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Intervista al mitico Raffaele Costanzo sul mitico Sylvester Stallone


06 Feb

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1) Ciao Raffale. Ebbene, dicci un po’ di te. Quanti anni hai, cosa fai nella vita, come passi le tue giornate. Io molte cose so di te, avendoti fra gli amici su Facebook, ma altra gente no. Quindi “evinciti”, esternati, eh eh.

Io ho 32 anni, sono musicoterapista oltre che attore di teatro e non, musicista, speaker radiofonico e di recente ho aperto un canale YouTube (Chicco & Raf ) dove insieme al mio storico partner facciamo dei video di stampo comico!

2) Sin da quando ti ho conosciuto, ho potuto appurare che nutri una passione oserei dire atavica, quasi irrazionale e “immotivata” per Sylvester Stallone. Potresti motivarcela?

Beh, con Stallone ho un rapporto di “affetto” vero e proprio dovuto al fatto che ci sono praticamente cresciuto; il primo film di cui ho memoria è proprio Rocky, da sempre infatti il mio film preferito. Ricordo che già a 5 anni conoscevo tutta la saga e andai al cinema a vedere, nel 1990, Rocky V! Da lì in pratica ho seguito tutta la sua carriera.

3) Se potessi scegliere i capi di abbigliamento usati da Stallone nei suoi film, come ti “acconceresti?”

Ovviamente gli abiti classici che Stallone indossa nel primo Rocky: cappello, guanti e giacca di pelle… tutta roba che posseggo infatti.

4) Quali sono secondo te le migliori interpretazioni del nostro beniamino Sly?

Io credo che Stallone abbia dato il massimo in Rocky, Rocky Balboa, Creed, Rambo, John Rambo e Cop Land su tutti, ma lo trovò molto in parte anche in Jimmy Bobo, I falchi della notte, Taverna Paradiso e ne La vendetta di Carter.

5) Credi anche tu che Stallone non sarà mai Laurence Olivier ma rimarrà, anche dopo morto, un mito inestinguibile? E perché?

Stallone ormai è diventato a tutti gli effetti un “mito”, per molta gente, me compreso, anche perché ha incarnato in molti suoi film l’uomo comune che grazie a coraggio e perseveranza riesce a sfondare nella vita.

6) Cosa ti aspetti da Creed 2? Ti convince il ritorno di Ivan Drago?

Non so bene cosa aspettarmi da Creed II… in effetti ho sempre accolto con molto scetticismo il ritorno di Balboa (forse proprio per il grande amore che provo per questo personaggio), salvo poi ricredermi con gli ottimi Rocky Balboa (piccolo capolavoro per me) e Creed. Non so se avrei reintrodotto Drago ma bisogna vedere come lo metteranno in scena. Terrò le dita incrociate!

7) Se dovessi stilare una classifica dei vari Rocky, dal primo all’ultimo, quale metteresti al primo posto e via via più in basso?

Al primo posto ovviamente il primo ROCKY, capolavoro assoluto, poi direi Rocky Balboa come miglior sequel, Rocky II, Creed, Rocky III, Rocky V, Rocky IV. Ma, a parte i primi due, cambio idea ogni volta che li riguardo, quindi dipende molto dal mio stato emotivo

8) Se Stallone ti chiamasse per un cameo in un suo film, in cui devi fare la parte di uno che le prende, accetteresti?

Accetterei senza battere ciglio!

9) Credi che, in fin dei conti, Sylvester meriti un Oscar, anche alla carriera? E perché?

Non do tutta questa importanza agli Oscar, ma dovendo rispondere direi che avrebbe già dovuto prenderlo ai tempi del primo Rocky come attore e sceneggiatore. Un Oscar alla carriera a questo punto mi sembrerebbe d’obbligo, anche solo per quello che ha rappresentato e che continua a rappresentare.

10) Ti piacerà rivedere Stallone nel quarto seguito dei Mercenari o preferiresti che si desse a qualcos’altro? E quali sono i progetti futuri di Stallone, e sicuramente li conoscerai, che maggiormente attirano la tua curiosità?

Io guardo tutto quello che esce con Stallone. Magari un quarto Mercenari non era necessario, ma si sa… si fanno per soldi. Tra i progetti vociferati mi incuriosiva un suo ipotetico film da regista con protagonista Adam Driver (dove Stallone dovrebbe interpretare suo padre) e un film di stampo mafioso con Olivier Assayas alla regia. Mi è dispiaciuto molto l’abbandono del film diretto dal bravo Jim Mickle. Comunque qualunque cosa farà io la andrò a vedere!27935555_10214727463970859_1231173125_n

 

 

Grazie mille amico!

Amici alla falotico, nel senso del termine bizzarro


18 Aug

Agosto sta svanendo, svenevole si scioglie e io abbandono ogni remore e disancoro gli ormeggi, ai miei amici ancorandomi. Arpionato in me, ballerino in tal vita di danzatori ipocriti, porgo il mio ringraziamento a chi, appunto, ipocrita non è e invece naviga soavemente nel mare, ondulato di grazia, delle persone vere. Alle quali porgo i miei omaggi, poi sarà Settembre, mese caduco dei primi crepuscoli autunnali, dunque giungerà a noi la Primavera, stagione delle prime fertilità adult(er)e, poi Maggio e or si va di piumaggi, in quanto io son un puma che nella vita corre, inseguendo ancor affamato attimi di (in)felicità in tal giungla che è la metropoli ricattatoria e crudelmente subdola.

Ringrazio, or dunque, da casa mia e (non) a cas(acci)o, Germano Dalcielo, mio editor oramai collaudato, scrupoloso e intransigente correttore delle mie bozze letterarie, indagatore dei refusi dai raggi x (im)perscrutabili a trovar ogni (s)vista ed errore di (im)possibile strafalcione, quello che io chiamo (in)volontario orrore, Anton Giulio Onofri, amante come pochi ci son rimasti, purtroppo, anche per fortuna (della serie, la classe non è acqua e il buon gusto è degli eletti), di Clint Eastwood, di cui, dovete sapere, che conosce vita, morte e non solo miracoli, bensì anche, in quale mensola, Clint ha lo spazzolino per i suoi sempre bianchissimi denti su celeberrimi, imbattibili occhi di ghiaccio da texano che non deve chiedere mai il dopobarba, Vera Qwérty, scrittrice che, indubbiamente, è più folle di me, e ce ne vuole, sappiatelo, la nostra è una amicale rivalità di pazzie prosaico-poetiche da uomini troppo fuori di testa per adattarci alle limitatezze di una triste umanità conformista, uomini veri, anche se lei è Vera di nome e di fallo, no, di fatto, una donna che parla spesso, nei suoi libri, di maschi (de)relitti, in quanto marci maniaci piccolo borghesi piccolissimi, e li sputtana mentre mangia la marmellata fra un cucchiaino non tanto dolce nei lor confronti, un frontespizio cazzuto e una visione al congelatore della nostra (r)esistenza difficile per congenita presa di coscienza che chi sente, è anche portato a raggelarsi dinanzi a tal mondo inaridito che si scalda per fanatismi e fondamentalismi cagionanti sol fegato spappolato, Valerio Vannini, intrepido cinefilo che crede fortemente in me e alla mia (in)credibile storia, insistendo nel darmi manforte, Gianluca Marzani, attore di Teatro che si contraddistingue per la sua colorita, eccentrica unicità interpretativa (im)pari solo al grande Al Pacino unito a John Belushi, insomma, un performer coi fiocchi e inimitabile, Giancarlo Buzzi, uno che deve aver capito il senso della vita a soli 15 anni, e da allora patisce (in)giustamente la grandiosità del suo essere-non essere oltre, Raffaele Costanzo, ché non ho ancor capito come fa ad amare, al contempo, sia Sylvester Stallone che Woody Allen, a leggere Stephen King e poi a farsi fotografare vicino a una croce da Madre Teresa di Calcutta, ma il suo bello rebel è questo, Davide Viganò, un uomo che è meglio di Stalin ed è durissimo amante di von Trier mentre accarezza il suo gatto, ascoltando musica rock.

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