’omertosa conservazione “a lunga scadenza” della scemenza crassona e pasciuta di massa, cademmo tutti in tribunale.

Per reazioni al vile “assaggio”, tali vassalli, coperti dal “potere” sociale che “privilegia” sempre le ragioni di chi è coperto dietro i “pezzi di carta” (ad “attestar” le loro testardissime testone molto ottuselle), rischiaron di sbattere il savio in “manicomio”, solo perché “senza prove” esigé che tal porci non sporcassero più, di lorde menzogne e calunnie, una giovane e ben più viva coscienza, ma si prostrassero (in)tagliati alle “atroci” gran “crostatine” dell’aver alzato la cresta.

Ma il matto vero proseguì nella sua ostinazione.

Il sano di mente fu (mal)trattato per appurare che non (si) fosse sbagliato.

Gli anni trascorsero, e il matto continuò a ridacchiar di gusto, fiero d’aver soddisfatto il delirio d’aver fatto “impazzire” una persona troppo grande rispetto alla sua carne da frivolo stupratore delle verginelle.

Sì, costui passò l’adolescenza da sanguisuga, profittandosi di tutti. Dinanzi ai suoi professori, egli stesso s’”ammaestrava” di “furba” scaltrezza per ottener il passaporto che gli avrebbe dato “diritto” alle passerine. Che “glielo” accordavano da stonato che sognava Seattle ed è ancor da paparino, che paperini.
Si sa, in questa società, con una buona “laureetta”, di “aureola santissima”, puoi facilmente guadagnare tutte le “bone”.

E poter “affliggere” quelli “cani”, “buoni come il pane”.

Ma, nel suo progetto criminoso, gli eran sfuggiti troppi particolari, elementi che non van mai trascurati se si vuol compiere l’assassinio perfetto.

Innanzitutto, “Una passeggiata perfetta”, chiara, lapalissiana, incontrovertibile opera “sleeper” a ficcargli un paletto nel suo “cuoricino”, pietrificato a vita nel leggersi così, come la “Gioconda”, ritratto del suo specchio vergognoso proprio “bellino”.

Varie cartelle cliniche a rinchiuder ora “lui” nella clinica.
Che cazzo urla?

Perché, prima che possa immaginarlo, sarà chiamato a deporre. Ah, ma non era così a(r)mato il nostro “fiore all’occhiello” di suoi “fori?”. Forza, ti danzo attorno.Ti piace il “lento?” O il ritmo martellante?

Eh sì, caro fornicatore, credo che diventerai “magrissimo” nel forno crematorio.

Con “mutata” stima, il “muto”.

Che, eternamente, t’ha inculato “al muro”, mio mulo.

Chiaroveggenza, per evitare la lobotomia scappai dal “cuculo” di McMurphy, divenni il Jack Nicholson di Qualcosa (non) è cambiato perché la mia misantropia verso i miei coetanei stolti fu fraintesa per “fobia sociale”, e m’ammalai, di meccanismi di difesa compensative delle ossessioni “disordinanti”compulsive, al che, propulsivo chiesi tre giorni per la verità, non riuscii a dimostrare che ero un genio “idiotizzato” da dei cretini ebetissimi e mantenni però solo la promessa. Cioè, uno ad uno, tutti me li son fottuti, tali deficienti

Psicopatici, pedofili, “troie idrofile”, cinofili del filetto “sanguinolentissimo”, truculenti, non sono “deboluccio” nel vostro buco da “bucati” e, di “stuzzichino”, plano non piano, miei “paninari” appianai i torti, torcendovi il braccio di stesso “torchio”. Tordi, tontarelli, ecco il toro che sgranocchia i vostri torroncini. Vi butto giù dalla torre.

Basta, critici pagati a caro prezzo per pezzi che spezzan solo la vita del “Vorrebbero ma non possono, essendo degli Opossum che impararon a papparedella un est “latino” e ora son nel mio West di Tarantino. Ecco la rivoltella, bang, a terra(gno)”.

Sì, Django è tornato. Piantagrane, bombardieri e proprietari di piantagioni, non provate a scagionarvi di “zucchero di canna(ti)”, ecco, queste son le mie canne, fucilate eastwoodiane sparate a raffica.
Chi è quella? Tua moglie? A me non pare tanto figa, quindi le sparo.
Sì, è una che sparla solo come una pettegola. A te, invece, leccaculo e “braccio destro”, sarò mancino dei vostri “manici”. “Ammanicati” al mio “maccherone”, guarda come fuma bollente, dicesi pistolone contro te, mio “pistola”. Volevi recintarmi, ecco il cinturone, miei cinghialoni, io vi prendo a cinghiate.
Voleste arrestarmi per rendermi accigliato, io vi taglio.

Evviva Jim Morrison, mia origine mentale, che va da una Donna, le strappa anche il neo sulla terza natica dello “sgambetto”, e “inciampa” molto “involontariamente” nel Joker più ridente, “lì”, addentando-sbranando, abbranchiando!
Tutto tutto inchiappettando!

Sì, sono la Spanish Caravan dei Doors su spagnola “vaccara”. Allattami con quel seno, guarda come si “insinua”.
No, non voglio “inseminarti” né seminar il panico.
Ma “scimmiottare” con te.
Dai, dai, più forte.

Vai di cavallina, che c’importa delle varichine?
Questo è il “lavaggio” a 90 gradi.

Sono l’Uomo che unisce le mie baby a La Bamba.

E ballo, miei abbindolati.

Io boccerò voi e ora voglio altre “boccione”. Te, invece, “filerai” alla bocciofila. Sei palloso.

Io sono come Valens, non Ri(t)chie ma v’invalido.

Datemi del poveretto, basta che il “mio” sia provetto senza pompette, miei spompati.

Io faccio benzina, mettendo fire springsteeniano.

Datemi Katherine Heigl, la bionda, e diverrà rossa, datemi una rossa e arrosseremo.
Datemi quello e vedrà i sorci verdi.

Ecco, cosa significa farsi il culo. “Farvelo”.

Babbeoni, ecco il “babbo”. Ecco il regalo di Natale.
Ecco la “festività”.

Salutatemi quella “gran” megera di vostra madre.
Pare che, per salvarvi dall’ergastolo, stia battendo.

Non vi piaceva “sbattere?”.
Siete stati accontentati perfino da chi ha partorito la vostra demenza. Che sciagurata. Per rimborsare, deve “incassarli”.
Il loro padre, d’altronde, è sempre stato un puttaniere “affezionatissimo”

Più che Pinocchio, con questi qua, a cui faceva “pena” il mio genio, son stato un pene negli occhialuti miopi.

Buona vita a tutti.
Speriamo che il loro avvocato sappia difenderli alla grande, eviteranno forse la sedia elettrica, ma sotto i ponti dovran ripararsi dai tuoni.

Sì, l’unico Amleto sono io, non il “dottore della minchia” Marco Belelli, più comunemente conosciuto come divino Otelma.

Fra chi lo prende in culo, essendo Marco un gay della specie più cialtrona, preferisco Otello.

Ho detto tutto.
Io “zizzanio” da Iago.
E, da figo, inzucchero.
Perché, senza pagliaio, l’ago è il vostro rogo!

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Di nuovo in gioco (2012)
    Profetizzai che sarebbe stato un mezzo film.

    Clint è immortale in Walt Kowalski.

    Questo è un film falso, come il buonismo.

  2. Io sono leggenda (2007)
    Leggenda di che?

    Tu sei un Will Smith a cui te lo farò nero. Alì sono io!

  3. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
    E ora m’incazzo come Kevin Costner.

    In questa storia, mi pare che si sia andato troppo oltre.

    Vero “caponi?”.

    E pagherete…

    Andremo a casa del criminale e sputerà anche l’anima del suo “mouse“.

    Visto, far le smorfiettine? Musino?

  4. A History of Violence (2005)
    Carina casa, “fratello”.
    L’hai comprata con altre violenze?

    Ti ricordi di me? O volevi ottenebrarmi da “dolcetto?”.

    Ti ricordi quand’eravamo piccoli?
    Te lo ricordi vero?

    Ecco, comincia a tremare.

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