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Kevin Costner va su, Matthew McConaughey va sempre più down ma lo salverà Chan-wook Park


19 Mar

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Sì, l’altra sera su Netflix ho visto Criminal. Un film indegno della nomea di Kevin Costner. L’unico criminale non è Costner nel film, ché poi manco lo è del tutto, ma lo è stato il regista Ariel Vromen.

Una vera schifezza. Poi, Costner nella parte del criminale è credibile quanto la mia vicina di casa, Angela, nella parte di Moana Pozzi. Insomma, non ci crede nessuno.

Nella casa della mia vicina, svolazza un’aria angelica su canti gregoriani. E ho detto tutto.

Sì, colui che è stato Eliot Ness di The Untouchables, Robin Hood e la guardia del corpo di Whitney Houston, nella parte di tale Jerico, sociopatico simil-Jena Plissken con una tosatura che nemmeno quando rasavo a zero il mio cranio e mi dimenticavo qualche ciocca, è veramente un obbrobrio.

Insomma, Jim Garrison di JFK nella parte di un criminale. Ma dai, suvvia.

Invero, come saprete benissimo, in Un mondo perfetto, Costner era già stato criminale. Sì, però un criminale sfigatissimo.

Detto ciò, Costner è un grande. Checché se ne dica. E infatti Balla coi lupi e Terra di confine sono due suoi film capolavoro sia come attore che come regista. The Postman? Non so…

Il signor Costner si è giocato il cervello, però. Lui doveva darsi completamente alla regia, invece ha ballonzolato di qua e di là, senz’alcun centro di gravità, tra film abbastanza riusciti e idiozie immonde.

Fatto sta, malgrado questo, ultimamente è tornato in forma. Non tanto fisicamente perché in Highwaymen ha un panzone da birra che nemmeno Ciccillo Triunfo, bensì dal punto di vista prettamente attoriale, eh già. Sì.

Costner è sempre stato un bell’uomo. E l’ha sempre saputo, facendo spesso il piacione stempiato col fascino del liberal altolocato.

Stesso discorso dicasi per Matthew McConaughey. Uno che della “piacioneria”, della “belloneria”, permettetemi questo neologismo falotico, aveva fatto il suo cavallo di battaglia, fra carinerie di film sciocchi e scemenze per allocchi.

Eppure tutti noi stupì con la cosiddetta McConaissance. Inanellando una serie d’interpretazioni prodigiose, ma che dico, miracolose.

Ci aveva illuso. Perché, dopo il suo Oscar, il suo epocale Rust Cohle e il Cooper d’Interstellar, appunto, è caduto dalle stelle nuovamente alle stalle.

Almeno questo è ciò che dice la Critica. La foresta dei sogni è stato unanimemente considerato il film più brutto in assoluto di Gus Van Sant.

Matthew si è quindi impegnato come un dannato, ingrassando per Gold. Ma il film non se l’è fumato nessuno. E lui ha dovuto ridurre il colesterolo, mangiando per tre mesi solo minestroni.

Free State of Jones? Non l’ho visto. Mi manca. Dicono che sia discreto e che lui sia bravo. Fatto sta che anche questo qua, a livello commerciale, è stato un super-flop.

Dunque, La torre nera. Una cagata pazzesca.

Devo ancora vedere Cocaine ma non mi convince.

Serenity? Altro film sbudellato dalla Critica USA.

E The Beach Bum di quel tipo da internare, ah ah, si scherza, di Harmony Korine, è stato già descritto come un film volgare di una certa poetica.

Ma cos’è quest’ossimoro? Che poetica può avere un film volgare?

Sì, taluni critici l’hanno poi definito un pastrocchio edonista ove McConaughey, più che il grande Lebowski coi soldi, pare un pornoattore californiano.

Presto arriverà pure Bush di Guy Ritchie, il cazzaro per eccellenza.

Ma è arrivata comunque la notizia secondo cui il nostro bel Matthew sarà nel nuovo film di Chan-wook Park.

Quello di Oldboy? Sì, è lui.

Abbi fede, Matthew. Sì, tu hai la fede, sei sposato da anni con una modella.

Sono io che avevo fede nella gente invece mi sto mangiando le dita. Ah ah.

Insomma, questo bambagione del McConaughey è proprio un ottimo guaglione che se la tira.

Ah ah.

Di mio, gigioneggio senza dare nell’occhio.

E, al bar, mi bevo il caffè, adocchiando e ordinando anche un cornetto.the-highwaymen-150744

 

 

di Stefano Falotico

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