Posts Tagged ‘Sally Hawkins’

Sono poliglotta, uso le lingue di tutto il mondo in ogni grotta in quanto lupus in fabula


21 May

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Senza però mai andare a mignotte.

Sì, son uomo da Accademia della Crusca. Più che altro da bruschetta. Siate stati troppo con me bruschi.

Io sono un acculturato nobilissimo e principesco che fui inculato in fallo, no, infatti in maniera impertinente e villana da voi che avete le ville ma, sappiate questo, non ci metto niente a ribaltarvi così come il filosofo Stefano Bonaga faceva con la sua ex Alba Parietti, una che un tempo, indubbiamente, era una bonazza, specializzata in scosciate e giochi linguistici in senso prettamente orale. Poco semantico del termine, bensì fantastico delle sue labbra rifatte.

Sì, la dovreste finire di fare i filosofi esistenzialisti. Coi vostri panegirici, ci girate sempre attorno. E mi riferisco anche a voi, donne che vi celate dietro parvenze virtuose da suore inviolabili ma io so che, nella clausura delle vostre menzogne, nelle vostre finte chiusure, siete delle monache di Monza quasi da denuncia alla pretura. Voi, false santarelline, siete una fregatura. E (s)fregate eccome soprattutto voi stesse.

Sì, nel totale buio ecclesiastico ma soprattutto morbosamente entusiastico, cioè vale a dire le vostre webcam segretissime, vi denudate senza vergogna in accesi calori silenti eppur assai roventi. Così, dopo una giornata di oneri e impellenze burocratiche molto frustranti, date libero sfogo in piena notte alla vostra intrinseca, connaturata, immutabile indole sputtanata, in particolar modo senza mutande, alla vostra impudica indole ruvida e bruciante. E vi date e donate smodatamente al divertimento più sconcio e brado dei vostri repellenti onanismi fetenti.

Roba che Sally Hawkins de La forma dell’acqua vi fa un baffo. Donne baffute a me sempre dispiaciute. Donne invece un po’ paffute, sì, aiutano il gonfiamento per stantuffarle.

Non più mi fotterete.

Sì, questi uomini e donne che si credono metafisici e fanno i fighi, nella virtualità dei loro amori in chat, ripudiano e impugnano tutte le pugnette che sparano durante la giornata.

Persino le donne più sexy, le donne che un tempo non avevano pudori a mostrarsi ignude, vogliono spacciarsi per donne elevate. Eh sì, si capisce. A queste piace elevare invero solamente quello che sappiamo.

Di(c)o, siamo uomini o caporali?

Voi volete e dovete venire al sodo. Dunque, i falli, no, i fatti sono sempre questi. Fate i sapientoni e i pensatori, in verità vi dico che non valete una beneamata minchia.

Parola di un uomo che si fa i cazzi suoi.

E malandrino occhieggia nell’intimità del suo lupo solitario. In quanto linguista finissimo, miei voyeuristi.

di Stefano Falotico

Sono diventato Michael J. Fox di Voglia di vincere, una tragica metamorfosi da licantropo sexy beast, da horror di Stephen King


26 Feb

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Sì, tutti i miei scongiuri in merito sono andati a farsi fottere. Con quale oculatezza e moderata scaltrezza cercai di divincolarmi per anni dalla morsa sessualmente predatrice di questa società ingorda che mi ha sempre fatto ribrezzo.

E, nella mia adolescenza cupa e solitaria, ai confini dell’immaginazione più raffinata, anche onestamente d’una sintomatica semi-demenza da annacquato, abbacchiato e allampanato, no, non mi ero giammai allupato.

Resistendo con garbo, con stile bergmaniano, alle imperterrite avance di donne e ragazze stronze e bastarde. Disincagliandomene con allure tipica da young pope/Jude Law. Uno che non saprai mai se è un figlio di puttana patentato, davvero un santo elevato, un profeta ascetico o uno che, zitto zitto, Ludivine Sagnier s’è piacevolmente, segretamente ingroppato con tanto di Cappella Sistina affrescata.

Oh, non mi fate pensare a questa finta monaca, Ludivine. Una che anni or sono, di Gocce d’acqua su pietre roventi, sì, col suo seno maestoso, roba che Eva Green è una poco dotata, col suo culo apoteotico, roba che Monica Bellucci è un’anoressica oramai andata, rese già ardente il prematuro mio “scioglimento” incazzato.

Sì, credo che partì da allora questa mia trasformazione travolgente. E da nerd, imbestialito da sfighe allucinanti, da auto-recluso esiliatosi nella fantasia immaginifica più lirica, divenni un amante animalesco delle più grandi, planetarie fighe immense.

Sì, ero uguale ad Arnie Cunningham/Keith Gordon di Christine ma, in un impercettibile battito di ciglia prodigioso, divenni il più fortunato di tutti.

Certo che Keith, in questo film, è un coglione coi fiocchi. Si fa la bella macchina e la più bella del reame ma alla fine impazzisce come un povero cristo impalato.

Keith Gordon di belle donne, comunque, se n’è sempre (in)teso. Tant’è vero che ha diretto Jennifer Connelly in Waking the Dead. Quando Jennifer era all’apice del suo seno portentoso. Un seno delicatissimo, dai capezzoli perfino ispidi e rizzi, un seno meraviglioso come Sean Connery ne Il nome della rosa.

Che classe, Sean.

Sì, da monaco/Christian Slater, dopo la prima volta mia selvaggia e al contempo imbarazzata, acquisii piena coscienza di quel tipo… di potenzialità presto assodata. E ne godetti aizzato. Lei, e già vi ho narrato di quella notte tanto lercia e fradicia quanto estatica, notò immediatamente, e soprattutto sentì, fiorire in me l’uomo deflorato che, dopo aver con forza taurina fornicato, stava sviluppandosi in maniera mostruosamente irreprimibile e appunto selvatica.

Lei era infatti gelosissima. Abitava lontano, per l’esattezza a Trieste, e mi telefonava venti volte al giorno per appurare se realmente ero impegnato coi miei studi o, in sua assenza, mi stavo “impregnando” con qualcun’altra.

Era un assillo, roba da esasperare qualsiasi ragazzo e farlo regredire all’asilo.

Comunque, non aveva torto. Lo sa e mi ha perdonato. In sua assenza, intrecciavo relazioni non solamente intellettuali con fighe madornali, oserei dire monumentali.

Consapevole di essere provvisto di qualcosa, in mezzo alle gambe, di potentemente distruttivo in senso positivo. Qualcosa di enorme e mai visto. Uno spettacolo della natura al cui confronto il signor Rocco, e voi sapete a chi allupo, no, alludo, impallidisce e non poco.

Fu un involontario traviamento. Ci sta la rima di (p)orco? No, era smerigliata purezza! Altro che imbranato! Ero perennemente imbrattato.

Al che chiesi alla mia seconda ragazza perché mi voleva sempre a casa sua durante la ser(r)a:

– Guarda. Ti sarò sincero. Non abbiamo molto in comune. Io amo Robert De Niro e tu, invece, vai matta per Riccardo Scamarcio. Siamo un po’ tanto agli antipodi. E non è che parliamo molto io e te.

Quindi, dopo tre mesi di scopate, puoi, senza peli sulla lingua, dirmi perché vai matta per me?

 

La ragione, anzi, la regione, capirete, era ed è presto spiegata. Quando lei era a novanta, dirimpetto a me tutto (e)retto, si sentiva sconfinatamente appagata. Anche se poi mi diceva che la sua vita rimaneva quella di una sfigata. Mah.

Ora, voi penserete che, oltre a prendere per il culo lei, stia pigliando per i fondelli anche voi.

Invece è tutto, ma proprio tutto, tragicamente vero. Tangibile. Abbastanza evidente con tanto di (det)ergente.

Cazzo.

Insomma, qualcosa di totalmente inaspettato, sessualmente oramai poco immacolato.

E dire che mi ero cautelato così tanto. Così come vi ho raccontato. Avevo fatto di tutto per non farmele tutte.

Ma, una volta partito ed eiaculato, è stato davvero qualcosa di esagerato, di smodato, di sproporzionato. Di spericolato.

Se a questo aggiungiamo che potete darmi, oltre a quelle, qualsiasi testo, che sia di Biologia o Ingegneria, e io sono a pagina cinquanta quando voi siete ancora alla prima…, mi domando ora come ora…

Ma che cazzo campo a fare?

Sì, è una tragedia. Sapere che vai in giro e una, appena ti vede, deve chiamare lo spurgo. Perché provoca allagamenti che manco l’esondazione dell’Arno a Firenze.

Ora, se di fronte hai Jennifer Aniston, ben venga… lo straripamento.

Se dinanzi ti capita, però, Sally Hawkins, no, non avrà il mio “mostro della laguna”.

Quindi, se doveste voi vedermi andar per istrada con aria sconsolata e mesta e vi dovessi sembrare un cane bastonato, cazzo, è perché sto mentendo spudoratamente.

Se vi dicessi la verità, mi vorreste castrare immoralmente. E quindi per me non è conveniente spingermi troppo… platealmente. Infatti, il signor Guillermo del Toro mi ha appena scritturato per interpretare il suo prossimo film. Sapete qual è il suo prossimo film, vero? Eh già.

Adesso, scusate, mi devo occupare della traduzione in inglese del mio libro su Carpenter.

Per la ventura distribuzione globale. Sì, come un’ombra dello scorpione kinghiana, a mo’ di Sutter Cane, devo inseminare…

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di Stefano Falotico

Godzilla II – King of the Monsters, il trailer ufficiale in italiano


23 Jul

Ebbene, la Warner Bros ha rilasciato poche ore fa il primo trailer di Godzilla II – King Of The Monsters, senza dubbio altamente spettacolare.

Godzilla è un mostro nipponico celeberrimo che da qualche anno a questa parte sta vivendo una sorta di seconda “giovinezza”. Recentissimamente, perfino uno dei nostri quotidiani più importanti, La Repubblica, gli ha dedicato uno speciale, con uno splendido inserto. E dal 18 Luglio, sulla piattaforma di streaming Netflix, è disponibile il terzo capitolo di una trilogia inaugurata da Godzilla – Il pianeta dei mostri, ovvero Godzilla – Minaccia sulla città.

Ora, come detto, direttamente dai Comic-Con di San Diego, abbiamo il primo filmato di questo sequel del film del 2014 che fu diretto da Gareth Edwards.

Stavolta, la pellicola porta la firma di Michael Dougherty e palesemente fa un uso massiccio, persino sovrabbondante della computer graphic. Avvalendosi di un cast straordinario, in cui spicca la giovanissima Millie Bobby Brown, enfant prodige della serie di culto Stranger Things. Affiancata dalla sempre ottima e fascinosa Vera Farmiga (L’uomo sul treno), dal bravissimo e carismatico Kyle Chandler (Manchester by the Sea, The Wolf of Wall Street), Ken Watanabe e la mitica Sally Hawkins de La forma dell’acqua.

di Stefano Falotico

Venezia 74. I favoriti alla vittoria finale, le sviste orrende dei “giornalisti” e la mia (s)vista vispa, andando in Vespa


09 Sep

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A quella insindacabile ora sbagliarono, ma poi, ho visto, si son corretti, menomale.

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Eh sì, secondo Venezia Today, il favorito alla vittoria finale è The Shape of Water di BENICIO Del Toro. Non sapevamo che il grande attore di Traffic, Sicario e altri film importanti, avesse esordito alla regia, non lo sapeva neanche Barbera il “selezionatore”. Insomma, enormi passi in avanti per Benicio, che ha scalzato Guillermo dalla cabina di regia, addirittura posizionandosi in pole position per il Leone d’Oro. Insomma, questa mostra internazionale potrebbe essere all’insegna di Benicio, lo sapeva bene Valeria Golino ne Il colore nascosto delle cose, perché ancor oggi, con la sua “vocina” mascolina, mente al figlio di Giannini, tenendogli nascosta la relazione di anni fa con l’attore di 21 Grams.

Bando alle ciance, a quel che mi dicono, è stato un Festival sottotono e, alla fine, potrebbe spuntarla McDonagh coi suoi manifesti…

Ieri in Laguna molti giovani arrapati si son “bagnati” con Adèle Exarchopoulos, neo-mamma dalle forme voluttuose che ha mandato in “visibilio” i loro “gabbiani”. Sì, mentre la brezza dei primi di Settembre soffiava vorace sul Lido, molti pubescenti, alla vista di questa donna acerba eppur neo-mamma, hanno avuto convulsioni erogene, parimenti deliranti alle schifezze viste in Mother!

Di mio, vedo-non vedo la vita in una cecità sensoriale che mi preserva dal porcile generale, alimentando le mie rabbie come Frances McDormand in odore di Oscar. È andato male, tutto sommato, il film di Virzì, che ha davvero poche chance ma, a proposito di Academy Award, a Sutherland “in compenso” consegneranno quello alla carriera.

A Toronto invece è andato forte Stronger. Per un Gyllenhaal che spera nella statuetta facendo nel film la parte di uno ridotto come una “bella” statuina… sono cattivo? No, sono realista, e a Jake mancano le gambe per fare il grande salto. Come si suol dire, per lui, dopo l’esclusione per Animali notturni, vincere l’Oscar diverrà un passo più grande della gamba. Di mio, faccio gli sgambetti, sperando nello “sghetto” fra la sghemba Bologna vs il quadrato Napoli che mi farebbe vincere una bella cifra alla SNAI. Ho puntato 10 Euro sulla vittoria dei rossoblù.

Insomma, perdenti o vincenti nella vita che voi siate, l’importante è “vederla…” lo sa bene Sally Hawkins del film di GUILLERMO, una racchia colossale che eppur piace alla Mostra, no, al mostro della Laguna.

Con affetto “sentitissimo”, un uomo al di sopra della mer(da).

Per la cronaca… stamattina, stavo recandomi al mio “consueto” bar. Al semaforo “vidi” un nero di bell’aspetto che se ne fotteva… alla grande…

E la Vespa che c’entra? La Vespa fra le strade è vispa e, zigzagando, vince la Coppa “Volpe”, no, Volpi.

 

di Stefano Falotico00211805

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