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Malavita e Cose Nostre son (er) meglio di quel buona vita ipocrita vostro. Buon Pater Noster!


01 Nov
Malavita De Niro

Tu guardi me, guardatelo!

Credo che ogni genio sia “pericoloso” perché dice la verità in tal palude di vecchi morti viventi e, da che mi ricordi, son sempre stato nel “buco nero” e coi miei nei da uomo noir

E dico No!

di Stefano Falotico

Credo che Superman non creda a nulla, essendo stato concepito da Marlon Brando.

Nessuna cripta, no, kryptonite, “decripterà” il suo Nietzsche, e Dio (non) c’è.

Volando alto, sa che l’umanità è poco rattoppabile e, se vuoi mettervi una pezza, incontri solo dei guastafeste, cioè dei pezzi di “topi” che stupran le tope e poi al crimine metton del pezzente di omertà del “castigato” tutore dell’ordine. Il quale, pagato di bustarella, tiene la bocca chiusa sul fattaccio. Inoltre, se lo “paghi”, anche lui tira fuori il “fallo”, copre i fatti “disordinati”, e questi son cazzi della gran presa per il culo generale. I caporali violentano di “fasci”, il qualunquista fa di tutta un’erba un fascio, e i comunisti falsi si dan alle “canne”, tanto il buonismo di massa(ie) addolcisce ogni “fumata bianca”, pregando il Papa che predica cazzate rabbonenti e tenendo buono il marito, guardone della collega bona, cucinandogli la sua forchetta “buona”. Sì, prima la moglie lascia che di “pene” ammorbidisca la sua quotidiana la(sa)gna da casalinga sulla mollic(ci)a, gli “rosola” il salsiccione da pezzo di “pane” e gliela dà di “tiramisù” in crem(os)a “leccaculo”, affinché non slingui con quella sua (a)mic(h)etta cagn(olin)a, “laureata” in Lingue ecumeniste, cioè è una, fra “tante”, che limona sia quelli del suo “Stivalone” che gli stranieri, per un nazional-popolare-mondiale che avrebbe risolto i problemi dei Mille e di Mazzini. Da cui la barba di Garibaldi, che s’era rotto i coglioni di “farsela”. Che noia! Sei uscito col solito nodo alla gola, indossi un sorriso da Dustin Hoffman di Papillon oppure canti incravattato la vita spericolata di quell’“impiegato” per ragioniere di Vasco? Uno “idolatrato” come Steve McQueen ma, se Jenny è pazza, lui ha solo la panza. E gioca sulle facile suggestioni delle “deluse”, fottendosi pure Deborah. Siamo ancora ai tempi di “Non è la Rai”, pigliati un “gelato al cioccolato” in quel del Roxy Bar. Sogna con Bob Marley, don’t cry. Dai!

La Ciccone è stata Evita, ma Sean Penn la lasciò perché gli avrebbe fatto la “shanghai surprise” da “gioco del falco” in un’evirazione “indian runner”.

Sì, già così è abbastanza pazzo, Sean, ma almeno il suo Cheyenne ha trovato il “place” della Theron. Un “must” di colpo di culo. Da sudafricana, Charlize “imbionda” nel “masticarselo” da cannibale, cioè gliela dà “tranquillamente” e da Sean ottiene la “spinta”. Sono animali sacri. I musulmani non mangiano i maiali ma qualcuno di loro crede agli Oscar di The Millionaire.

Con Sean, Charlize sta girando un film della Madonna?

Insomma, come “la giri la giri”, le donne te le fan girare…

Sean è come me, uno stronzo. E ti piscia in testa.

Miei “giovini”, tornando a Mazzini, alla “non capisci una Valeria Mazza”, a farti il mazzo, aveva ragione Joe Pesci di Mio cugino Vincenzo. Un “nano” così scopò Tomei Marisa. Una che avrà pure i denti da castoro ma, a meno che non “stiate sul frocio”, miei “guerrieri”, te lo rende “wrestler” in 3 cm di gambe su tacchi a spillo del possibile infarto, eiaculante precocissimo anche se sei il Mickey Rourke più figo dei tempi d’oro, da “duro”. Ti (s)viene in nonasettimae mezzo d’un urlo ululante, baritonale, “altissimo”, preso “basso” di tuo pipistrello da Kim Basinger.

Da cui il film Batman, nome composto da “Vorresti sbattertela ma te lo batti di mano, cari watchmen”. Povero Michael Keaton. È una tragedia “vivente” oramai da uomouccello”. Tim Burton non lo salverà, miei freaks.

Ed ecco che torna Penn con i suoi 21 grams a dargli l’estrema unzione.

Guarda un film d’Iñárritu, uno che “spinge”… al suicidio e il dramma è servito.

Ed ecco che le vostre maschere “saltano”… addosso a ogni Carla Gugino, dopo una vita “oscura” da sodomizzati a ca(u)sa sfigata delle occhiate storte eppur poche volte da “dritti”.

Battisti cantava il suo presto presto, voi quando “verrete” alla verità? Finirete come Mimmo Calopresti, uno che preferisce il rumore del mare e ora fa il sindacalista di mar(tell)i perché onestamente dubito che senta… il scent of a woman da uomo sincero.

“Cieco”, strabico, magro, “albino”, un cesso, insomma. Preferisco Pacino.

Dategli un “bacino” e cantategli “Love Me Tender”. A Mimmo, prediligo Elvis e ai movimenti “politici”  il “pelvico”. Evviva Silvio Pellico!

Uomo che seppe cosa significa morire per un (non) Credo a nessun cazzo.

Usate invece a Mimmo la “falce” e tagliategli il coglione. Legge del Taglione, stai in occhio e stringi il dente per dente quando “calerà” la mannaia.

Evviva i lupi mannari! Ci salvi Allah!

Ma cos’aspettarsi d’altronde un “culo e camicia” di Nanni Moretti? Uno che diresse il film Bianca ma secondo me, dopo che Morante Laura lo tradì di cornetto, mangiò la Sacher per non ammettere che Laura gli prosciugò la scrotale sacca del suo rimasto a secco.

Dai, Nanni, pigliati un Saccottino a “pelo” e ricorda che La stanza del figlio è una storia finta per famiglie alla Mulino Bianco.

Ad Accorsi desti dello “scemo”. Intanto, la Casta Laetitia gli dà la sua “isterica”. Finiranno in analisi. Buon an(n)o, Stefano.

E le figlie? Sono come la Trinca. Prima fan le brave “bambine”, studiano al liceo e metton la testa al solito posto, cioè ove ti fan “venir’ du’ palle”. Una volta “dottorate”, queste trombone si tromban i tromboni.

Reggetevi il moccolo. Queste da Moccia vi han ammosciato.

E, in questa “grancassa” del casino delle ex Madonne che furono, poi da frustate bestemmiano in p(i)azze appena non vanno di ruolo eppur ancor se le “rollano”. Bagnate, sì, ancor se le “tirano”, poi si lamentano delle mano mort(adell)e di quelli in tram. S’attaccassero al cazzo e non si toccassero.

Toccatevi, uomini di Napoli. Quelle lupe di Roma voglion farvi all’arrabbiata.

E voi, bauscia, impanatevi con le milanesi e lasciate star le cot(ole)te.

Sono speranzoso della mia generazione?

No.

E ricordate: il “malvivente” è come De Niro di Malavita.

È l’unico uomo puro in mezzo a tanta mafia.

Rimpiangiamo, miei Goodfellas.

Insomma, che io mi ricordi, ho sempre voluto sbattervi.

Mi sbatterete in carcere ma ne sarà valsa la pena.

Se un negro vorrà prendermi per il culo, glielo faccio ne(r)o.

Da cui Cape Fear.

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