Archive for March, 2018

Senti chi parla, e accavallate le gambe


24 Mar

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Sì, apro Facebook e noto che anche una donna di Noto, sì, la cittadina limitrofa a Siracusa, mi ha bloccato. Di cognome codesta fa Terzanota, e aveva delle belle gambe, gambe lunghe come una navata delle chiese che i saraceni edificavano in Sicilia. Gambe che ben s’intonerebbero, lisce come le pesche, agli affreschi di quelle donne burrose che cingono fra le loro braccia dei bambini piagnucolosi. Fatevi un giro nelle pinacoteche anziché ingozzarvi di stuzzichini nelle paninoteche, miei paninari. Sì, son un uomo spesso afflitto da mali imponderabili e chiedo Pietà non a Michelangelo ma a qualche donna che stringa, dunque anche stinga, il mio ardore infantilmente desideroso dei loro grembi. Ma invero schizzo solo sul grembiule, in quanto pittore dell’onanismo più imbevuto di candore. Ah, il calore… sta arrivando l’Estate e le donne indosseranno dei sandali e forse io finalmente mi spoglierò del mio saio e non “innaffierò” solo il Bonsai, pianterò radici in qualche terreno più fertile, anche in femmine terragne da non “fertilizzare” perché bebè non voglio, eppur desidero con ardimento succhiarle come un babà nel suo, anzi loro, squagliato scioglimento, nello spargimento dei nostri liquori avvolgenti, nel dapprima ergermi nell’inturgidimento e poi darci dentro di piacevoli lamenti.

Invero, il mio è solo un insanabile dissanguamento. E vivo spesso soltanto della mia mente malata d’isolamento.

Oggi, ad esempio, un mio amico ha toccato il mio dvd di A History of Violence e, coi suoi polpastrelli sudici, ha lordato questo film nitidamente perfetto, così confezionato come un dolce confetto. E sono diventato Tom Stall!

Sì, per anni patii insormontabilmente di disturbi ossessivi e compulsivi, di manie igieniche e bastava che uno scarafaggio passeggiasse sulla tastiera per farmi urlare in maniera delirante come un pasto nudo avvilente. Si dice che certe manie nascano dal fatto che uno non ha altri cazzi a cui pensare e si fissi su cose assolutamente folli, ma io serbo in gloria la follia, è quel secret garden che ci permette di mantenerci integri e non dissolverci nell’entropia del caos bestiale. In quelle nostre purezze incontaminate, sì, io vi vedo ebbrezza, ubriacarsi di singhiozzi emotivi e cambi d’umore repentini sempre migliori che pensare di scoparsi una peperina e poi invece solo arrossire, dinanzi al suo rifiuto, come un peperone.

Eppur rimango un uomo canterino. L’uomo medio, preso solo dai suoi inderogabili impegni quotidiani, di stress s’impregna ed è squallidamente melodrammatico. Al che, s’infuria e si rovina la giornata se qualcuno gli ha bucato una gomma, mentre io mastico tante gomme e nel mio “vuoto pneumatico” so come gonfiare i “radiatori” di donne su cui agire di frizione, con delicate accelerate e poi… che splendore quando lei “tira” il freno a mano e, in modo reclinabile, fa sì che tu possa “avvilupparla” come una cintura di sicurezza fiera di allacciarsi alla sua marmotta, no, marmitta. Tu invece vai a mignotte. E si va di “marmellata”, fra dossi e curve, sterzando di preliminari che le danno la precedenza, poi stoppando nel pompando anche su una Panda e quindi leccando quella di Wanda, perché lei è tanta e come si fa in macchina a farsela a novanta?

Sì, mi capitano sfighe immani ma anche fighe immense, e tranquillamente osservo il mondo che si affanna con le gambe accavallate, sogghignando e forse ancor spupazzando, in mezzo a un’umanità che d’invidie è spompinante e giammai come il “mio”…, pimpante.

In verità, vi dico che sono l’iceberg di Titanic, e non mi riscalda neanche il tritaghiaccio di Sharon Stone di Basic Instinct.

Con me, ci vuol pazienza, sì, Andrea…

Invece voi, uomini senza fantasia, camminate oramai come Andreotti.

Non sono partito col cervello, non preoccupatevi, ma da quando partì l’uccello fu tutto un casino mica tanto bello…

 

 

di Stefano Falotico

Lei mi sta fuorviando


24 Mar
SEA OF LOVE, Al Pacino, 1989, (c)Universal

SEA OF LOVE, Al Pacino, 1989, (c)Universal

Ecco, quando arriva il momento di pace, subito dopo giunge il momento di pece nera.

Stamattina, ero baldanzoso, come si suol dire ed ero contento di aver appurato che Cameron Diaz si fosse ritirata dalla recitazione. Non l’ho mai digerita, anche se quando accavallava in The Mask ricordo che ciò servì a farmi una seghina. Eh sì. Ma comunque, andiamo avanti. Ricevo in mail un addebito automatico di 30 Euro da un sito d’incontri. Ma che vogliono questi qua? Ecco, devo essere sincero e dirla tutta. Mi arrivò, un mese fa, una “proposta indecente”. E mi dissero che avrei dovuto pagare solo 4 Euro senza impegni “contrattuali” e poi mi sarebbe bastato disdire a 48 ore dall’iscrizione, e non mi sarebbero state “imputate” altre cifre. Qui i soldi son pochi e con quei 30 Euro, su per giù, avevo già prenotato il cofanetto di Twin Peaks 3. Adesso mi hanno “estorto” la cifra suddetta e son andate nelle casse di questo sito fuorviante. Sì, maledetto e scellerato me che abboccai. Io abbocco sempre e invece ho un’intelligenza da docente della Bocconi. Devo telefonare alla banca, ché chiudano subito la transazione, non transigo, ma che voglio transire? Questi soldi vanno restituiti quanto prima al mittente, cioè io, che mai e poi mai autorizzò talpagamento che io vi dico che è illecito. È stata commessa un’illegalità e dire che mi ero precautelato, sì, si può dire precautelato, il dizionario Olivetti sostiene che è il participio passato di precautelare. Word invece mi dà errore. E dire, cazzo, che mi precautelai come Bruce Willis di Pulp Fiction, e fui cauto, lessi tutte le istruzioni per l’uso e invece commisero un abuso. No, questi soldi vanno restituiti e questo sito di “malaffare” va destituito, chi lo istituì? Ah, sito di donnacce represse, di donne di cui non ci si può fidare.

Ma le donne sono strane. Scrivo su Facebook che Guillermo del Toro è un grande regista e una replica che sono un Fauno. Ah, il mio destino con queste qui è infausto. Venderò l’anima al diavolo e scriverò la versione moderna del Faust. Ah sì, Leali Fausto, Io amo!

Già, il mondo virtuale crea sempre fraintendimenti, sembra una barzelletta di Gigi Proietti.

Ah, la gente mi ha sempre fuorviato, distolto dall’essere me stesso e spesso mi ha presso anche per stolto. Che restituisca(no) il maltolto. Mi ha sempre invogliato a “invogliarmi”, a essere voglioso quando invece voglio restare permaloso, odioso, asociale e stizzoso. Non mi stizzite!

Comunque sia, è sabato e ieri Buffon si è preso due pappine, le mamme daranno ai pargoletti da mangiare delle pappette, domani c’è il Papa in tv, e Harvey Keitel di Taxi Driver è un pappone.

Un’altra cosa che non ho capito. Quello del terzo piano del mio condominio dice che non ha soldi per pagare le spese condominiali ma a mezzanotte lo vedo rientrare in BMW e si fa accompagnare da “gentili signorinelle”. Mah.

 

Leggete un libro di Richard Price e non scassate il cazzo.
E, tornando a Fausto, siamo leali, Io camminerò non è male. No, non è male, fa cagare.

 

 

 

di Stefano Falotico

Secondo me, gli umani non sono umani, e il Cinema di Nolan è disumano


23 Mar

23517818_324057191336670_8202104531241211530_nOggi, chattavo con una ragazza, una bella ragazza, mica una che lava i piatti e i panni… Mah, invero credo che stiri e che se la tiri, sostanzialmente parlandoci me lo fece tirare. Ma è fidanzata e quindi dovetti raffreddare i bollenti spiriti, come si suol dire. Fatto sta che conversiamo, sì, si passa al presente, e le chiedo che lavoro fa. Mi dice che non fa un beneamato cazzo, ma la sua giornata è talmente impegnata che non avrebbe tempo per fare qualcos’altro.

Io le rispondo che scrivo libri che mi fanno diventare matto, collaboro per riviste di Cinema, sono sottopagato ma rimango un uomo poco plagiato. Diciamo anche che a soldi sto messo a pecora.

Al che, ecco che compare Esperanza Gomez su Instagram, una che è tutta un programma. Invero, la conosco da an(n)i a questa parte e per certi mesi mi scombussolò talmente tanto che dovetti andare dallo psicanalista per chiedergli: – Scusi, ma lei quando vede una donna così, come fa a curare la gente depressa? Non avrebbe voglia solo di trombare da mattina a sera?

Ah ah.

Ecco, noto che Esperanza viene seguita anche da un mio contatto insospettabile, uno che non diresti mai che si dà ai super-porno. Infatti nel suo profilo inserisce foto di chiese gotiche e barocche ma, sotto sotto, gli ride pure il culo e se la gode di belle “gotine” arrossate.

Mah, l’uomo è strano. Non dovete credere ai preti, quelli hanno la collezione di tutti i dvd delle milf più in calore e di tutti i “colori”. Fidatevi. Per questo vi dicono di non mangiare la carne di maiale il venerdì santo… ho detto tutto.

Bando alle ipocrisie! Chi fa il moralista è il primo porcellino. Suvvia, alzi la mano chi non se n’è fatta una… dietro a un PC. La maggioranza se ne fa solo una dietro le tendine. Siete dei mentitori e iddio vi abbia fra le sue braccia. “Sbracciatevi” comodamente sul divano con l’altra mano sul bracciolo, no, braciere, sul carbone ardente.

Ecco, Christopher Nolan fa un Cinema bambinesco, i suoi film a incastro sono enigmatici quanto il culo di Esperanza Gomez. Sembra che vogliano comunicare chissà quale messaggio ma comunicano solo una cosa… con la differenza che alcuni suoi film fanno schifo al cazzo mentre Esperanza non mi pare una che li schifi… Che schifezza!

Comunque, per rispettare il titolo di questo mio scritto… come fa la gente “normale” a lavorare otto ore al giorno, ad andare in palestra, al Cinema, ai concerti, in discoteca, al bar, a far la spesa, a stare sempre su Facebook, e a scopare?

Io impazzirei, infatti impazzii. Questa domanda andrebbe posta a David Lynch. Uno che sa, eccome se sa…

Avete notato che nei film di Nolan non vi sono mai scene di sesso ma solo delle sequenze che fanno cagare più di uno che “gira” stronzate sul cesso? Ah ah.

Mah, è vero. Se a molti piace Nolan, significa che ci estingueremo. Ho detto tutto!

 

Sì, spesso enuncio delle cagate cosmiche, ma non ho neanche la miliardesima parte dei soldi di Christopher. Oh, Cristo!

 

 

di Stefano Falotico

Tu chiamale se vuoi emozioni rossoblù… oggi ho beccato Palacio ed ecco la foto!


22 Mar

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Ebbene, partiamo dall’inizio. Stamattina, alle ore 8 e 15, forse 16, ecco che entro nel solito bar di cinesi ove mi reco da circa un mese, forse di più, a questa parte. Sì, prima andavo dal mio amico Giorgino (nome italico che usa per farsi accettare dagli italiani, anche se invero si chiama all’anagrafe Zhang) ma, come già scrissi (addivenite a quel pezzo, peraltro molto poetico, e rinvenitelo sempre qui, scartabellando…), improvvisamente chiuse il bar, al che optai per un’altra meta, sempre di suoi conterranei. Atmosfera deliziosa, pochi clienti. Quindi, mentre ordinai una pasta mignon, in questo posto poco frequentato dalle mignottine, entra nel locale una faccia che non mi è nuova, quella del Broccanello, un mio condomino. Un trofolo. Il trofolo, parola che non esiste in italiano, ma che in dialetto meridionale significa tipo simpatico e tracagnotto, un po’ alla Lino Toffolo, si distingue per la sua corporatura grassottella, ed è pienotto sulle guanciotte. Il Broccanello che ci faceva lì? Mi disse confidenzialmente che lavora da quelle parti, e spesso si ferma in quel bar prima d’iniziare a sudare. E come mai in questo bar ci vado sempre e prima non l’avevo mai visto? Perché stamattina ci son andato prima del solito e lui va a lavorare verso quell’ora. Tutto spiegato.

Comunque, sempre oggi, subito dopo pranzo, di nuovo mi sono recato in tale bar. Ho bevuto il caffettino e son tornato a casa. Nel tragitto, ecco che noto un’altra faccia che non mi è nuova. Mi parve subito quella del Palacio, centravanti di classe del mio Bologna Football Club. Ma no, non poteva essere lui. Palacio, un calciatore miliardario, anziché avere il macchinone, andava in giro con un’anonima Smart bianchissima. Ma non demordo e accelero, fin a sostare al semaforo rosso. Senza dare nell’occhio, sbircio meglio. Ma certo… è proprio lui, ha perfino quel codino assurdo nonostante sia “pelato” come Bruce Willis. Non è proprio un codino, ma una ciocca di capelli che lui si fa crescere per forgiare di stramberia la sua acconciatura e distinguersi. Sì, così è più facile riconoscerlo, e infatti lo riconobbi immediatamente. Lui fa finta che non sia lui, io faccio finta di non aver capito di sapere che è il centravanti del Bologna. Quindi, in una mossa da vero paparazzo, mentre sta per imboccare il tunnel di Via Prati di Caprara, ecco che colgo l’attimo e lo fotografo. Lui intuisce che sto “aggeggiando” per immortalarlo e si mette la mano sul mento, coprendosi il volto. Comunque, che mi crediate o meno, che si veda appena o no… è lui, è inconfutabile.

Ah, in tv sembrava più possente. Invece, è parecchio magrolino, uno sfigatello.

Vabbe’, ho una macchina migliore della sua. Una Punto…

Prendiamola così, su.

 

Perdonate se in questo scritto ho usato il presente, l’imperfetto e poi il passato remoto. È che io cambio i verbi ma non venderei Verdi al Napoli e neppure all’Inter.

E ricordate: il Genius, che sono io, vede tutto, sa tutto, anche quando non vede e non sa un cazzo. E non esistono tattiche per mandarlo fuorigioco. Eh sì. È un fuoriclasse, uno splendido fantasista, un fluidificante, inutile marcarlo a uomo o a zona. Dribbla di cervello fino e s’incunea ficcante.Allenatore nel pallone

 

 

di Stefano Falotico

Stasera danno i David Di Donatello, spettacolo per rincoglioniti, ho sempre preferito Davide Antonella, Davide è il cognome


21 Mar

King David

Ora, ignoranti e capre. Nel 2018, ancora devo sentire che il David di Donatello è un’opera di Michelangelo. Se si chiama di Donatello, non può essere del Buonarroti. A dementi come voi, non basta augurare neanche la più dolce buonanotte.

Sì, ma chi è che ancora guarda questa roba? Basta vedere chi premiano alla carriera, la Diane Keaton, una che non ho mai sopportato.

Dopo essere stata la moglie di Michael Corleone nella saga del Padrino, capì però che per vincere l’Oscar doveva fare la parte dell’isterica in Io e Annie, e per essere presa come intellettuale doveva scoparsi Woody Allen. Poi, tornò con Al Pacino, perché pare che il signor Alfredo avesse sempre avuto un uccello più siculo…

Sì, tolti questi due nomi, che hanno fatto il suo culo, dandole le fortune, la filmografia della Keaton è robetta. Sì, c’è in mezzo pure Beatty di Reds, non quello di Amori in città e tradimenti in campagna, e qualcos’altro ma, in fin dei conti, se guardiamo soprattutto gli ultimi vent’anni, la Keaton deve vergognarsi di farsi chiamare ancora attrice.

Ecco, basterebbe questo per capire che ci troviamo di fronte a una manifestazione indirizzata a gente vecchia, bacucca, finto-sapiente, e scorrere la lista dei film che premieranno.

La fa da padrone The Place, cagata cosmica per gente che crede davvero nel diavolo e crede che, oltre al reddito di cittadinanza, potrà scoparsi la donna dei sogni se le porte del destino si spalancheranno… sì, al massimo solo quelle, le gambe di quella, fidatevi, vi sbarreranno la strada. Quindi, sposatevi Diane Keaton di oggi, e non lagnatevi. Vi preparerà un brodino da vecchia gallina.

Poi, altra porcatona, Brutti e cattivi, il classico film “simpatico”. Se siete disabili e avete sempre bisogno dell’assistenza sociale, e provate tanta rabbia, questo è il film che fa per voi. Vi farete due risate puttanesche e alla buona ma domani, ricordatevi, dovete ritirare il sussidio. Sono cinico? No, sono realista.

Quindi, Ammore e malavita, ove c’è pure quella zoccola della Gerini. Una che, per far carriera, prima l’ha data a Boncompagni, poi a Verdone, facendolo strano, poi a Fabrizio Lombardo, uno che leccava quello di Weinstein, poi a Zampaglione. Che zabaione!

Adesso, mi fermerei per un attimo sullo Zampaglione. Visto che l’Italia è il paese della gente depressa, lui ha capito che poteva vendere migliaia di dischi coi suoi ultimi treni della notte…

Un uomo, o pseudo-tale, che solo a vederlo devi chiamare uno psichiatra. Sia per lui che per te stesso, perché induce al suicidio. Sì, entrambi sarete ricoverati di TSO e, rimbambiti dai farmaci, canterete a gran voce tutte le hit dei Tiromancino.

E per finire l’Ozpetek! Napoli velata. Se avete vita incazzose, e amate le storie d’amore cornute come un babà pieno di liquore amaro, questo è un film davvero “speciale”. Dopo la visione, forse capirete che era meglio tifare per la Juventus. Vi sareste risparmiati la delusione di prenderlo sempre nel culo.

Il resto dei film in competizione è parzialmente accettabile.

Ora, chi è Davide Antonella? Davide Antonella è una che sa preparar le tagliatelle e ti toglie subito le bretelle perché, a differenza di questo Cinema falso e borghesuccio, lei subito te lo ciuccia, caro ebetuccio.

Ora, alcuni miei parenti fanno di cognome David. Per anni hanno creduto davvero di discendere dal re dei Giudei della Bibbia.

Poi compresero che non avevano origini religiose ma rimasero dei ferventi religiosi.
Contenti loro.

Abbiate fede. È l’unica cosa che può salvarvi.

Scusate, ma adesso caccio una scoreggina.

 

 

di Stefano Falotico

Sfatiamo tutti i luoghi comuni, senza eccezione alcuna, evviva il Beat!


21 Mar

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Partiamo col dire che ho capito che, nonostante mi sforzi e menti a me stesso, per quanto disordinatamente tenti di fare la persona normale, la normalità non mi si addice. Per mia natura imbattibile e incurabile, sono sempre attratto dai matti, dalla gente povera, dalla gente disperata che ha perso il senno da parecchio, e passa le sue giornate a vomitare i suoi dolori, veri o presunti, sono affascinato dagli ipocondriaci, dai malati di mente, da chi è convinto che il mondo non sia riducibile soltanto ai soldi e alle scopate. Sì, furiosamente li cerco, mi annetto alle loro problematiche, li capisco, li osservo e un po’ condivido i loro stati afflittivi, le loro vite asfittiche, sfortunate, incazzate, vite di uomini gelosi che sbraitano, di gente che lavora per un po’ e poi molla tutto per godere della solitudine dei cazzi propri, la gente che non si copre di maschere per farsi accettare, la gente che inveisce, poltrisce, gioca col suo cervello sin a spaccarlo in mille pezzi, gente delirante, naufraga del proprio destino irreversibilmente spezzato, tranciato, gente che si è buttata via e starnazza, si commuove per una canzone stupida, che non misura il tempo, gente che ha amato farsi tagliare fuori, perché tanto non aveva l’anima per mercificarsi alle etichette, alle regole false di un mondo ipocrita, gente che non ti ammicca per farti contento, che non torna indietro sulle proprie scelte, e persevera negli errori, perché paradossalmente sta meglio nella sofferenza che nel godersela. Per loro godere significa essere persone inquiete, irrisolvibili, complicate, fastidiose, sempre fuori posto, incoerenti, contradditorie, che disdegnano la maggior parte della socialità perché sono stanchi di leccare il culo al prossimo, e quindi si tengono i loro sogni fustigati, contratti, compressi e umiliati nelle proprie viscere, e poi si sviscerano esplosivamente, dichiarandosi veri, umani. Persone ricattabili, perché non hanno quel titolo di studio che permette loro di tirarsela, di giocare coi sentimenti altrui, gente che non si prostituisce alle fasciste istituzioni per ottenere migliori vantaggi, gente che tossisce, latra e di cazzate si stordisce. Gente difficile, sempre con qualche guaio, quasi mai nel pollaio, anche se viene presa per polla, per fessa, per tonta, per matta.

Sì, son sempre più annoiato. Su FilmTv esce la recensione di Gervasini su Hostiles. Gervasini, uno specializzato nei western. Anche Gervasini credo sia pazzo, tutto sommato. Non me lo vedo in una palestra a tirar su di pesi e a far il gallo. Me lo vedo triste, incupito, a sognare la Monument Valley di John Ford, rifiutato dalle donne che lo reputano troppo romantico per soddisfarle. Perché le donne sono quasi tutte delle puttane. Vogliono stare “bene”, infatti la maggior parte di esse, se non riesce a farsi mantenere da uno che “tiene la fatica”, si dà a lavori “pedagogici”. Sì, non riuscendo a risolvere i loro buchi esistenziali e anche sessuali, dicono di stare bene nel fare del bene al prossimo. Ma la smettessero e amassero James Remar dei Guerrieri della notte, una merda d’uomo, un folle! Ah ah! Mito!

Sì, m’invitano a una festa. Non c’è dubbio che ci vada. La gente dovrebbe smetterla di sballarsi e ballare, tutte queste bellocce con le bocce che non son mai state bocciate perché la davano ai professori, che stanno con dei tamarroni e poi dicono che leggono Freud. Via dal cazzo! Una sana cura Ludovico servirebbe a queste qua. Ve lo dico io.

E poi questi maschi donnaioli, che pur di trombare fanno i simpatici. Anche questi vanno spediti in manicomio, fidatevi.

Poi ci sono i maniaci del fitness. Secondo me sono dei pornoattori, e non si può obiettare sulla mia affermazione. Se qualcuno obietta è abietto.

Sì, i cretini pensavano che se avessi scopato mi sarebbe piaciuta la vita. A me, a modo mio, è sempre piaciuta la vita, ma non sono un fanatico della figa, e neanche del culo. Preferirò sempre Val Kilmer de L’uomo di neve, completamente partito col cervello, alle barzellette.

Non può esistere amicizia fra uomo e donna? Invece sì. E vi dimostro perché. Kathy Bates è grassa, obesa, fa schifo, ma è una grande attrice e mi dà l’idea di essere una persona affabile. Ci perderei ore in chiacchiere e, se mi chiedesse di scoparla, non accetterei neanche a peso d’oro. Però sarebbe un’ottima amica e ci faremmo un sacco di risate. Quindi, l’amicizia fra uomo e donna può esistere solo se non c’è attrazione sessuale? Mah, per quanto mi riguarda, è già troppo che qualcuno mi attragga, sulla questione sesso lasciamo stare. Perciò, diciamo che secondo me può esistere. Potrei essere amico anche di una stangona 90-60-90. Che scopasse chi vuole. Sono un uomo da Le onde del destino.

– Sai, abbiamo passato del tempo spassoso assieme ma ora il mio uomo mi aspetta. Posso andare?

– Vai, forza su, e fattene anche altri. Basta che non mi rompi i coglioni. Dai dai.

 

Sì, sono fatto così, oramai non c’è verso… vado da un bambino e lo incito a guardare i film con Van Damme. Sua madre mi dice che sono poco educativi.

– Ah, scusi, a quell’età che deve guardare? Cenerentola? Ma per piacere. Un bel filmaccio di calci e pugni ci vuole, e suo figlio crescerà sano. Mi dia retta. E se, a dodici anni, lo scopre che inizia a masturbarsi, lo sproni a masturbarsi di più Si fidi, è tutto grasso che cola.

 

Ma che razza di visione del mondo è mai questa? È la mia visione, e non indosso il visone. E sparatevi questa collezione.

Guarda che cesso che è Kitano. Un pazzo, come piace a me. Che non sai mai cosa aspettarti da un deficiente di questo livello. E questo è genio puro!

Lei vada a lavare i piatti, che aspetta?

 

– Ma lei è fuori di testa, lo sa?

– Lo so. E peraltro l’ho sempre saputo. È lei che è un puttaniere e pensa di essere Bergoglio. Questo lo sapeva? Se non lo sapeva, la informo io.

– Lei si deve adattare!

– Vada ad adattare quella zoccola di sua moglie. E glielo “adatti” come si deve. Lei mi ha detto che non riesce più ad “adattarglielo”.

– Come fa a saperlo?

– Lo so e basta.

– Lei è da curare!

– Sì, inculati.

 

di Stefano Falotico

 

Terry Gilliam, l’ultimo degli umanisti


21 Mar
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No, non è vero, anche Woody Allen lo è. Ma col tutto il bene che possiamo volergli, dobbiamo essere schietti. Il suo ultimo film è una ciofeca, deludente. Ma quale Kate Winslet immensa? Diciamo pure che la signora Kate è ingrassata parecchio e anche la sua recitazione è tutta da Actor’s Studio nella sua espressione più calcolatrice e fredda, anti-emozionale. Non è una recitazione sincera, ma impostata, teatrale, che gode dei suoi vezzi e delle sue arcate sopraccigliari smorfiose, che vive e vegeta di algidità. Per non parlare del Timberlake, uno che è buono solo a far ballare il suo bacino in Jessica Biel, che infatti da quando sta con lui è diventata un manichino, e si è imbruttita. Quel culo sodo, voluttuoso, per cui mi scalmanai per ore onanistiche memorabili, è or appiattito e anche le sue gambe sono quelle storte di Belén, altro mistero su cui studiosi dei desideri sessuali degli uomini medi dovrebbero scriverci un libro.

 

– Scusi, ma ci sono tante belle donne in giro. Perché fa il follower di questa qui?

– Perché ha la faccia da zoccola. Ma è una zoccola di classe, che non lo dà a vedere troppo.

 

Sì, questa è stata la risposta. Una risposta di una volgarità agghiacciante ma che dimostra quanto anche uomini laureati e finto-intellettuali amino delle donne solo quella, la figa enunciata nei lineamenti di un viso corrotto, deturpato dalla schifezza che la signora BELENA incarna ipocritamente.
Ma la Biel sta ancora col Justino? Ma che cazzo me ne frega!

Sì, un tempo divenni amico di uno che mi pareva in gamba. Leggeva tutti i filosofi greci e amava il Cinema di De Palma. Poi gli chiesi qual era la sua donna ideale e mi rispose Eva Henger.

Gli chiesi perché e lui rispose… perché sembra una santarellina se le guardi solo la faccia, ma è una maialona, e questo mi eccita da morire.

Per questa sua risposta, non ci dormii su per delle notti interminabili e compresi che l’uomo è dominato dalla animalità e che i bassi istinti non li puoi tacere dietro una villa costosissima. Invero, costui, che pareva tanto raffinato, è solo un troione altolocato. Fidatevi.

Credo che l’ultimo degli umanisti sia Gilliam. Un uomo anche umano che riflette sulla tragica condizione umana, sulla follia dei nostri tempi, che non fa il moralizzatore né ha una cazzo di laurea in Scienze delle Comunicazioni, facoltà che va abrogata e abolita quanto prima, ricettario d’istruzioni per l’uso che serviranno ai tonti per divulgare informazioni assodate come le tonificate pornoattrici. Ma che fanno? Basta con queste depilazioni e pilates. Datele in pasto a Ponzio Pilato!

Ma che vuoi comunicare? Che questo è un film sul rispetto, sulla dignità, un film che trasmette un messaggio di pace? Ma per piacere! Son cose da terza elementare. Beccati questo? Si chiama pugno!

Impari a essere artista. L’artista è istintivo, è folle, è visionario, non ha regole. Ma funziona, sì, funziona meglio del tuo cervello da idiot.

Sì, invece è giusto che io sia l’idiota per eccellenza, per antonomasia, colui che fa mille cose che non servono a un cazzo, e spesso sono pure controproducenti. Sì, è qui che si vede il genio. Troppo facile fare cose scontate e ricevere gli applausi dei cretini. Ci vogliono i coglioni per non essere un coglione come tutti.

 

E ordino un altro caffè, cazzeggiando di faccia che la dice lunga.

 

 

di Stefano Falotico

 

 

La mia particolarità, dico una cosa e 5 min dopo la rinnego, sono un rinnegatore continuo


21 Mar

THE 15:17 TO PARIS

 

– Scusi, ma lei che ne pensa dell’ultimo film di Eastwood?

– Ottimo, non capito, quasi capolavoro.

– Andiamo a berci una birra?

– Sì, se offre lei.

– Certo, buona bevuta.

– Ah, comunque io non me lo bevo l’ultimo Eastwood. Secondo me è una puttanata.

– Scusi, è ubriaco?

– Sì, dalla nascita. Lei invece è frocio?

– Sì, lei mi piace.

– Lei no. Ma lei è frocio dalla nascita?

– No, solo dopo la pubertà.

– Capisco. Sa, le dirò, vada a prenderselo nel culo.

– Ma non eravamo amici? No, ho deciso io che non lo siamo più.

– Perché sono frocio?

– No, perché non capisce un cazzo di Cinema. Se le dico che l’ultimo Eastwood è splendido, perché vuole farmi bere?

Non mi ubriachi di stronzate!

– Lei è un testone!

– Sì, ho sempre avuto una grande testa. A proposito, ha notato che la testa di DiCaprio è sproporzionata rispetto al corpo?

Quel Leonardo lì peserà 80 chili, 60 solo di testa. Ha una testa che sembra la Luna.

– Ma lei è pazzo.

– Non meno di lei.

– Io non sono pazzo.

– Se le dico che lo è, mi deve credere. Anche se in verità mi sembra solo mezzo matto.

– Sono pazzo totalmente o non lo sono?

– Ma non lo so. Mi lasci vedere questo film.

 

 

di Stefano Falotico

Giornata mondiale della felicità, discorso primaverile di un uomo bukowskiano


20 Mar

Barfly Rockwell Tre manifesti

Certe persone non impazziscono mai. Che vita orribile devono vivere.  

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno.

A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte ne sono sicuro.

Sai, molto tempo fa cercavo di combattere la felicità; mi dicevo: chiunque è felice ha qualcosa di sbagliato, pensa in un modo distorto. Oggi non lo faccio più, e mi dico: se è possibile essere felici, lo sarò. Non farò il difficile e anche se non sarà la felicità perfetta non farò lo schizzinoso. Mi prenderò tutta la felicità che posso prendere.

(Charles Bukowski)

 

Sì, il BUCOSCO è come me. In passato, amavo i film afflittivi, più erano film disperati e tristi, con tragedie familiari e affini, con storie di traumi e uomini folli, più pagavo il biglietto e mi accomodavo in quelle trame poco accomodanti, accondiscendo il mio umore di merda. Uscivo dalla sala più triste e tristo di prima, e pensavo che Leonard Cohen fosse un genio. Poi, scoprii che la sua Nevermind l’hanno messa nei titoli di testa di quella porcata di True Detective 2, e mi hanno ricoverato perché diedi in escandescenza. C’è da dire che anche la canzone omonima dei Nirvana fa cagare, è roba buona per adolescenti col pensiero della fighella ochetta e, non riuscendo a strapazzarla, fanno i pazzi di lamenti patetici. Il Grunge, una delle grosse stronzate dello scorso secolo. Vedevi questi giovinastri coi jeans stracciati e poi erano figli di papà che amavano i film di Joel Schumacher. Ma andassero a farselo dare nel culo.

Sì, per molto tempo ho pensato che essere felici fosse una colpa, e mi davo dell’impostore da solo. Sì, perfino quando mi masturbavo non ero felice. Sia durante i “preliminari”, quando dovevo cercare il materiale per la sega, e c’era l’imbarazzo della scelta, così m’incagliavo di stress disumano, non sapendo su quale figa “optare”, sia nella pratica, ché dovevo alle volte accelerare perché avevo sempre paura che qualcuno potesse bussare alla porta. Il dopo poi era devastante, non avevo risolto un beneamato cazzo, e dovevo aspettare almeno un quarto d’ora per tirarmene un’altra. Sì, una vita moscia…

Credevo che sverginandomi me la sarei goduta finalmente. Non andò così. Sì, il “fattaccio” avvenne, ma la tipa capì che preferivo farmi le seghe. Almeno non dovevo rendere conto a nessuno dei tempi e della durata.

Poi, pensai che trovare un lavoro rispettabile significasse ricevere la stima e l’approvazione della gente, ma scoprii che molta gente ricchissima, che non fa niente dalla mattina alla sera, ti tratta da prostituta se ti fai il culo.

Quindi, pensai che scrivere le mie emozioni potesse dare qualcosa alla gente. Entrar in empatia con altre persone che la vedevano come me, e poter condividere le mie gioie e i miei dolori. Ma compresi che quasi tutti tifano per la Juventus, e compresi che i miei libri sugli sconfitti, gli oppressi, i rinnegati, gli emarginati, venivano usati solo per asciugare il sudore a calciatori miliardari.

Dunque, mi rimisi in forma e diventai bellissimo. La gente invidiosa mi diede della puttana perché piacevo alle donne, e caddi in depressione. Al che, assunsi dei farmaci che non me lo facevano più tirare e presi su dei chili. Tutte quelle ore di flessioni non erano servite a niente.

Perciò, fratelli, nel dubbio fottetevela! Ah ah.

Perché la foto di Rockwell? Sì, in quel film è un ottimo cazzoncello, che sbanda e poi rinsavisce.

 

di Stefano Falotico

Escobar & Bardem: che fa? Pensa sempre a scopare? Deve sgobbar!


20 Mar
PB260847.ORF

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Sì, Javier Bardem non sempre azzecca film alla sua altezza e anche questo appare televisivo, scontato, ma la sua panza merita. Fidatevi. Javier è un uomo da uova d’oro…

E, prima o poi, qualcuno dovrebbe scriverci una monografia. Dopo aver girato le più scipite commediacce erotiche spagnole, Hollywood si accorge di lui, e ora è imponente.

Questo è un film ove il re della Droga, Escobar, finirà con lo scopar’ una giornalista innamorata di lui che lo fotté.

 

Di mio, posso dire che vedo molte brutte facce al bar e alcuni barano sul resto. Non barate, so che un tempo volevate il culo di Paola Barale, ma rimaneste a Bari, quella vecchia, e vi drogate votando Di Maio.

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