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Bologna – La dotta, la grassa, la rossa, forse la stronza


15 Oct

mde

Che io mi ricordi, Bologna è una bella città anche se, oltre alla Torre Asinelli, vi sono molti uomini non so se pericolosi, certamente pericolanti come la Garisenda.

Eh già, non li vedo benissimo. Sono uomini in pericolo di crollo. Oramai, le loro panze da dottori Balanzone molto arroganti, eh già, si stanno squagliando nell’imputridimento più lascivo figlio della retorica più vecchia da Maurizio Costanzo fuori tempo massimo.

Ah, certo, saranno pure dei pesi extralarge nelle loro mansioni quotidiane, alcuni sui famosi colli bolognesi hanno pure delle mansion, ville che fanno invidia alla donna di Marilyn Manson.

A proposito, come sta Marilyn? Presto, lo vedremo in The New Pope. Insomma, questo è passato da essere un disadattato da Mery per sempre a una sorta divinità angelica come la vergine Maria, riuscendo a divenire l’oppio dei popoli, recitando la parte di Lucifero.

Rendiamocene conto. Ah ah.

Sì, quelli della mia generazione andavano matti per Manson. I loro padri andavano invece pazzi per Marilyn Monroe. L’avrebbero voluta strapazzare. Secondo me avevano e hanno ancora ragione i secondi.

Manson fu un trasgressivo anticonformista di maniera. Una volta, sul palco, uccise e squartò un gatto. Però, non riuscì a controllare la sua gattina. All’epoca fu Rose McGowan. Una che, mentre Manson si dannò a cantare The Beautiful People, andò con Harvey Weinstein. Per poi sputtanare quest’ultimo, rimediando però solamente la figura di Maddalena.

Sì, Manson s’è sempre creduto un dio delle acque… come Nettuno. Qui a Bologna, in memoria di Manson, questo dio delle folle oceaniche dei suoi concerti sconcertanti, no di Nettuno, hanno intitolato una piazza in suo onore con tanto d’uomo scultoreo col forcone. Mah, a Bologna sono soltanto pasciuti e dunque buone forchette.

Quando si dice… quello è bello come un dio greco. Visto che pettorali, che bicipiti? Quello è uno coi “marroni”, come dicono a Bulåggna, città capoluogo dell’Emilia-Romagna ove vanno forte le lasagne.

Ove molte donne si lagnano e, per consolarsi dalle quotidiane frustrazioni, mangiano i tortellini con la panna. Un tempo sognarono di scoparsi Beppe Maniglia. Un rocker lebowskiano che spingeva. Spinse!

Sì, io nacqui a Bologna anche se per molto tempo annacquai e basta. Non fui perciò Nettuno ma mr. Nessuno.

Sono un santo.

Sì, va detto. Ero innamorato di una ragazza, fallo anomalo, anzi fatto stranissimo, considerando la mia congenita misantropia dotata di cultura enciclopedica da topo di biblioteca senza topa.

Le consigliai, sul finire della terza media, di fare l’istituto per geometri, il Pacinotti.

Nel frattempo, io divenni amante di Al Pacino. Lei invece, dopo essersi diplomata, si laureò in ingegneria edile, sposando il mio compagno di banco delle elementari.

Sì, grazie al suo lavoro e al mio consiglio prezioso, si fece, s’è (s)fatta moltissimi soldi.

È molto richiesta, come si suol dire, sulla piazza. Non so se anche Piazza Maggiore. Ove c’è la basilica di San Petronio. Che abbisognerebbe d’una facciata restaurata.

Sì, è miliardaria, credo. È talmente ricercata che ha messo il suo c.v. su Internet.

Ha la mia età, è del ‘79. Ora, io passo le vacanze al Festival di Venezia, lei quasi sempre a Mirabilandia.

Detta come va detta, non vale un cazzo.

Sì, avrà sedotto e concupito, prima del suo matrimonio, anche molti pazzi, progettando centomila palazzi. Nelle cui camere, da lei stessa pianificate, si portò tutti gli amanti dei piani alti.

Ma, a vederla dalle foto su Facebook, ove appare dimagrita e traumatizzata dalla maternità, m’è passata la voglia di tradire il mio compagno delle elementari, cioè suo marito, con codesta.

Insomma, non so se abbiate apprezzato Rambo: Last Blood.

Onestamente, è penoso.

Ma io non mi sarei mai messo a fare una guerra da idioti contro John.

Rendiamoci conto. Gente che ascolta Lucio Dalla, pace comunque all’anima sua, vuole competere con uno così?

Sembra abbacchiato e infatti lo è. Poiché, se volesse smetterla di fare il principe e il signore, distruggerebbe ogni signorotto in trenta secondi netti.

 

di Stefano Falotico

mde

 

76.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: ci sarà ROMAN POLANSKI?


21 Jul

polanski chinatown

L’indiscreto fascino del peccato non solo del Leone d’oro alla carriera, ma le mie previsioni sull’orlo di una crisi di nervi di colui che incarna Rosemary’s Baby

Sì, scusate. Devo darmi una calmata. La gente mi telefona a ogni ora, l’insonnia oramai s’è radicata in me più del fanatismo religioso per Allah d’un islamico radicalizzato.

La gente è pazza più dei vicini di casa dei coniugi Mia Farrow e John Cassavetese della sopraccitata pellicola monumentale di Roman.

Mi sveglio, sconvolto. Mi reco in bagno dopo un sogno di appena mezz’ora nel quale Morfeo m’ha ficcato sulla barchetta di Pippo e il pesce magico, favola della Disney super cult, costringendomi a vivere un’altra Odissea.

Sì, ecco che Morfeo, sotto le mentite spoglie d’un porco, no, di un frocio, no, di un procione, no, di uno dei proci, m’ha donato una parvenza da Spencer Tracy de Il vecchio e il mare, ficcandomi in una storia onirica come il celeberrimo, succitato poema omerico, trasposto sul grande schermo da Mario Camerini e interpretato dal grande Kirk Douglas.

Sì, venni posseduto nella fase REM come Linda Blair de L’esorcista mentre voi, poveri diavoli, nel frattempo vi stavate indiavolando con una più racchia dell’attrice di Paranormal Activity, la quale fu appetibile sessualmente solo nella scena finale quando assunse una sembianza, appunto, diabolica alla Marilyn Manson dei tempi oramai suoi fottutosi in The New Pope di Sorrentino.

Sì, Marilyn ebbe un suo perché… una volta. Quando gigioneggiava sul palco, fingendo di essere Lucifero.

Poi incontrò quella di Planet Terror, Rose McGowan, la prima denunciatrice degli abusi scabrosi di Harvey Weinstein, amica peraltro di Argento Asia.

Asia fu l’’iniziatrice della disfatta, oserei dire dell’artistica débâcle di Manson. Ah, Ingannevole è il cuore più di ogni cosa.

Manson, infatti, da uomo traumatizzato a sangue come J.T. Leroy, dunque un uomo estremamente ammirabile, s’è ora trasformato in Dracula 3D, film indifendibile nonostante tutto il bene del mondo che possiamo volere all’autore di Inferno.

Sì, all’inizio Marilyn Manson fu un angelo mefistofelico più figo di Marilyn Monroe e lucidamente accattivante nella sua trasparente pazzia lodevole, a differenza di Charles Manson, uno che volle fare il musicista ma finì solo per fare dei casini della madonna in piena notte.

Ora, Manson non fu seguace di nessuna setta. Lui fu invero solo il re dei suoi deliri squinternati nel quale si credette Totò Riina. Sì, fu sostanzialmente un capo mafia.

Credo, correggetemi se sbaglio, che lui non si sporcò mai davvero le mani. Cioè, per quanto possa apparire assurdo, lui non uccise proprio nessuno di suo pugno.

Appunto, commissionava le stragi. Forse fu pure il mandante di The Irishman, ovvero Bob De Niro/Frank Sheeran. Anche se questo dettaglio, diciamo, nel libro di Charles Brandt non c’è.

Aspettiamo di vedere la pellicola di Scorsese per appurare se lo zio Marty abbia voluto fare il Tarantino della situazione. Romanzando, parimenti al Quentin di C’era una volta a… Hollywood, il quale ha nefastamente colorito la tragedia della morte di Sharon Tate, come sapete, inserendovi Margot Robbie, la zoccola per eccellenza di The Wolf of Wall Street, per dare un tocco surrealista e pulp alla sua ennesima troiata bislacca.

Sì, dopo Jackie Brown, Tarantino non ha più realizzato un vero capolavoro. Solo divertissement per cinefili che si fanno i pompini a vicenda come profetizzò non Ezechiele 25.17, bensì Mr. Wolf/Harvey Keitel.

Colui che fu per Quentin anche Mr. White ne Le iene.

Sì, Margot Robbie nel film di Scorsese fa tanto la signora dopo che, per arrivare dove sta, l’ha data a tutti.

Il suo personaggio di chiama Naomi Lapaglia ma, sinceramente, anche se si fosse chiamato/a realisticamente Maria Carmela D’Urso avremmo forse avuto un film più “neorealista” come Mean Streets. Ora, Barbara finge di commuoversi dinanzi alle vicende disperate della povera gente ma in verità è più ambigua Harvey Keitel. Sempre lui!

Non quello però di Tarantino, bensì dell’appena menzionato capolavoro scorsesiano.

Sì, la Barbarella nazionale, una che ora fa l’altolocata di classe sul divano di pelle, fu toccata perfino da Vasco Rossi.

Sapete, no, che fu Barbarona la musa ispiratrice della celebre canzone Toffee?

Infatti, Vasco scelse questo nome improponibile, Toffee, appunto, nome proprio (im)puramente inventato che non esiste da nessuna parte, per non rivelare la vera identità della donna a cui questo suo cavallo di battaglia era dedicato.

Ah ah, io ne so una più del diavolo!

Barbara, dopo la tresca con Blasco, divenne e ascese alla quintessenza di Giocala…

Trasliamo infatti il famoso ritornello dell’hit di Vasco:

Ne ha rovinati più di lei del petrolio ma se ne fotte… dell’orgoglio…

Adesso, non paga eppur superbamente vien pagata fior di quattrini, recita da Giuda la parte di colei che piange lacrime amare dinanzi alle tragedie delle persone rovinate… Leggasi i poveri cristi.

Ho detto tutto…

Ah ah.

Sì, i pischelli, le iene-reservoir dogs, al bar di zio Peppino, passano le serate, scervellandosi fra una briscola e la scopa della cameriera. Elucubrando sul significato di Toffee.

Al che prende su la parola uno coi “contro-cazzi”:

– Sì, la canzone è stata dedicata a Barbara, donna come la Ciccone. Like a virgin touched for the very first time, è adesso la regina non delle pop bensì delle poppe con la pummarola ncopp!

 

Parte l’applauso anche dell’avvocato Rossetti, cliente fisso del locale a una certa ora. Dopo che in tribunale difende vari “garçon” alla Tim Roth di Pulp Fiction.

Torniamo a Manson, non perdiamoci con donne che son state pure col cavaliere mascarato.

Anzi, no. Cercate una qualsiasi foto di Barbara su Google.

Non vi sembra la versione partenopea di Michael Corleone? Al Pacino, sì. Di nome Alfredo, di origini siciliane, il protagonista assoluto di The Devil’s Advocate.

Sì, è lei, cazzo.

Soprattutto nella notte di San Silvestro quando brinda con lo champagne perché il suo peccato preferito è la vanità…

Sì, se il napoletano si divide in due categorie, cioè uno alla Diego Armando Maradona, ovvero un drogato clown da circo, e quello giustamente integerrimo che combatte la camorra, il siciliano è di due specie:

o è Luigi Lo Cascio de I cento passi oppure è Charles Manson.

Sì, un ipocrita mai visto. Domenica in chiesa, lunedì all’inferno.

Appunto… Roman commise molte schifezze in vita sua. Sappiamo tutto. Ma è un genio e, come tutti i geni, è cattivissimo, come deve/o essere.

Così come dice Al Pacino di Heat.

A proposito di Pacino e Michael Mann.

Russell Crowe non meritava di vincere per Il gladiatore, siamo sinceri. Avrebbe dovuto vincere Ed Harris per Pollock.

Russell lo avrebbe meritato invece per Insider…

Comunque, a prescindere da ciò, il momento in cui fu proclamato da Hilary Swank, appunto, vincitore dell’Oscar per la sua interpretazione di Massimo Decimo Meridio, cazzo, è ancora a distanza di circa un ventennio, uno dei momenti più emozionanti della Notte delle Stelle.

Lui era dato per favorito ma gli prese quasi un coccolone quando udì pronunciare il suo nome.

Col Joker Phoenix in visibilio.

Storico, epico!

Insomma, io sono imbattibile perché me ne frego delle vostre porcate e dei vostri drammi di peste e corna.

 

 

di Stefano Falotico

pacino avvocato del diavolo

Mickey Rourke è un grande, Western Stars di Springsteen è un album splendido splendente come la Rettore e Vincent Cassel non è solo l’ex marito di Monica Bellucci


14 Jun

wrestler rourke cassel black tide

Finalmente è arrivato il 14 Giugno e ho comprato il cd del Boss, Western Stars.

Sì, io ho visto Bruce Springsteen dal video. No, dal vivo, molti anni fa. Quando allo stadio di Firenze, ove gioca appunto la Fiorentina, il Franchi, in una serena serata fresca del 2003, la gente cominciò lentamente ad assieparsi sul prato, riempiendo anche le tribune. Vi sarò franco. Prima dell’esibizione del Boss, molti non mangiarono delle succulente fiorentine ma, essendo venuti anche da Napoli, addentarono pizze più capricciose delle loro fidanzate di nome Margherita.

Calò lievemente il tramonto e pareva di essere a Piazza San Pietro. Prima del concerto, v’era appunto un magico silenzio religioso.

Quindi vertiginosamente il cielo, da imbrunito e rossastro, malinconico ch’era, s’oscurò nel buio sopraggiunto, frastagliato da nuvole turbolente. D’improvviso le luci del palco s’accesero di brutto, bellissimamente.

Ma non era un concerto dei Metallica, dei Guns N’ Roses o di Marilyn Manson. Uno che non si sa ancora che cazzo voglia dalla vita. È passato dal maledettismo appunto di Charles Manson ad Asia Argento, ha scopato Rose McGowan ma non sapeva che, nel frattempo, lei veniva trombata da Harvey Weinstein.

Sì, lui ammazzava i gatti “in diretta” e Rose elargiva la sua gattina al volpone nella segreta cameretta. Per poi denunciarlo parimenti ad Asia in un gioco scabroso d’ipocrisie da Ingannevole è il cuore più di ogni coscia.

Ho scritto coscia, non cosa. E la figlia del compianto Giuliano Gemma, il mitico Montgomery Wood di un Dollaro bucato, è davvero una femminile Vera Gemma secondo me ancora bucata e bona, comunque bucabile. Sì, è un po’ rifatta ma, bando alle ciance e alle balle, io me la farei. Qui parliamo di una donna dal fondoschiena profondamente amabile, liscio, sodo, pneumaticamente gonfiabile…

Mica una Scarlet Diva qualsiasi. Eh.

Non è una volgarità. D’altronde Anche gli angeli mangiano fagioli.

Le vere porcate sono altre. Come romanzare la vita di J.T. Leroy in un film per Melissa P. Al fine di guadagnare i soldi per poi tirarsela da intellettuale come Luca Guadagnino. Luca fu furbo, diede al popolo la puttanata per poi avere il potere di valorizzare, nel remake di Suspiria, la bella Dakota Johnson.

La protagonista della sega, no, saga più mercantilistica di sempre, quella delle sfumature di grigio…

Asia, ce la possiamo dire la verità? Questo tuo film è peggiore della Sindrome di Stendhal.

Secondo me, tuo padre, il leggendario Dario, ha cominciato a rimbambirsi da quando tu sei nata. Degenerando del tutto quando tu le confidasti delle tue nottate selvagge con Morgan.

Ma chi è questo Morgan? Per anni si è spacciato come il David Bowie de no’ a(l)tri ma poi è stato pure con Lucarelli Selvaggia.

Insomma, Selvaggia ha onestamente un paio di bocce che non si possono bocciare ma è l’incarnazione, appunto, di Joan Bennett del Suspiria originale di Dario.

Sì, di notte pratica fatture stregonesche in un collegio di marchettari e casi umani, relegati in una magione di Friburgo ove sono obbligati a leggere i suoi libri di merda.

Sì, se un suo allievo non impara a memoria ogni passo di danza della sua prosa sboccata, da autrice col calamaio strafottente che attacca ogni Calimero da costei ritenuto deficiente, lei gli appare in modo subliminale come la viscida Marta di Profondo rosso, sì, Clara Calamai.

Questa vuole sempre ascendere e aprire bocca. Facciamo subito una cosa. Tagliamo la testa alla t… a, al toro. Parimenti a David Hemmings, la decolliamo in ascensore con la sua collana… della Rizzoli.

Ma torniamo al Boss. Non perdiamoci in stronz(at)e e troniste. Sì, a quest’ultima parola potremmo togliere la parte di mezzo e il significato del valore, per modo di dire, di Selvaggia rimarrebbe immutato.

Come sostiene la matematica legge basica dell’algebra, cambiando gli ordini delle fatture, no, dei fattori, la somma delle sue minchiate non cambia.

Insomma, se 3 più 4 fa sette, 4 più 3 fa sempre sette ma lei, svendendosi, in quattro e quattr’otto esponenzialmente sale in classifica grazie alla sua f… ga nel letto di qualche editore corrotto che la mette a novanta.

È un’equazione lapalissiana. O no?

Avete letto la recensione di Western Stars su Rockol?

Sì, Bruce Springsteen, che vi piaccia o no, e se non vi piace ve lo faccio piacere a colpi di mazzate, ah ah, rimane il più grande cantante del mondo.

A proposito, che ci faceva Asia Argento in Last Daysbiopic sui generis di Gus Van Sant su Kurt Cobain?

Questo è un mistero di Fatima da Terza madre…

Come diceva l’imbattibile Antonio Di Pietro, detto Tonino: ma che c’azzecca?

Sì, cosa ne può sapere Asia del Trauma di Kurt, della sua vita da Inferno?

Asia, per caso, faceva colazione coi cavoli a merenda di Kurt?

Basta! Quest’Asia è una falsa come Marilyn Manson, appunto.

Che presto vedremo in The New Pope. Ho detto tutto…

Springsteen, autore della magnifica colonna sonora di The Wrestler.

Avete mai visto l’intervista di Fabio Fazio a Mickey Rourke a Che tempo che fa di circa dieci anni fa?

Sicuramente un’intervista studiata per emozionare e commuovere lo spettatore, un po’ retorica, ma Mickey mi è comunque parso sincero in più di una risposta. Da mettere i brividi.

Dopo The Wrestler, invero, non ne ha azzeccata, come sempre, quasi più una. A parte il suo ruolo folle in Iron Man 2 e il suo Re Iperione in Immortals.

Ma ciò fa parte del personaggio. Uno amico di Springsteen, amico di Liliana Cavani e uno dei migliori amici di Michael Cimino.

Ma è un grande. Indiscutibile!

Così come è un grande Vincent Cassel. L’ho visto ieri sera in Black Tide. Film che presto recensirò.

Che attore, ragazzi!

Voi invece, invidiosi a morte, quando stava con Monica Bellucci, faceste perfino fatica a cagarlo.

Ora che se n’è separato, gli date pure dell’impotente.

Se dunque viviamo in una società di hater come ne L’odio è perché spesso stimate gli idioti e le sceme e, se invece c’è qualcuno che merita di stare dove sta, lo schifate e gliene dite peste e corna.

Non va bene, sapete?

Sì, siete fatti così. Io non sono invece invidioso e geloso di nessuno.

Di mio, se un amico mi dice che s’è scopato Monica Bellucci, non gli stringo la mano perché non è vero e se l’è appena tirata. Invero, se la sta ancora tirando.

Poi devo sciacquarmi le mani pulite…

Come già scrissi, farò la fine di Elvis Presley.

E questo è quanto.

Sculettando, ballo.

 

di Stefano Falotico

profondo rosso calamai suspiria

 

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