Muore anche Lou Reed. Oggi tocca a te, domani sempre a te, a me no…

27 Oct

Questa play non c’entra con Lou. Ma Lou era Lui, quindi basta con questi mort(uar)i di fame.

Passiamo a sdrammatizzare le tragedie… solo a fine play capirete il senso
 
Woody Allen o Clint Eastwood? Meglio “Ombre e nebbia del revenant”, fra la neve si vede? Secondo me, si gela. Figurato, sfigato o ramificato? FIFA? No, alle sfere preferisco le fighe. Ah ah!

Di come mi trasformai nei più grandi del Cinema, (in)compreso Woody Allen ma non raccolsi neanche un Oscar, però un posto nel carro merci: nessuna prima fila, solo i tramonti… del “Monco

La mia è una lunga storia, miei filibustieri. Comincia da quando nacqui ma, all’epoca, il Mondo non esisteva. Fui io a crearlo, un’invenzione bislacca di cui sinceramente mi pento.
Oltre a badar a me stesso, i problemi sono iniziati col sesso. Da allora, le prime scimmie hanno cominciato a imborghesirsi. Con l’evoluzione, alterati nelle spontanee erezioni, si van ad affidare (mai fidarsi, questi tromboni sono inaffidabili come Duffy Duck, andassero a farselo dare nonostante i danari) ora agli psichiatri mut(u)ati alle diagnosi formato “cazzo di cane”.
Gli uomini hanno perso le emozioni sincere, si son disinfettati con tropp’ovatta.
All’uovo di Colombo preferisco chi tromba sodo.
Sì, io non darei una lira a questi, sedan sol per rabbonirti ma ricevon le porcelle grazie alla tua elargita parcella, così mangian a sbafo le bone, a te non resta neppure il resto. Questa è una beffa, buffoni! Non sbavate! Non me la bevo. Lei te lo beve in un bicchiere.
C’è poco da ridersela sotto i baffi.
Sì, ti scarnificano, previo pagarli per le loro puttane (im)pazienti, quindi rimani pelle e ossa. Oltre allo scavo “archeologico” per farti… risalir la china, previo lavaggi mentali di varechine, t’imbarbariscono di rabbia, mantenendo l’esclusiva della visita “urgente”.
Ah sì, prima ti pungono, poi vengon unti dalle più “piagnucolose”. Vicino alle poltroncine, se lo fan “poltrire” con fazzoletto all’occorrenza. Che porcile! Basta con questi monologhi della vagina! Non vaticiniamo! Basta col Vaticano. Evviva il WC!
Serve a pulire le merde.

Di mio, posso dire che sono Zelig, conservo ancora una libertaria visione alla Robert Redford e tendo alla malinconia con picchi scroscianti quando nessuna scoscia per me.
Sono o non sono una zebra? Sì, maculato e non juventino.
Fra l’altro, mi sto (dis)umanizzando in Buster Keaton, sembra che sia catalettico, invece emotivamente fremo. Infatti, mi daran questo danno, l’infermità con tanto di sigaro… con solo due espressioni.
La mia vita è falotica… un Clint. Un clic, uno sparo, clisteri, miei pappagalli me la son fumata. Ingozzatevi. Meglio il gargarozzo che sputa il rospo!
Non è irato, credo tiri per il grilletto… Non è disagio, vi massaggio io!

I più grandi film, firmati Eastwood, sulle ingiustizie: Walt Kowalski qui a me incarnato, infatti si parte da Gran Torino… basta con le stronz(at)e. Cazzo! Tuffiamoci in “fredda” vasca! Basta con Vasco. Contro Rossi, uso la svastica!

Arida è l’umanità quando, testarda, non vuol capire, anzi s’ostina con far da caporale.
La classe privilegiata decreta canoni di “normalità” campati per aria.
Chi s’accontenta, gode? Al limite della saturazione, delle sopportazioni. Poi scoppia.
E, chi scopa con troppa prosopopea, vien travolto dalle rivolte(lle).
Talora, infatti, capita che un “taluno” non sia uno qualsiasi. E proprio non ci sta, che gran “testa di cazzo”, una “capra” incaponita, appunto. Ma, se sopra la panca la capra campa, sotto la panca non tutte le “capre” dormono… sempre. Ribaltano i detti e i dittatori. Alle vacanze a Capri, prediligo che sia tu a crepare! Sono imperatore totoiano. Isolato fra le sottane, senza Sole, impietrito e nel culo solidific(c)ato. Miei asini, non ho molto da spartire col vostro Bacco anale. Sono sabbatico, ballo la samba tra la fauna. Ho propensione al lento. Un (i)solista. Quasi surfista. Talvolta, eh già, si (ri)svegliano. E “sbarberanno” chi li “agnellizzò”. Il “bambino” ha sviluppato… lo stesso infrangibile, irto pelo dei “lupacchiotti” e non è uno scout. Scotenna. Che Odissea!
Dio, dove sei? Ulisse che fesso! Tutto per quella penna baciata di rima e telaio? Elena di Troia! Porca Madonna!
Si scatenerà il finimondo!
“Svettanti”, codesti bellimbusti martirizzarono, giudicarono di martelletti, martellando sempre sull’additare nella piaga. Inutile infervorarsi per spiegare. Ti piegano alle lor direttive. Non sbraitare, ti sederanno di bavagli. Tacendoti ad altro taglierino. La Legge del Taglione è più loro abusare non prevedendo che, se accoltellasti le anime, un ribelle potrebbe fregarsene del tuo sadismo e “revolverare” (evolvetevi, voltate piè di porco e di pagina) d’amplificato boomerang. Sì, soffre di un inguaribile masochismo, quindi non ha nulla da perdere. Anzi, l’aggrada proprio che insistano veementi, che lo “violentino”. Ciò alletta il crimine del (ri)torto. Non vuole sentire ragioni, anche se lo “imprigioneranno”. Preferisce pigiare, anche pigliarlo, piuttosto che farsi addormentare nel “pigiama” di tal osceno costume.
Evviva il nudismo! Che son questi scostumati consumisti col costumino? Siano onesti con noi stessi. Non ci avete steso! Si mostrassero per quel che hanno. Il mio è in tensione!
Perché credo di avere ragione di inutili invenzioni? Teorie di complotto? Pensa alla tua mignotta, ti tradisce, spiala. No, ho ragione, ché è “diverso”. Dunque, sragiono.
E non andavo minato dalla contaminazione. Lui, cioè (D)io, non si fa corrompere, romperà le catene e sveglierà, “lentamente”, le false coscienze dei “paciosi” dormienti. Meglio le vigne, almeno te la svigni.
Non si può addomesticare, ma non mastica risentimento. Non è rancore, è giustizia. Di vino! Basta divinizzarvi! Rizzatelo anche fra i divanetti!
E c’è una profonda “(in)differenza”. Con l’omertà puoi “asso(r)dare” ma la vocina dei colpevoli si sta ingigantendo di colpa torturante. Proporzionata alle angherie dei loro reiterati soprusi, dell’esagerato “spingere”.

Sette film monumentali ove le regole dei bastardi vengono soverchiate titanicamente da chi ha avuto il “pericoloso”, lodabilissimo coraggio di aprire bocca. Ha spalancato le fauci.
E (non) ha tenuto chiuse le pall(ottol)e.
Gli altri registi non c’entrano il bersaglio, molti attori sono io.
Quindi, sono Clint.
E Woody Allen? Vive a Manhattan. Prima o poi verrò alle mani con Woody.
Ma le riceverò.

Gran Torino

“Da manicomio”, da ospizio, un vecchietto rompicazzo, “volgare”, ignorante, della sua fottuta guerra non frega un cazzo ad anima “viva”.
In questo quartiere, sotto la scorza dell’orientale… contemplazione, stanno avvenendo troppe porcate. E questa è una di quelle troppo grosse. Perché non si può perdonare.
Non si deve, è un dovere morale. Il prete prova a dissuadere il nostro “vecchio”.
Non lo fermerà nessuno. A costo d’una missione da kamikaze. Sono cazzi! Miei bulli, al Clint saltan le rotelle!

Debito di sangue

Io potevo sospettare di tutti, tranne di te, sei il mio unico e “migliore” amico…
Adesso, te lo chiedo da signore, potresti cortesemente “voltarti?”.
Mostrami la schiena… mostro.

Mystic River

Ogni parola è superflua.
Una storia talmente incredibile che un libro di Stephen King sembra, a confronto, una barzelletta.

Invictus

Com’è possibile vivere una punizione del genere, protrattasi illimitatamente, e avere una forza sovrumana per reagire e vincere l’impossibile? Nella grandezza, risiede la “generosità” che lascia senza fiato.
Come una meta che si credeva irraggiungibile. Invece, Mandela riscoccante ha scioccato tutti. In questo stupore, il silenzio è d’obbligo.
Non è agiografia o retorica celebrare la stupefacente invincibilità del Cuore.

Million Dollar Baby

Va bene, chiudiamola qui. Mi sembra una straziante sofferenza.
Doveva essere un momento di rinascita. Ringraziamo l’omicida…
Sono Kevorkian, pratico eutanasia. Che Dio ti benedica.

Gli spietati

Torna per ammazzarlo. Non gli sembra il tipo e la provocazione continua.
E chi ha detto al “nostro” che non era… il tipo? Un tizio accanito. Assomiglia molto a mio padre. Se le lega al dito… Poi t’ammazza come un animale. Nel bel mezzo del non te l’aspettavi… pensavi fossi un rincoglionito da tè “inglese?”. I canini! Avete sfregiato una cagna. Non sono una cariatide!

Potere assoluto

Nessuno confesserà. Sei stato l’unico testimone dello scandalo…
E allora lo (in)castrerò. Se non mi credi capace, ti sei sbagliato.
La tua vita, “presidente di che?”, è finita.
Di solito, quando un’ossessione mi fa “male”, la devo curare…
Sai, più passano le stagioni, e più la ferita cresce. Anziché addolcirsi, diventa sempre più forte. E adoro metterti paura. Questa tua paura la voglio.
Mi riconcilia…

Lou Reed era come me, se ne fregava dei benpensanti e oggi (non) è un perfect day.
Da che mi ricordi, dal 13 Settembre 1979, giorno della mia nascita, il Mondo (non) è migliore.

Verso il 2000, anno “millenario”, svolsi servizio civile presso la Cineteca di Bologna. Gli “adulti” si facevan le canne, Farinelli gozzovigliava nell’emulare Ghezzi, il fratello di Bertolucci Bernardo si spacciava per regista “importante”, invitando Anna Karina su accarezzarglielo a mo’ senilmente “affascinandola”.
Il direttore del reparto “manifesti”, a cui ero addetto in vesti da obiettore di coscienza, manifestava il suo “amore” a una sorca… di commessa che glielo leccava fra un adesivo e l’altro. Talvolta, in lontananza, li udivo “rombeggiare” in bagno, rumori di fondo trombanti perfettamente “inton(ac)ati” alle pareti consumate sullo “sgretolante” quasi in pericolo di crollo su tanto di colante “(in)ascoltato”, percepito in maniera “attacchina”. Insomma, il direttore lo erigeva alla svergognata scalza in stil canino, gli altri erano maniscalchi mezzi falli(ti).

Fra questi, due tizi a me simpatici. Uno m’invitava spesso a casa sua.
Non ho mai capito perché, insistentemente, mi chiedeva se sua moglie era di mio “gradimento”. Detta fra noi, faceva vomitare peggio delle lasagne che ogni volta cucinava. Ce n’era di besciamella, comunque…

In combutta “lestofante”, post sessantotto di “noi altri che voi giovani dovete imparare cos’era la musica underground al ciuffo di banana di Warhol e Nico prima dell’avvento di Maria De Filippi”, inneggiavano sempre a Lou Reed.

Cominciai ad ascoltarlo. In più di un’occasione, mi “spinse” al suicidio.
La sua voce si bilanciava magnificamente al mio eterno stato depressivo-angelico alla Wim Wenders.

Ora, diciamocela. Lou Reed, se lo ved(ev)i così, e non lo conosci (presente immortale del Verbo), indubbiamente è un raro esemplare di australopiteco col chiodo. Poi slaccia le “corde” e ti aggancia.

Lou Reed era, è un grande ma adesso ci spariamo il greatest di costui, ah ah!

Il BOSS!

Se non vi piace, andate a fare in culo!

Anni fa, un porco ce l’aveva con me, mai mettersi contro Bickle.

Perché tornerò a pescare il suo pappone, lo imbavaglierò e poi gli canterò le sue Tears for Fears:

Shout, shout, let it all out
These are the things I can do without
Come on – I’m talking to you
Come on

Che dite? “Viene” nelle mutande il puttaniere?

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Un mondo perfetto (1993)
  2. Lou Reed’s Berlin (2007)
  3. Cuore selvaggio (1990)
  4. I soliti ignoti (1958)

 

 

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