Million Dollar Baby di Clint Eastwood? Anche di Falotico

07 Jul
JAY BARUCHEL as Danger Barch and MORGAN FREEMAN as Scrap in Warner Bros. Pictures’ drama “Million Dollar Baby.”  The Malpaso production also stars Clint Eastwood and Hilary Swank.   PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION.

JAY BARUCHEL as Danger Barch and MORGAN FREEMAN as Scrap in Warner Bros. Pictures’ drama “Million Dollar Baby.” The Malpaso production also stars Clint Eastwood and Hilary Swank.
PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION.

Frankie Dunn, anziano gestore di una scalcinata palestra di pugilato, accetta a malincuore, convinto dall’amico Eddie _ ex pugile nero _ di allenare la cameriera trentenne Maggie Fitzgerald che vede nella boxe l’unica, e ultima, occasione di riscatto sociale. Talento naturale, sostenuta da un’indomabile volontà e dalla competenza di Frankie, vince un incontro dopo l’altro e si trova a contendere il titolo mondiale alla potente e scorretta Billie. Colpita a tradimento, cade, batte la testa contro lo sgabello del suo angolo e rimane paralizzata. Tenuta in vita artificialmente, chiede a Frankie di aiutarla a morire. Scritto da Paul Haggis, tratto da Rope Burns: Stories from the Corner (Lo sfidante) di F.X. Toole. Non è un film sull’eutanasia. Non è nemmeno un film sulla boxe (“sport contro natura” dice la voce narrante di Eddie). Nella sua complessa struttura di simmetrie, antinomie e ambiguità, è un film tragicamente spietato sul dolore del mondo, sull’amore, l’amicizia, la dignità in un mondo di perdenti. Frankie dona la morte a Maggie perché “tenerla in vita è come ucciderla”. Il suo atto d’amore è il gesto di un suicida: chiude la storia di lei, apre quella di lui che se ne va. Si usa dire che Eastwood regista fa un cinema classico, ma occorrerebbe un saggio per dire perché e come lo sia. C’è in questo film _ così trasparente e laconico, onesto e innocente in superficie _ un pessimismo senza scampo. 4 premi Oscar: film, regia, attrice (Swank, cui dà la voce Laura Lenghi), attore non protagonista (Freeman).

 

Tratto dal dizionario Morandini…

 

Ebbene, mi considero un perdente vincente che trascorre le sue giornate a scommettere su come sarà la sua prossima, sfigata or(gi)a. Tiro di pugni e qualche volta (s)tira di pugnette, sebbene voglia la prugnetta, devo gettar la spugna dopo essermela “sudata”. Sì, son triviale, scurrile e volgare quel tanto che basta per far la fig(ur)a del “duro”. Possiedo un’autoironia micidiale e fredda come l’uomo dagli occhi di ghiaccio e mi spengo a ogni minuto per non appartenere ai primati minuti, son magro ma talvolta incasso, no, ingrasso, preparandomi un’altra cas(s)a da mor(t)o e mangiando la mortadella nel panino a mio sal(am)e.

Sono oltremodo deluso dalla realtà e considero la cosiddetta realtà un patto tacito di compromessi e “messe”… a novanta per (r)esistere agli urti e alle urla della (s)figa. Tutti/e peccano eppur poi si “bagnano”… nell’acqua benedetta, bevendo quella Evian per non far vedere che scoparono di mela come Eva e tirandoselo, no, tirandosela come donne tutte di un “pezzo”. Da molti pezzi di merda fui “annacquato” e oggi vivo da donn(ol)a, dondolandomelo con varichina, no, con far chino. Evviva il Chinò. Son birichino e non lo “do” a vedere, “tenendomelo” ben eretto, no, stretto. Sì, si ritrae essendo io un ratto, no, un narcisistico ritratto, no, un ritroso, forse un or(s)o. So che non val il “pene” combattere per i propri sogni perché tanto, anche se avrai vinto, sarai sempre un vin(t)o. E bevo, fumandomela…

Valgo molto, essendo un valoroso, ma spesso faccio l’invalido per farmi la pensione convalidare.

 

 

di Stefano Falotico

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