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Buon compleanno a Paul Verhoeven, genius quasi quanto Cronenberg, indubbiamente inferiore a me: i suoi tre film migliori, perlomeno i più fighi quasi quanto Casper Van Dien di Starship Troopers


18 Jul

paul verhoeven

Mentre la gente confonde Betlemme con Gerusalemme e Bruxelles con Amsterdam poiché, non solo ad Amsterdam, bensì pure a Comacchio, si fa le canne, anche le racchie, a Nantes sta bruciando la cattedrale gotica. Siamo o non siamo dei romani, no, dei romantici? Dunque, ci vogliono soltanto le fiamme… della passione!

Di mio, in passato fui altrettanto “bruciato” come Notre-Dame, divenni gobbo ma poi rividi Fuoco assassino di Ron Howard e la finii di essere Ombra/De Niro. Abbasso il tricticlorato, è meglio mangiare dei carboidrati, fidatevi.

La polizia francese sta cercando il piromane che appiccò l’incendio doloso. Secondo me, fu Donald Sutherland, oppure Scott Glenn, interprete peraltro del Man on Fire originale senza quel Nerone di Denzel Washington.

Dopo queste freddure che riscaldano l’atmosfera estiva, già di per sé più rovente di Maria Sharapova super osé in topless, osanniamo un regista più bravo, con le sue trame contorte, di Marco Van Basten, il più grande centravanti dei Paesi Bassi, il più forte di tutti i tempi. Il quale, grazie alle sue rovesciate e alle sue volée migliori dei colpi di rovescio del tennista Paolo Canè, segnò il goal più spettacolare della Storia nella finale degli Europei di Calcio del 1988. Non ve lo ricordate? Ma che volete sapere, voi? Non siete uomini da parabole balistiche come quelle del sottoscritto. Diciamocela, siete solo dei ballisti senza palle.

Sì, oggi è il compleanno di Paul Verhoeven. Regista olandese come l’attore suo pupillo, da lui oserei dire “scoperto”, ovvero il compianto Rutger Hauer. Invero, Verhoeven, oggi tenuto molto in auge dall’intellighenzia critica, la quale rivalutò ampiamente anche il suo Showgirls, all’epoca bistrattato e malvisto da Paolo Mereghetti, tranne nelle scene ove Liz Berkley si denudò con enorme generosità, inducendo Paolo a guardarla, no, a rivederlo meglio, ecco… non fu molto cagato fino a tempi recenti, per l’appunto.

Perlomeno, prima di Black Book e di Elle. Il prossimo anno, dovrebbe uscire con un film tremendamente ambiguo più della monaca di Monza, ovvero Benedetta. Sarà un film maledetto?

Mah, di mio, so per certo che possiedo la versione integrale di Basic Instinct. Film che, come tutti gli altri di Paul, non di Paolo, fu decisamente sottostimato. Dunque messo a novanta dalla Critica che lo stroncò con giudizi più lapidari e freddi di un tritaghiaccio. Michael Douglas se ne fotté e oggi, superato il Cancro, pare che fotta ancora la Zeta-Jones. Andiamo avanti. Ecco la lista dei tre film più belli di Verhoeven. A volte faccio il piacione, altre volte sono indubbiamente un coglione. Non sono Van Dien ma soventemente sparisco dal mondo come Casper il fantasmino. Malgrado ciò, a dispetto di tutte le prese in giro, sì, ricevute nel cul… no, sono più duro di Schwarzenegger, detto anche Ercolino.

Atto di forza: Schwarzy recita peggio di un culturista su Instagram. Capace solo di esibire pose plastiche.
Capolavoro! Basic Instinct: tutti si distrassero, eccitandosi dinanzi a Sharon a gambe aperte. Non si vede un c… o, comunque. Douglas non si mostra infatti totalmente ignudo, eh sì.

Invece rivisto col seno, no, senno di poi, è un buon thriller girato coi coglioni. RoboCop: cioè la storia della mia vita. Ero buono, mi macellarono e divenni un super uomo che, dopo aver perso la memoria, non credette alla seconda legge di Murphy: se qualcuno può andar male, lo farà.

Meglio il Falò. Non è un incendio pericoloso, è un uomo incendiario. Perciò, prima di sparare a zero sulle persone, imparate a leggere e a scrivere. Poi ne riparliamo. Altrimenti, mi sa che farete la fine di quel tizio che voleva stuprare, in tale pellicola, una dolce signora e rimase senza una min… a.

 

di Stefano Falotico

TENET, il trailer del nuovo film di CHRIS NOLAN: era meglio se fossi rimasto un coglione, adesso tutti vogliono carpire il segreto della mia INCEPTION, un macello!


20 Dec

inland empireshowgirlstwin peaks

È uscito il trailer di questo espionage thriller sofisticatissimo in puro stile nolaniano.

Chiariamoci subito. Christopher Nolan a me non sta simpaticissimo. Come altresì da me espresso ieri.

Trovo che realizzi grandeur per celare alcune sue palesi incompetenze che a me, invece, risultano piuttosto evidenti.

Infatti ribadisco che, nella sua crudezza, nella sua semplicità narrativa oserei dire aristotelica, Insomnia sia il suo miglior film.

No, per piacere. Non linciatemi. Sì, gli preferisco David Lynch.

I sogni non hanno la consistenza futuristica di Inception, bensì sono deliri squinternati in stile Inland Empire.

A Napoli, grazie alla Smorfia, la gente scommette i numeri al lotto, recandosi dagli psichiatri freudiani, affinché sviscerando le loro cabalistiche visioni di natura junghiana, possano salvarsi dalla povertà.

Semmai, dopo la vincita miliardaria, potranno permettersi la villa a Beverly Hills, precisamente a Mulholland Drive.

Sì, già me lo immagino lo sfigato partenopeo Gennaro. Anziché aspettare il miracolo della reliquia omonima, dissanguandosi tutto l’anno pur di tirare a campare, grazie alla cabala fortunata, riuscirà a vedere dal vivo le gambe accavallate di Laura Harring e di Naomi Watts.

Sì, Gennaro, uomo san(t)o, amante di Padre Pio, remissivo, malinconico e a ogni piacere restio, uomo schivo che, per necessità economiche, dovette adattarsi a una vita da schiavo. Ma, grazie al colpo di culo impensato, riuscì a leccare le fighe di Naomi e di Laura in modo sconsiderato.

Grazie a un colpo idilliaco da Joker, Gennaro disconoscerà ogni repressiva morale cristiana. Cosicché, divenuto più ricco della Watts, la costringerà a genuflettersi, facendosi amare da King Kong.

Sì, prima Gennaro divenne demente come Dougie Jones di Twin Peaks – Il ritorno ma, come Dougie, urlò Hello!, non solo al casinò.

Sbancò tutto e ora cena assieme a Kyle Maclahan, il quale gli presenta pure Elizabeth Berkley.

Liz ora è sposata, felicemente maritata e sempre dal suo consorte montata. Ma per Gennaro farebbe comunque una lap dance, come in Showgirls, cioè si prostrerebbe a lui tutta effervescente e sudata. Svaccata e lubrificata.

Gennaro, da squattrinato e scalognato che fu, dopo essersi ottenebrato, dopo essersi reso invisibile agli uomini cattivi e bulli, dopo essere stato mobbizzato e gambizzato, dopo aver vissuto un’esistenza soffocata da elephant man, ora accarezza ogni velluto blu…

Ma Gennaro, malgrado si sia dato al più scostumato, ignominioso essere vizioso e lascivo, giammai dimenticò i suoi cari. Nonostante essi abitino in catapecchie piene di acari.

Quindi, gli telefona suo fratello poiché sta morendo…

Gennaro, allora, in modo melodrammatico come ogni napoletano che si rispetti, s’imbarca per Una storia vera.

Ad aspettarlo, sotto il Vesuvio, l’ex Raffaella Carrà di Carramba! Che sorpresa e la Milly Carlucci che fu di Scommettiamo che…

Suo fratello, però, è morto. Sì, Harry Dean Stanton è morto e il fratello di Gennaro pure.

Allora Gennaro, distrutto dal dolore, rinuncia a ogni sua agiatezza e si trasforma rabbiosamente in Sailor di Cuore selvaggio.

Alla ricerca del suo amore giovanile perduto di nome Antonella Ponzipappa. Una che scambia Bobby Peru per Piero Pelù e che non si rade, lì, mai il pelo.

Ma Gennaro da sempre la ama, lei è la sua donna imperituramente idealizzata. La Laura Dern eternamente porca ma al contempo pura nel suo essere rimasta una sempliciotta e non un’attrice rifatta e scafata, bastarda come la Laura di Storia di un matrimonio.

Bastano queste ragioni per poter dire che Lynch è un genio, un poeta, un visionario, un vero Mago di Oz, mentre Nolan è un cazzone?

Secondo me, sì.

E invece basta questo mio video per poter ancora dimostrare a tutti di essere indubbiamente un coglione invincibile?

Cioè uno che, con una mente così, poteva realizzare tutti i blockbuster più fastosi del mondo e invece è diventato il Kenneth Branagh della periferia bolognese? Un irrisolvibile enigma della sua complicatissima situazione?

Purtroppo, questo mio video basta per poter certificare, acclarare, incontrovertibilmente asserire che sia infatti così.

Ma il Genius-Pop volteggia nella notte nella sua incontrastata Eraserhead, egli è il famoso lupus in fabula.

Mentre voi vi masturbate già il cervello, immaginando quali misteri possano essere nascosti dietro la stronzata… che è successo, qui…?, non è ancora successo, il Falò sa la verità come James Blunt.

Così come sa che oggi siamo tutti dei cessi, domani forse avremo successo ma ora deve andare in bagno e realizzare una cagata migliore dei film di Nolan.

 

di Stefano Falotico

In questo mondo non esiste né può esistere la libertà d’espressione universale: nemmeno i critici, cinematografici e non, possono permettersi le loro opinioni libere, i capolavori, sì


26 Jul

manhattan poster

– Scusi, lei scrive per Libero?

– No, ho solo scritto un libro. Sto aspettando che me lo pubblichino.

– Capisco. Dunque vuole diventare uno scrittore. Per quale casa editrice pubblicherà?

– Sa, la Mondadori, la Newton Compton e tutte quelle parimenti grosse pubblicano solo i pezzi grossi. Cioè quelli già arrivati per la serie Chi più spende… più guadagna! come l’omonimo film con Richard Pryor.

– Cioè? Mi spieghi bene. Il suo discorso è ermetico. Parli come mangi(a).

. Voglio dire… la Mondadori investe su un autore che ha già mercato. Perché negli anni s’è creato già la sua fortuna. Dunque, la Mondadori sa che, se spenderà milioni di Euro nella campagna promozionale, i costi dell’operazione pubblicitaria saranno ampiamente ripagati dalle vendite, cioè dai guadagni.

Quindi, due più due fa quattro. Le grandi case editrici rarissimamente investono su uno sconosciuto o su un esordiente a meno che costui (non) sia un genio mai visto, sebbene non ancora da nessuno letto, oppure a patto che abbia già il cosiddetto personaggio cucitosi addosso. Che ne so? Ti faccio un esempio.

Vi è uno youtuber folle seguito da migliaia d’iscritti. I suoi video, sebbene siano indubbiamente trash e orripilanti, oppure forse in virtù proprio di ciò, poiché sono talmente impresentabili da attirare l’attenzione smodata di gentaglia che si diverte infinitamente a guardare cazzate, ottengono puntualmente un numero di visualizzazioni esagerate.

A questo punto, tale youtuber è a suo modo, nel bene o nel male, un personaggio. Opinabile, certamente, ma sempre personaggio rimane.

Perciò, se domani avesse pronto un manoscritto, semmai scritto pure col culo, la Mondadori glielo pubblicherebbe seduta stante. Consapevole che i suoi followers lo compreranno. Devo stare in orecchi e non affidarmi neppure a chi mi chiederà il contributo. Ovvero quelle piccole case editrici, forse anche di prestigio e rinomate, in una parola affidabili, che però per sostentarsi e poter sostenere i loro progetti, eh sì, sono costrette a domandare soldi proprio a colui che sta lavorando per loro, il futuro loro scrittore, appunto.

– Il suo discorso non fa una piega, forse un’orecchia a fondo pagina.

Comunque, che significa? Ah ah. Sarebbe come dire che la Warner Bros chiede duecento milioni di dollari a Christopher Nolan affinché Nolan possa girare la sua nuova stronzata cosmica.

– Per Nolan il discorso è diverso. È straricco. Potrebbe pure dare 200 milioni di dollari alla Warner, tanto la Warner, coi soldi incassati dai coglioni che vanno in brodo di giuggiole per le cervellotiche scemenze di Nolan, come Inception, si sparerà lo stesso… il trip da Mulholland Drive. Facendo la bella figa alla stessa maniera di Laura Harring. A quel punto, Laura, no… la Warner paga Nolan affinché lui la lecchi…

Ha capito?

– Cioè, la Warner è lesbica come Naomi Watts?

– La Watts non è lesbica. Sta con Liev Schreiber.

– Intendevo la Watts di Lynch.

– Guardi, è una che è andata pure con Dougie Jones/Kyle MacLachlan di Twin Peaks 3.

– Se non sbaglio, la Watts non è andata a letto anche con King Kong di Peter Jackson?

– Sì, ovviamente. La Watts va pure coi gorilla giganteschi se la parte lo richiede. Ora però, in nessun film su Kong viene esplicitato l’accoppiamento animalesco fra la bella e la bestia.

– Secondo lei, la Watts è amante della zoofilia?

– No, non credo. I suoi ex, prima di Schreiber, sono stati tutti abbastanza umani, diciamo. È stata infatti con Stephen Hopkins e con Billy Crudup.

– Se non erro, anche con Heath Ledger.

– Quale? Quello di Casanova o del Joker appunto di Nolan?

– Che domanda è? Non è mica stata coi suoi personaggi. Anche se potrebbe essere vero. Infatti, lei prima ha detto che per sfondare bisogna essere un personaggio. Che casino pazzesco. Comunque, avrei da porle quest’altra domanda.

Ribadisco, secondo me la Watts è lesbica. Come mai infatti prima girò puttanate come Cattiva condotta e poi, grazie alla spinta della sua amichetta, Nicole Kidman, girò il succitato film memorabile di Lynch nella Los Angeles altolocata?

– Perché Lynch se l’è scopata.

– Che cosa? Ma non è vero.

– Sì, mi scusi. S’è scopato solo Laura Harring.

– Ma no!

– Invece sì, è la stessa storia di King Kong. Ufficialmente non risulta, diciamo agli atti, che Lynch abbia fatto lo scimmione a letto con Laura, un gran figone, ma io le posso giurare su cristo in croce che nella stanza da letto di Lynch, con tanto di crocifisso affisso vicino al poster di Velluto blu, Lynch fu con Laura un vero Wild at Heart.

– Potrebbe essere. Come mai però la Harring, da Mulholland Drive in poi, non ha girato più film di valore a differenza della Watts? Scusi, la Harring l’ha data a Lynch e non ha avuto il successo che le spettava e invece la Watts, sì?

– Non sono cazzi miei. Non so perché sia successo che la Harring, nonostante il sesso con Lynch, non abbia avuto successo. Chieda ad Harvey Weinstein. Le ho detto, sono solamente un umile artista in cerca soltanto di pubblicazione, non di pubi e fornicazioni. E di troiate varie.

– Ecco, secondo lei, i critici dei quotidiani sono delle puttane?

– Cioè?

– Cioè… acclamano un film perché vengono pagati dall’editore a sua volta pagato dal produttore della recensita pellicola in questione?

– Ecco, diciamo di sì.

– Dunque, secondo il suo ragionamento, sono tutti dei leccaculo.

– Direi molto di più. Non leccano mica solo quello…

– Ecco, Sharon Stone la diede a Paul Verhoeven. Questo lo sanno tutti. Elizabeth Berkley fece la stessa cosa per Showgirls? E come mai MacLachlan non se la scopò in questo film?

– Sì, eccome. Se la fotté in piscina con tanto di spruzzi e bollicine.

– In verità, no. In realtà e neppure nella finzione si vede la penetrazione.

– Sì, ma si capisce.

– Non lo so, guardi. Non sono un guardone.

 

Ricordati: il mondo è pieno di serpi.

Io non mi vendo, farò la fine di Serpico ma il mio Cobra non è un serpente…

– Kobra. Perché la K? Per mascherare ancora di più il doppio senso? Ma poi lei che si è messo in testa? Vuole sfidare i giganti della letteratura? È un nano in confronto a loro.

– Lei ha mai visto Warrior? Soprattutto la scena in cui Joel Edgerton non ha una sola possibilità di vincere contro Koba?

– Alla fine vince.

– Secondo lei, perché vince? Glielo dico io. Perché studiò il suo avversario. Se l’avesse affrontato a viso aperto, ne sarebbe uscito macellato. Dunque, lo intrappolò. E così l’inculò. Sostanzialmente, è la stessa cosa che fece e fa tuttora Woody Allen. Se l’avesse buttata sull’avvenenza, l’aspetto e la forza fisica, l’avrebbero sbranato.

– Dunque, Manhattan è celebrato come un capolavoro perché Allen pagò i critici affinché magnificassero la sua opera?

– No, perché è un capolavoro e basta. Ci sono cose, sa, che sono intoccabili. Se capolavoro è, tale è. Senza se e senza ma. Gli si può dire tutte le cattiverie del mondo.

Vanno a farsi fottere.

Insomma, teste di cazzo, se avete un problema, non chiamate Mr. Wolf. Chiamare il Cobretti, cioè il sottoscritto.king kong naomi watts
cobra stallone

 

 

di Stefano Falotico

Il mistero del cartoncino di Twin Peaks stagione 3: il nostro valore non serve per la Gloria, neanche per la Laur(e)a


27 Apr

 

Ecco, non l’avevo ancora aperta sino a poche ore fa. Sto parlando della confezione in cofanetto di Twin Peaks 3. Che vidi su Sky Atlantic e di cui registrai, mi pare ovvio, ogni singola puntata.

Per godermela nelle mie notti da uomo di Atlantide. Sì, in un mondo sommerso tutto mio da Joker Marino.

Purtroppo, Sky esige un abbonamento annuale abbastanza consistente e io non posso pagare un canone di questa portata ove il servizio clienti si limita appunto a qualche lynchiata. Il palinsesto ripropone sempre gli stessi film a cicli continui. Con extra di partite di uomini in mutande e il collaterale canale a luci rosse improponibile anche all’uomo delle nevi.

Così come tu, d’altronde, cambi umore un tanto al mese ma poi ritorni sintonizzato sulle stesse frequenze mentali, in un noioso, oserei dire ad libitum e allibente stato depressivo talmente monotono e monolitico da renderti un must assoluto. Più che farti santo, in tuo onore non erigeranno nessun monumento. Peraltro, non susciti nessun interesse, arrechi solo stress e dunque non ti dedicheranno neppure un attimo di tempo, un brevissimo, impercettibile momento. Ah, che godimento!

Sei già marmoreo di tuo. L’estasi vivente. Forse il buddista più deficiente. Tu non vieni scalfito non solo dallo scalpello ma neppure da una che vorrebbe s… telo.

Sei un uomo imperdibile, un appuntamento irrinunciabile per chi, ipnotizzato dal tuo stato poco catodico ma catatonico, sa che buchi lo schermo dei nervi ottici e solo quello con la tua espressione immutabile nel tempo come una Gioconda eterna, oserei dire eterea. Sì, il tuo nome echeggia nell’etere mentre gli altri fanno l’amore in prati fioriti di edere, tu rimani come eri, il domani per te non esiste e ti sei pietrificato in un’era ove forse c’eri una volta e invece ora sei di cera come il volto levigato, stolido e d’argilla indurita del grande Kyle.

L’unico uomo capace di mantenere lo stesso carisma pur interpretando tre personaggi assai diversi fra loro, ovvero l’agente Dale Cooper, uomo sempre pettinatissimo, coi capelli corti e il fascino di colui che usa solo dopobarba di qualità senza ulteriori aggiunte di emollienti, profumi e additivi chimici, un serious man dalla moralità invincibile, quindi Dougie Jones, l’uomo più sexy del mondo pur essendo ancora più tonto di Forrest Gump, l’unico capace di essere a letto più dolcemente animalesco di King Kong per Naomi Watts, e la specie d’Innominato-uomo nero delle favole, un Doppelgänger posseduto dal fantasma di Bob col bulbo di una rockstar fuori tempo massimo e un po’ di piacente pancetta da colui che forse ascolta pure Vasco Rossi. Sì, uno col pelo allo stomaco, un lupo che non perde un solo capello ma ha il vizio di essere terribilmente aggressivo e spacca a braccio di ferro i tendini dei suoi avversari come Jeff Goldblum de La mosca.

Un Popeye che divelle vertebre e bicipiti, dunque, come se nulla fosse, col giubbotto di pelle cammina a mo’ di rettile viscidissimo fra covi segreti nel suo look da Brandon Lee sui generis de Il corvo, innestato su movenze robotiche da cyborg e una faccia da culo magnifica.

Sì, un attore poliedrico, un camaleonte il nostro signor Kyle MacLachlan. In Showgirls è un guardone a pagamento, in Twin Peaks suscita, anche negli uomini più eterosessuali, immani e contagiose ammirazioni da voyeur.

Un uomo irresistibile che fa il piacione senza però dare nell’occhio. Conservando intatta la sua integerrima classe esagerata da investigatore finissimo in pulitissima giacca e cravatta ultra-stirata.

Praticamente sono io, non fosse che i miei capi d’abbigliamento non sono gli stessi indossati da Kyle. Uno che, grazie a Lynch, si può avvalere d’una costumista coi fiocchi. Sì, una sarta che saprebbe impettirlo anche regalandogli un modesto, poco vistoso papillon.

Di mio, sono cupo nel vestire, vale a dire tinta unita tendente al blu su occhi castani quasi corvini e un pizzico di alopecia androgenetica su stempiatura curata con shampoo della Coop, senza coloranti e balsami.

Jeans casual presi a caso dall’armadio, scarpe da ginnastica da meccanico dell’officina a te più vicina.

Sono spesso però imbalsamato. Un’anguilla maniaca della pulizia intima e igienica.

Sì, non ho più Sky e quindi ho dovuto dare indietro pure il decoder con tutte le puntate archiviate di Twin Peaks 3.

Così, dalla mensola ho rinvenuto il cimelio da me precedentemente acquistato della suddetta stagione.

Sin ad ora mai scartata, conservata e sigillata in un’impenetrabile, ermetica teca di plastica come un’intoccabile reliquia di San Gennaro.

Al che strappo delicatamente il cellophane e mi si para dinanzi l’abisso e ancora oltre.

Questo non è uno Steelbook e nemmeno un consueto Blu-ray.

Trattasi di un cofanetto intarsiato stra-pregiato e deluxe con tanto di tasto speciale e “proibito” per accedere alla red room misteriosa.

Con cartoncino prelibato e scotchato da rimuovere come se tu avessi svolto praticantato per vent’anni presso il miglior chirurgo del mondo. Quello più navigato.

Sì, basta una minima mossa falsa dei polpastrelli e si rovina irreversibilmente la magia. Devi avere un sangue freddo da salamandra e non devi, nella maniera più assoluta, lasciarti cogliere dal panico di una fretta cattiva consigliera.

Altrimenti, poi, il cartoncino pregevole potrebbe lacerarsi e le alette potrebbero non più ricongiungersi alla perfetta simmetria di tale cubo rettangolare con tanto di arabesco intaglio da mosaico bizantino di Ravenna.

Alla fine, ce la faccio. Adesso però mi occorre un cardiologo. La pressione è scesa al minimo storico.

Il cartoncino è rimasto, cazzo, leggermente segnato e ammaccato da tale manesca, oserei dire poco maneggevole, non tanto leggiadra mia palpata su dita appena lavate col sapone detergente anche il demone sotto la pelle di Kyle.

Sì, Cronenberg e Lynch s’intrecciano in Twin Peaks 3. Infatti, non vi è solamente la citazione di The Fly ma si va a parare anche su Starman di Carpenter.

Con tanto di “alieno” Dougie Jones che, nella scena delle slotmachine, sembra Jeff Bridges.

Sì, in casa mia è conservato uno dei capolavori più alti della Settima Arte più raffinata. Una perla impareggiabile, una bellezza ancor più magnetica della mitica G. Guida.

Sì, la Guida fu un’icona erotica delle commedie da quattro soldi un po’ pecorecce degli anni settanta.

Una Guida poco spirituale, diciamo, ah ah.

Una bionda da lasciar stecchito ogni Dorelli in tre secondi netti.

Io, nel lontano 2012, la vedevo spesso. Abita nel bolognese e, soventemente, la domenica mattina andava a far colazione alla pasticceria di Casalecchio di Reno, La Dolce Lucia.

Lei vive ancora del suo “mito”. È stata la fantasia inaudita di milioni d’italiani arrapati e ignorantissimi in quegli anni per lei d’oro…

E, per non farsi riconoscere, inforcava puntualmente, impeccabilmente occhiali da sole anche alla vigilia di Natale.

Ora, che vi posso dire?

La gente è assai suggestionabile e molto sciocca. Mi trovavo in questa pasticceria ed ecco che vidi entrare una donna. Una donna normale come tutte le altre. Non più giovanissima ma di ottimo aspetto.

Al che, udii ronzare nell’aria le voci incuriosite dei presenti… un cicaleccio di parole confuse si frastagliarono nella morbida atmosfera calorosa. Ah ah:

avete visto chi è? È la Guida.

 

Gli uomini, dall’avvocato super commendatore al buttafuori della bettola più sgarrupata, incominciarono a pasticciarla di occhiatone da leccaculo, avvicinandosi a lei in segno di riverente cortesia ruffiana da marpioni.

Porgendole baciamano che anelavano, dietro la gentilezza da cioccolatai, il mascarpone di notti ancor ribalde e gloriose con questa G… a.

Notti golose da infimi peccatori alla Se7en.

E dire che non vidi nessun uomo, fra questi, bello come Brad Pitt e nemmeno saggio come Morgan Freeman.

Uomini semmai che, dopo aver assaggiato le diplomatiche, fecero i diplomatici, sperando in una reciproca cremosità da merde diarreiche.

E poi il matto sarei io? Sarei io il Kevin Spacey di turno?

Mah, a me parve e pare una donna normalissima. Né più né meno di tante altre donne carine. Poi ha ora la sua età. Per la madonna!

Ma l’Italia è sempre stata questa. Vive di miti assurdi, ha elevato in gloria… Pozzi Moana e invece ha spellato vivo Silvio Pellico.

In Italia, se stai male, ti dicono che basta comprare un flacone di penicillina. E, che se non ce la fai, sei come Pollicino e vai di pollici giù.

Sì, a proposito di Guida e Lino Banfi, ma quale belva umena! Sono solo un cinefilo mezzo disgrazieto!

Secondo voi che dice all’orecchio la signora Laura Palmer a Kyle?

Ci sono varie opzioni:

1) Kyle, hai risolto il mistero della scatola blu di Mulholland Drive? Il tuo Dougie Jones conosce bene la Watts. Ti ha spifferato qualcosa?

2) Kyle, sono Sheryl Lee. Se non era come sempre per Lynch, vivrei come Laura Palmer dell’episodio finale. Lo sai? Stesso discorso, amico, vale per te. Se non era per David, nessuno oramai ti cagava.

3) Mi indicheresti dov’è il bagno? Non si capisce niente in questa stanza. Ci son solo tende e piastrelle. Potevano mettere un cartello, no?

4) Finita questa scena, ce la facciamo una cenetta a lume di candela? Poi mi fai tutta la ceretta, ok?

5) Con questa serie noi abbiamo ottenuto la gloria. Sinceramente però, ah, non è che ci abbiano pagato benissimo.

 

Morale della favola: nella vita è importante amare Twin Peaks.

Ma non si fanno le cose soltanto per la Gloria…

Si fanno per campare un po’ più decorosamente?

Secondo me, sì.

Insomma, che te ne fai di una Laura, no, laurea se poi non capisci non solo Twin Peaks ma nemmeno, nel 2019(!), zuccone, come ordinare tramite Internet un dvd?

 

Sì, fratelli.

Nel 2019 inoltrato, sento gente che guadagna ventimila Euro al mese e non ha mai fatto un solo acquisto tramite Amazon.

Perché non sa come si fa.

E noi vogliamo farci giudicare da gente così misera? Sono dei taccagni, avari pure nei sentimenti più gratuiti.

In verità, vi dico che sanno benissimo come si fa! Eccome! Se devono pagare una su un sito e non starò a dirvi quale, dopo tre secondi ecco che ottengono uno spogliarello in Live Webcam.

Questo per dire quante seghe, no, quanto segue.

Molta gente dice che vorrebbe comprare un mio libro, invero non ha acquistato neppure l’anteprima.

– Ah, va bene. Mica sei obbligato. Se ne sei interessato, leggilo pure. Mi farebbe piacere.

– No, lo leggerei volentieri. Non vedo l’ora. Deve essere notevole. Un’ottima lettura. Ma sono poco pratico di acquisti online.

 

 

La verità che non gliene può fregar di meno.

Ci sta. Ma poi non mi venisse a dire che Twin Peaks 3 è una boiata.

– Ti è piaciuto?

– No, non tanto.

– Ah, come mai? M’interesserebbe il tuo punto di vista.

– Guarda, in realtà non l’ho visto.

– Non avevi voglia. Ci sta.

– No, non ho tempo.

– No, non ci credo.

 

Il tempo si trova sempre.

Benvenuti cioè nel Belpaese. Ove tutti sono poeti che ambiscono a… la Gloria (come dicono a Bologna, capoluogo ameno in cui mettono l’articolo determinativo davanti ai nomi propri femminili) senza aver mai letto un libro, ove tutti sono grandi attori dopo tre buone Polaroid, dove lo sport nazionale non è il Calcio, bensì il Rugby dei pugni in faccia e delle prese per il culo.

Purissima, nobilissima commediaccia all’italiana con un tocco di feste e santi, anche sani, patroni molto padrini…

 

di Stefano Falotico

Cooper Laura Palmer twin peaks

Puttane, Liz Berkley, Hurley e Harley Davidson, Don Johnson, showgirls, Sharon Stone, sgabelli, Parietti, sudate pareti, tette, culo, basta con questo sliver e lingue, borghesi morite, ficcati a mio inguine piccante!


27 Sep

Finiamola con questa merda di film, si producevano una volta. Nei tempi in cui ogni uccello era da anni 90. Ah ah. Stavate piegati male alle direttive del direttore. Era Berlusconi e lo è ancora. Ma che volete arrestarglielo?
Compreso Verhoeven rincoglionito con Berkley e spogliarelli! Che da Silvio non ottiene più atti di forza!
Basta, voglio del sano cazzo in culo alla vita! Non mignotte, magnoni, Baldwin, pappine, mammone, milf e compagnia bella o brutta oppur di malaffare. Siete alle peggiori frutte(ret-t-e?).
Ecco il Fruttolo mio, bacati e ballerini da yogurt, dame e giullari, oche giulive e olivine. Finitela zie e zitte. Basta zitella e prepara gli ziti della Barilla. Assieme a pasta formato ricchioni.
Ori di riccioli e vai di liscio, tanga e tangheri, sceme e sbudellamenti, Machete e Jessica Alba.
Che società di puttanoni! Ma come si fa ad accettare? Siate acidi! Mangiate carne con insalata e poi vi dichiarate donne vegetariane col salame crudo! Che schifo! Datevi alla chirurgia di Mickey Rourke e fumate come turchi nella sin city. Sì, a dame to kill.
Vaffanculo!

Beccati questa bellona biondona e ficcatela mentre strusci la striscia di cocaina. Basta vederti il ciuffo e hai capito quanto annusi, mio marcio!

 Diciamoci la verità. Il rincoglionimento partì da John Lennon. Lui e immaginar la gente che balla e canta sotto le stelle. E sotto le stalle no? Stiam messi a pecora! Doveva sposare Milly Carlucci, almeno sarebbe morto di crepacuore nel più buonista fottersi (del)la donna accavallante tardona già a 30 an(n)i, non farselo ciucciare da Yoko Ono. Doveva leggere Banana Yoshimoto quello scemotto inglesino col bavero da paperino.

Poi finitela con questi film orientali e con queste giapponesine che giudicate fighe stratosferiche. Io vedo solo un buon seno a cui sparger dei veleni da Tina Pica.

Grande Annunziata, mica come quella vergine mai sverginata della televisione politica. Tina sapeva come ascendere pur da vecchiona!
Criticava tutti di polemica, non politiche ma polenta! Lente, castrati e agnelli di Dio ché io tolgo i peccati del tonto! Koi no tsumi sarebbe un pleasure di guilty of romance? Basta coi romanzi erotici di Oriente, Manzoni e i manzi, basta! Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto Totò. Ficcando nel popò quel poco di porca della Megumi Kagurazaka. Giuseppe Simone col Diprè va in Australia e Megumi glielo rende mondiale come la coda dura dura del canguro! I soliti ignoti per scardinarla di legumi e fagioli a metodo fu cimin. Tutta è una porcata. Fregati! Pasolini voleva i pisellini? E allora? Meglio che camminare sui ceci, caro mio cieco. Beccati Fellini e gradisca! Impara a vivere e succhia la banana. Io mai fui come Mifune a capolavoro samurai. Mai sarai più perché ti assassinerò come non lo vedrai di punto in bianco! Ah ah!
Sarai impiccato di tante fune, scannato di fucili e focosamente bombardato! Ah ah!

E ora stai sedato in casa!

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