Il JOKER con Joaquin Phoenix sarà un filmetto dinanzi al mio ROCKY vivente, incarnato nella celluloide della mia anima sognante

05 Jul

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Be’, quando si entra in contatto col Genius-Pop, certamente sia gli uomini che le donne di questo pianeta, esseri indubbiamente primitivi rispetto a cotanto feto galleggiante di 2001: Odissea nello spazio, si sentono inferiori.

Sì, sono Starman/Jeff Bridges, uomo alieno ma soprattutto alienato dalla società, amato però dall’intellighenzia degli alto borghesi come Anthony Hopkins di The Elephant Man. Sono un uomo bello sia dentro che fuori ma sto spesso poco in giro. In quanto inferiormente, no, interiormente mi sento male e provo un forte disagio in mezzo a voi, matti in libertà da internare. È tutta colpa della mia sensibilità pazzesca. Sull’aggettivo pazzesca ci sarebbe da soffermarsi e riflettere con estrema oculatezza. Sviscerando ogni potenziale inespresso dei vostri limiti da trogloditi. Che volete farci? Utilizziamo tutti Instagram ma i più vi scaricano foto di loro semi-ignudi da ominidi di Neanderthal, mentre io scarico le foto delle modelle più fighe.

Ah ah. No, parafrasando lo psicanalista di Fantozzi alla riscossa…

– Allora, dopo tutto quello che le ho confessato, si può concludere?

… non sono io, sono gli altri che…

– Lei non li ascolti.

– Allora, io accetto il suo consiglio e quando esco di qui li mando tutti a quel paese.

– No, no, no. Questa è l’ultima cosa che lei deve fare. Lei non deve cercare rivalse. Lei si deve accontentare di quello che ha. E accettarsi per quello che è.

– Mi scusi, eh, ma in questo modo non riuscirò mai a guarire dal mio complesso d’inferiorità.

– Ma lei non ha nessun complesso d’inferiorità.

– Davvero?

– Lei è inferiore!

 

Ora, uno dei maggiori quesiti calcistici della storia è il seguente: il più grande calciatore del mondo è stato Pelé, Maradona o Messi?

 

Be’, io sono un primate, no, uno da primati in ogni campo. Ovviamente, la più veloce ala destra della storia, anche da pollo, è stato ed è il Genius-Pop. Sono più acculturato di centomila luminari messi assieme ma devo cambiare il lampadario della sala e a stento sono riuscito a pagare, tre giorni fa, la bolletta della luce. Mi pare che il mondo non è che vada benissimo. Come si suol dire. O no? Insomma, sono molto autoironico in puro stile Falotico. Voi invece siete sempre più seriosi, palestrati e nel cervello annacquati. Io sono del ’79 ma tre anni prima uscirono due capolavori assoluti. Uno è Taxi Driver, la storia della mia vita, l’altro è il nome della crema solare che state utilizzando sui bagnasciuga della riviera romagnola in questi giorni cocenti e ficcanti? Il Bilboa di Cadey? Ah, come siete decadenti.

Stallone ci dava di pesi, sì, anche lui era e rimane un fanatico della palestra. Voleva che in spiaggia tutte le orche, no, le oche ammirassero la sua tartaruga. Infatti, in Rocky ha una tartaruga a cui vuole benissimo, che ve lo dico a fare?

Era un uomo incarnatosi nell’ordine animalesco denominato Testudines Linnaeus. Sì, un bel testone lo Stallone.

Un caprone. Non ha mai voluto recitare Shakespeare, in compenso nel finale di Rambo dà sfoggio a un monologo che fa un baffo ad Amleto. Come no?

A parte gli scherzi e il quarto Rocky da denuncia, avendo il finale più ridicolo della storia e forse della perestrojka, con tanto infatti di Gorbaciov fake e voglia sul capone, Sly rimane un mito.

L’eroe proletario che l’ha sempre preso in culo anche dai più imbecilli. E s’incazza, spinge e colpisce.

Ma che cuore. Anche voi ce l’avete, altresì l’avete dimenticato alla maternità quando la cardiologa-pediatra vi ha misurato il battito cardiaco. Andava bene, sì, ma è durato appunto un battito, però di ciglia.

La scena finale di Rocky è sempre da brividi. Ma anche quella della vigilia. Quando Sly, in piena notte, si reca da solo davanti al ring e trema… perché comprende la sua umanità.

Su YouTube, un tale Vodani (guardate sotto i suoi video) continua a calunniarmi. Dicendo che sono matto e vado curato. Mi fate un piacere? Per piacere? Chiamategli l’ambulanza, per cortesia.

Devono misurargli, più che la sanità mentale, la pressione. Sì, questo è uno che fa pressioni al prossimo ma è un neonato.

Pensa che la vita sia fare a pugni col prossimo, anche soltanto dietro a un pc.

Mi diffama, urlando che sono solo e (s)perduto. M’immagino i suoi amici. Con molta probabilità più ritardati di lui per leccargli il culo.

A questi ci vuole un bel gancio sinistro. Altroché.

Adesso, scusate, devo andare in bagno.

A volte succede.

 

di Stefano Falotico

 

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