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C’era una volta a… Hollywood esce in 4K il 2 Gennaio 2020, mentre io il due me la dormirò dopo il mio viaggio a Monaco di Baviera, beati voi che ancora credete nel Cinema del Tarantino


17 Dec

una volta a hollywood

81LXf2BZoTL._SL1500_Sì, comprerò la versione Steelbook. Bella tosta, intonata al mio essere oramai armato di amianto dopo tanti pianti.

Il mio nichilismo è oramai sfrenato. A Margot Robbie preferisco Miles Teller di Too Old to Die Young. Pensa te.

Non avrei mai immaginato, sino a qualche mese fa, che sarei diventato un fan di Nicolas Winding Refn.

Ma Tarantino m’ha nauseato. Ce la vogliamo dire? Il suo Cinema autoreferenziale e onanistico, passatistico ed elegiaco dei cazzi suoi ha veramente rotto le palle.

Oramai Quentin è più disgustoso di William Baldwin della serie suddetta di Refn. Sì, è divenuto un ricco nababbo viziato e capricciosissimo con le sue turbe sessuali, i suoi complessi di Edipo mai risolti, il suo feticismo da uomo incestuoso di sé stesso.

Insomma, è ora troppo presuntuoso. Ma molti di voi ancora gli leccano il culo e s’addobbano di feticci e memorabilia tanto per riempire i vostri interiori vuoti.

Sinceramente, una persona che dai trent’anni in su non sa se comprare un Blu-ray normale o quello super speciale con tutti i contenuti extra, eh già, a me pare solo un American Psycho versione Christian Bale.

Insomma, un pazzo sesquipedale. Ci sono anche 7 scene inedite? Io avrei tolto proprio ogni scena del film. Anche Margaret Qualley, una scema.

Cioè, non godendo voi più di emozioni quotidiane, avete proiettato nei cofanetti le scopate che invece dovreste farvi sullo stesso divanetto ove riguarderete quest’ignobile filmetto.

Io non dovrei parlare in merito al fare il Brad Pitt della situazione.

Sì, dopo la prima volta, tutti pensarono che sarei stato finalmente felice. Invece divenni prima fallico e poi fallace, m’inculai, dopo che l’inchiappettai, soltanto nell’incarnata infelicità totale e ora passo le giornate a ricordare ciò che di magnifico vi fu nella mia purezza esistenziale prima di questa porcata bestiale.

Avrei una domanda da farvi. Voi come fate a sopportare la condizione umana?

Cioè, superata la linea d’ombra di conradiana memoria, come riuscite a tollerare l’orrore kurtziano?

Per quanto tempo potrete ancora andare avanti a scrivere cazzate su Facebook, illudendovi, così facendo, di allentare il vostro inestirpabile male di vivere?

Contenti voi, non contento io. Ah ah. Per voi, tutti i film sono capolavori.

Aveva ragione, come al solito, Carmelo Bene. La vostra vita non è un capolavoro perché vi fate i film degli altri. Diciamocela, qualche volta, vi fate pure le fighe altrui ma poi v’accorgete che non valevano il prezzo del biglietto.

Di mio, vorrei iscrivermi a un corso di montatore del suono. Sì, un lavoro “tecnico”.

Sì, mentre voi vi montate la testa e, per fare colpo su di una al fine di montarvela, indossate un montone, portando una tizia con la cellulite a vedere questa celluloide bulimica, io voglio fare il John Travolta di Blow Out della situazione.

I vostri mugolii e le vostre grida isteriche, i vostri dannati lamenti nella notte non mi convincono.

Non è che, dopo essere stati al drivein, avete inseguito e pedinato Nancy Allen in macchina come Stuntman Mike?

Guardate che io sono RoboCop. Lasciate stare Nancy, altrimenti vi sparo ove sapete.

Si vede che di poco v’accontentate. Cioè, trascorrete ogni dì a celebrare le vite degli attori hollywoodiani e, in tale vostro patetico, sognante delirare, eh già, surrogate quel che poteva essere ma non è stato e credo, onestamente, mai sarà.

Allora ben venga Refn con le sue invettive pessimistiche, poco agiografiche né celebrative di tale immane scompenso umano devastante.

Tu ce l’hai l’ultimo album di quel cazzone? Hai tutte le sue canzoni? In vinile, in cd, in mp3? Non conosci i Van Halen?

No, di mio bevo una valeriana, ascoltando la Cavalleria rusticana. Tu pensa alla tua cavalcata con quella valchiria e lasciami fare il ghiro. Me ne fotto se sei Richard Gere o un figo della minchia.

Vi fu un tempo in cui anch’io fui collezionista di cazzate. Pensate che ho ancora un dvd con l’ex pattinatrice Katarina Witt. E non è quello di Ronin.

Semplicemente un dvd in cui le si vede bene il culo. All’epoca, servì a stimolarmi nei momenti mosci.

Adesso, sono io una lastra di ghiaccio. Sì, sino a due mesi fa, tentai di ringalluzzirmi, scaricandomi porno a man bassa. Più che altro…  a mani basse. Ma nuovamente a un cazzo servì.

Mi feci… una cultura su tutte le pornoattrici americane, tipo Sharon Tette, Margot Poppie, Leonarda di Capri con tanto di stalattiti e stalagmiti del suo amante, detto Alfredo James BACINO che sgocciolò dopo che le entrò, con far da Padrino, nella sua grotta di Castellana da vero “gentiluomo”, un Riccardo Corleone, insomma.

Un Tony Montandola.

Sì, credo che dopo il mio viaggio a Monaco, avrò appunto finito la mia vita.

Sapete fra l’altro che vi dico?

Munich non è un grande film.

Morirò presto, diverrò una leggenda come Bruce Lee?

Pensate che scrissi anche il libro Kickboxing, seguito letterario di Kickboxer.

Sì, amici, è finita. Stavolta definitivamente.

Ieri, vi parlai della mia nuova pubblicazione.

Infatti, sarà l’ultima.

Insomma, non mi piace il sesso, non mi piace più Tarantino, De Niro forse non sarà neanche candidato all’Oscar per The Irishman.

E su Instagram impazza il porcile a tutt’andare.

Uno come me, in questo mondo, è già troppo che sia arrivato a quarant’anni.

La scena più bella di quest’anno di Cinema, oltre a quella del pre-finale di Joker, è questa.

JOKER non è un campagnolo ma fu a Campagnola Emilia per la presentazione d’un importante libro, vedere per credere


06 Oct

72106471_10214642192391350_4694706005387247616_o

Viaggio per la presentazione del libro del mio amico 72692984_10214642191391325_7975062216296628224_o 71786256_10214642191911338_247318862742159360_o 71664855_10214642191071317_3273662165076148224_oRaffaele Mussini, conosciuto a Venezia 76.

Ricordate:

in mezzo a un mondo di cuori spenti, di uomini nausea(n)ti e di donne arroganti, arrembanti ma poco pimpanti, il JOKER Marino volteggia con far al(a)to, in quanto è un essere la cui rinascenza abbaglia, emoziona, un uomo seppellitosi vivo che, all’improvviso, fra tanta stupida ilarità e tante persone senza qualità, sa rendere omaggio a gente che, come lui, ama la Settima Arte. Ed è pindarica.

Poiché i sogni sono tutti. Senza sogni, siamo soltanto passeggeri già zombi d’un mondo ove vigono disvalori che inducono le nostre anime a perdersi nel sonno più profondo.

Fra le tenebre il Genius-Pop appare e scompare, come un fantasma fa capolino e la sua vita giammai è al capolinea.

Un uomo totoiano dalla battuta sempre pronta.

Voi conoscete Edy Campagnoli?

Sicuramente, non sa chi lei sia, anzi fu, quel bovaro di Luciano Ligabue, nato a Correggio, a pochi km da Campagnola.

Il Genius-Pop invece sa tutto.

Poiché, come dice il Principe della risata in Totò lascia o raddoppia:

quel cavallo di chiama Donato. A caval donato non si guarda in bocca.

E voi, malefici invidiosi, ancora una volta siete rimasti con un palmo di naso e un pugno di mosche.

Perché mai?

Perché il Genius di qualità insospettabili trabocca e non offende mai nessuno con far sboccato.

Semplicemente, è nuovamente stato bocciato. Ah ah, no!

No, miei uomini che fate a botte e vi accanite di bisbocce, miei giovani già vecchi da bocciofila, il Genius-Pop sempre sboccia e conosce il Cinema meglio di Tarantino.

Piaciuta la filastrocca, miei tonti e allocchi?

 

Complimenti vivissimi a me e a Raffaele. Ché capiamo i valori della vita e apprezziamo il grande Cinema!

Anche di una volta, non solo a Hollywood!

 

di Stefano Falotico

Sono molto ambito in quanto, a forza di non svendermi, devo regalare le mie cassette al mercato ortofrutticolo, anche quelle delle arance meccaniche


09 Jul

arancia meccanica alex

aranciajokerfalotico

Sono un uomo del Paleolitico? Sì, fra poco lo sarò ma potrei diventare l’uomo più ricco del mondo se vendessi tutte le VHS e le mie memorabilia…

Sì, da tempo un dubbio amletico di natura economica sta tormentando le mie notti insonni. Spesso, in piena notte, quando non chiudo occhio, sognando soltanto di fare l’amore con una ragazza della quale non posso farvi il nome ma soprattutto al momento non posso farmi, donna estasiante che vagheggio fra mal di pancia insopportabili e lancinanti desideri miei platonici insoddisfatti che curo parzialmente bevendo latte non tanto scremato e leccando la morbida panna di un cono gelato dell’Algida, donna, sì, caldissima e algida per niente, immensamente bella che distrugge ogni mia trascendenza buddista, sciogliendomi come un delicatissimo crème caramel, donna godibilissima che vorrei assaporare in amplessi dolcissimi, palpare, carezzare col cucchiaio, gustare, snocciolare e leccare come un bignè, ecco, quando ciò funestamente accade… sto immobile a fumarmi una sigaretta e gironzolo per casa. Ma nella mia casa, adesso, vi sono pochi metri quadrati calpestabili.

È una casa sommersa da libri, riviste, dvd, locandine che penzolano, poster perfino dei film di Bigas Luna che accentuano la mia fame chimica, oserei dire eroticamente lupesca. E, tra le rifrangenze chiaroscurali dei raggi lunari mescolati torbidamente alle mie notti ululanti, dolorose e strazianti, questo casino pazzesco m’induce a essere come Armstrong, sia il jazzista che l’astronauta, e a cantare, appunto, Luna di Gianni Togni.

Comunque, al circo Togni ho sempre preferito quello della compianta e truccatissima Moira Orfei. Sua figlia ancora mi risveglia dai miei letarghi pachidermici da elefante. Al che, divento un domatore del mio leone che, rimembrando la vertigine perfettamente colossale delle sue gambe lisce, così stuzzicanti, provocanti e vellutatamente, diciamocelo, eccitanti, silentemente ruggisce eppur come un cavallo imbizzarrito anche nitrisce.

Dunque, sedato, si mette seduto e gli passa ogni fantasiosa voglia di averla nel mio letto per amori da ginnasti e da trapezisti.

Invero, Lara Nones, figlia di Moira, aveva delle belle gambe. Di viso però non era un granché.

Mentre questa mia agognata, anelata donna a cui spero di regalare un dorato anello ma dinanzi alla quale, più che leonino, appaio ai suoi occhi solo come un agnello un po’ porcellino, senz’ombra di dubbio è l’apoteosi seducente e maliziosa più avidamente irresistibile. Femmina fiera e felina, soprattutto mi ferisce, dunque assai ferina e non poco stronzina.

Una donna talmente bella che, se ci fai all’amore, poi ti sbattono… dentro poiché, dopo tanta idilliaca venustà dei tuoi irradiati sensi sventolati e sventrati, vai fuori. Non soltanto di testa.

Diciamo che i tuoi ormoni, surriscaldati più dei tropici, sono defenestrati perché vieni strozzato dal caldo equatoriale provocatoti da tale donna dalla bellezza abissale più dell’oceano Pacifico.

Insomma, se vedi questa qua, non puoi stare calmo, la sua forza erotica non pacifica proprio nulla. T’immerge sin da subito in emozioni più profonde di Atlantide grazie alle sue forme che scioglierebbero ogni orso polare dell’Antartico.

Annegando ogni tua voglia… ascetica. Ho perso la testa per questa, scusate. Che testa di minchia!

Di mio, sì, sono un testone.

Poche volte attestai le mie conoscenze, non solo culturali. A livello istituzionale, poche donne ebbi, diciamo, in maniera effettivamente, affettivamente copulante di fidanzamenti attestanti i miei flirt ficcanti.

Ah, vivo spesso di farneticazioni e poco di fornicazioni. Sono un uomo che fa della fantasia la vita stessa fatta e sfatta di leggiadria. Sono talmente leggiadro che fra un po’ anche se un ladro volesse derubarmi, eh già, constaterebbe che per lui sarebbe stato meglio se avesse passato la serata, guardando The Score con Bob De Niro.

Sono un uomo comunque molto ricco interiormente. Tanto ricco nell’anima e poco esteriormente che, cazzo, non detengo nessuno scettro. Sono un uomo talmente moralmente retto che vengo preso per storto e fesso. Detta come va detta, per un coglioncello.

Molti ragazzi sono mantenuti, quelli che perdono la brocca e danno di matto, combinando macelli, diventano anche detenuti. Di mio sono nudo e crudo. Libero come una libellula ma vedo poche farfalle. Né brutte né belle.

Anzi, ufficialmente sono solo come un cane. Dato che non sono sposato. E non dipendo da nessun padrone.

Di contraltare, ho degli amici fidati. Che vi credete?

Ma vi svelo questa verità: siamo tutti soli anche se pensiamo di essere capi del governo.

Pensate a Berlusconi. Nessuno l’ha mai amato davvero.

Voi dunque, prima di dichiararvi amati e benvoluti, accertatevi dapprincipio, miei falsi principi, di non essere adorati semplicemente da delle puttane e da dei leccaculo.

A livello prettamente personale, intimo e inconfessabile, forse potrei asserire di essere stato inserito socialmente a molte ragazze, diciamo, che apprezzarono non poco le mie risorse umane.

Detto ciò, tralasciando le mie toste esperienze sentimentali, la mia educazione sessuale, passiamo al culturale.

Sì, la mia casa è addobbata di oggetti, suppellettili, perfino di libri scolastici di mia madre. Libri che il Ministero della Pubblica Istruzione le regalava quando faceva la supplente, libri ove è contenuto molto sapere biologico ma che non trasmettono molta vita.

Le VHS? E che me ne faccio?

Le donne non amano più le relazioni vere, si son date al digitale.

Ma quale analogico! Leggo pure sui social, quindi non su siti di Escort, degli annunci pubici, no, volevo dire sconsideratamente, scandalosamente pubblici da parte di giovani donne intellettuali che sanno come vendere bene la propria merce. Espertissime di merchandising e, a quanto pare, provette conoscitrici delle dis-umane regole del mercato:

ciao,
sono una scrittrice plurilaureata. Allora, se compri mille copie del mio libro, vengono a diecimila Euro.

Però, se ne compri diecimila in più, io vengo a poco. Basta che, al totale, aggiungi 50 Euro e ti faccio il servizio completo, anale compreso.

 

Di mio…

Su eBay, cerco di vendere un filmetto ma non lo compra anima viva. Perché mai qualcuno infatti dovrebbe acquistare qualcosa di usato e riciclato, pagarmi perfino le spese della spedizione quando, oggigiorno, è tutto così scontato e viene a pochissimo?

Sì, il mondo si divide in due categorie:

chi è un wanted in quanto è un bandito come Eli Wallach de Il buono, il brutto, il cattivo e chi è pur sempre, sì, un ricercato.

Perché è come Clint Eastwood.

Ecco, perché si dice che Clint abbia carisma?

Lasciando stare i suoi mille capolavori, si dice così perché Clint a quasi novant’anni sembra ancora un figo della madonna mentre tu a venti pari uno già da tempo immemorabile messo a 90.

Come mai? Guardati allo specchio e datti la risposta. Anche la supposta.

Ora, se permetti, un’ottima tazza di latte mi aspetta.

E ricordate: chi la fa l’aspetti.

Al solito, i sospettosi e i malfidati equivocheranno quello che ho appena scritto.

Non volevo dire che chi fa lo stronzo deve aspettarsi di ricevere una pari bastardata.

Volevo semplicemente dire quello che ho detto, ovvero chi la fa l’aspetti.

Il fatto è questo, cioè che questa qui sto aspettando di farmela da circa tre anni ma lei stasera aspetterà un altro…

Ho detto tutto.

Sono un uomo che sa cosa vuole dalla vita. Vorrei questa tizia ma lei vuole tutti gli altri, tranne me.

Comunque, sono buono e stanotte inviterò tutti, traditori e non, cornuti e non, a berci sopra al Korova Milk Bar.

Capace che incontriamo pure Fabrizio Corona con una che si chiama Anna Milkova e prenderemo sia lei che lui per il culo.

Ci sta.

Dai, intanto passami la vodka.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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