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Com’è bello essere The Punisher e JOKER. Fuori i vecchi, i figli ballano, non vi lascerò come Elias Koteas de La sottile linea rossa


10 Jul

Maria+Sharapova+2014+French+Open+Day+Fifteen+ckAXvA3MPZ8l

Eh sì, vi ricordate cosa disse il capitano Staros/Elias Koteas nel masterpiece di Terrence Malick par excellence? Ovvero, The Thin Red Line?

Eh sì, pusillanimi, voi non avete più memoria di quando io fui più romantico di Richard Gere de I giorni del cielo.

Sì, siate folli, siate affamati, sostenne Steve Jobs. La rabbia giovane!

Siate pasoliniani. Attenzione, però, non citate Pier Paolo solamente quando una strafiga alla Olga Kurylenko di To the Wonder non ve la dà.

Allora, vi consolate, riguardando semmai tutte le palline, no, le registrazioni da (s)battuti sulla terra rossa, a mo’ di Roland Garros, della bionda tennista più sexy di sempre. Vale a dire Maria Sharapova.

Sì, Maria fu ed è ancora talmente bella, sebbene sia ritirata ma di brutto ancora a tutti lo (s)tira, da poter condurre un uomo alla pazzia. Io esagererei… direi tutti. Senz’eccezione alcuna, come si suol dire!

Al che, sapendo che è irraggiungibile, è meglio fare forse il soldato semplice Ben Chaplin, figlio dell’interprete e regista storico de Il monello.

Lo so, non mi fottete. Avete un onore da difendere. Al che, piuttosto di essere sinceri, dicendo che farete i disertori del “Grande Slam”, piuttosto di ammettere che molto v’attizzano i film di Tinto Brass e soprattutto Monella poiché, come appena sopra dettovi, vi tira l’uc… o, come dicono a Bologna, fate i preti a tiramento di culo. I sergenti istruttori. Tirandovela da educatori e da pedagoghi sapientoni!

Ma siete soltanto come il dottor Balanzone, miei panzoni! A voi basta solamente un piatto di tortelloni!

Sì, a Bologna dicono… Quando uno perde la testa. Forse pure qualcos’altro. Quando, cioè, esasperato e schizzato…, compie qualche marachella, miei uomini di Napoli come Pulcinella, miei pulcini come Arlecchino, oh sì, miei burattini veramente lecchini:

– Ma che fai? Sei impazzito? Ti dà ti volta il cervello? Ma che ti tira il culo?

 

Oh, a me tira. Sarò forse Gigi Reder assieme a Lino Banfi di Vieni avanti cretino.

Ma se devo dirla tutta, i miei concittadini felsinei non furono mai moralmente impeccabili come Pasolini. Che poi… anche lui aveva i suoi “accattoni” per cui tirarlo…

Sì, vi conosco, bambagioni. Parafrasando, per l’appunto, Banfi.

Appena le cos(c)e vanno storte e non vi va dritto, no, non ve ne va dritta una, ecco che date di matto e di racchetta. Con colpi di rovescio ove tira il vento. Speriamo che il vento tiri, a mo’ di Quando la moglie va in vacanza, sotto la gonna della Sharapova in versione Marilyn Monroe.

Invece, la moglie del povero disgraziato Ben Chaplin de La sottile linea rossa, eh sì, so io con chi andò mentre lui era in guerra a farsi il mazzo e a combattere una guerra di trincea. Più che altro, per non patire pene… d’amore, se lo tranciò. Ah ah.

Al che un uomo, per sopperire al devastante bombardamento al fegato amaro più debilitante di una compressione psicofarmacologica a base di farmaci assai pesanti come l’Invega, deve riuscire ad amare anche un film inguardabile come Song to Song. Pura trascendenza, no, demenziale scemenza spacciata per genialata del cazzo, appunto.

La dovreste finire, vecchioni di una superata generazione di rimbambiti cafoni e oserei dire coglioni, eh sì, di sgridare i giovani. Dettando pazze istruzioni. Ma chi siete? Anzi, mi correggo, anche vi scoreggio. Credete di essere Robert Duvall di Apocalypse Now?

E ne vogliamo parlare anche di quelli a cui, empaticamente e con enorme pudicizia stimabile ed amabile, confidi qualcosa di più intimo di un boxer e ti rispondono: oh, sarà matto Duvall, certo, ma anche te… fai venir’ du’ pal’…

Anzi, ti dicono esattamente questo: mi stai facendo girare le palline più della Sharapova.

Perché mai, per esempio, detestate il cantante factotum, forse strafatto, Fedez in quanto è un viziato, consigliando invece di adorare il già morto David Bowie? Checché se ne dica, sì, era il Duca Bianco e le sue canzoni toccarono apici più alti del monte Everest ma, diciamocela, anche lui non scherzava, era un drogato marcio.

Fedez piace perché la nostra è una generazione d’idioti. Sì, lo è. Come giovani uomini, va detto senza vergogna né pudore, non valiamo una minchia. Neppure un centimetro del visone… di Chara Ferragni.

Non avremo mai la pelliccia, non potremmo mai curare le nostre ferite dell’anima con una pasticca né ci salveremo se, tagliandoci i polsi, disinfetteremo le palle, no, la pelle con una piccola penicillina. Non avremo la Ferrari, neanche l’omonima Isabella, attrice che comunque, secondo me, è un cesso. Non guideremo come Al Pacino di Scent of a Woman. Ah ah.

Perché, come dicono sempre a Bologna, non abbiamo i “marroni” per recitare in un film di David Cronenberg come Elias Koteas di Crash.

Siamo più “pericolosi” di lui. Eh eh.

Ma ne vogliamo comunque parlare dei cosiddetti, autodefinitisi pateticamente adulti tromboni?

Io so benissimo che, di notte, parlano allo specchio. Da soli. Da veri bruciati vivi che mentono alla loro coscienza pur di non ammettere che sarebbero da manicomio criminale. Sì, parlano con Elias Koteas di Shutter Island. Ah ah.

Sono pure peggio di Michelle Williams. Sempre di Shutter Island. Almeno, il personaggio di Michelle era una troia. Ma che cazzo voleva questa qui? Era sposata all’attore di Titanic ed era stata da lui inseminata. Che le saltò in testa? Perché mai lo inchiappettò, ammazzando i figli che avrebbe voluto Kate Winslet del film di Cameron? Pure quella di Revolutionary Road?! Non mi ricordo, Leo e Kate avevano dei figli in questa pellicola?

Mah, forse lo sa meglio di me quello sciroccato di Michael Shannon. Sì, di Take Shelter. Ché matto, non lo è/fu affatto. Lo sono/furono gli altri. Così come avviene in World Trade Center. Se non fosse stato per il suo intervento, a voglia Nic Cage ad avere le allucinazioni di Cristo, per la madonna!

Ma ne vogliamo parlare del finale di questa appena succitata cagata di Oliver Stone? Cioè, crolla(ro)no le Torri Gemelle, la gente fu arrostita e Nic Cage preparò la grigliata. E vai di cinematografica frittata! A me par(v)e proprio una stronzata, anzi, una porcata peggiore dell’infanticidio della Williams.

Comunque, Serena Williams lo prendeva sempre in culo dalla Sharapova. Quasi sempre. Qualche volta vinse lei. Anzi, spesso. Sì, Serena riuscì laddove molti uomini soltanto se la sognarono…

Sì, Serena la batté, sbattendosene da vera donna a cazzo duro. Chiaro, maschilisti e femministe?

Questi adulti facinorosi vollero ammazzare i loro figli più cari soltanto perché, come Icaro, questi ultimi ambirono ad elevarsi dal porcile generale di chi, da caporale, dettò regole più ferree e stronze di quelle impartite da Lee Ermey di Full Metal Jacket. Ma io sono Matthew Modine oppure Joker? Ah ah.

E quelli e quelle che danno del fallito al prossimo, definendolo misero, tapino e squallido?

Che hanno combinato nella loro vita “straordinaria” da poeti, san(t)i e navigatori? Se non propagare retorica a tutt’andare, se non andare a Teatro ad applaudire quattro imbalsamati da museo delle cere, forse più (s)mascherati dei loro stessi ceroni e cenoni di Capodanno da megadirettori galattici che sbertucciarono Fantozzi pur di ammantarsi della patente di gente colta e raffinata? Io sono Tony Montana! E me ne frego della contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare.

Io ho scritto libri, io parlo di Cinema, io so amare e, come De Niro di Cape Fearfilosofeggio… anche meglio di voi. Gli psichiatri definirebbero quest’atteggiamento mio as piuttosto “sconclusionato e sconnesso”, circoscrivendolo entro la seguente definizione: delirio d’onnipotenza di natura “anormale”, forse da superdotato o da strepitoso ritardato, dovuto a una schizofrenica depressione bipolare… Sì, aggiungo io, di tu’ madre.

Ma come sono messi? Sono affetti da spaesamento. Vivono fuori dalla realtà. Illusi! Anzi, illusionisti. Non mi disilludono. Mentre Billy Russo di The Punisher definirebbe tutto ciò non epocale, bensì pensa… c’era da aspettarselo. E dire che Billy vi mise in guardia, poveri ignorantoni. Miei debosciati guardoni! Sospettosi spioni! Infingardi! Quello è il mio amico, sì, lo fummo. Prima che ci tradimmo a vicenda. E voi, poveri fottuti, desideraste che io finissi peggio di Leo DiCaprio di The Aviator e di Shutter Island.

Preparatevi. Perché fa(ccio) più paura di Stanley Kubrick!

Ecco, ragazzi… se penso alla mia adolescenza, non penso a niente. Poiché non ci fu. Dove cazzò andò non lo so. Comunque, fu sempre meglio di quella di quelli che pensa(ro)no di averla e, giunti alla loro età, non ricorda(ro)no neppure io chi sia, chi potevo essere, chi sarò. Sono il Falò. Ah ah.

Vai di allitterazioni, vai di ripetizioni, vai di calcioni al vostro culone!

Adesso, scusate, devo mangiare un Cucciolone!

E quell’altro che si auto-propugna uomo di falce e martello? Ma è solo una pugnetta.

Sì, come disse Andrea Roncato, bolognese d.o.c. (da non confondere col disturbo ossessivo-compulsivo), è un fallico, no, un fallito. Ci diamo, eh, col martellino…?

Finisco così. Perdonatemi se mi dilungai più di come voi, dinanzi a Maria, lo allunga(s)te. Ancora ve la tirate! Scusatemi, mi sono spinto troppo in là. La dottoressa Martelli di Bologna, a mio avviso, l’ha preso in quel posto.

Non dal marito, però. E dire che lui si dichiara/ò uno dei più grandi strizzacervelli del mondo.

Sì, non capisce cazzo. Nemmeno quella…

Ah ah.

Sì, le verità del mondo sono facilissime: se un uomo vede la Sharapova e dice solamente che è bella e che non è una figa in cui internarlo, lo sbattiamo subito al fresco e lo castriamo. Se dice così perché invece non vuole passare per maniaco sessuale, no, non è un depravato. Frocio, sì, però.

E io invece chi sono? Clint Eastwood di The Mule? No, lui è un dilettante. Ah ah.

di Stefano Falotico

 

phoenix joker

JOKER sarà da Oscar? Ma davvero Arthur Fleck è fan di Shannon Tweed?


06 Aug

vendetta shannon tweed

Inizio a scrivere questo pezzo alle 2 e 44 di oggi oramai avviato. Ovvero il 6 Agosto del 2019.

Ecco, non mi va più di scrivere nulla.

Vi lascio a questi due linkhttp://www.geniuspop.com/blog/index.php/2019/08/il-caso-thomas-crawford-mi-fa-un-baffo-sognai-per-anni-cindy-crawford-e-shannon-tweed-ma/

http://www.geniuspop.com/blog/index.php/2019/08/de-gustibus-non-disputandum-est-anche-se-i-miei-gusti-son-sempre-quelli-giusti-soprattutto-in-fatto-di-cinema-e-di-donne-tu-invece-sei-una-locuzione-vetusta-che-meriti-la-distruzione/

Soppeso alcune considerazioni e, dinanzi a me, si staglia il buio rischiarato da tale luna già sbiadita in un sole sbadato che le soffia addosso.

Se penso alla follia ch’è stata la mia vita, penso altresì che, dopo aver gustato a codesta tarda ora un gelato Cucciolone, potrei gettarmi anche giù dal balcone.

Tanto, come dice il grande Tom Cruise di Collateral…

ehi Max, un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angeles e muore.

Sì, se m’ammazzassi in questa notte d’inizio agosto, chi se ne fregherebbe di me?

Liquiderebbero la faccenda come fanno con quei titoli estremamente superficiali dei telegiornali di Mediaset:

ragazzo depresso non è riuscito a far fronte alla vita e ha deciso di farla finita. Fu in cura in un centro di salute mentale.

Sì, un epitaffio lapidario che, nella sua brevità sconvolgente, avrebbe sintetizzato schifosamente la mia vita in poche parole scarsamente esaustive.

Della serie… chi s’è visto s’è visto, condoglianze. Quando finisce il funerale? Suvvia, stasera devo andare a fare l’aperitivo. Si muove il prete a dare l’estrema unzione?

Che grandissimo film, Collateral. Lo vidi al Festival di Venezia del 2004. Non riuscii però, in quell’occasione ad avvistare Tom Cruise. Arrivai tardi all’imbarcadero. Ove gli attori scendono dai motoscafi-taxi per farsi fotografare, accedendo poi al Palazzo del Casinò ove tengono la conferenza stampa. Salendo poi sull’attico per il photocall.

Non lo vidi neppure in passerella perché la prima di Collateral, in Sala Grande, come sanno gli habitué del festival, si tiene mezz’ora prima della proiezione per il pubblico al PalaBiennale.

Anche in Sala Grande può accedere il pubblico, diciamo, normale. Cioè quello meno abbiente. Non c’è bisogno di essere dei vip per guardare il film nella stessa sala ove sono presenti il regista e gli attori principali.

In Sala Grande, ad esempio, ho visto tanti film, tanti attori. Che io mi ricordi… vidi dal vivo Sylvester Stallone e Ray Liotta di Cop Land, erano però assenti Harvey Keitel e Bob De Niro, vidi New Rose Hotel alla presenza di Abel Ferrara e Asia Argento. Assenti Christopher Walken e Willem Dafoe. In compenso, Abel e Asia, ubriachi marci, infatti a stento si reggevano in piedi, diedero spettacolo da morti viventi.

Ho visto Julianne Morre di Far from Heaven. Fu una visione meravigliosa. Lei indossava un vestito nero trasparente. Le si vedevano tutte le gambe e il suo culo immenso.

Ne vidi tante…, no, tanti.

Tom Cruise lo vidi, assieme a Nicole Kidman, per la prima mondiale di Eyes Wide Shut.

Federico Frusciante, su Facebook e nei suoi video, continua a sostenere che Tom sia un nano, non solo di statura, cinematograficamente parlando. Gli dà dell’incapace.

Ora, Tom Cruise non è un attore ai livelli di Marlon Brando ma dobbiamo essere sinceri. È un grande.

Soprattutto suoi due personaggi sono per me memorabili.

Il suo edonista-maschilista guru di Magnolia e, appunto, il suo Vincent di Collateral.

Come hanno fatto questi due uomini a ridursi così?

Il primo, Frank T.J. Mackey, ha sublimato i traumi, credendosi un dio del sesso. Poi alla fine crolla dinanzi a suo padre, uno stronzo che gli ha rovinato la vita, ma pur sempre suo padre. Un po’ come De Niro del Frankenstein di Branagh.

Vincent, a tre quarti di Collateral, sembra Paolo Crepet. Quando, nel silenzio e nel brusio della notte losangelina, confida a Jamie Foxx che i figli non hanno colpa se sono diventati le merde d’uomini che sono. È stata colpa dei genitori che hanno riversato le loro aspettative sui figli, caricandoli di troppe responsabilità quando forse i figli, non ancora coscienti della vita adulta, aderendo ai (dis)informativi precetti istituzionali dagli adulti impartiti loro, si sono lasciati condizionare malamente. Non rispettando le loro anime per non scontentare i padri e le madri, rinnegando le loro indoli nel castigarle pur di farli felici.

Genitori i quali, come Nick Nolte di Cape Fear, colpevolizzarono le adolescenze ribelli, ovattandole nell’ipocrisia, solamente perché temettero che i figli potessero soffrire quanto loro.

Agirono in buona fede, pensando di fare del bene. Invece, punitivi e troppo repressivi, frenarono gli istinti sanamente fiorenti dei loro figli più belli.

Mi ricordo che, verso i quindici anni, assunsi la fluoxetina.

Come esattamente sostiene Wikipedia: la Fluoxetina è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina utilizzato, al pari degli altri SSRI, per il trattamento di disturbi psichiatrici di varia natura come depressione maggiore, disturbi d’ansia (disturbi ossessivo-compulsivi e attacchi di panico) e bulimia; viene però sempre più utilizzato offlabel anche per altre patologie non prettamente psichiatriche come il disturbo disforico premestruale e l’eiaculazione precoce, solo per citarne alcune.

Sì, è vero. Ma come mai assunsi questo farmaco?

Ecco, mi ricordo che all’esplodere della mia adolescenza, cominciai a provare turbamenti superiori alla media. Sì, subito dopo le scuole medie.

Tante cazzate furono dette sul mio conto. Cioè che lasciai, a quei tempi, gli studi perché mi andò male un tema d’italiano. Dico, ma state scherzando?

Avevo nove in italiano. Piuttosto, quel luogo liceale di fighetti altolocati già così volgarmente marci dentro, con le loro continue allusioni di natura bulla a sfondo sessuale, mi costernò.

Da allora, divenni fan di Robert De Niro. Per me Taxi Driver fu illuminante.

Travis Bickle, quest’uomo che sparisce nel buio, che comincia a vedere la vita nella sua nudità sepolcrale, che respira i vagiti delle sue ipocondrie torbide.

Sopraggiunsero anche i miei deliri da lupo mannaro. Sì, tutti i film a tematica notturna mi eccitavano.

Si andava da I guerrieri della notte, appunto, di Walter Hill a Fuori orario sempre di Scorsese.

Ero una creatura a metà strada fra Giovanna d’Arco e Kevin Costner/Robin di Locksley.

Avevo disdegnato la compagnia dei miei coetanei, viziatissimi e corrotti come lo sceriffo di notte, ah ah, no, di Nottingham.

Al che, nel putiferio delle mie melanconie profonde, arrivò a casa mia una lettera da parte dello Stato secondo cui, a breve, mi sarei dovuto presentare all’esame di leva.

Sì, ora non c’è più la leva obbligatoria, io la feci.

In quei due giorni in caserma, m’affiliai a un tizio simpaticissimo. Fra una visita e l’altra, ovviamente, gli parlai di tutti i film con De Niro. Soprattutto di Sesso & potere. In quei giorni, questo film m’ossessionava.

Ah, nelle caserme ci sono i sergenti istruttori di Full Metal Jacket.

Ti spogliano e ti misurano le dimensioni del pene e controllano anche i peli dell’uovo, no, del culo come fanno con Alex di Arancia meccanica.

Sì, tutti i ragazzi entrano nello spogliatoio per essere presto loro stessi degli spogliat)o)i.

Cosicché, optai per il servizio civile. Io obietto sempre. Dinanzi ai guerrafondai pazzi e abietti, io mostro loro il poster de La sottile linea rossa.

M’assunsero in Cineteca. Arrivai che facevo pena. Ero infatti ancora afflitto da manie e cazzi vari.

Lì mi sbloccarono. In particolar modo un tizio, uno che era il contrario di me. Tanto io infatti ero perfettino e pulitissimo, tanto lui era uno scoreggione che badava al sodo. E mi obbligò a fare un lavoro davvero duro.

Finito che ebbi il servizio civile, totalmente riformato… come uomo, richiesi l’amicizia ad alcune persone.

Non l’avessi mai fatto. Cominciarono a insospettirsi della mia metamorfosi, m’adocchiarono malignamente e addivennero, nelle loro congetture tardo-adolescenziali, che fossi schizofrenico e soffrissi di teorie del complotto.

Ma che cazzo combinarono? Ero in casa solo a gustarmi quella gnoccona di Shannon Tweed e stavo scrivendo i miei primi libri.

M’ero già elevato dalle cazzate dei ragazzini.

Al che venni emarginato in malo modo, in maniera screanzata, vile e villana.

Capito? Questi erano rimasti fermi al me che ascoltava a dodici anni Eros Ramazzotti e fantasticarono di sana pianta. Ah, la dovevano piantare subito e finirla di fumarsi l’erba.

Per loro ero un bambino. Un’assurdità raccapricciante.

Quando infatti ebbi le prime ragazze e dissi loro che stavo facendo la mia vita in santa pace, risero di me, urlandomi: chi, tu con una donna? Tu sei matto, questo ti vuole entrare nel cervello? Lo capisci almeno che sei matto, cervellino piccolo di uno scemino?

 

Partii in quinta, ricevendo denunce a raffica.

Successe, diciamocelo, quella che senza se e senza ma ha un solo nome: tragedia.

Ma io sono io.

A proposito di Tom Cruise, anche in Nato il quattro luglio e in Jerry Maguire è bravo forte.

Dunque ora, mi rivolgo a questi psicopatici.

Come vi siete permessi di offendere la mia sessualità, la mia intimità e i miei dolori, i miei umori, le mie sensazioni e i miei primi carnali amori? Io, a differenza vostra, non m’ero mai permesso di giudicarvi.

Vi ho scarrozzato per mezza Bologna e voi mi maltrattaste, m’offendeste, mi riempiste delle peggiori offese, voleste punirmi con le più stupide reprimende.

Foste, siete e rimarrete eternamente dei criminali.

Mentre io ho dimostrato a tutti che sono come Liam Neeson di Schindler’s List.

Per anni abbracciai la vostra filosofia di vita fascista e nazista. Perché, soprattutto in Italia, la gente ignorante ragiona come i gerarchi. E tramanda quest’ideologia malata ai figli. Chi non s’attiene alle regole, va bruciato vivo…

Come Oskar Schindler, da anni ho compreso che questa gente non merita niente.

Ci sono tanti diversi in questa vita, tanti “ebrei” ritenuti lebbrosi da questi maniaci esaltati.

Ne posso salvare tanti.

Adesso, vi mostro anche un video.

Ad anni di distanza dal misfatto scandaloso, c’è un tizio nell’ombra che mi sta ripetutamente provocando per rifare la porcata che ai miei danni perpetrò anni fa.

Stavolta però dall’altra parte non c’è più un ragazzo timido, c’è un uomo che in tribunale lo incenerirà.

Distruggendolo completamente.

Ora, peraltro, alla luce dei fatti, sono tutti dalla mia parte.

JOKER sarà un grande film. Perché queste cose non devono mai più succedere. Dobbiamo vivere tutti felici, lontani dai ricatti stolti, dalle malvagità e dai bullismi degli idioti.

Siamo tutti cornuti, Christopher Walken docet, anche Scorsese, da cui Toro scatenato…


23 Apr

dubbio streep scorsese rossellini

Io credo che Christopher Walken sia Lucifero.

Una faccia da angelo ma un maledetto.

Anche se nel film L’ultima profezia fa la parte dell’arcangelo Gabriele.

Io avevo un amico delle scuole medie di nome Gabriele. No, angelico non lo era affatto. Tentò subito di spronarmi verso una sessualità troppo precoce.

Non so che fine abbia fatto. Forse ora fa il pornoattore oppure ha interpretato un remake casareccio di A distanza ravvicinata. Sì, oggi probabilmente è un padre dalla moralità assai dubbia. Ah ah.

Sì, volete sapere perché Christopher Walken, ne Il cacciatore, si suicidò? Perché rimase sconvolto dall’orrore della guerra in Vietnam? Sì, ovviamente.

Ma la goccia che fece traboccare il vaso, diciamo, la vera ragione fu perché Michael/De Niro, in sua assenza, andò a letto con la sua donna.

Lì, non resse e perse il cervello, completamente.

Voi, sinceramente, avreste retto? Mah, non credo. Assistere a tutte quelle morti, a persone trivellate, a cadaveri putrefatti e apprendere pure che il tuo migliore amico, nel frattempo, ti ha reso cornuto, non penso che sia molto piacevole.

Sì, Chris Walken ha le corna in testa. È un tipo sveglio ma oramai fra lui e il diavolo non c’è alcuna differenza.

Entrambi, appunto, come i cervi di The Deer Hunter, presentano sulla fronte delle sporgenze, delle appendici ossute abbastanza evidenti.

Quelle di Chris non le vedete perché, prima che escano i film da lui interpretati, gliele tolgono con PhotoShop.

Corna enormi quelle di Chris. Ma anche delle cornee bellissime. Languide, ceree. Lui ha gli occhi verdi, io neri.

Ma la somiglianza fra noi due è impressionante.

Un altro specializzato in fatto di corna è Martin Scorsese.

Guardatelo in questa clip.

Come saprete, dopo che Liza Minnelli lo tradì, Scorsese tentò il suicidio. Strano. Liza ha una gran voce ma è sempre stata una racchia da competizione.

Comunque, fu il suo amico Robert De Niro a salvarlo. Cosicché, girarono Toro scatenato. E qui, infatti, quando Bob impugna la statuetta come Best Actor dell’anno, è evidentissimo che Scorsese nutra per il suo pupillo un’ammirazione sconfinata.

A fianco di Martin, la figlia di Roberto… cioè di De Niro? No, del Roberto di Roma città aperta e Paisà.

Quando si dice, infatti, tutte le strade portano e Roma e tutto il mondo è paese.

Sì, la figlia di Roberto, Isabella, stava con Scorsese all’epoca. Dove si saranno conosciuti?

Fatto sta che, di lì a poco, Isabella mise appunto le corna a Martin.

Girando Velluto blu con David Lynch e Cuore selvaggio. Girando soprattutto con mr. Twin Peaks le lenzuola poco candide della loro stanza da letto. O no?

Ora, vi racconto questa. Nel 2008 fui ricoverato per devastanti crisi depressive.

Venne a trovarmi una ragazza che bazzicavo all’epoca. Bazzicavo è un eufemismo. Praticamente, in quel periodo divenni Al Pacino di Scarface e appunto De Niro di Raging Bull.

Fui colto da crisi di gelosia pazzesche. Pensavo che i miei amici se la volessero fottere. Sì, mi comportai con loro come Pacino con Steven Bauer.

Come De Niro con Joe Pesci.

Lei venne a trovarmi in ospedale.

Con una sensibilità e un tatto veramente lodevole, come no, dopo un mese mi disse:

– Ecco, appurato che ora stai bene, sai che amo essere sempre sincera, devo dirti una cosa.

– La so già. Sono come Ben Chaplin de La sottile linea rossa. Mentre ero nella mia guerra di trincea, diciamo che tu, invece, non sei stata propriamente l’incarnazione metafisica del Cinema di Malick e ti sei data, più che altro, al Cinema di Tinto Brass. Potrebbe essere?

– Sei ermetico. Che vuoi dire?

– Non volevo essere volgare. In poche parole, senza panegirici sofisticati, ti sei trombata un altro? Togli pure il punto interrogativo. La domanda è retorica.

– No. Vedi che sei paranoico e superficiale?

– No? Me lo giuri? Perdonami, allora. Ho pensato male.

– Certo. Non sono stata solo con uno. Direi molti di più.

 

Ecco, ora è stato svelato l’arcano. Ma quale disturbo delirante!

Io ho sofferto di un tradimento più bestiale di Chris Walken.

In fondo, chi più chi meno, siamo tutti cornuti. Anche dio lo è.

A me, ad esempio, non ha mai convinto il fatto che San Giuseppe fosse, diciamo, casto.

Mah, Il dubbio c’è.

Comunque, fratelli, rimanga fra di noi. Se avessi continuato a frequentare quella tipa, avrei smesso di amare Scorsese e David Lynch.

Mi sarei ridotto a essere fan di Riccardo Scamarcio.

Pure Riccardo è cornuto, peraltro. Valeria Golino è stata con Sean Penn. Mentre Madonna, quando stava con Sean, ha fatto poco la virgin con altri.

E ho detto tutto. Dunque, uomini e donne, se pensate che non siete mai stati cornuti in vita vostra, guardate appunto Uomini e donne della De Filippi.

Contemplerete i finti amori degli altri e possiamo perciò mettervi subito in convento.

Che poi, anche nei conventi… a voia… succedono cose ben più oscene.

Parola di un santo peccatore.

Sì, la gente mi guarda e urla: oh, che peccato!

Perché sono pazzo e così si dice ai pazzi?

No, il contrario.

La gente pensa: oh Signore benedetto, questo potrebbe essere dio sceso in terra e invece si fa cornificare per troppa bontà.

Ma sono cose da matti!

Io vi benedico. Vi dichiaro marito e moglie. Tanto poi tua moglie verrà con me e sarà un Casinò.scorsese casino

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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