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Sylvester Stallone, col passare del tempo, è diventato un buon Samaritan ed è ora identico ad Andrea Roncato


17 Mar

samaritan stallone

Sì, il tempo aggiusta le cose? Macché. Le peggiora.

Anzi, dobbiamo essere più chiari. Sì, chiarifichiamo i muscoli e le cosce come stanno. Le cose…

Aveva ragione il Liga? Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose. Non va più via l’odore del sesso che hai addosso. Si attacca qui all’amore che posso, che io posso?

Ecco, in italiano comprensibile per chiunque, che cavolo significa l’amore che posso?

Poi, che dice? Rimanere MANIA? Ah no, malia…

Ah, uomo ermetico il Luciano Ligabue. Uomo burino al massimo. Uomo veramente tamarro. Però, alle donne è sempre piaciuto questo bovaro. Ah ah.

Nel finale della sua hit epocale, ululò anche. Auhhhhh.

Sì, Liga ha sempre cercato d’imitare Bruce Springsteen di I’m on Fire. Ma per piacere, come direbbe Sgarbi Vittorio, vada a dar via il c… o! Ne vogliamo poi parlare di Federico Poggipollini? Da anni quest’uomo mi turba. Più che altro, turbava e turberà sempre le sbarbine…

Così come il Ligabue, eh già, dio li fa e poi li accoppia, Federico è uomo dallo sguardo che fa sex su chitarra “stuprata”. Questo Federico dallo sguardo lupesco, un uomo che ti guarda in cagnesco e che arrapa ogni donna per via del suo fascino da bel faccino felsineo che fa anche tanto uomo da Bologna la grassa, uomo sudicio, sudaticcio.

Stallone, prima di diventare famoso, era un uomo che, ingrugnito, camminava ingobbito a mo’ di Rocky Balboa pre-chirurgia nasale del terzo capitolo della saga. Ho detto saga.

Barcollando in modo vacillante su semi-paresi facciale da uomo che, appena lo guardi, capisci subito che può impietrirti con una sola espressione accigliata, più che altro arrabbiata perché colui che la possiede non ha una gamma espressiva degna di Jim Carrey.

Stallone è amico di Mickey Rourke e I mercenari docet. Entrambi da giovani curarono molto l’aspetto figo, no, fisico. Anche ora mangiano solo carboidrati con pochi lipidi e tutti e due hanno certamente eseguito la liposuzione. Comunque, furono amanti delle milf e, in passato, eseguirono non poche suzioni mammarie. Sì, uomini infantili, mai cresciuti, afflitti dal complesso di Edipo.

Mi… hia tanta, no, mica tanto.

Sì, Stallone in Jimmy Bobo è evidentemente piallato. Non è palestrato, è rifatto di addome piatto, più che altro succhiato, prosciugato!

Secondo me, Stallone è anche pelato ma, oltre a rivolgersi settimanalmente a un centro estetico per l’uomo duro che non deve chiedere mai (per forza, coi miliardi che ha, essendo per di più lui famoso, gli offrono tutta la ceretta su brutta cera che c’era…, senza bisogno di assegni, donandogli anche un massaggio “gratis et amore” da parte di una donna in carriera, in cerni… ra, in carne e in cal… re, anch’ella attenta alle calorie), ecco…

Dicevo, oltre al tupè, Stallone dev’essere sempre stato un bel marpione. Mica come quel cog… ne di Rourke, oramai trombato, dopo Carré Otis e Debra Feuer, pure dal fisico a pera, no, dal fisco consumante un attore strafatto, bollito più delle pere che si faceva…

Ah, per Mickey son oramai terminate le tempie, no, i tendini, no, sono del tutto finiti i tempi in cui, essendo piacione, mandava in brodo di giuggiole (forse anche di squirt) tutte le donne diffamate, no, di lui affamate, no, molto lì toccate, no, altolocate che per lui prendevano la cosiddetta cotta. O era ricotta? Boh, voi siete esperti di queste cazzate.

Dai, suvvia, non dobbiamo infierire.

Stallone è ora uguale ad Andrea Roncato, pover… to, no, provetto in materia di “peluche”. Quale? Dei capelli?

Sì, gli sfigati se ne tirano, no, non possono manco tirarsela mentre gli “arrivati” che forse non valgono una sega, eh già, possono fare i gigolò e i gagà. Mica sono dei quaquaraquà.

Sono uomini con le palle, cazzo. Sono degli dei, dio bono! State bonini!

Ce la vogliamo darcela tutta, no, dircela? Andrea Roncato è il vero Rocky. Altro che Stallone. Sì, Roncato, lo stallone italiano. Soprattutto con la sua ex, la Orlando!

Andrea ancora ci dà che ci dà… Sì, ancora spinge di brutto oppure tira, come si suol dire?

Non lo so.

 

 

di Stefano Falotico

 

andrea roncato

Attori bolliti: Sylvester Stallone, una fama legata a personaggi che riescono a prendersi la rivincita


09 Jul

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Ebbene, so che mi detesterete per essere andato a parare sul beniamino della vostra infanzia, l’idolo che ha accompagnato i più verdi anni spensierati della vostra vita, perché nei vostri sogni da infanti proiettavate in lui, colosso muscoloso dal viso buono, ogni aspettativa e immaginavate fantasiosi un giorno di potervi rivalere di ogni angheria che già piccoli subivate, immedesimandovi in Sly, sì, questo è il suo “nickname” storico.

Parlo di Sylvester Stallone propria ora che ha terminato le riprese di Creed II e fra pochi mesi inizierà Rambo 5? Sì, pare che stavolta non useranno il consueto numero romano a enumerazione di questo capitolo della saga, a differenza di quello che han fatto appunto col succitato spinoff del franchise su Rocky Balboa.

Proprio per questo lo voglio simpaticamente sbertucciare. Perché, in fin dei conti, nonostante tantissimi film, Stallone a settantadue primavere suonate, in cui le ha suonate a tutti, in realtà non ha mai saputo emanciparsi dai suoi due personaggi che l’hanno consacrato, Rocky Balboa, appunto, e John Rambo. E invece io gradirei che, alla sua età, tralasciasse gli affetti nostalgici, quasi patetici, e sfoderasse gli ultimi colpi, dimostrando la sua peraltro mai del tutto comprovata versatilità con personaggi di altro genere.

Ma Sylvester Gardenzio Stallone, sì, questo il suo nome completo all’anagrafe, non cambierà mai.

Wikipedia recita esattamente così: Sylvester Stallone ha legato la sua fama all’interpretazione di personaggi che riescono “a prendersi la rivincita su una società spesso chiusa e corrotta, superando avversità e ingiustizie grazie alla propria forza di volontà e fisica”.

Tutto parossisticamente vero nel semplicismo schietto della filosofia di mondo di Sly, l’uomo che si piega ma non si spezza e che risorge dalle ceneri, sconfiggendo i pregiudizi e le ostilità, dovute a mentalità sovente bastarde.

Sì, però non è riuscito a combattere la limitatezza di sé stesso, ripiegandosi sempre più narcisisticamente nel riproporre, pur con piccole variazioni sul tema, la solita annoiante e prevedibile solfa.

Lui contro tutti in one man show alla lunga tediosi e già visti.

Film dal solito canovaccio, lui messo in condizioni semi-disperate che deve salvarsi da situazioni difficilissime, facendo affidamento sulla sua possanza fisica e sull’indomita sua tenace grinta. Oppure salvare persone più sfigate di lui.

Sarà per questo che, trascurando involontari scult, come Cobra, e film godibili ma telefonati e abbastanza ovvi come CliffhangerSorvegliato specialeDaylight, Stallone il meglio di sé l’ha dato insospettabilmente in pellicole d’autore e in ruoli più sfaccettati?

Pensiamo a I falchi della notte, al suo ruolo di capitano, portiere miracoloso del retorico ma commovente, emozionantissimo Fuga per la vittoria del grande John Huston, o al suo sceriffo sordo da un orecchio e mezzo tonto dello splendido Cop Land di James Mangold, ove non sfigura affatto con campioni di razza come Harvey Keitel, Ray Liotta e Bob De Niro. Anzi…

In queste pellicole Stallone ha dimostrato di essere un attore che poteva dare molto di più e non soltanto un’icona action à la I mercenari e compagnia bella.

E a me, da ex suo enorme fan, dispiace non poco.attori-bolliti-sylvester-stallone-03- attori-bolliti-sylvester-stallone-02-

di Stefano Falotico

Intervista al mitico Raffaele Costanzo sul mitico Sylvester Stallone


06 Feb

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1) Ciao Raffale. Ebbene, dicci un po’ di te. Quanti anni hai, cosa fai nella vita, come passi le tue giornate. Io molte cose so di te, avendoti fra gli amici su Facebook, ma altra gente no. Quindi “evinciti”, esternati, eh eh.

Io ho 32 anni, sono musicoterapista oltre che attore di teatro e non, musicista, speaker radiofonico e di recente ho aperto un canale YouTube (Chicco & Raf ) dove insieme al mio storico partner facciamo dei video di stampo comico!

2) Sin da quando ti ho conosciuto, ho potuto appurare che nutri una passione oserei dire atavica, quasi irrazionale e “immotivata” per Sylvester Stallone. Potresti motivarcela?

Beh, con Stallone ho un rapporto di “affetto” vero e proprio dovuto al fatto che ci sono praticamente cresciuto; il primo film di cui ho memoria è proprio Rocky, da sempre infatti il mio film preferito. Ricordo che già a 5 anni conoscevo tutta la saga e andai al cinema a vedere, nel 1990, Rocky V! Da lì in pratica ho seguito tutta la sua carriera.

3) Se potessi scegliere i capi di abbigliamento usati da Stallone nei suoi film, come ti “acconceresti?”

Ovviamente gli abiti classici che Stallone indossa nel primo Rocky: cappello, guanti e giacca di pelle… tutta roba che posseggo infatti.

4) Quali sono secondo te le migliori interpretazioni del nostro beniamino Sly?

Io credo che Stallone abbia dato il massimo in Rocky, Rocky Balboa, Creed, Rambo, John Rambo e Cop Land su tutti, ma lo trovò molto in parte anche in Jimmy Bobo, I falchi della notte, Taverna Paradiso e ne La vendetta di Carter.

5) Credi anche tu che Stallone non sarà mai Laurence Olivier ma rimarrà, anche dopo morto, un mito inestinguibile? E perché?

Stallone ormai è diventato a tutti gli effetti un “mito”, per molta gente, me compreso, anche perché ha incarnato in molti suoi film l’uomo comune che grazie a coraggio e perseveranza riesce a sfondare nella vita.

6) Cosa ti aspetti da Creed 2? Ti convince il ritorno di Ivan Drago?

Non so bene cosa aspettarmi da Creed II… in effetti ho sempre accolto con molto scetticismo il ritorno di Balboa (forse proprio per il grande amore che provo per questo personaggio), salvo poi ricredermi con gli ottimi Rocky Balboa (piccolo capolavoro per me) e Creed. Non so se avrei reintrodotto Drago ma bisogna vedere come lo metteranno in scena. Terrò le dita incrociate!

7) Se dovessi stilare una classifica dei vari Rocky, dal primo all’ultimo, quale metteresti al primo posto e via via più in basso?

Al primo posto ovviamente il primo ROCKY, capolavoro assoluto, poi direi Rocky Balboa come miglior sequel, Rocky II, Creed, Rocky III, Rocky V, Rocky IV. Ma, a parte i primi due, cambio idea ogni volta che li riguardo, quindi dipende molto dal mio stato emotivo

8) Se Stallone ti chiamasse per un cameo in un suo film, in cui devi fare la parte di uno che le prende, accetteresti?

Accetterei senza battere ciglio!

9) Credi che, in fin dei conti, Sylvester meriti un Oscar, anche alla carriera? E perché?

Non do tutta questa importanza agli Oscar, ma dovendo rispondere direi che avrebbe già dovuto prenderlo ai tempi del primo Rocky come attore e sceneggiatore. Un Oscar alla carriera a questo punto mi sembrerebbe d’obbligo, anche solo per quello che ha rappresentato e che continua a rappresentare.

10) Ti piacerà rivedere Stallone nel quarto seguito dei Mercenari o preferiresti che si desse a qualcos’altro? E quali sono i progetti futuri di Stallone, e sicuramente li conoscerai, che maggiormente attirano la tua curiosità?

Io guardo tutto quello che esce con Stallone. Magari un quarto Mercenari non era necessario, ma si sa… si fanno per soldi. Tra i progetti vociferati mi incuriosiva un suo ipotetico film da regista con protagonista Adam Driver (dove Stallone dovrebbe interpretare suo padre) e un film di stampo mafioso con Olivier Assayas alla regia. Mi è dispiaciuto molto l’abbandono del film diretto dal bravo Jim Mickle. Comunque qualunque cosa farà io la andrò a vedere!27935555_10214727463970859_1231173125_n

 

 

Grazie mille amico!

Stallone a Cannes da uomo vero!


18 May

 

di Stefano Falotico

 

Contro l’ipocrisia di quest’Italia di mangia-spaghetti, esigo poca Nutella e la poesia di Jim Morrison senza cacio sui maccheroni e addio America!

Molta gente mi chiede perché sto simpatico ai ragazzi giovani. Io, sbuffando, fra il gioviale e il fottuto stronzo, alzandomi il bavero tra il papero e il quacchero, con una sigaretta secca di risposta slabbrata, rispondo perché sono Peter Pan mischiato a Rambo e la miscela è esplosiva. Quindi, non ti conviene provocarmi, altrimenti udirai la “cornamusa” piazzata di un diretto mancino slogante la merdina tua appiccicata al muro.

Mitragliatrice!

Potrei usarla, dopo, come chewinggum ma preferisco masticare la tua ragazzina, innaffiandola di acqua e sapone con spruzzata del mio liquido seminale la vera educazione (s)concia come si confà al cazzo che mi va a genio sciacquandomele dopo la sciacquetta e poi non tirando lo sciacquone ma tirarglielo bagnandola ancora, sì, escremento “puro” di gran odore qual sono fra seni imburrati e la mia inquietudine da saputello “idiota” in burrasca, mescendo gli ingredienti per un turbo più (t)rombante.

 

 

 

 

Sì, per anni siamo stati assediati dalla musica leggera, questi cantanti frustrati che ci raccontano puttan(at)e, romanzandoci di p(a)role buttate a culo, quello dei loro soldi guadagnati sulle vostre (s)palle da coglioni che li ascoltate plaudenti, coscienti che vi dovete ficcare solo il giradischi di nevrosi acuite nel decibel della melodia più sodomizzante, rubandovi la coscienza e annacquandola in rime dal ritmo “allegro” quanto un acquerello del vostro paint mentale usurato perché la vedete, da piantati con rimpianti mai sopiti e parrucchini di pessima tricologia d’impianto, ingrigita in quanto siete orsi incattiviti e acidamente sbiaditi, sba(di)gliando un altro po’ per altro svaccarvi “tranquillamente”. Troioni! Parliamone di questi programmi “culturali” radiofonici. Oche senza di(re)zione leggono poesie e classici, mentre il deejay capra “armeggia” di “microfono” a lor “forum” amplificato su voce “scaldata” da vera “stonata” con modulazioni di frequenza sfondata del gridolino incorporato e ditino suo birichino da disco(lo) toccante le corde (in)sonorizzate della trasmissione “orgasmica” in diretta. E voi ve la ciucciate, immedesimandovi in questa languida fottuta che legge come una pecorina per rimediar lo stipendiello con tanto di arricchita borsetta su altre leccate e toccatine, da cui la “spintarella” e vai di salviette per la “trombata!”. Perché il padrone della radio spinge a tutto volume “alzato”, sbattendosene… e poi buttandole giù dal Pioneer da “pio(niere)”. Spegnendo le cuffie solo in caso di disturbo della quiete notturna se il suo “rock” è troppo “graffiante”, stimolando la vecchia nell’ospizio che, alla terza canzone di Jim Morrison, urla all’infermiere minorenne “Light my fire!”. L’infermiere non sa che pesci pigliare, va nel frigorifero e trova la sua banana, ballando con la vecchia “tutti frutti”. Così, l’infermiere contatta il “cardiologo” e, col dottorino, va di “mano lava l’altra pompando”, di “estintore” su sua tintura tanto la vecchia fa buon brodo e, dopo averla “sfiammata”, ce la berremo di (b)rutto libero da barbe “colte”, pensando che le nostre mogli “fan la calza” con un cazzo meglio “sistemato”.

Ecco cosa vi siete meritati. Accendi la radio e un tonto finge… d’immedesimarsi in Pablo Neruda mentre pen(s)a, fra sé e il suo sesso svenduto, cosa mi tocca… recitare per portar a casa la pagnotta e sperar di vederne altre nude. Perché chi ha il “pene” deve comunque usare la “cultura” per farsi passare per colto, a cottimo e, fra una scopata e una magnata di “mele cotogne”, vai col “liscio”. Di fisico a pera e trombone! Chi se lo scoreggia?

Ci hanno rotto il cazzo! Nella mia vita, ho visto insegnanti spogliarsi in aula per il gioco delle “aiuole” e secchioni fidanzarsi con mule migliori degli asini. Ho visto donne laureate in lettere poi far le maschiliste mostrando le tette prosciugate da mestruazioni a base di carta igienica di libri schifosi che spaccian ai loro alunni di “dose bianca”.

E ho visto “adulti” di poco tatto “deodorarsi” col borotalco dopo aver licenziato un povero in canna solo perché gli “puzzava”… Ora basta!

 

 

 

 

“The Expendables 2”, il Trailer


26 May

 

In pompa magna, nel “magnetismo” d’antan d’uno Stallone “gonfietto” in viso, ecco, a sorpresa, il primo trailer, vero e proprio, dei nostri mercenari.

Uomini tutti d’un pezzo, “spaccati dentro” tanto che rompon i dentini agli avversari temibili di questa sporca Terra(gna).

Accolita indomabile di tamarrissimi d’uno “stile” riconoscibilissimo.

Imperdibile “buffonata” memore della stagione “d’oro” dell’action ’80, ecco Stallone che le busca da Van Damme.

 

 

 

(Stefano Falotico)

“The Expendables 2”, un Teaser esplosivo, “dimenato”


02 May

 

Be’, il full trailer è alle porte, questione di poche ore, davvero.

 

Quello scalmanato bestione di Terry Crews (l’orco “buono” e “nero” delle favole…, bambini state alla larga da questo qui, ma amatelo), ci presenta alcune immagini “deflagranti”.

 

Attendiamo, fiduciosi, già adrenalinici.

 

Che sparatorie e botti, allora, siano!

 

Festa per gli occhi, lividi e ossa rotte per i cattivi!

 

 

(Stefano Falotico)

 

“Mercene(a)riamoci”, “tamarreggiandola”


19 Nov

 

Al soldo di loro stessi

Terzo capolavoro di Stallone dopo essersi autocelebrato in Rocky Balboa e John Rambo con esiti altissimi, trionfali.

I mercenari, gli expendables, sono degli uomini non ammogliati, degli splendidi “falliti” tutti d’un pezzo, arroccati nelle solitudini nostalgiche di un Tempo scomparso, che non c’è più, perfetti “babbei” degli aforismi sputati in viso da ribalde battute goliardiche che brillano d’amarezza appena le pronunci.
Si riuniscono in “grotte” per soli uomini duri, ognuno scorticato dai propri muscoli un po’ arrugginiti ma sempre scattanti appena riaffiora la coscienza leonina di battaglie per la giustizia, per pareggiar i conti, per guaire moribondi di fronte a un nemico ricco, bastardo e dittatore, o contro chi, mascherato dietro abiti eleganti, ne foraggia le vigliacche imprese, ma in verità è l’uomo da battere.
Assumono incarichi da Tool, un altro “reietto” isolato nella sua officina-prigione dell’anima, oscurato in notti impenetrabili dove l’alba è un bacio al crepuscolo, il sangue senziente al piacere di duettarvi con ricordi dolorosi, che ferirono la parte fragile di un corpo non ancora stinto nella modernità.
I mercenari si “scarnificano” nei tatuaggi pittorici di draghi, hanno, semmai, donne picchiate da un povero stronzo della middle class dell’uggiosa provincia americana, che, fra un lavoretto in banca e una partitella a Basket con gli amici, “spreca” qualche istante ad allentar la noia con una bella nubil Donna, quella che ha sempre il faccino “pulito” e ti fa godere da matti quando non si pensa a nulla.
Cavalcano l’asfalto su auto vecchio stile, rabbuiati dalle loro indolenze, nella “cancrena” però euforica di anime ancor turbolente, che sanno prenderla in giro anche se è sempre stata difficile, la fottuta vita che non si son scelti, gli è capitata in Sorte, un gioco a dadi dove sono nati artefici delle loro “sfortune”. Della prematura virilità che può irriderlo, il Mondo, con guascona ironia, tra pugni presi e quelli dati, tra altre cicatrici che ti verranno inferte dal caso di una perenne guerra dove c’è sempre una “merda” da scovare.
Taciturni e malinconici, sono eroi di un’epoca remota, degli anni ’80 “spaccatutto”, i figli marci degli edonismi, i maschi-lupo della Notte vivida.
Tra palpebre stanche, missioni impossibili mai plastificate, aerei in cui planarsi prima di volare nell’azzurro mare, un mucchio selvaggio di menestrelli della clowneria, “buffi” e facilmente arrabbiati. “Abbaianti” più che altro. Vivono sperperando altri attimi, nel respiro silente di un estino che non puoi uccidere neppure quando sei un bestione, anzi, ti si appiccica addosso, “mortalmente” beffardo. Samurai di una cavalleria da antichi gentiluomini che, dietro le pose spavalde, serba in grembo il suo romanticismo spudorato, anacronistico, le loro sentimentali amicizie da “guitti” da bar, da locande fumose dietro una pallida Luna, dietro gli sguardi di nuvole allegre nella siesta dei giorni migliori.
La loro poetica è incorniciata dentro il cameo autoparodiante di Willis e Schwarzy, quello che vuol fare il presidente.

Senza un attimo di tregua, loro, senza via di scampo, e danno ultimi addii a donne latine bellissime buttandola poi sul ridere.
I mercenari sono un po’ tutti dei Tool, l’emblema dell'”uomo” vissuto, un disastro col gentil sesso…
Impagabile caro Sly, mi tolgo il cappello, anche se sei uno “sbruffone” testosteronico col rimmel.

(Stefano Falotico)

 

Li attendiamo, di nuovo… anche se, Mickey Rourke, ci mancherà…

 

 

Firmato il Genius

 

 

Genius-Pop

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