Lo squallore di Bologna, la città della demenza e della panza per eccellenza, evviva i santi e il selvaggio Santander

27 Oct

federico-santander

 

Sì, da oramai tre mesi campeggiano per le strade di Bologna i poster giganteschi di un essere marsupiale, Ghali, rapper che piace tanto a quelle bimbette che vogliono fare esperienze “mulatte”.

Da quando ho visto questo qui, un brutto novembre melanconico, come in Moby Dick, è sceso nel mio animo, spesso propenso a tal sentimento da molti considerato triste. Invece, tale inclinazione ti permette di apprezzare Sergio Cammariere e di cantare con la tua donna, in modo losco e tamarro, lyrics da Ronny Cammareri, il grande Nic Cage di Stregata dalla luna. Servendole la “mozzarella affumicata” fra olive all’olio piccante.

Sì, uomini, siate zotici e di “pummarola ’ncoppa” con le vostre donne da mangiare con le mani con tanto di croccante sgranocchiarle, sì, siate loro del prosciutto crudo sempre come il Cage di Zandalee, uno dei più grandi trogloditi della storia, un uomo ignudo, ma l’unico che sa far godere quella figona immensa di Erika Anderson. Dipingendole addosso veri schizzi da “artista”.

Bologna invece te l’ammoscia. Sarà perché io ho origini terrone, provengo da una zona brulla della Basilicata ove la gente è ruspante e scopa le donne, al plenilunio, nelle campagne, mentre le zanzare succhiano il sangue di passioni sconsiderate. Niente a che vedere con quelle cosce da Ligabue, uno di Correggio, località limitrofa di quest’entroterra di piadine romagnole da Samuele Bersani. Due che dovrebbero spararsi quanto prima. Se non si sparano, va be’.

Sì, sono un uomo terragno che prende una, l’afferra per i capelli e la monta come un cavallo, anche se spesso preferisco mandarla a farselo dare nel culo da un bovaro più ricco di me.

Il problema maggiore di Bologna sono le scuole. Dei caseggiati medioevali fatiscenti, sull’orlo del crollo, così come molti giovani ex liceali che, dopo aver frequentato quegl’istituti fighetti tipo il Galvani, ed essersi laureati nella demenza di Scienze della Comunicazione, patrocinata da quel trombone deceduto di Umberto Eco, adesso campano con collaborazioni giornalistiche a numero di battute. Come se non bastassero le lor battone. Così, non avendo argomenti, scrivono tutto il cast del film, compresa la comparsa della lor sora Lella.

Sì, la dovrebbero finire questi ragazzi di sputtanare le loro ore migliori nel giocare a Red Dead Redemption 2. Vanno redenti subito e basta. Che poi… si sveglieranno e non saranno più ridenti.

Abbiamo anche la Sala Borsa, concentrato di persone che non hanno i soldi nemmeno per l’abbonamento a Netflix e vanno ad “affittare” film più brutti di Amazon Prime. Facendo “streaming” con le loro lingue da mouse… con qualche lor gallina in brodo che ama Timothée Chalamet. Anche lo Chalamet dovevamo avere! Ma pensa te.

Una volta imborghesiti, questi giovinastri si recano in localacci come La Scuderia. Siano scudieri e basta. Ché non abbiamo bisogno di pasciuti adulti ancor prima di esserlo. Incominciassero a fornicare di veri cocktail e non si stuzzicassero da leccaculi dalla saliva rancida.

Cari Asinelli, a Bologna ci son due torri. I cittadini felsinei dovrebbero tutti buttarsi da entrambe. La Garisenda non è altissima. Ma dovrebbero crepare ugualmente. Al massimo, rimarranno offesi.

Di mio, non mi offendo se lor si offendono. Se mi offendono, nessun problema, io son offeso dalla nascita. In quanto participio passato di una vita senza futuro anteriore. Ma che te lo ficca nel posteriore.

Alle torri, comunque preferisco mangiare il torrione, no, il torrone.

 

Adesso, scusate, devo aspettare la notizia del nuovo film con De Niro. Dopo Joker, quale sarà il prossimo Bob? De Niro non ha mai girato un film a Bologna. E io che ho detto?

Ve lo vedete Travis Bickle nella città dei tortellini? No!

Stasera però mangerò le lasagne. Così, perché sì.

E poi guiderò nella notte in cerca di un pappone da fottere.

Sono matto? Ancora no.

di Stefano Falotico

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