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L’uomo senza età, ex calciatore scalciato, scansato, scalognato o solo illuminato


13 Mar

Falotico Calcio Scuola Calcio Bologna Anleri

Io ve lo dico qua e non sono potete smentirvi, in quanto voi mentite e io ho una mente che rammenta con stile personale, che poi rimembri con esattezza non lo so. Quel che so è che sono sempre onesto nell’espoliazione del mio cuore, sì, lo sfrutto, lo impoverisco quando mi va e dunque di emozioni fantasiose lo arricchisco infinitamente, nel mostrarlo per com’è nell’attimo in cui lo metto a nudo e lo offro disinteressatamente alle empatie altrui.

Sì, potete girare tutto il mondo e un tipo come me non l’incontrerete mai. Col passare degli anni, la gente “normale” s’involgarisce, si svende e mercifica la propria anima, nell’inseguimento van(esi)o di gioie frivole, e son ossessionati tutti dal loro egoismo, edonismo, e accentrano la realtà unicamente in base ai loro interessi. Ora, qualcuno si è turbato… ma roba da matti, che su Instagram abbia postato dei video banalissimi in cui mi soffermo su elementi della mia casa, in modo warholiano, da Cinema verità, famigliare e intimistico. Sono squarci del mio lunatico rimembrare, accasciarmi ancora nelle nostalgiche mie memorie e sorridere con voracità laconica dinanzi al mio fantasmatico passeggiar in un mondo già imbrunito e troppo induritosi. Che vi è di male? Sempre meglio che postare foto con le linguacce, in cui tutti fanno il verso soprattutto a sé stessi, o peggio come manichini si dilettano con gusto discutibile in pose plastiche di sfacciata volgarità. Esibendo i loro tronfi corpi e ritraendosi attraverso selfie patetici, perpetrano un crimine nei confronti della dignità di sé stessi. Dandosi alla macelleria delle loro anime, pur di ricevere in cambio qualche insulso, inutilissimo Mi piace che li rallegra per i loro 15 minuti di “soddisfazioni” sciocche e vanitose.

Io e gran parte del mondo siamo agli antipodi, viaggiamo su linee psico-emotive diverse. Quasi tutti, la maggioranza, son presi dal fare soldi, son arrivisti, sarcastici, cinici, campano sulle sfighe altrui, ne traggono vantaggi e anche osceno giovamento. Beati gli stronzi…

Che poi forse non è neanche così. Diciamo che siamo soltanto diversi e basta. La domanda che, ripetutamente, in modo assillante, sfiancante, asfissiante, che mi viene sempre posta è: ma lei cosa vuole dalla vita? Come tutte le persone con un’età anagrafica (im)precisa, ma buona solo a livello burocratico, invero variabile, perché oggi sono un pagliaccio e domani un filosofo, oggi uno sportivo e domani un sedentario pigrissimo, oggi un asceta e domani un assatanato, per molti mesi in branda e in alcuni giorni come Marlon Brando, volteggio nel mio tempo ritrovato, senza sosta.

Una donna mi scrive che da tempo mi segue e questi miei ultimi post l’hanno inquietata perché, nel “verismo” di queste mie foto e di video ermetici, secondo lei trasmetto un’idea di tristezza.

Questa storia della tristezza non l’ho mai capita. Uno è sé stesso e fai tristezza, ti omologhi e ti dicono la stessa cosa. Mi spiace dare un’impressione di me sbagliata. Sì, io sono molte volte triste, è perché penso, rifletto, su tante cose polemizzo com’è giusto e sano faccia chi non è una scimmia o ancora non si è orrendamente adattato all’andazzo lercio e stupidino della massa caciarona e ciarliera, frenetica e bastarda. Malata di sesso e di vanità. Di pettegolezzi, invidie, piccinerie e che se vole bene davanti e poi dietro si accoltella e fotte.

Sì, potete vedere il volto del mio ex allenatore di Calcio di quando ero bambino, anche se bambini restiamo sempre nonostante facciamo gli adulti, tale Anleri, crapa pelata, carattere severo e preparatore atletico amante della diligenza e del sacrificio. In poche parole, una testa di cazzo.

Poco fa, ha suonato il postino al citofono. Gli ho chiesto di salire perché ero in accappatoio. E lui, con far secco, mi ha detto che non sarebbe salito neanche se l’avessi pagato.  No, dico, ognuno ha i suoi cazzi… Valli a capire.

Ah, la gente parla sempre e racconta falsità… Ma chi è questo giovanissimo calciatore del Bologna? È Falotico? Incredibile!

Ah, lo sport preferito dagli italiani piccolo-borghesi non è il Calcio. Pasolini era un fanatico di Calcio. Lo sport preferito è voler coglionare le persone in gamba e far loro cattivissimi, vergognosi sgambetti.

 

E la vita allora non è più un gioco, gagliardo, simpatico, innocente e che ama i fraseggi tra compagni di squadra, ma una lotta individuale, immonda e da far spavento.

E il grande Pelé fa una rovesciata-sforbiciata immensa e anche il più porco nazista applaude.

von sydow

 

di Stefano Falotico

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