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La mia profezia s’è avverata: è davvero l’estate più bella della mia vita, ringrazio tutti, soprattutto il canale YouTube L’IMPERO DEL CINEMA


12 Aug

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Sì, io e Matthew McConaughey di Dallas Buyers Club siamo la stessa persona. Lui si beccò una diagnosi, se non erronea, poiché l’AIDS ce l’aveva davvero, perlomeno molto superficiale. E, se avesse dato retta ai medici, sarebbe stato martoriato da farmaci sbagliati.

Lui, contrariato, imbestialito contro tutto e tutti, testardo come un mulo, disconobbe la diagnosi che gli fu effettuata con troppa superficialità e cavalcò la sua battaglia, in modo indomabile come un cowboy sul suo toro inferocito inarrendevole.

Con la grinta possente di un uomo in fin di vita che giammai però s’arrese.

Morì ugualmente ma riuscì a resistere più del tempo che gli previdero, non assumendo quella robaccia che gli prescrissero.

Sì, ragazzi, non prestate fede neanche alle previsioni del tempo. Tanto, semmai dicono che domani pioverà e invece vi sarà il sole.

Sì, ma sostanzialmente non frega un cazzo a nessuno se pioverà domani o stasera. Se pioverà fra un mese o fra un anno. Serve solo ai contadini che odiano la siccità.

Di mio, è una vita che il tempo atmosferico della mia anima viene e va come il sole che ora sta là e fra due secondi chissà. In fronte a te, no, stanne sicuro. Ah ah.

Ron Woodroof è uguale a me? Abbastanza. A me comunque fu commesso un pari errore diagnostico però di altra natura. Ho dovuto lottare con tutta la mia forza per dimostrare che avevo ragione io. E alla fine ho vinto la mia guerra.

Stanno accadendo davvero cose strane, assurde, ai confini della realtà. Cose allucinanti a cui non credono nemmeno i miei occhi ché, opacizzatisi per anni cupissimi negl’interstizi più tetri d’una mia dolorosa notte senza fine, stanno sempre più meravigliosamente rivedendo la luce. Come se dio, dall’alto dei cieli, m’abbia graziato, m’abbia perfino perdonato dei miei tanti sbagli e, come dico io, sbadigli, sì, assolvendo ogni mia distrazione, ogni mio trascorso essermi assopito in un narcotico, obnubilante incubo che adesso sta assumendo la grazia e l’armonia sconfinata di un sogno, appunto, falotico. Falotico è sinonimo di stravagante e bizzarro. Cercate sul vocabolario Treccani e ne troverete conferma.

Pochi giorni fa, son stato a Firenze in compagnia del mio amico Massimiliano Sperduti. Che bella giornata. Erano anni che non rimettevo piede a Firenze, la città rinascimentale per antonomasia, culla di poeti, santi e navigatori. Proverbio incarnato nei suoi dedali architettonici, raffinati quanto la sua Cattedrale del Duomo, e nella forza viscerale delle mie artistiche passioni invincibili.

Come il Cinema e la sua poesia immaginifica, come il romanticismo di un orgasmo trasognato, fantasticato e, semmai, non (av)venuto. Ma chi se ne frega. Gironzolo così, un po’ a vuoto e un po’ con la testa fra le nuvole ad Anzola, frazioncina di Bologna, riscoprendo e filmando antiche piazze e respirando nella mia anima la calma d’un pomeriggio assolato stupendamente malinconico, forse presto destinato a oscurarsi nello scroscio piovigginoso di altri miei dilemmi interiori, oppure illuminato nel frastagliato, soave malincuore ridestatosi, dopo tanto torpore, in una magica aurora.

Adesso, Andrea Bruno del canale YouTube L’IMPERO DEL CINEMA mi dedica un video.

Sono commosso davvero di cuore. Ogni altra parola di ringraziamento ho ad Andrea rivolto doverosamente in privato.

Ora, dopo tanto essere provato, sono solo… sinceramente stupefatto e incantato. Grazie mille!

 

di Stefano Falotico

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