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Buona Pasqua con una settimana d’anticipo, evviva il Cinema di Eastwood e di Michael Mann, super video futurista


13 Apr

gran torino

Eh, io lo so che non conoscete il significato della parola futurismo. Non è la fantascienza. Bensì un termine accostabile al Cinema di Michael Mann. Veloce, lisergico, romantico, rombante. L’incarnazione di Colin Farrell di Miami Vice.

Anche quest’annata cinematografica sta finendo. Qual è stato il miglior film dell’anno?

Green Book che ha vinto come Best Picture agli Oscar? Ottima pellicola.

No!

Mi pare ovvio che il migliore film dell’anno, senza esitare un istante, parafrasando Robert De Niro di Heat, sia The Mule di Eastwood.

C’era bisogno di chiedermelo?

Un film straordinario. Con un’accelerata, impennata emozionale, dunque emozionante, nell’ultima mezz’ora da commuovere anche un cuore di porfido, oh oh, miei perfidi.

Anche se l’ultimo, vero capolavoro di Clint rimane Gran Torino.

Un’opera monumentale. Contro ogni forma di razzismo, di bullismo, di violenza. Di prevaricazioni.

Io non sopporto molto Marco Mengoni. Mi dà l’idea sempre di essere un fighetto da De Filippi.

Ma devo riconoscere che la sua ultima canzone è molto, molto simpatica.

Peraltro, come già dissi ieri, che film Ali…

E quei coglioncelli per ragazzine col ciuccio, molto ciucce dei Backstreet Boys?

Oh, secondo me questa, bando alle ciance, spinge.

So che voi nichilisti fancazzisti che vi credete chissà chi, oh lo so, lo so, lo so, insomma, sottolineo da sapiente, dite che è oscena.

Perché siete dei falliti.

E degli invidiosi.

È così.

 

La leggenda narra che il giorno di Pasqua si celebri un uomo che risorse.

Almeno, fratello, questo è quello che ho imparato a catechismo.

E tu, pivello sciroccato d’un Johnny Boy/De Niro di Mean Streets, ma che cazzo stai facendo?

Non voglio catechizzarti ma ti do un consiglio, coniglio. Non fare più lo stronzo.

Guarda lì quel babbeo. Va in giro e picchia le gente. Ma com’è messo?

Tradisce le persone, prende per il culo.

Ma che si fotta!

E quell’altro invece? Guarda che spettacolo orripilante.

Va sempre a messa, impeccabilmente. E il lunedì mattina è già lì, tutto sorridente e menefreghista, che sfotte i barboni, gli handicappati, i diversi e poi va a gozzovigliare. Ma suonategliele.

Sì, lo so. Sono insopportabile.

Come dice il mitico Al Pacino alla sua donna:

– Perché tu preferisci la normale routine: scopiamo e poi perdi il dono della parola.

– Perché devo tenermi la mia angoscia, la devo proteggere, perché mi serve, mi mantiene scattante, reattivo, come devo essere.

 

D’altronde, I ponti di Madison County è uno dei film più belli di sempre.

Se tu dici che è patetico, le possibilità sono soltanto due, “muso nero”: o sei ipocrita o sei un monaco.

E io non sono queste due cose.

 

di Stefano Falotico

Anche Marco Mengoni crede negli esseri umani alla Pirandello


27 Mar

Il guerriero Marco Mengoni è meglio che mi succhi la minchia, preferisco War di Springsteen e i warriors di Hill


28 Nov

Il ritratto di questa nostra Italietta canterina, bonacciona, per le bone, i bo(vi)ni e i bonazzi, fintamente combattiva, finemente orrenda, dunque spaventosamente squal(lid)a, ove imperano ancora le melodie facilone, sbraitanti il solito patetico lamento, in cui si urlano le romanticherie per donne credulone, le cosiddette principessine sempre depresse, lagnose, tanto rivoluzionarie a p(a)role quanto sempre in cerca del maschione protettivo che le consoli, le mantenga, le copra di coccole, che cacche, donne poi in caccia che sostengono di disgustare il Calcio ma son sempre incazzate, sia nel senso di rabbie malinconiche da frust(r)ate sadomasochistiche e sia scalcianti per un ometto che le (s)fotta, prima infatti, di fallo loro e son affari vostri, le fotte e poi non se le caga, inculandosele, facendole (sor)ridere con battutine da battone/i che sono.

(Magni)fiche, splendide quanto un cazzo fritto. Fidatevi, Max Cady/De Niro aveva ragione.

Ascoltassero Bruce Springsteen e si svegliassero da questi Mengoni della minchia. Già la faccia, come il culo, la dovrebbe dir lunga su questo acclamato mieloso-ipocrita che di furba lingua, ripeto, specchiante la filosofia Uomini & Donne di tal vostra, non mia fortunatamente, Italietta di derelitti, di (e)rettili da ritmi frocetti, da fighettine col culo parato ché poi son i primi a frignare, appunto, da me può prenderselo/a in quel posto.

Personalmente, preferisco una musica più allineata alla mia verità, ché è la sola (im)possibile. Ma quali soli(tudini) merdose.

La vita non è un troione come questo Mengoni.

La vita è un guerriero della notte alla Walter Hill.

Il resto è la ruffiana Italia di teste di cazzo.

 

di Stefano Falotico

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