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A proposito di cinecomic e supereroine come Scarlett Johansson di Black Widow: io ricordo assai bene la “Catwoman” Anna Falchi di Dellamorte Dellamore e Brandon Routh, Superman impotente, in Dylan Dog


29 Apr

anna falchi dellamorteSì, senza se e senza ma, rimembro in questi giorni miei decadenti, oh, miei perdenti, Anna Falchi. Certamente, senz’ombra di dubbio alcuno, una delle più grandi fighe planetarie, oserei dire cosmiche, madornali e dunque spaziali, celestiali degli anni novanta italiani.

In Palla di neve è comunque, rispetto a lei, più figa Monica Bellucci. Be’, ovviamente.

Ecco che molti mi chiedono quali siano i film con Monica più arrapanti in cui tale donna straripante di Città di Castello potrà imbarcarli di ponte levatoio… si spera per lei alla(r)gante.

Ebbene, ne La riffa già si mostro alquanto ignuda. Donandola peraltro a un attore bruttissimo che ebbe il privilegio di deflorarla nella finzione in modo volgare e irriverente, poco in linea col cortese romanticismo dei romanzi bretoni. Sebbene la sua bellezza, da fotomodella ancora molto in auge, allo zenit del suo splendore muliebre da Ginevra per ogni Re Artù e Lancillotto che l’avrebbe cornificato, potrebbe risultare troppo acerba a maschi della loro “Excalibur” poco erigente, essendo costoro solo dei patetici nerd troppo esigenti che finiranno soli e soltanto con una singolare tenzone da poveri cazzoni.

Cioè, una come Monica non la vedranno nemmeno nelle loro più fantasiose masturbazioni. Forza, tirate fuori… il fazzoletto e vai di detergente… Ah, solitarie eiaculazioni!

Andiamo avanti…

In Irréversible, Monica viene fottutamente sodomizzata ma tale scena potrà eccitare solo dei maniaci sessuali assai pervertiti. Poiché è disgustosa. In poche parole, viene stuprata. Dunque, è un nudo il suo, in tal caso, che sortisce un effetto contrario. Sì, se vi arrapate dinanzi a una donna violentata, siete malati di mente irreversibili.

E subito vi affiderei alle cure del suo ex storico, ovvero Vincent Cassel in versione Dobermann.

Anche in Malèna di Giuseppe Tornatore, eh sì, Monica abbondò di nudi integrali ma, vedasi il caso appena eccitato, no, sopra citato, pure in questo film fu a sangue brutalizzata. Diciamo, eufemisticamente, inchiappettata…

In Under Suspicion, Gene Hackman la protesse col suo potere da avvocato della minchia, come si suol dire. Ma, alla fine del film, tutti i protagonisti, chi più chi meno, furono metaforicamente inculati.

In tale film di Stephen Hopkins, Monica si chiama Chantal.

Chantal, nome che fa già sesso di suo. Con tante gocce di Chanel… Preston, una delle mie pornoattrici preferite di sempre. Chanel Preston, donna da Ali della libertà per ogni Freeman più dotato di Lex Steele, cioè io. L’unico uomo di quarant’anni ad avere, spesso, un viso più giovane di Jordi “El Niño Polla” e qualcosa di più consistente di John Holmes. Però, non ho ancora fatto sesso con Kendra Lust.

Spesso infatti divento scemo come Dougie Jones/Kyle MacLachlan di Twin Peaks: il ritorno.

Ora, già ve lo raccontai ma ve lo narro ancora. La mia prima ragazza fu una biondina come Naomi Watts e io, all’epoca, fui più andato col cervello, per l’appunto, di Dougie Jones.

Lei mi guardò mentre mangiai una tortina e, pregustando tutta la sua torta di mele, mi disse:

Lo sai che sei sexy?

 

In verità, lo sapete, la mia prima volta avvenne a Porretta Terme. Lei mi sverginò ma, alla fine del rapporto sessuale, rimase incantata e beatificata più della Vergine Immacolata.

Andiamo avanti, po… o dio!

Ne, il Patto dei lupi, la Bellucci ebbe un culo superiore alla mia prima ragazza. Sì, la mia prima ragazza ebbe un bel fondoschiena… ad avermi.

Io, amante di ogni Stallone di Nighthawks, considerato erroneamente misogino, invero investigatore di ogni sogno a occhi aperti e di ogni mio incubo da Rupert Everett. Sì, a differenza di Rupert, a cui Tiziano Sclavi s’ispirò per concepire fisicamente il suo Dylan Dog, non sono e giammai fui omosessuale.

Insomma, Anna Falchi ora ha la sua età. E Monica Bellucci è buona solo per Davdi Lynch. Geniale ma io credo poco genitale.

Di mio, scrivo ottimi libri poetici anche sensualmente romantici, torbidi ed erotici da Black Dahlia, a detta di tutti ho una voce che fa venire l’acquolina in bocca, ho degli occhi noir adatti a ogni donna fotogenicamente da boudoir.

Che cazzo volete di più?

Che io vada a consegnare le pizze?

Ecco, ve le offro pure gratis.

Ai maschi, solo in faccia, alla mia donna con tanto di olive piccanti.

Che c’entra Brandon Routh?

È meglio Brandon Lee.

E sapete che vi dico?

Quentin Tarantino mi ha proprio stufato. Che palle quelle sue teorie del cazzo da pre-finale di Kill Bill 2.

Oggi come oggi, gli è superiore Nicolas Winding Refn. L’unico capace di utilizzare una canzone melensa come Mandy, rendendola epica.

L’unico regista a essere un Prince come Aguilera del suo Too Old to Die Young.

Ché, quando il personaggio interpretato da Miles Teller esagera, lo scanna come un porco.

La stessa cosa che fece il grande Ryan Gosling di Drive. Però non solo al malcapitato e decapitato. A tutti in maniera sacrosanta e cazzuta.

Altro che Uma Thurman, Bruce Lee e stronzoni vari.

Ci vuole un Falò di superba annata, cioè tornato maledettamente bello e dannato.

Sì, nella vita ci sono gli erotomani e gli eroinomani. Di eroi veri, sinceramente, a parte il sottoscritto, ne vedo pochi.

Ci sono anche molte porche e speriamo che, dopo il Covid-19, riaprano totalmente Ken Park. Ove, chi non ti aspetteresti mai, eh sì, la lecca in primo piano a Maeve Quinlan.

Cazzo.

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di Stefano Faloticobrandon routh dylan dog

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