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Secondo me, Joker altri non è che Tom Cruise di EYES WIDE SHUT, eh sì, ah ah


18 Jan

tom cruise eyes wide shut

Parentesi: per realizzare l’audiolibro del mio nuovo, visionario romanzo, mi avvalsi dell’aiuto della mia grafica, gentilissima, ma prima scaricai dei programmi che intasarono il pc… Al che, m’entrarono vari malware fra cui il temibilissimo Goodgame Empire. Che si presenta come una sorta di gioco di ruolo e invece è un virus subdolo come quello che potreste prendere se faceste sesso con una donna poco protetta…

È vero, dopo non essere riuscito a debellarlo manualmente, il tecnico dei computer mi diede una mano e, scansionando il mio hard disk, rinvenne anche molti filmetti opportunamente da me salvati. Film che sono utili quando voglio essere smanettone… ah ah.

Come molti di voi sapranno, quando tanti anni or sono persi la calma e ribollii di furenti rabbie spasmodiche, fui sottoposto a una diagnosi psichiatrica. Essendo lo psichiatra forense un tizio meno bravo di Al Pacino di 88 Minutes, in maniera arbitrariamente sbrigativa e oscenamente erronea, mi valutò affetto da disturbo delirante paranoide. Una balla assoluta da me giustamente smentita grazie alla virtuosa abnegazione della mia purezza intonsa.

Dovetti spappolarmi il fegato, scorticarmi vivo ed espellere ogni grammo della mia anima, sviscerando tutte le mie interiora e le mie più arcane interiorità, denudando vergognosamente ogni mia linda emozionalità pudica pur di dimostrare che l’effettuata diagnosi fu scandalosamente capziosa, atta soltanto a calmare le acque. Calmando me anche troppo. Tant’è che, sino a qualche anno fa, se vedevo una foto di Nicole Kidman in bikini, ero talmente sedato da essere in zona Ore 10: calma piatta.

Invece, bisogna sempre stare a mezzogiorno… Sì, al sud il clima è arido, non piove mai. Impazza la disoccupazione. Al che i giovani stanno al bar e, fra una lettura del Corriere dello Sport e un flipper, fra un panzerotto e le urla dei vecchi che giocano a briscola, allestiscono fantasie sui fondoschiena delle cameriere. Non è che sia una vita propriamente esaltante. A dircela tutta, alcuni di questi qua faranno la fine di Alex di Arancia meccanica.

Ma torniamo a me, amante di Beethoven. Ah ah.

In quel periodo, indubbiamente fui funestato da forti, iraconde voglie vendicative al fine che la mia omeostasi emotiva, così vilmente lesa da sfrontati attacchi alla mia dignità virile, perpetratimi da persone che scelleratamente vollero togliermi il ciuccio, insomma dei ciucci, non rispettosi della mia stupenda castità virginale così fieramente, morbidamente per me godibile nel mio autoerotismo intellettuale alla William Burroughs, fosse fottuta.

Sì, sappiate questo. Ogni volta che m’accendo e vado in giro per strada, arrabbiato come Russell Crowe de Il gladiatore, è perché sono innamorato della mia Connie Nielsen. Sì, pure Keanu Reeves fu assai invaghito, infatuato oltre ogni limite della Nielsen ne L’avvocato del diavolo. Ma Keanu è uomo poco attendibile. Altro che Piccolo Buddha. È insaziabile. Nel film succitato, è sposato a Charlize Theron. Guadagna soldi a palate oltre a stare con un’enorme patata. Ma lui non s’accontenta e non vuole solo di lei godere. Questo Keanu andrebbe preso e spedito subito in cura. In una clinica ove placheranno prestissimo i suoi bollenti spiriti, come si suol dire.

Sì, nella saga di John Wick, mi pare che poi esageri oltre il limite della decenza e del pudore. Gli muore la moglie di Cancro e gli ammazzano il cane. Cosicché, scatena una guerra al cui confronto John Rambo è un dilettante quando, invero, poteva recarsi semplicemente al canile più vicino. Lì, sai quante cagne che poteva comprare per tenerle al guinzaglio?

Sì, le donne sono capaci di far impazzire un uomo.

Vidi uomini mansueti e più docili di un Carlino che, dopo aver fatto l’amore con una “San Bernarda”, latrarono come bovari del Bernese. Tutto a causa di un amplesso a garrese. Sarebbe stato meglio se, da soli, avessero usato quell’arnese…

Un discorso a parte meriterebbe Benicio Del Toro. Nel film Uova d’oro, interpretò un giardiniere alla Gianluca Grignani… ti raserò l’aiuola. Nonostante poi incarnò Che Guevara, i suoi capricci lupeschi da arrapato mai visto (Valeria Golino lo sa…) non furono curati. Infatti, di lì a breve fu Wolfman. E ho detto tutto… ah ah.

Ah, se non sapete mantenere una calma olimpica da filosofi zen come Keanu Reeves di Matrix, basta che una Carrie-Anne Moss, vestita di fetish attillatissimo, vi dica sottovoce che sogna un nero come Laurence Fishburne e succederà un’Apocalypse Now.

Sì, Fishburne ebbe ragione in Rusty il selvaggio. Ve lo ricordate? Ah no, fu Tom Waits a dispensare pillole di saggezza, mica quelle di Matrix, al povero Matt Dillon.

Matt, perso e preso totalmente da Diane Lane, amaramente stette seduto al bar. Credendo d’essere impazzito. E chiese dunque al barista Waits quando si può scoprire se una persona è matta. Tom gli rispose che non sempre si addiviene a questa diagnosi…

Cosicché, Matt diventò matto del tutto. Infatti, l’anno scorso fu il protagonista de La casa di Jack. E ho detto tutto. Sì, almeno, se uno è cosciente della sua malattia psichica, cazzo, se ne fa una ragione.

Sì, i matti sono persone fortunate, a mio avviso. Essendo matti, non soffrono. Delirano e basta. Sono le persone normali che impazziscono, ah ah.

Prendiamo Tom Cruise di Eyes Wide Shut. La Kidman gli confidò una fantasia erotica. Al che, Tom perse la testa. E s’inabissò in una notte di lolite, di orge, di maschere veneziane, insomma, il bravo medico mandò la sua integrità morale a puttane. Non del tutto, poiché alla fine si fece solo una sega mentale.

Da cui il richiamo al titolo della novella Doppio sogno da cui Stanley Kubrick trasse il suo trip.

Sì, ogni volta che sono incazzato e me la prendo con qualcuno, sì, lo confesso senz’alcun ritegno, è perché penso che lei mi stia cornificando con i nazisti nichilisti de Il grande Lebowski.

Al che, durante la fase rem, immagino i miei amici che m’inseguano per le vie della città con in mano delle forbici gigantesche per tagliarmelo. Sì, la vita delle comuni relazioni interpersonali, ce la vogliamo dire? Fa schifo al cazzo.

Sono un tipo troppo colto e sofisticato come Stanley Kubrick per rovinarmi con le piccinerie, i pettegolezzi e le gelosie della maggior parte delle persone, il cui unico interesse è sbatterlo in quel posto al prossimo.

Concluderei con una lezione mia di sesso che vorrei darvi.

Nel 2003, mi sverginai. Dopo che io e lei amoreggiamo corporeamente molte volte, una notte, lei mi chiese di farle la stessa cosa che fa un certo ragazzino a Maeve Quinlan di Ken Park. Eh già.

Dopo circa venti minuti di cunnilingus, mi voltai dall’altra parte e lasciai stare.

Lei, incredula ed esterrefatta oltre ogni dire, anzi, oramai totalmente calda nel suo ardere, mi urlò:

– Che cosa stai facendo? Stai scherzando, spero? Non puoi fare una cosa del genere a una donna. Chi ti dà quest’ardire?

 

Ecco, non fate mai una cosa del genere a una donna. È un affronto che potrebbe portare la vostra lei a rovinarvi la vita come fece Glenn Close di Attrazione fatale a Michael Douglas.

Sì, ci sono un paio di cosce, no, cose che le donne non sopportano. Le donne amano provocare i maschi e poi fingono… di prendersela se i maschi abboccano, troppo libidinosi, nei riguardi delle loro pose un po’ troppo spinte…

In verità, ne vanno matte. Le donne adorano eccitare e incagnire gli uomini anche se poi, sui loro profili Facebook, inseriscono solo post da animaliste vegetariane per farsi passare come buone amanti delle bestie…

Ma non fate mai come il mio cane di quella notte. Cazzo, ero stanchissimo, non mi andava proprio. Abbisognai solo di riposare.

Lei non me lo perdonò mai. Si alzò da letto e, in preda a spasmi di rabbia incontrollabile, mi gridò in maniera invereconda:

– Sei propria una merda! Non si fa così. Sai che significa per una donna? È orribile. Noi siamo diverse da voi. Non puoi stimolare tutti gli estrogeni e rompere la mia “diga”, dunque smettere, di punto in bianco.

Nooo!

 

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry? 

Be’, per molto tempo, come sapete, m’identificai con Bob De Niro.

L’altra sera, un mio amico mi disse:

– Non hai mai pensato invece che sei uguale a Jeff Bridges?

Sì, riesco a essere Starman, cioè un diverso con una voce da Jack Lucas de La leggenda del re pescatore. E oramai, dopo una tragedia da Fearless, sfido chiunque a dirmi che io non sia il protagonista di Albatross.

Mi sa che siete poco aggiornati sui miei ultimi vent’anni di vita, uomini tanto bellini…

Meglio così. Qui tutti mi cercano, mi stanno accerchiando.

Di mio, era meglio se fossi rimasto un Drugo.

Comunque, prima di ridurmi come quel lagnoso di Tommaso Paradiso con la sua canzone immonda, I nostri anni, vi saranno ancora molte gatte da pelare.

Abbiate fede, figliuoli.

Voi fatevi i vostri deliri su di me.

Ma, come dice il detto, non dire gatto se non ce l’hai sacco.

E ricordate: il gatto è Tom, il topo è Jerry.

Mentre io riesco a essere, quando voglio, in ogni topa come Tom Cruise grazie ai miei tocchi geniali da Jerry Lewis. Cioè, faccio lo scemo apposta. E, come Jerry Lewis, vi sto prendendo tutti per il culo. Non l’avevate capito?

Eh no, eh? Infatti, siete più scemi di quello che sospettai. Ah ah.ken park

 

di Stefano Falotico

C’era James Ballard ma conoscete James Bullard? We Are the Champions, my friends


28 Mar
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Maeve+Quinlan+18th+Annual+GLAAD+Media+Awards+ITWiKlf-Ce0l Rami+Malek+film+set+Mr+Robot+x1c9Yqt3e2xl

Finalmente è arrivato. Puntuale come un orologio svizzero.

Ero in bagno e mi stavo sciacquando. Al che odo un rombo, ovvero il citofono.

Precipitosamente, mi pettino, mi scaravento in direzione del “tiro” e spingo:

– Sono il postino. Mi può aprire?

– Sì, ora le apro. Scendo io.

 

Al che afferro le chiavi, scendo le scale come Al Pacino nel finale di Heat dopo ch’è accorso al capezzale di Natalie Portman in ospedale, ricoverata per aver tentato il suicidio e, di corsa, nevrotico allo stremo, si lancia alla cattura di De Niro.

Sì, quanto prima volevo acchiappare questo Booksteel di Bohemian Rhapsody. Film non eccelso, ovviamente, che io ho pure recensito non del tutto positivamente ma non vedevo l’ora di spararmi il Live Aid integrale mai visto al cinema.

Arrivo sul pianerottolo. Il postino, un ragazzo più giovane di me, mi squadra.

– Lei è Falotico?

– Come? Non mi conosce? Sono un personaggio ch’è sulla bocca di tutti, oramai. Soprattutto dei calunniatori pettegoli.

– Prenda.

– Devo firmare qualche cosa?

– No, è stato recapitato da Amazon. Quindi è già stata automatizzata la sua firma.

– Siamo sicuri?

– Sì, ciao.

– Ciao.

 

Al che, preso dall’entusiasmo, senza star ad aspettare l’ascensore, risalgo le scale. Nella frenesia del mio energico, vigoroso, grintoso salirle a testa bassa, do una capocciata alla signora Bazzaco.

– Ehi, che modi sono questi?

– Mi scusi, signora. Per Freddie Mercury, questo ed altro. Non è niente, non si preoccupi. Scusi, mi aspetta un’esibizione che spacca.

 

Dunque, giunto nuovamente nel mio appartamento, scarto il cofanetto, estraggo il Blu-ray di Scanners dal mio lettore, lo ripongo meticolosamente nella sua apposita custodia e infilo Rami Malek sparato a palla, andando subito sugli extra.

Subitaneamente, vengo colto da convulsioni eccitate, il mio corpo vien inondato da brividi irreprimibili di calore, sono tutto un fuoco. Nonostante non sia caldissimo oggi a Bologna, mi tolgo la felpa, la lancio in aria e, su canottiera nera, a differenza di quella bianca di Mercury, comincio a ballare e a cantare a squarciagola come un indemoniato, come un ossesso.

Alzo il volume.

Attimi di vanità pazzesca. I miei polmoni, dopo venti minuti netti di “diretta”, non reggono.

Alle 16, fra l’altro, ho il controllo medico dal cardiologo-pneumologo.

Mi dirà che devo fumare meno.

Detto ciò, sono proprio un pavone.

Sì, chi non conosce J. G. Ballard? Sicuramente tu non lo conosci. Tu al massimo puoi conoscere Alessandra Amoroso. L’Amoroso, a forza di cantare scemenze, diventa sempre più ricca e tu che l’ascolti, ah ah, sempre più povero, soprattutto nel cervello.

Eh sì, delle cocaine nights sai solo quelle di James Bullard di Ken Park.

Già ti vedo. Una vita davvero “nobile”. Da vero gentleman. Ah ah.

Forse, hai ragione tu.

Perché essere surrealista e creativo quando si può essere molto pratici e arrivare dritti al sodo?

Sì, poi ci sono pure i bulli.

E ovviamente torniamo a Larry Clark, regista di Bully.

Nella mia vita, posso dire di aver letto alcuni libri di Ballard, di aver visto Clark, Maeve Quinlan dal vivo e pure Brad Renfro, oramai andato.

Devo esservi sincero. Maeve Quinlan, almeno quando la vidi io, aveva un fisico mozzafiato.

Ma era già molto rifatta in viso. Sembrava che le gote, ad esempio, le stessero su con l’Attack.

Insomma, in Ken Park è un bel vedere, indubbiamente. Se ti dico che vale il prezzo del biglietto senza bisogno di maschere, sì, fidati. Lo spettacolino, in questo film, lo assicura.

Ma dal vivo può deludere e non poco.

Stesso discorso dicasi per Deborah Kara Unger, quella del terzo Highlander e ovviamente di Crash.

Ecco, vedendola in questi film, uno si può fare un’idea. Un’idea sinceramente molto bella.

Dal vivo, invece, oltre a essere molto stronza, infatti non firmò nessun autografo, è anche molto meno sexy.

Tanto che sembra un uomo. Credetemi. Almeno parlo del viso. Il viso trasuda mascolinità e ambiguità transessuale.

Sì, se non ricordo male, no, ricordo benissimo, me le sparai entrambe lo stesso anno.

Era il 2002. Maeve, appunto, presentava il film di Clark, la Unger quella schifezza di Cuori estranei.

Fortunatamente, primo e ultimo lungometraggio del figlio di Sopha Loren, Edoardo Ponti.

Per quanto riguarda la tanto decantata Loren, che vi devo dire? Non si dovrebbe mai infierire su una signora che non sta tanto bene di salute.

Ma debbo essere sincero, com’è nel mio stile. Porgendole sentiti auguri di lunga vita, be’…

Innanzitutto, che c’era di male in Sofia Scicolone? Perché questo Sophia? Mezzo americanismo mischiato al francesismo su cognome “artistico” Loren. Loren cosa sarebbe? Comunque, già che c’era, poteva scegliere Sophia sorret’. Che fa un po’ Sorrento e un po’ cafoncella com’è stata in molte pellicole. Mah. No, mai piaciuta. Mi ha dato sempre l’idea di una vesuviana che vende le cozze. E fa la mossa fra un occhiolino e l’altro. Sculettando a briglia sciolta tra pane, amore e fantasia. Urlando poi accattetevel’! Di mio, vado a mangiarmi un pompelmo. Voi, sì, limonate meno con queste ciociare e non fate i ciucci. Ciucciatevelo!

E ora mi bevo anche un po’ d’acqua frizzante. Che stimola la diuresi per non stronzeggiare più con voi che voleste darmela a bere. Imbevetevi di cazzate e io intanto vi do sempre più mazzate con tanto di mio umore effervescente.

Sì, sono gasato.

E ho la macchina a benzina. Ma quale diesel. Voglio un piatto di spaghetti aglio e peperoncino, con tanto di gasolio. Ah ah.

Per finire, ve lo siete sparato l’ultimo video di Montemagno? Cosa fare se rimani senza lavoro?

Quest’imbonitore da bettola vorrebbe farvi credere che siete stati pure fortunati. Perché, costretti a reinventarvi, avete finalmente trovato un lavoro più adatto a voi, migliore e più retribuito.

Mah, più che spararsi questo video falsissimo, se siete senza lavoro, onestamente, fate prima a spararvi.

Se pensate che coi redditi di cittadinanza aggiusterete le cose, certamente…

Sarete già stati schedati come sfaticati.

Se chiedete un’assistenza sociale, quelli del quartiere e non solo vi prenderanno per minorati mentali.

Se invece cercate un lavoro vero, vedo la vostra vita solo giù dal balcone.

Questa è la realtà.

Di mio, ballonzolo.

E ballo in quanto bello.

Non voglio vedere nessun altro bullo che possa sbullonarmi.

Voglio una donna come Maeve Quinlan con cui farlo a tutta birra, a tutto burro.

di Stefano Falotico

La nuova legge sul copyright, che vi piaccia o no, è giusta


27 Mar

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A proposito, spesso è scritto che vi piaccia o meno. La forma italianamente corretta è che vi piaccia o no ma è alquanto usuale il modo di dire, accettato, che vi piaccia o meno.

Detto questo, che vi piaccia o non vi piaccia, sebbene abbia sollevato proteste infervorate da parte di tantissime persone che, d’ora in poi, perlomeno a brevissimo, ovvero quando sarà applicata, vedranno censurati molti loro video, ad esempio, su YouTube, nessuno è al di sopra della legge!

Video nei quali, in maniera impropria e senz’autorizzazione, avevano caricato materiale protetto, appunto, dai diritti d’autore. Rubacchiando. Siete dei rapinatori, ah ah!

Parlo di YouTube perché sarà la piattaforma, sinceramente, più presa di mira in cui, a differenza di Wikipedia che, pur solidarizzando con gli youtubers stessi, non verrà intaccata da questo provvedimento se non in minima parte irrisoria, in questi anni chiunque ha riversato filmati, estratti, citazioni e quant’altro in modo spesso, onestamente, illegale.

Piratando appunto il copyright e aggirando le limitazioni che, invero, già, erano presenti su YouTube, inserendo, che ne so, soltanto clip di pochi secondi di un film per non farsi “beccare”.

A me, nel mio piccolo canale di nicchia, è successo qualche volta di assistere alla rimozione di alcuni video.

L’ultima volta è successa quando ho fatto allusioni piuttosto pesanti su Harvey Weinstein. Andando oltre il lecito. E, a prescindere dalla libertà d’espressione, debbo ammettere che avevo un po’ esagerato e quel mio video poteva urtare la sensibilità di molte persone.

Un’altra volta, invece, caricai l’intera colonna sonora di Superman, firmata da John Williams. Dopo neanche dieci minuti dalla pubblicazione del video, il rilevamento algoritmico di YouTube non mi cancellò il video e la galleria d’immagini che avevo usato, bensì mi rimosse semplicemente la musica.

A quel punto, quel mio video non aveva senso. E lo tolsi io stesso.

Un’altra volta inserii maniera birbante la famosa scena scabrosa di Ken Park in cui James Bullard, be’, sapete cosa fa a Maeve Quinlan.

Poi, un altro paio di volte mi rimossero un video che mostrava il magnifico fondoschiena di Polly Walker e un altro, più “normale”, in cui avevo inserito venti secondi di un film. Non mi ricordo di che film si trattasse ma era un chiaro spoiler.

 

Ecco, onestamente, tutte limitazioni giuste. Perché YouTube è disponibile a tutti e dunque ritengo corretto essere stato sabotato quando sul sesso mi son spinto oltre il comune pudore oppure ho, appunto, caricato materiale che uno, sì, può certamente vedere ma dopo essersi opportunamente comprato il dvd.

Altrimenti, le case di produzione non guadagnano nulla se noi tutti caricassimo liberamente interi film.

Detto ciò, non entrerei nel panico, amici youtubers.

Ieri sera, ad esempio, il mitico Federico Frusciante s’appellato ai suoi ammiratori, chiedendo delucidazioni in merito. Preoccupato che possano eliminargli tantissimi video, obbligandolo dunque quanto prima a un corposo backup.

Rassicuriamo Frusciante. Ha poco da allarmarsi. Nei suoi video non inserisce spezzoni di film e, ultimamente, neanche locandine. Credo che non sarà minata assolutamente la sua parlantina, eh eh, e la sua toscana prosa espositiva molto ruspante. E, purché non offenda e dia della meretrice a un’attrice pubblicamente, nessuno potrà fargli rimostranze. Anche perché, ripeto, questo non andava fatto neanche prima.

Forse, cancelleranno molti miei video nei quali ho messo filmati che a qualche distributore cinematografico potrebbero far girare quelli.

Ma ci sta. Non me ne dolgo.

È giusto, ribadisco.

Prendiamo ad esempio la copertina del mio ultimo libro, Il diavolo è un giocattolaio.

La bellissima donna che mostra la sua splendida bellezza nella mia cover è una donna a cui ho fatto firmare una sacrosanta liberatoria. Ove è espressamente scritto che lei mi concede la sua immagine, dietro concordati termini personalmente pattuiti e retribuiti, al fine che possa utilizzare la stessa soltanto per pubblicizzare il mio libro. E, se dovesse veder postata questa sua immagine dal sottoscritto altrove, a scopo di lucro, lei potrebbe denunciarmi.

Funziona così.

Sì, la legge sul copyright è giusta. Lo so, può far arrabbiare.

Ma provate a immaginare questo. Parlo anche per me. Che succederebbe se vedessi, un giorno, di punto in bianco, qualcuno che ha preso un mio libro, bello o brutto che sia, e ne ha ricavato un film orribile che ha distorto tutta la mia poetica e costui si fosse arricchito, senza darmi una lira, come si diceva un tempo, sfruttando la mia roba per farsi la villa al mare?

Invero, lo ridico per l’ennesima volta, questo ciò accadeva.

Quindi, youtubers, calmatevi. Non succederà granché.

Potete parlare di quello che volete, dove e come volete nei limiti dell’educazione.

Ed è sempre stato così.

Perciò, cos’è tutta quest’agitazione?

 

 

E ricordate: vi è solo un uomo che può gigioneggiare senza che gli sceriffi possano dire qualcosa. Si scherza, eh.

 


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