Le morbide notti di un uomo che ama l’Arte, il Cinema, la poesia, la musica e tutte le persone tranne sé stesso, ah ah

27 Jan

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banderas femme fatale

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silenzio degli innocenti jodie foster

Col tempo, sono divenuto in intrattenitore. Sì, la vita di molte persone è obiettivamente triste.

Dunque, io la allieto con stronzate che danno gusto alla moscezza. Diciamocelo pure, la vita di molti è inesistente. Loro pensano di vivere, in realtà non vivono la realtà, bensì il delirio che amano di più per sopportare la loro oscena realtà. Chiariamoci su questo punto perché è fondamentale.

Sì, molte persone, quasi tutte a dire il vero, sono idiote. A loro mancano i fondamentali.

Fondamentalmente, non capiscono un cazzo. E da questo spesso innato errore di partenza, eh già, si origina la schifezza.

Per cui, se come me soffrite di bellezza, vi diranno che siete brutti, malati e basta.

Ne conobbi molti di questi psicopatici. Sarebbero da internare, anzi sotterrare nel seminterrato manicomiale ove stazionò Hannibal Lecter. E sbattere… insieme a Stuart Rudin/Miggs de Il silenzio degli innocenti, appunto.

Ora, vedeste mai questo film? Come no? Un po’ sopravvalutato lo è. Rivisto col senno di poi, dobbiamo dire che Jodie Foster, in quanto a seno, sempre scarseggiò. Ma fu dalla nascita donna asessuata, no, assennata e, grazie ai preziosi consigli di Hannibal, riuscì a fottere Buffalo Bill.

Miggs disse, appena vide Clarice Starling/Jodie mettere piede vicino alla sua sella da cavallo impazzito, no, cella da uomo frustrato:

– Sento l’odore della tua fica.

 

Mah, lo misero dentro perché fu un maniaco sessuale? Ah, allora dovrebbero mettere dentro tutti.

Leggo dei commenti, sotto le foto delle modelle su Instagram, che sono (im)pure scortesie, come saggiamente, elegantemente asserì Hannibal, da punire e mangiare le loro lingue con del Chianti.

Sì, è un impazzare di volgarità, di profili falsi da identificare subito e, se non basterà Lecter per rintracciarli, chiameremo i due profiler di Mindhunter. Da non confondere con Manhunter. Poi, chiameremo Anna Torv e farà l’amore con Jodie Foster. Che è lesbica. Ah ah. Non sbellicatevi, non date di matto, non schizzate come Miggs.

Sì, è una società allo sbando. Molti, a differenza di Hannibal Lecter, pensano che a Firenze ci sia la Cappella Sistina. Ecco, gente così ignorante andrebbe presa per le cappelle e infilata nel pozzo nero ove Buffalo Bill nascose le sue vittime.

Sì, abbiamo donne coi barboncini, dunque figlie di senatrici come la povera Catherine Martin/Brooke Smith, che sono talmente piene di gioielli di famiglia, dunque annoiatissime, che pur di provare qualcosa di nuovo, se la fanno anche coi barboni.

Abbiamo persino uomini con la barbetta che non sanno chi sia Barbie.

Allora, abbiamo quello che si crede una rock star ma io non vedrei bene neanche come barman al Roxy Bar.

Abbiamo pure Vasco Rossi che cantò… voglio una vita spericolata ma di suo è abbastanza sfigato. Infatti, piace a molte persone, cioè la maggioranza.

E, come detto, la maggioranza riflette nelle canzonette la propria vita da mezze calzette.

Sì, sono giornate movimentate. Da venerdì sera a oggi, dimagrii quindici chili.

Venerdì scorso fui a Imola. Una full immersion in una mezza discoteca piena di ragazze bellissime che filmai di piano sequenza vertiginoso alla Brian De Palma di Snake Eyes. Saltellando come un Nic Cage al massimo storico, ovvero Richard Santoro su mio giubbotto alla Drive di Ryan Gosling.

Cioè, follia totale istrionicamente ben temperata dal mio carisma da uomo che, a prima vista, pare che non abbia una Mastercard Visa e valga zero, invece è solo zen(zero).

Sì, sono un essere camaleontico che mutò dopo tanti anni di mutismo. Ah ah. Questa è bella, anche quella lì, sembra Rebecca di Femme Fatale.

Sì, ma quale L’uomo che guarda. Ho poco da spartire con Tinto Brass.

Anzi, col passare del tempo, son passato dall’essere un voyeurista come Michelangelo Antonioni di Blow Up al divenire un semi John Travolta stravolto. Non di Blow Out e neppure de La febbre del sabato sera.

Con incredibili, fantasmagoriche serpentine e allucinanti mosse mie repentine apportate alla mia vita messa sottosopra tutta in una volta, cambiai il mio viso in una Face/Off che ora fa impallidire pure Antonio Banderas del capolavoro depalmiano sopraccitato.

Le donne s’eccitano, mi guardano e credono di essere Melanie Griffith di Omicidio a luci rosse.

Infatti, Melanie è sposata ad Antonio. Io non sono sposato a nessuna perché ora Melanie è vecchia e non lo farebbe Mai con uno sconosciuto.

Le donne? Sono sull’orlo di una crisi di nervi. Io le capisco ma poche volte le concupisco. A una offro un whisky, a un’altra offro un fanculo perché vomita stronzate che mi fanno venire… l’ernia al disco. Appunto, non è una disco?

Gironzolo con aria da Humphrey Bogart che non deve chiedere mai. Infatti, a forza di pagare il caffè alla cameriera, lei è ora ricca, molto sfondata, e può chiedere la mano dell’uomo più aziendalista.

No, lui non abbisogna di chiedergliela. È lui che, essendo per l’appunto miliardario, non deve pagarle nemmeno un aperitivo poiché tanto lei vuole bersi subito uno a cui dargliela di ogni liquido per poi prosciugargli il conto senza cannuccia in maniera viscida. Lei è caruccia, ben a lui lo ciuccia ma, nonostante la dia a tutti, è rimasta ciuca e legge ancora solo i libri di Moccia.

Il mondo è pieno di bambocci, di persone sboccate e bocciate e di donne che, pur non sapendo cosa sia una bocciofila, posseggono indubbiamente delle belle bocce.

Un’altra ragazza in fiore sboccia dopo aver frequentato solamente tamarri che fecero bisboccia e a cui, ingenuamente, offrì la sua vergine gnocca.

Io mangio un’altra albicocca, sgranchendomi le nocche e nessuno mi metterà in ginocchio tranne una che, forse, vorrà mettersi il mio pure in bocca. Al che è necessario cercare una posizione genuflessa, mie fesse… ah ah.

Di mio, a parte il cazzeggio, firmo un altro contratto di pubblicazione. Sebbene non firmi molti contatti di pubi nella fornicazione. Non sempre vivo un’esistenza fastosa e festosa, anzi, quasi mai.

Inoltre, giammai farò la fine di Leali Fausto e del Faust.

Evviva il Falò! Lui ne sa una più del diavolo.

E sapete perché? Perché è un uomo diabolico che mangia ogni Belzebù con tanto di angelico tiramisù. Ah ah.

Finale col botto, anche di botte a tutti. Sì, ubriacatevi.

Ecco il mio video su Woody Allen del mio pazzo, no, pezzo di ieri qui riproposto su faccia da culo che tutti e tutte fa impazzire. Tranne me stesso perché la mia autostima è andata a puttane e dunque, se da me cercherete un bacio, al massimo posso darvi un bacino, tirandomela pure come Scarface/Al Pacino.

E su quest’ultima cagata nemmeno di striscio vi lascio e mi ammazzo. Prima però piscio.

Tanto, domani sarò sempre qui a rompervi il cazzo.

Voi mi spaccherete il culo, lo so, ma con un’altra genialata riuscirò a fottervi e sarà di nuovo una frittata!

Questa vita fu una minchiata e sono stanco delle donne che, per non ingrassare, mangiano solamente l’insalata.

Conobbi una di cognome Ricotti che di me fu cotta ma sarebbe stato meglio se quella sera mi fossi dato al lotto poiché, dobbiamo dircela tutta, si rivelò soltanto una mignotta.

Mi baciò e io non ricambiai il bacio. Lei mi urlò che non ero cresciuto ma poi m’invitò, nella sua camera d’albergo, a vedere l’edizione degli Oscar in cui Clint Eastwood vinse per Million Dollar Baby.

Insomma, parimenti a Clint, non volli farla penare più di tanto.

Le praticai immediatamente un’eutanasia naturale:

– Cosa devo fare io? Coccolarti mentre ti commuovi per la vittoria di Clint?

Guarda, ho da fare stasera. Comunque, sul canale a luci rosse danno l’ultimo film di Gabriele Muccino.

– Stefano, Muccino non ha mai girato un film porno.

– Ah no? Ah, perdonami, hai ragione. Sai che io non capisco un cazzo. Ho confuso il titolo del suo primo film, Ecco fatto, per Ecco fatta.

 

Fu in quel preciso istante che lei capì che io sono un coglione inculabile e lei una zoccola difficilmente curabile. O viceversa, non lo so. Sì, mi spiace per molti di voi. Passerete tutta la vita a lagnarvi. Emozionandovi per film come Sette anime o La ricerca della felicità.

Ecco, domenica accadde una tragedia. Morì Kobe Bryant assieme a sua figlia. Federico Buffa non vede, invero, l’ora che qualche idolo sportivo muoia. Alla Pari di Bruno Vespa. Così, entrambi i volponi possono filmare altre agiografie su uomini di cui a loro non fregò una minchia per intascare ancora più soldoni. Tanto la gente ama la celebrazione della morte dei grandi o la magnificazione delle tragedie per sentirsi grande. E con questa la chiudo qui. Veramente devastante. Insomma, quando arriva il Falò, mi sa che potete già prepararvi per la sciolta… Sì, non faccio paura, al massimo qualche volta faccio schifo perché, come tutti, cago la diarrea. Ribalto ogni certezza data per assodata e non me la sono manco sudata. Sì, me la tiro in maniera svergognata. Voi invece, essendo dementi, dovete studiarvela. E mi sa, dunque, che da me riceverete soltanto un pugno in faccia. Mica pugnette.

Tu, vai a magnare la focaccia e leccati tutta la pummarola! Con tanto di pizzaiola e felice campagnola.

E ricordate: come disse Sophia Loren… accattatevelo!mai con uno sconosciuto banderas

di Stefano Falotico

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