Posts Tagged ‘Bradley Cooper’

La vita è come una scatola di cioccolatini: tutti pensano che tu sia oramai scartato, scaduto, morto e sepolto e ci rimangono con un palmo di naso


15 Apr

Sì, proponiamo queste tre scene cult.

Dedicate a tutti coloro che non vedono l’ora che tu sia rovinato e invece non avevano previsto la mossa inaspettata, oserei dire miracolosa. In una parola, bestiale. Ah ah.

Al terzo posto, Bradley Cooper di American Hustle: della serie, ride come un pazzo scatenato. E rimedia, ahia ahia, da Christian Bale una “delicata” inc… a.

Cornuto e mazziato.


Al secondo posto, il grandioso Paolo Villaggio di Super Fantozzi.

Ma, ovviamente, in cima a ogni classifica rimane, imbattibile, John Malkovich di Rounders.

di Stefano Falotico

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Chi è felice in questa società è un pazzo, un idiota o un incosciente-menefreghista: campagna informativa non campagnola, spingere al massimo


20 Feb
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Per quanto tempo dovremo e anche dovremmo andare avanti con questo muro di gomma d’ipocrisie stagnanti che creano conflitti psicologici devastanti?

Per quanto tempo ancora dovremo leggere quei post figli della faciloneria a buon mercato, gli sfoghi isterici d’idiot savant e questa massa di trogloditi che si fa imbonire dalla retorica più trita e ritrita, vomita sul prossimo le solite, pedanti, pedisseque imbecillità standard, nel perseverare alienante di questa società omologante ogni coscienza vivamente pensante?

Sì, siamo stanchi di quegli slogan che oramai campeggiano su Facebook, ad esempio, del tipo… vuoi fottere il sistema? STUDIA!

Innanzitutto, già il termine fottere è orribile. Da abrogare. Quando sento dire… mi son fottuto quella lì, quella, appunto, me la voglio fottere, fottiti, qualcuno t’incula, nessuno ti caga, mi sembra di essere regredito ai tempi del film Hard To Be a God.

Sì, il Medioevo non era quello da voi favoleggiato, mistificato, idealizzato di quelle stronzate fantasy che voi bambine fra le nuvole scrivete di tanto cuore tenerissimo, creandovi appunto la fantasia principesca effimera che vi possa distrarre per un po’, giusto un battito di ciglia e il rompersi delle vostre unghiette smaltate, da un’esistenza invero degradata e tribolata, disgraziata, di patimenti e giugulari urlanti, di continue lotte genitoriali, di psicotiche lagne depressive annali e ombelicali, oltre che deprimenti, figlie del vostro ambiente tanto a parole saccente quanto invero nel reale quotidiano soltanto qualcosa di straordinario. Ma non in senso eccelso o eccezionale del termine, bensì squallidamente declassato. Da piccolo-borghesi che tanto nei loro scritti idolatrano e sognano una vita da reginette alate e invece affondano sempre più nella melma inconsolabile d’angosce miserabili. Talvolta memorabili!

Per voi non c’è speranza. Ma quale sapienza?! Io ne ho una? No, non tanto. Io son già morto da quando nacqui. Ed è stato soltanto un respirare con asma e mangiare flebilmente, sì, con tanto di flebo, agganciato al letto di un’eutanasia che, con enorme forza interiore, non voglio che Al Pacino/Kevorkian mi pratichi.

No, nonostante tutto, in questo mio Mare dentro, non m’arrendo. E questa sofferenza abissale è alla sua maniera anche qualcosa di tristemente stupendo. Oltre che un po’ stupido, ah ah. Perché, leopardianamente, il naufragar m’è dolce in questo mare ma è anche dolorosissimo sapere che quella donna da me molto ambita, con quell’abito leopardato, non sarà mai la mia pantera “lo(r)data”. E la sua cosa nera lei darà a quel trombone pieno di soldi col fisico a pera.

Parliamo di uno spasimo da romantico spasimante e anche, diciamocelo, amici, d’uno spumante del suo amante a lei (f)rizzante ma a me molto dolente.

E in questa dolenza, anzi, in tal indolenza io getto le lenze ma son io al solito ad abboccare come un pesce.

Le donne, sì, giocano con me ma alla fin fine, stringi stringi, come si suol dire, non il mio stringono, sono uomini lerci invero che le “tingono” e i loro uccelli non restringono.

Eppur, sebbene abbia scritto la saga de Il cavaliere, con tanto di Clint Eastwood in copertina in quello di Madrid, e io stesso duelli giornalmente con le mie nevrosi e le mie preoccupazioni spesso insopprimibili, so che son soltanto storie. Fini a sé stesse. Ma storie, appunto, eastwoodiane. Di uomini coraggiosi, coscienti che il mondo è ingiusto, val la pena forse combattere per i propri ideali e non abiurare nei confronti del porcile collettivo, ma altrettanto consapevoli che forse è stata soltanto una guerra contro i mulini a vento. Una splendida utopia.

Volete sapere qual è la scena cinematografica più bella dell’anno?

Ovviamente, avevate dei dubbi, conoscendomi… quella in cui il grande Clint, il più grande, vede dal suo pickup gli elicotteri sorvolargli la testa di cazzo, capisce che il suo viaggio è terminato e non gli resta altro che farsi arrestare.

E allora si volta verso noi spettatori, quasi in stile Larry David del Basta che funzioni alleniano, col volto tumefatto e sporco di sangue.

E ammicca come a dirci… stavolta son fottuto davvero. Appunto.

Colpo di genio assoluto!

Sì, non è vero che per fottere il sistema bisogna studiare bene e meglio degli altri. È una grande balla. Puoi avere tre lauree, una in Lettere, una in Scienze delle comunicazioni e una al DAMS ma non ti prendono neppure alla rivista di “cinema” della parrocchia San Martino vicino casa mia.

Se, diciamo, non conosci le persone giuste e non hai la cosiddetta spinta. E soprattutto se non lecchi e corrompi.

Quindi, finiamola con le puttanate.

Questa è la realtà. Non un luogo comune. La realtà è un luogo ipocrita ove i furbi si prostituiscono imborghesiti alla viscidità di questo sistema di falsità e poi ricattano quelli da lor considerati deboli (fragilità…) col “dono” della presunta superiorità.

Sapete, se finisci nella merda, che vi diranno?

Certo, lo sapete meglio di me. Perché noi di merda ne abbiamo vista e ingoiata. Bocconi amarissimi.

Sì, ti diranno che non sei uno della Bocconi ma solo un bel bocconcino per una misera scopata e via. E poi, dopo l’uccello da loro spolpato, torneranno dal marito sistemato.

E vi grideranno… che vuoi? Cos’è questo tuo lamento? Ti ho goduto, lo sai, ho emesso anche dei sonori lamenti. Ci hanno sentito pure i vicini sordi di novant’anni.

Ora, levati però dai coglioni, rimboccati le maniche ché io le coperte, nonostante tu m’abbia scoperto, in ogni sen(s)o lato, B e non, non te le rimbocco.

Cosa vuoi essere imboccato, brocco? Se ancora mi disturberai, chiedendomi la mano, sì, ti scaglierò in testa una brocca.

Datti una mossa. E fottitene.

 

– Mike, nell’ultimo incontro, credo d’aver spinto un po’ troppo. Quel tipo che dovrei affrontare adesso, Bull Harley, non perde da cinque anni. È un campione vero.

E io non lo so se… è forte, Mike, è molto forte.

 

Mi posso confidare con voi?

Non sono un fanatico del sesso. Prima ho scritto che… ma così ridete, non c’è niente da ridere, purtroppo.

E, in questo tipo di società, credo che mi spezzeranno il braccio. Anche se l’hanno già fatto.

E questo è quanto. Il resto è una grande balla.

Sì, lo è.

Se siete giù e vi diranno di curarvi, di rivolgervi a qualche specialista dell’anima, non date loro retta.

Vi distruggeranno. Vi bombarderanno di farmaci, vi sederanno, vi spaccheranno le gambe. Vi amputeranno nel morale. E crollerete.

E poi vi diranno che la vita è bella e non è successo niente.

– Sì, in fondo non è stata una tragedia. Si va avanti.

 

Infatti, è stato peggio.

 

– Be’, Stefano. Cos’è quest’uscita? Sei ancora giovane.

– No, non più.

 

Sono duro?

Durissimo, intransigente, rigido, fascista.

Come lo siete stati voi.

Scena capolavoro di The Mule. Che coraggio poi in tribunale.

La sua avvocatessa vuole commutargli la pena per una sorta d’infermità mentale perché Earl avrebbe agito così in quanto “malato” e vecchio. Demente…

E Clint: – No, sono colpevole.

 

E se ha agito così è perché non aveva alternative.

Quindi, non voglio più sentire idiozie.

Colpevole lui.

Colpevoli tutti.

Fine.

 

La seduta è tolta.

Andate a farvi fottere.

di Stefano Falotico

Oscar a Rami Malek assicurato, il Falotico invece ha oramai la statuetta dorata tutta ibernata. Ma è poi vero?


12 Feb

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Sapete che io sono un istrione-battutista. Mie battone.

E dunque sparatevi questo Falotico romantico con capello moscio, il giubbotto vellutato, lo sguardo dolce e sofisticato, l’occhio deniriano o da semplice sfigato, la barbetta incolta da pensatore solitario, più che altro da sciagurato con le sue memorie e il suo patetico diario, la smorfia provocantemente deliziosa, che va a braccetto con la Germanotta, donna indubbiamente passerotta che, in questa foto, veste un po’ da mignotta ma ha una voce che spacca il culo ai brocchi e a chi all’inizio le tirava addosso moralistici pistolotti.

Sì, gigioneggio. E la dovrei finire con queste bischerate. Ma si sa, son un cazzone spesso di qualità. Ah ah.

Video-recensione seria.  Silenzio! Ah ah! Dopo la minchiata, ora esigo serietà. Fratelli, qui riuniti nel nostro cineclub, beccatevi questo!

 

Rami Malek è un grande

Oramai è chiarissimo, salvo colpi di scena dell’ultima ora, l’Oscar lo vincerà Rami Malek. Assodato.

Nessuno avrebbe creduto sino a due mesi fa che Rami Malek potesse davvero farcela.

Ma Bohemian Rhapsody, nonostante le critiche controverse, nonostante in molti l’abbiano definito soltanto una cover ben realizzata con la riproposizione in scala cinematografica del mitico concerto di Wembley e poco più, ha fatto comunque centro.

Questo biopic sui Queen, fortemente voluto da Brian May, come sapete, ha avuto una gestazione infinita.

Era da più di dieci anni infatti che si voleva realizzare una “biografia” su Freddie Mercury. Credo che mancasse lui all’appello. Su tutte le altre grandi rockstar, infatti, a prescindere dagli esiti a mio avviso nefasti (vedi l’inguardabile The Doors su Jim Morrison del pomposo Oliver Stone) o più o meno riusciti, con tante variazioni interessanti sul tema (vedi invece a tal proposito Last Days su Cobain di Van Sant), erano stati realizzati film e via dicendo.

Sul grande Freddie praticamente nessuno, vero e proprio.

La genesi di questo film, come detto, è stata interminabile. Si sono avvicendati registi come Tom Hooper e Stephen Frears, poi scartati, sceneggiatori vari, e doveva essere l’istrionico, folle Sacha Baron Cohen a incarnare Mercury.

Alla fine, si è scelto Bryan Singer. Sostituito, a due settimane dall’inizio delle riprese, da Dexter Fletcher, non accreditato però come co-regista ma solamente citato nei ringraziamenti.

E ovviamente si è andati a parare su Rami Malek. Uno che non gli avresti dato un soldo bucato. Distante anni luce, fisicamente, da Freddie. Che, sì, era omosessuale ma uno di quegli omosessuali non effeminati e checca, bensì un gay da Village People alla Crusing.

Non vorrei che fraintendeste, come vostro solito, le mie parole. La mia non è stata un’offesa sugli omosessuali né tantomeno su Freddie.

È solo per chiarirci. Freddie Mercury, a vederlo così nerboruto, villoso, atleticamente possente, non avresti mai immaginato che fosse appunto omosessuale.

Rami Malek, sì. Ah ah.

Infatti, la sua non è stata una vera e propria immedesimazione carnale, per così dire, se non nelle posture e nei tic copiati alla perfezione. Piuttosto una sua reinterpretazione dell’icona Mercury.

A prescindere che il film sia piaciuto o meno, Malek, a dispetto appunto della sua prova distonica rispetto al reale Mercury, n’è comunque uscito vincitore alla grande.

È stato davvero bravissimo.

Willem Dafoe è stato messo nella cinquina tanto per… Bradley Cooper, che sembrava uno dei favoriti per la vittoria finale, ha subito un tracollo improvviso negli ultimi giorni.

Viggo Mortensen è stato strepitoso in Green Book ma non ha una sola chance realistica di fargliela.

A questo punto, la finalissima, diciamo, è fra Rami Malek e Christian Bale.

Con tutta la stima per Bale, la cui prova è stata egregia, mi sta più simpatico Rami.

E vincerà.

E forse se lo sarà meritato.

 

Intanto, adesso indosso il mio giubbotto e me la tiro… da duro.

Sono un uomo auto-ironico, cazzuto, un uomo che, senza battere ciglio, se ne fotte. Mah.

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di Stefano Falotico

Finalmente è finito Sanremo. A Ligabue preferisco sempre Bruce Springsteen, a Bradley Cooper sempre Sean Penn nonostante Sean abbia leccato Bradley


10 Feb

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Queste lobbies son peggiori dei miei hobbies

Sì, voi non sapere l’inglese. Io l’ho imparato da autodidatta e conosco a memoria, virgole comprese, il libro The Grammar You Need. Il libro migliore, scolasticamente parlando, sulla lingua anglosassone. Con tanto di genitivo annesso e tuoi genitali spappolati se non lo studierai bene. Non sei stato ammesso!

Una parola al singolare che termina con la Y, i greca di tua sorella che ha studiato troppo Achille ma ha il tallone da invalida sociale e ama Ettore, metalmeccanico che sa come sbullonare le sue indigestioni da minchiona, oliandola e dandole carburante di pistone, ecco, al plurale non prende solo la s, s di Stefano, s di soccia, s di tua sorella, appunto, ma assume la forma es. L’es non è l’istanza psichiatrica coniata da quell’impotente di Freud, comunque. E Mulholland Drive, così come La morte corre sul fiume e il libro Il diavolo è un giocattolaio, sono opere talmente grandiose che non possono essere parcellizzate in diagnosi psichiatriche.

Opere scese dal cielo di grazia divina.

Questo mondo fa schifo. Tutti si leccano il culo a vicenda. In una leccata che è decisamente meno elegante delle mie. Sì, le mie leccate alle passerine delle donne sono distillate con estremo garbo, in quanto, e ci riagganciamo al discorso poliglotta mio iniziale, so modulare la lingua da vero uomo di Babele, con tanto di salivare e preliminare per qualcosa che molto sale, e queste donzelle passano da vagiti in do maggiore a urla da soprano in re minore sul mio principe maggiore.

A Bologna, per definire la figona par excellence, si usa il termine penna. Che sta a significare pezzo di vulva da primo posto.

Sì, le mie penne sono le migliori in assoluto. In quanto letterato romantico, come il Leopardi, uso fighe argentee e stilografiche placcate diciotto carati. Mica come voi, cariatidi, che avete appunto le carie curate con placche in metallo grezzo, con tanto di protesi e non solo in bocca.

Sì, Sean Penn è impazzito. Troppe gnocchine devono avergli dato alla testa e ai testicoli. E da fanatico di Bruce Springsteen ora m’è diventato un melenso adoratore di Bradley Cooper.

 

Queste le sue parole:

«Uno dei miei film preferiti di tutti i tempi». «In un mondo giusto, A Star Is Born conquisterebbe tutti i premi. È come un dono. Chi ha una mente e un cuore sensibile non può negarlo. Sarebbe un dovere. È senza dubbio uno dei miei film preferiti di tutti i tempi. Rappresenta un ritorno alla cinematografia essenziale di Hal Ahsby.

È stato un trionfo. Questo è ciò che ispira e incoraggia gli attori a ricordare cosa voglia dire operare nei panni di un personaggio nella vita reale. A caratterizzarlo senza fumi e senza specchi. E nel riuscire a commuovere il pubblico con un’esperienza umana e con un cast e un team di assoluta eccellenza.

Cooper, Gaga e Sam Elliott dovrebbero vincere i premi di Migliori Attori, mentre la pellicola andrebbe premiata come Miglior Film.

Forse rimarrò deluso, ma io brindo in anticipo per Bradley Cooper e A Star Is Born. A Star Is Born è semplicemente tutto quello che un film dovrebbe essere».

Se A Star Is Born è paragonabile a un film di Hal Ashby, io sono davvero Forrest Gump.

Io sono uguale a tutti i personaggi di Ashby. Prendete L’ultima corvé e Oltre il giardino.

Sì, sto assistendo a ruffianerie inaudite, da denuncia.

Uno gira un cortometraggio indubbiamente impresentabile e tutti i suoi amici, per non inimicarselo, appunto, gli dicono che è bellissimo.

Quindi, vi stupisce l’atteggiamento di Penn? Io lecco il culo a te, Bradley, e tu, Bradley, semmai mi darai la parte da protagonista nel tuo prossimo film.

A Star Is Born è un film mediocre con attimi indubbiamente emozionanti. Ma sono bagliori in mezzo a una pacchianata commerciale. C’è una sola scena che mi ha veramente commosso.

Ed è questa.

 

di Stefano Falotico

Nonimation al Best Actor 2019: dico la mia, come sempre, tu, dammi la tua


16 Jan

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Intanto, nei commenti Facebook, mi attaccano come una bestia, come un caprone, ah ah, per la mia recensione di The Witch, da me reputato un buon film ma nulla di trascendentale, niente di che.

Insultato come fossi una bitch, è un gran divertimento replicare alle offese e alle ingiurie “recapitatemi”, opponendo ai vili assalti il mio quieto aplomb da uomo che, fra attacchi isterici, appellativi appioppatimi tanto per volermi far incazzare, tra nomee repellenti e repulsive affibbiatemi per puro diletto denigratorio, fra improperi scagliatimi contro con cagnesca malignità omicida, ah ah, beve il suo caffè e intanto risponde a una donna ben più interessante di questa screanzata villania. A cui spera di far ber qualcos’altro, ovvero, non pensate cose sozze, il (f)rutto caldo del nostro peccato. Ah ah.

No, non torno sui mie passi. The Witch non è un capolavoro. La mia disamina è impeccabile. Ho detto che è un film sopravvalutato, non ho mai scritto da nessuna parte che è brutto. La dovreste finire di delirare. Attenetevi al testo e non andate fuori tema.

Sì, andiamoci molto calmi. Prima di definire Eggers un genio, aspettiamo almeno che abbia diretto quattro cinque filmoni. Poi, potremo forse, e dico forse, acclamarlo come tale. O quasi.

Mi state profondamente antipatici. Basta che arrivi uno e se ne salti fuori con qualcosa di leggermente superiore alla media, e gridate al miracolo!

Acchetatevi, rabbonitevi, voi, uomini offensivi, castrate… le vostre ire funeste, anzi, castratevi del tutto così tutte le donne saranno mie, invece siate sempre più buone voi, donne appunto bone che, fra questa mondiale castrazione, verrete con bontà da me per venire con enorme facilità. Io mai pecco di fallacia, tu invece lo prendi in culo in quanto poco fallace, no, fallico. Ah ah.

Invero, c’era un solo refuso nella mia recensione e mi son corretto anche nel video, tagliandolo un po’, sul mio canale YouTube. Dicevo che è originale e, dieci righe dopo, che manca di originalità. Scusate, si è trattato di una classica svista. Di una ripetizione che è una contraddizione in termini. Ho adesso aggiustato in… non del tutto originale. Va bene così?

Uno scrive che è il miglior horror degli ultimi dieci anni. E io gli replico: – Ah, grazie al cazzo. Non ce ne sono stati altri. E, se ci sono stati, fanno schifo anche a tua sorella.

 

No, in verità ce ne son stati. Ma, soprattutto, tua sorella è una che ci sta con tutti, a prescindere se siano orridi o no. Ah ah.

Ecco, sparatevi questo.

And the Oscar goes to me, to moi, un uomo al di là di te, di noi, di essi e forse anche di sé stesso.

 

 

di Stefano Falotico

The 2019 Golden Globes Winners List


07 Jan

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Best Motion Picture – Drama

Black Panther

BlacKkKlansman

Bohemian Rhapsody

If Beale Streat Could Talk

A Star Is Born

Best Motion Picture – Musical or Comedy

Crazy Rich Asians

The Favourite

Green Book

Mary Poppins Returns

Vice

Best Actor in a Motion Picture – Drama

Bradley Cooper (“A Star Is Born”)

Willem Dafoe (“At Eternity’s Gate”)

Lucas Hedges (“Boy Erased”)

Rami Malek (“Bohemian Rhapsody”)

John David Washington (“BlacKkKlansman”)

Best Actress in a Motion Picture – Drama

Glenn Close (“The Wife”)

Lady Gaga (“A Star Is Born”)

Nicole Kidman (“Destroyer”)

Melissa McCarthy (“Can You Ever Forgive Me?”)

Rosamund Pike (“A Private War”)

Best Actor in a Motion Picture – Musical or Comedy

Christian Bale (“Vice”)

Lin-Manuel Miranda (“Mary Poppins Returns”)

Viggo Mortensen (“Green Book”)

Robert Redford (“The Old Man & the Gun”)

John C. Reilly (“Stan & Ollie”)

Best Actress in a Motion Picture – Musical or Comedy

Emily Blunt (“Mary Poppins Returns”)

Olivia Colman (“The Favourite”)

Elsie Fisher (“Eighth Grade”)

Charlize Theron (“Tully”)

Constance Wu (“Crazy Rich Asians”)

Best Director – Motion Picture

Bradley Coop – A Star is Born

Alfonso Cuaron – Roma

Peter Farrelly – Green Book

Spike Lee – Blackkklansman

Adam McKay – Vice

Best Actor in a Supporting Role in any Motion Picture

Mahershala Ali (“Green Book”)

Timothee Chalamet (“Beautiful Boy”)

Adam Driver (“BlacKkKlansman”)

Richard E. Grant (“Can You Ever Forgive Me?”)

Sam Rockwell (“Vice”)

Best Actress in a Supporting Role in any Motion Picture

Amy Adams (“Vice”)

Claire Foy (“First Man”)

Regina King (“If Beale Street Could Talk”)

Emma Stone (“The Favourite”)

Rachel Weisz (“The Favourite”)

Best Screenplay – Motion Picture

Alfonso Cuaron (“Roma”)

Deborah Davis and Tony McNamara (“The Favourite”)

Barry Jenkins (“If Beale Street Could Talk”)

Adam McKay (“Vice”)

Peter Farrelly, Nick Vallelonga, Brian Currie (“Green Book”)

Best Original Score – Motion Picture

Marco Beltrami (“A Quiet Place”)

Alexandre Desplat (“Isle of Dogs”)

Ludwig Göransson (“Black Panther”)

Justin Hurwitz (“First Man”)

Marc Shaiman (“Mary Poppins Returns”)

Best Original Song – Motion Picture

“All the Stars” (“Black Panther”)

“Girl in the Movies” (“Dumplin’”)

“Requiem For A Private War” (“A Private War”)

“Revelation’ (“Boy Erased”)

“Shallow” (“A Star Is Born”)

Best Motion Picture – Animated

“Incredibles 2”

“Isle of Dogs”

“Mirai”

“Ralph Breaks the Internet”

“Spider-Man: Into the Spider-Verse”

Best Motion Picture – Foreign Language

“Capernaum”

“Girl”

“Never Look Away”

“Roma”

“Shoplifters”

Best Television Series – Musical or Comedy

“Barry” (HBO)

“The Good Place” (NBC)

“Kidding” (Showtime)

“The Kominsky Method” (Netflix)

“The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)

Best Television Limited Series or Motion Picture Made for Television

“The Alienist” (TNT)

“The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story” (FX)

“Escape at Dannemora” (Showtime)

“Sharp Objects” (HBO)

“A Very English Scandal” (Amazon)

Best Television Series – Drama

“The Americans”

“Bodyguard”

“Homecoming”

“Killing Eve”

“Pose”

Best Performance by an Actress in a Limited Series or Motion Picture Made for Television

Amy Adams (“Sharp Objects”)

Patricia Arquette (“Escape at Dannemora”)

Connie Britton (“Dirty John”)

Laura Dern (“The Tale”)

Regina King (“Seven Seconds”)

Best Performance by an Actor in a Limited Series or Motion Picture Made for Television

Antonio Banderas (“Genius: Picasso”)

Daniel Bruhl (“The Alienist”)

Darren Criss (“The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story”)

Benedict Cumberbatch (“Patrick Melrose”)

Hugh Grant (“A Very English Scandal”)

Best Performance by an Actress in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television

Alex Bornstein (The Marvelous Mrs. Maisel)

Patricia Clarkson (Sharp Objects)

Penelope Cruz (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story)

Thandie Newton (Westworld)

Yvonne Strahovski (The Handmaid’s Tale)

Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Series, Limited Series or Motion Picture Made for Television

Alan Arkin (“The Kominsky Method”)

Kieran Culkin (“Succession”)

Edgar Ramirez (“The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story”)

Ben Whishaw (“A Very English Scandal”)

Henry Winkler (“Barry”)

Best Performance by an Actress in a Television Series – Musical or Comedy

Kristen Bell (“The Good Place”)

Candice Bergen (“Murphy Brown”)

Alison Brie (“Glow”)

Rachel Brosnahan (“The Marvelous Mrs. Maisel”)

Debra Messing (“Will & Grace”)

Best Performance by an Actor in a Television Series – Musical or Comedy

Sasha Baron Cohen (Who Is America?)

Jim Carrey (Kidding)

Michael Douglas (The Kominsky Method)

Donald Glover (Atlanta)

Bill Hader (Barry)

Best Performance by an Actress in a Television Series – Drama

Caitriona Balfe (“Outlander”)

Elisabeth Moss (“Handmaid’s Tale”)

Sandra Oh (“Killing Eve”)

Julia Roberts (“Homecoming”)

Keri Russell (“The Americans”)

Best Performance by an Actor in a Television Series – Drama

Jason Bateman (“Ozark”)

Stephan James (“Homecoming”)

Richard Madden (“Bodyguard”)

Billy Porter (“Pose”)

Matthew Rhys (“The Americans”)

 

Lady Gaga si fa i gagà ed è bona, Bradley Cooper fa caga’ ed è bono… a nulla


16 Dec

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Ecco. Dopo anni in cui ha ballonzolato fra la popolarità, il semi-anonimato, lo snobismo della Critica, nonostante le sue nomination all’Oscar, questo è stato indiscutibilmente l’anno di Bradley Cooper.

Assurto ora a mezzo imperatore di Hollywood. Il suo esordio da regista, A Star is Born, ha infiammato le platee mondiali e si prepara, in prima linea, a spadroneggiare agli Oscar.

Uno scandalo mai visto!

No, non ho ancora guardato questo film. Ah ah! E credo che nemmeno sotto tortura lo guarderò. Se invece, in cambio della visione di tal film, mi proponeste, con tanto di legale contratto, di leccare la passerona di Lady Gaga, sì, potrei leccargliela, no, volevo dire, potrei vederlo.

In questa società in cui son impazziti i valori, in cui tutto è andato a puttane, ecco che roba melensa, programmaticamente leccaculo come A Star is Born diventa un hit, perfino da Academy Award.

Ma non mi stupisco. Oggi, se ascolti musica rock, ti sbattono in manicomio. Invece, in radio va ancora forte Nek con la sua intramontabile Unici.

Sì, su Instagram, delle oche si fanno il selfie col fidanzato super tamarro tatuato anche nell’unghia del mignolo sinistro e si creano “storie” con sottofondi musicali smancerosi, con tanti cuoricini che galleggiano sculettanti al ritmo dell’orecchiabile, caramelloso troiaio generale.

Ora, chiariamoci molto bene. Io ho detto che non credo all’amore. No, non è vero. Non credo nell’amore svenevole che non ti fa venire… Credo in una donna col culo da svenimento come quello mastodontico di Lady Gaga ma con lei mi diletterei in amori alla Lars von Trier. Con tale Germanotta iper-mignotta che, mentre io sono a sudarmela… al lavoro per guadagnarmi la pagnotta, so benissimo che si fa ingroppare da un maniscalco. E soffro pene d’amore immenso/e.

Sublimando tutta l’inculata nel pensare all’attimo nel quale, di nuovo ignuda davanti a me, nonostante tanti altri l’abbiano lubrificata e sbullonata, fottuta e strapazzata, stravolta di giravolte e schiantata-ribaltata, possa io spalmarle il personalissimo olio al succo di cocco. E lei che sbuccia la mia banana, l’addenta e, mentre mi sta scoppiando, le urlo STA ATTENTA!

Sì, un amore putrido, lercio, sconcio. Ove io so che lei è una puttana inaudita ma, appunto, ne sono follemente innamorato e me ne fotto… che sia stata sbattuta da mezzo mondo.

Perché senza di lei mi riduco a guardare Don Matteo. Mentre, appena mi scrive su WhatsApp, si sprigionano forze arcane dai miei ormoni ribelli e scalcio furibondamente perché vorrei inocularmi nel cellulare e, come in un film di Cronenberg, scoparla in maniera elettronica, no, elettrizzante, immergendomi nelle sue nautiche come un nautico del Triangolo delle Bermude.

Oh, che cazzo volete farci? Lady Gaga ha, appunto, una faccia come il culo… ma, appena la vedo, non so perché, sragiono, mi diventa duro come il cemento e perdo la brocca. E così comincio a ubriacarmi, nel canto più sgraziato mi cimento, straziato nella carne martoriata di me che la desidera immondamente mi spappolo ma nel frattempo lei è con un guercio sulla collina di Hollwood che succhia tutte le sue ciliegine e il burino, con tanto burro, se la tromba come un tedesco con una pinta di birra. Da vero luppolo, no, lupo! Lei lo usa, lo consuma, quindi lo scaraventa giù dal burrone! Aspettando un altro bel montone!

Un dolore infinito! Per piacere, castratemi. Vi supplico!

Ma torniamo al Cooper. Sennò, scusate, se pen(s)o troppo riguardo a Lady Gaga, devo finire di scrivere questo pezzo e preparare il fazzoletto… Per versare lacrime amare e anche qualcos’altro…

Lasciatemi sfogare! Ah ah!

Cooper è una merda d’attore. E la dovrebbe finire Bob De Niro di lusingarlo. Sì, hanno girato assieme Limitless, Il lato positivo, Joy. E avrebbero dovuto recitare anche in Honeymoon with Harry. La cui regia inizialmente doveva essere del compianto Jonathan Demme e avrebbe segnato, appunto, il debutto dietro la macchina da presa di Cooper stesso. Che invece preferì ripiegare su A Star is Born.

Io non sono affatto invidioso degli uomini belli. Anzi, un sacco di attori bellissimi, pur non essendo omosessuale, mi piacciono un casino. Brad Pitt, sì, mi piace!

Ma Cooper non è manco bello a mio avviso. Ha una faccia soltanto da stronzetto. Anche Clint Eastwood, da giovane, aveva la faccia del bastardone. Ma un bastardo con una sua poetica, un’anima eccezionale, insomma uno con le palle!

Questo Cooper mi pare solo un raccomandato moscio. Anzi, una raccomandata con ricevuta di ritorno.

E la mia marca da bollo con la scritta: sì, ho pagato dieci Euro per rispedire tutto al mittente, non voglio in cambio a Febbraio il Blu-ray di A Star is Born.

Sì, mando a Lady Gaga la mia foto da disperato, afflitto, eiaculato, smembrato. Lei si scioglie e canta Shallow, mentre un altro balordo gliela rende lorda…

Comunque, amici, non si sparga la voce in giro.

L’altra sera ero a Beverly Hills a una festa. Mi hanno presentato Lady Gaga.

Le ho stretto la mano. Lei invece sì è bagnata…

Sì, come un incontinente, me la son fatta addosso. E le sue scarpe, nonostante il tacco quindici, si son inumidite.

A parte gli schizzi, le leccatine, le palpatine e pisciatine, no, gli scherzi e le patatine, io piaccio alle donne.

Ma non piaccio a me.

Lady Gaga mi piace tantissimo, Cooper mi fa cagare. Sotto e sopra.

È uno schifo quest’uomo. Mi fa venire… sì, il vomito!

Dovevo smerdarlo!Lady+Gaga+Academy+Motion+Picture+Arts+Sciences+nn4QkVQoyXUl Lady+Gaga+Academy+Motion+Picture+Arts+Sciences+6xTtIhK0YN7l Bradley+Cooper+Star+Born+Premiere+Japan+WkIX4jRFajdl

 

di Stefano Falotico

4 Ottobre, festa del santo patronio San Petronio, ecco il Papa Falotico che balla, egli è il vero reverendo, altro che Marilyn Manson


04 Oct

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Erie Canal

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  Eh sì. Inutile aggiungere altro. Un uomo che danza sulle teste degli insipienti e fertilizza col suo Genius.  

 

 

 

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Il Boss!

 

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Lezioni di “romanticismo” del Dottor Falotico: A Star is Born, Alò vs Marco Albanese di Stanze di Cinema, e io gorgheggio da vero Gargoyle


01 Sep

 

A Star is Born First Look Credit: Neal Preston/Warner Bros.

A Star is Born First Look
Credit: Neal Preston/Warner Bros.

 

 

Introduzione boccaccesca, sboccata, di un uomo che non fu mai bocciato ma da solo si bocciò, dimenticando le bocce delle gnocche, giocando alla bocciofila, ma non è un allocco, mie sciocche, sa come far strike, indossando anche delle consumate Nike

Sì, Francesco Alò è andato, come si suo dire, in brodo di giuggiole dinanzi a questo A Star is Born del Cooper, attore che continua a starmi sui coglioni. Eppur me lo farei… se fossi frocio. Visto che frocio non sono, gli preferisco Bob De Niro. E, a mio avviso, anziché dirigere questo polpettone melenso più delle ragazzine di 15 anni col ciuccio, sì, delle ciuccione, asine analfabete irrecuperabili, doveva esordire con Honeymoon with Harry.

Sì, non l’ho visto, non ero in platea, come si suol dire. Credo anzi che mai più andrò a Festival di Venezia, covo di adulti, ma soprattutto adulteri, tristissimi che impazziscono per Tsai Ming-liang, essendo ricchissimi pasciuti oramai isteriliti e inariditi da mogli vacche. E dunque si euforizzano nei silenzi abissali di un regista che riprende per tre quarti d’ora degli orientali che fissano il soffitto. Ogni suo film è reputato un capolavoro dalla Critica, tutta gente annoiata che si scaccola fra un corteggiamento lezioso e l’altro, nella folle rincorsa di apparire figa nei riguardi della super racchia depressissima che sta seduta al loro fianco. Tutta una ruffianeria sconvolgente, un piedin-piedino, spallucce, spallette che cadono, palle, anzi pallosi che fanno venire… il latte alle ginocchia. In un ritratto angosciante della decadenza del mondo occidentale.

Sì, anche io farò così. Adesso prendo la mia videocamera Sony, mi reco al solito bar di cinesi e filmo per cinque ore la barista con gli occhi a mandorla che, tra un caffè e un cappuccino, rifletterà cremosa sulla schiuma di rabbia del consorte coreano che da tempo non la ficca nell’ano. Questa è poesia del quotidiano! Ma dovrò fare dei tagli nel montaggio per eliminare le “comparse” di quelli che fanno i commenti sportivi… sì, Ronaldo è forte! Visto che roba? Che cosce, che bicipiti, che tartaruga. E, mentre Cristiano incassa, loro già pensano che non hanno i soldi per le loro cazzate, no, siciliane cassate, no, da morto casse.

Non fate i cascamorti!

Alò è un borghese mai visto, e non mi stupisco che abbia notevolmente apprezzato questo Cooper. Sì, l’agente di Twin Peaks e anche McConaughey d’Interstellar e Killer Joe. Sì, se volete essere “fighi”, mettete un Cooper nel vostro film e, tra David Lynch e Friedkin, troverete un Alò che odia Nolan eppur si eccita dinanzi a Bradley. Ah ah. Perché gli ha ricordato la tradizione hollywoodiana dei grandi melò e, probabilmente, ha avuto un’erezione dinanzi alla Germanotta coi suoi sodi meloni. Sognando di suonarle un medley lieve e pacato con accelerazioni cardiache poi esuberanti di un’eccitazione ascendente, come i migliori pezzi dei Clash.

Marco Albanese, invece, che continua a scrivere perché con la e chiusa, quindi lui scrive perchè, e stesso discorso vale per né, e inizia le frasi con E’ apostrofata quando invece sanno anche i bambini di terza elementare che va scritta accentata, dà al film una stelletta e mezzo, definendolo un disastro assoluto. Quasi quanto il suo sito “autarchico” che non caga nessuno.

E stronca pure i Coen. Sì, Joel ed Ethan hanno rotto il cazzo. Già Il grinta era una mezza ciofeca, un film noiosissimo con un cattivo, Josh Brolin, che non faceva paura neanche a mia nonna, una che se vede un topo in casa… chiama la disinfestazione. Basterebbe una scopa. Sì, mia nonna scopava pochissimo. Adesso capisco perché ha messo al mondo solo due figli, mio padre e mio zio. Quella sua casupola-catapecchia era piena di topi. E, anziché dare la sua topa a mio nonno, pensava a cacciar via le zoccole. Ci provavano con suo marito. Ah, gallinacce, e lui le spennava. Sì, aveva una casa in campagna…

Sì, le zoccole sono dappertutto. Uomini romantici, stanno appostate su Facebook per leccarvi il pipino, dietro “contributi” onerosi. E succhiano… tutto il vostro portafogli.

Sì, luride zoccolazze, io vi conosco. Ma comunque darei una gran botta a questa Germanotta, ha un culo che neanche Claudia Koll di Così fan tutte.

Sì, sono un gargoyle e osservo, dall’alto, lo schifo della città corrotta, mentre voi siete la gargolla. Parte terminale dello scarico dei canali di gronda…

Ho detto tutto.

No, non sono cinico. Pensate che m’innamoro seduta stante. Appena esco e vedo una con delle belle gambe, penso: sì, a questa andrebbe fatto un ottimo lavoro di uccello. Sì, bisogna innamorarsi… il resto verrà da sé. Verrà, eccome se verrà.

 

Voi, se non ve vedete una con delle belle gambe, pensate a una poesia di Leopardi? Su, ipocriti della malora, diciamocela!

Non sono Lady Gaga e neppure un gagà, miei gigolò. Sono un burlone che sa il cazzo suo.

Prendiamo questa foto, ad esempio. Cooper qui appare come un bovaro che canta con Ligabue, mentre la Gaga sembra una di via Stalingrado, “famosa” strada bolognese delle bagasce. Bazzicata certamente dagli uomini più in vista… sì, come lo fanno vedere loro, nemmeno Siffredi. Siffredi lo pagano, loro le pagano. Ma in questa società di troioni chi la paga? Pagani!

Secondo voi, è serio un film del genere che si presenta già come una troiata?

Parafrasando il mitico Mario Brega: – Questo sarebbe un film romantico? Ma romantico de che! È la storia di due miliardari col culo sfondato che si fanno le coccoline.

 

Il film comunque sarà un successone. Eh, a voglia. Sai quanti imbecilli che si commuovono? Amore, amore, amore, t.v.b., stringimi forte.

Sì, i ragazzi amano le smancerie. E se la raccontano. Quasi mai, detta come va detta, trombano come Dio comanda. Sì, si dichiarano emancipati, trasgressivi, oltre… Oltre de che. Sei vai da una e le dici che l’ami, ti sfotte a sangue, se da questa va uno con la Porsche, se lo fotte, sanguinando di “amore”. Sì, non lo lascia più. Finché morte non li separi… e lei spera che lui muoia quanto prima per ricevere l’eredità.

Un amore falso! Fariseo, da puttanieri delle loro anime.

Da soundtrack commerciali più del Centro Lame, che venderanno milioni di copie. Sì, il Centro Lame, dalle mie parti, aveva il suo perché un tempo. Mi ricordo che in un negozietto acquistai Angel Heart in VHS. Adesso, al posto di quella videoteca, c’è un negozio di biancheria intima. Con la foto di un gay.

Uomini, copulate con ardore davvero rock, donne, se non siete laureate, e dunque potrete tirarvela da elevate, “elevateli”. Sì, le donne non laureate, solitamente non guadagnano moltissimo. Quindi, hanno due alternative. O diventare le nuove Cristina D’Avena, o darla di qua e di là da “cazzute” che disprezzano i film della Disney. Mie topoline!

Questa è la verità, il resto è una minchiata. Evviva Totò!

– Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente.

– Anche io sono una signora, la nacqui.

– No, tu “la” annacqui.

 

Tornando ad Alò, suvvia. Quando mai si è visto un critico col blocnotes degli appunti?! Un tempo, grosso luogo comune, si diceva che, se uno scarseggiava nella memoria, doveva mangiare fosforo.

Sì, mia madre preparava sempre il pesce. Ma, adesso che lo mangio poco, non soffro più di amnesie.

Sì, zie, la dovremmo finire con le vostre idiozie. Sì, son uomo carnale, eppure i maiali ripugno. E da me si beccheranno solo dei pugni. Mica pugnette!

Ehi tu, prugnetta, a te dedico questa filastrocca…

Vieni a me, ignuda, donati in totale sfacciata nudità. Sì. Vieni a me di questa rima baciata…, aspettando la frittata, no, ficcata!

La donna vien di notte ma anche di giorno se tromba in fase diurna, è sempre arrabbiata col Governo e vuole tornare alle urne, al marito prescrive l’esame delle urine ma invero è lei la malata frigida che nessun inforna perché sa solo preparar le patate al forno eppur non più la rosolano, stuzzicandola, come la manina calda che suona la chitarrina. La rima non c’è, ora sì, seguitemi. Tu, accompagnami col plettro. Da tempo sogna uccellini e uccelloni, ma sa solo cucinarli allo spiedo, perché è nata quaglia ma probabilmente nessun con lei vuol apparecchiare la tovaglia. Sì, appena vede Bradley al cinema sbava e le ci vuol il bavaglio, tifa per Marco Travaglio ma è soltanto sempre più travagliata. A lei non donerei mai il mio salamino per una rovente grigliata. E comunque sia ancor non m’ha traviato.

Applauso!

di Stefano Falotico

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