La vita va presa a (s)picchi, senza essere spocchiosi, anche se qualcuno vorrà picchiarti, vedrai che spacch(era)i

12 Oct
THE DEVIL'S ADVOCATE, Keanu Reeves, Al Pacino, 1997, (c)Warner Bros.

THE DEVIL’S ADVOCATE, Keanu Reeves, Al Pacino, 1997, (c)Warner Bros.

 

Eh sì, L’avvocato del diavolo, un film che alla sua uscita mi piacque abbastanza ma che, col tempo, ho imparato a rivalutare in peggio. Abbastanza pacchiano, un film che non sa che strada prendere, indeciso fra l’horror metafisico filosofeggiante, un remake sui generis di Rosemary’s Baby, uno star vehicle per un Pacino sopra le righe ma scatenato e pungente, una superficiale parabola esistenziale, un’analisi della società di fine scorso millennio, un trampolino di lancio per la Theron, un pastrocchio, a volte di cattivo, smisurato gusto tra farsa, dramma e anche eccentrica commedia nera. Insomma, un film mediocre, con qualche lampo di genialità, pochi a dire il vero, e sostenuto qua e là da dialoghi brillanti, come quando Milton/Pacino dice all’avvocato di Keanu Reeves… Un po’ meno spocchia, figliolo, anche se sei bravo, non se ne devono accorgere che arrivi, sarebbe una gaffe, amico mio. Devi mantenere un profilo basso, innocuo, sembrare insignificante, uno stronzetto, emarginato, costantemente nella merda… Guarda me: sottovalutato dal giorno della nascita. Tu non mi crederesti mai un padrone dell’universo, non è vero?

Ecco, queste frasi, lapidarie e ciniche, riassumono la storia della mia vita, ah ah, e qui sono Pacino. Sì, un personaggio anomalo questo qui presente-assente-non monoteista deficiente Falotico, possedente forse più di una normale testa, che vaga per la città “alla rinfusa”, in cerca talora di gatte che voglian le fusa del mio fus(t)o, scrittore di razza pregiata, avercene… un uomo che, a colazione, mangia pizzetta su cappuccino bollente, un abbinamento quantomeno strano, come la mia vita al di là di ogni possibile etic(hett)a.

Se sei una merda, ti attaccano, se sei un genio, t’invidiano a morte. Se stai a metà strada, ti metton sotto le macchine. Ah ah.

D’altronde, chi non conosce la canzone…

Se lavori, ti tirano le pietre.

Non fai niente e ti tirano le pietre.

Qualunque cosa fai, capire tu non puoi

se è bene o male quello che tu fai.

Tu sei bello e ti tirano le pietre. Tu sei brutto e ti tirano le pietre.

E il giorno che vorrai difenderti vedrai

che tante pietre in faccia prenderai!

 

 

In buona sostanza, chi non ti vuole bene, andasse a fanculo. Vorrà dartene tante ma, tu, accontentati della sua amante che, quando lui non lo sa, tanta… te “la” dà. Ah ah!!!

di Stefano Falotico

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