Posts Tagged ‘Paparazzi’

Robert De Niro in fuga dai paparazzi, forse solo da Trump il pazzo


24 Aug

De Niro, eccolo qui barbuto fuori dal Greenwich Hotel a Tribeca, a pochi passi dal Rockefeller Park, non dalla Trump Tower.

Si protegge, non riuscendoci, dallo scatto dei paparazzi, con una copia fresca fresca del Financial Times, vestito quasi come un barbone, scarpe da jogging (che non vediamo ma ci dicono così) e una torva espressione da lupo di mare leggermente incazzato. Dai, dovete lasciarlo stare, si sta preparando meticolosamente per The Irishman e ha annunciato che, dopo alcuni rimandi, le riprese inizieranno ufficialmente il 18 Settembre, dopo che forse avrà vinto il prestigioso Emmy Award.

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Se DiCaprio non lavora, la Winslet se lo cucca, memore del Titanic che fu, e intanto io bacio la “tettonica”


17 Apr

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DiCaprio si sa, da due anni non fa un cazzo, girovagando nel mondo “a bordo” del suo carisma indistruttibile, accumulando chili sull’addome e dormendosela bellamente, mentre Ridley Scott sogna un altro film con lui. Eppure è stato paparazzato, anche spaparanzato, assieme alla Winslet con cui pare che di lingua abbia dato vogliosamente il suo calore italo-germanico-americano “al bacio”, gustando poi un gelato al pistacchio su limone “capriccioso” della fragolina di Kate.

Sì, DiCaprio è uomo piccante, che tutte si fa “a briglia sciolta”. Mentre il grasso lo “corrode”, elargisce labbra voluttuose all’aroma di caffè con la “schiuma” e la panna montata dei suoi capelli oleosi di biondezza “ficcante”.

Insomma, Leo è un volpino, io rimango uno con molte scosse nel fegatino, eppur non mi smuovo. Pensando a una scogliera ove il mio cor(po) riposerà meditando le nevrosi del mio ego smisuratamente navigante nel “revenant” delle mie idiosincrasie verso un mondo a cui mi pongo come Jack Nicholson di Qualcosa è cambiato, immaginandomi oggi come Kinnear carezzante il suo cagnolino, domani “giocante” con la gattina. Sappiatelo, uomini di “poppa”, quando la pru(gn)a vi chiederà altra amarezza.

E al largo mi allargherò, non tanto “allungherò”, mentre lei mi “allagherà”. Di sputi in faccia.

Eppur non le alla(r)ga. Come si fa?

Si fa, si fa, si va.

 

di Stefano Falotico

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Il Festival di Venezia mi angoscia, mi “scoscia”, mi scoccia, sostanzialmente sono come Liam Neeson


03 Aug

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Ecco, non so se avete “colto” Liam Neeson nelle recenti foto che (non) lo ritraggono in giro per New York, i paparazzi non l’hanno “beccato” poiché egli è il fantasma oramai di sé stes(s)o, come dico io, ché non ci sono più da un pezzo, da un “pazzo”, faccio le puzze e mi mangio una pizza nonostante il fegato non “ci sta”, non c’è più, è scomparso, non “lo” vedo tanto bene, infatti, serve “solo per pisciare”, riposi in pace e non si dia “pene”.

Tornando a Liam, fa pena. Smagrito, scavato, macilento, fors’anche flatulento, sebbene lo stomaco sia sparito, spiritato, un (ecto)plasma vicino allo zero negativo, forse positivo, sembra che abbia l’AIDS.

L’eroe degli ultimi action non si muove tanto in forma. E nemmeno io, parafrasando Woody Allen, mi sento bene, eppur mi faccio sentire, forse senile, forse, più che alt(r)o, infantile, probabilmente adolescente, adulto o vecchio, quel che importa è il (porta)mento, chiaro dementi?

Ecco, facciamo un salto… a Venezia? Macché. Vedrei/drò solo (in)visi che si scann(erizz)-ano per una foto con la diva di turno, gir(in)i sfiancati da una vita tutto l’an(n)o sedentaria, assistenti sociali nei supplementari, no, supplenti dei portaborse sotto agli occh(ial)i, gente in caccia della star che non fa una vita da stella, vive sempre nella stalla e poi al Lido si (ri)specchia nel guadagnar un Guadagnino di “fango” sulle guance alla Tilda Swinton per A Bigger Splash di flash(ati). Che schifezz’, che monnezze.

Meglio Milian al Milan, il CalcioMercato impazza, a Settembre saremo nel vivo del campionato. Chi ha comprato l’Inter? Cary Fukunaga, extracomunitario orientale americanizzato, no nation, autore di film “ossuti”, inquietanti, di pancia, di “sfondamento”, di storie tese come un rasoterra alle palle, ma all’ultimo minuto s’è inserito il corto-“brevilineo” The Audition, divertissement costato un occhio della testa di DiCaprio, ché ha un testone che pesa 100 chili, deve dimagrire perché altrimenti si sogna il Pallone d’Oro, no, l’Oscar, eppur mi par imbalsamato seppur dorato, di culetto bronzeo a mostrar le chiappe chiare con la modella che “glielo” ritocca.

Comunque sia, questa è una grande bellezza, non c’è Sorrentino ma preferisco Sorrento a sorrata.

C’è chi è malato di core e chi non va di corpo, chi lo è di mente e chi sempre le prende.

Pig(l)ia(lo), e statt’ bonazzo un po’ sul frocino.

Ora, cari porcini, vi saluto col mio bacin’.

E vaffancul’.

Ma quale moro di Venezia e Leone. Povero agnello d’un Neeson, questo è morto.

Dentro o fuori, basta che (c’)entri.

Che c’entra? Ma ci azzecca! Vincerà Bellocchio!

Sangue del mio sangue!

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di Stefano Falotico

Mio caro Sean Penn, che look è mai questo? Da lupo?


21 Oct

 

 

 

Miei fratelli, c’è un’altra sorpresa letteraria-cinefila per voi, è davvero alle porte. Vicinissima. Che riguarda proprio Sean Penn.

Qui, “parzialmente stremato“, per dirla come Abatantuono. Un Penn più magro… di sempre.

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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