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Spesso, sono meglio un panino di Burger King e le patate fritte col ketchup rispetto alla vita normale, meglio Her a lei, meglio Stallone di Rambo agli stalloni italiani…


29 Jan

stallone rambo

Sì, col passare del tempo, ho constatato che il mio costato è oramai trafitto in modo insanabile, il mio fegato non è però amaro e pensai, povero illuso, che amare corrispondesse a un infinito bello, non pentecostale né lurido ma puro. Limpido come il giuramento struggente di amabili due promessi sposi, non solo Renzo e Lucia, dinanzi all’altare, speriamo non della fascistica Patria. Finché morte non vi separi… alcuni si amano così tanto che, spolpati dalla gelosia, si sparano. Leggiamo sulla cronaca nerissima, ogni santo giorno poco sano, in verità vi dico cupissimo, di giovani amanti, fidanzati e sposi che si trucidano per colpa di corna assai più piccole di quelle di Lucifero. Perfino si scornano, si scocciano, si scorano e delle cos(c)e belle si scordano. Sì, molta gente si sposa, dopo essersi già accoppiata. Poi si accoppa. E allora forse aveva ragione Al Pacino di Scent of a Woman quando, rattristato e tumefatto nell’animo, più vedente la realtà in maniera lucida rispetto alla gente non cieca, bensì miope, bigotta e ipocrita che giudica e va giudea in chiesa per poi rinnegare ogni credo predicato e in modo fariseo (mal) praticato, sottomettendosi al dio danaro e desiderando non la donna d’altri poiché soventemente è più brutta della propria, bensì sconfessandosi maleficamente in maniera melliflua e mefistofelica, in modo viscidamente serpentesco, ecco, sì… Al ne ebbe ben donde ad adontarsi, non soltanto nella vista totalmente adombrandosi.

Poiché, accecato dallo squallore quotidiano degli ilici, preferì essere uno psichico piuttosto che accettare il piattume e il pattume d’una realtà giornaliera afflitta dal perpetuo, irredimibile vuoto pneumatico più fake d’una vecchia lira distrutta non solo dall’Euro, pure spodestata dalla Brexit.

In Inghilterra credono alla regina? Sì, in quasi tutto il mondo credono a un dio monoteista. Non so se siano peggio i Queen, no, se lo sia la Queen o un Padreterno inventato di sana pianta, in modo solipsistico, da gente più impresentabile di Babbo Natale.

Oh, lasciatemi delirare, lasciate che io non mi divinizzi a immagine e somiglianza della Provvidenza, lasciate che io mi “deniri” in Being Flynn. Sì, sono il Charles Dickens italiano misto a Mark Twain che, a differenza però di De Niro nel succitato film di Paul Weitz, non abbisogna della cristiana carità, non necessita della Caritas e, ai deleteri, ignorantissimi tutor della sociale previdenza, preferisce leggere Another Bullshit Night in Suck City.

Sì, ebbi ampiamente ragione io a non soccombere a una normale vita adattatasi alla mia età anagrafica, disconoscendomi anzitempo dai miei coetanei già facinorosamente carnali e immondi, (mal)educati da genitori falliti e fallaci a reiterare il culto eternamente generazionale del penoso, patetico, lento eppur putrescente, pian piano ingrigirsi, illudendosi di essere piacenti e indulgenti secondo il totemico, inscalfibile moto continuo del crescere comune e del viver sani e “bulli”. Sì, molti ragazzi ebbero le palle come Michael Beck de I guerrieri della notte, poi crebbero, ah ah, sì, incontrando una mig… ta come Mercy/Deborah Gaye Van Valkenburgh e, probabilmente, sarebbe stato meglio se avessero perso il treno, la metro in quella notte di sudori freddi… Sì, Warriors di Walter Hill è un capolavoro ma il suo finale non m’è mai piaciuto. È triste quasi quanto il finale di This Must Be the Place. Fatemi capire bene, anzi, fammi capire… Paolo Sorrentino, sciocchino. Sean Penn, ex storico di Madonna e di altre fig… e ella vergine santissima, nient’affatto virginali, in tale film è uguale a Robert Smith, non ama una come Amber Smith ma è sposato con Frances McDormand. La quale non è propriamente una dea greca o Miss Universo, cioè una velina cretina. È un “gran pagliaccio” che non ha mai rifiutato la sua immagine allo specchio in quanto derivatagli dal suo complesso vissuto, dal traumatico passato ereditatogli. Dunque, a mo’ di tragedia greca da Eschilo o partorita, di aborto, da altri filosofi teoretici semi-ellenici e molto poco concreti come il materico, sostanzioso Epicuro, al nazista fa il culo e integralmente lo denuda. Al che, avvenuta la catarsi, di sé diventa sicuro dopo essere stato nell’animo assai scuro. E avviene anche il cambiamento del look. Cosicché, da rockstar amante del suo essere nudo e crudo, forse metaforicamente “nude” glamour, si taglia il bulbo dal parrucchiere alleato dei capelli, Jean Louis David, compiacendo sua madre pazza che lo voleva medico o avvocato, piacendo perciò a ogni Scarlett Johansson. Donna praticante, in Under the Skin, una specie di boudoir da Cinema radicalchic.

Ecco, la donna più bella e affascinante avuta da Sean Penn è stata Shannon Costello. Mrs. nessuna. Slanciata, adoratrice del jogging, dal lato b sodo e tornito, sicuramente meno ricca della cantante Jewel e meno raccomandata di Leila George, figlia di palla di lardo di Full Metal Jacket.

Ora, molte persone credono fermamente che sarà presto annunciato il nuovo mistero di Fatima. Quale? Il mistero secondo cui Vincent D’Onofrio fece all’amore con Greta Scacchi? Sono dei poveracci da Lourdes, da Medjugorie, uomini e donne da pane e cicoria, uomini e donne non bellamente ambigui come la Gioconda al Louvre. Sì, l’ambiguità di Cheyenne, pre-revenge, del film di Sorrentino, era più figa di Charlize Theron.

Una che, comunque, a mio avviso non è un granché. Ho sempre preferito infatti una donna à la Monster piuttosto che una donna ambiziosa e sciroccata adatta solo a un coglione bellimbusto come Keanu Reeves de L’avvocato del diavolo. Scusate, per questa mia stro… ta, voleste farmi causa o bruciarmi la casa? Ve lo dissi, ho le corna in testa. Se vi azzarderete a citarmi in giudizio universale, contatterò subito Gesù de Il vangelo secondo Matteo e comprenderete che siete più bugiardi di Willem Dafoe de L’ultima tentazione di Cristo. Come no? Sognate la Theron ma debbo dirvi la veritas. Questa qua è una che vuole i soldi, gli Oscar, cinquemila ville a Beverly Hills e pure tutti gli uomini del mondo. Ce la farete a starle dietro o devo immantinente affidarla a qualche Silvio Berlusconi? No, chiariamoci su quest’aspetto, è di basilare e imprescindibile rilevanza. Roba da rotocalco delle falsità di d’Urso Barbara. Amici, le donne innamorate di voi vi vorranno solo per loro. Quindi vi accalappieranno, vi castreranno e vi sistemeranno non solo per le feste. Sarà un festino! Ah, poi rimpiangerete i tempi in cui potevate guardare nei giorni feriali, non solo nei festivi, un film in santa pace, un film spirituale e delirante di Jodorowsky senza spappolarvi l’intestino, in quanto ora penate, sì, pensate che nell’altra stanza lei stia intanto ammirando una pellicola porno con un attore dotato… di miliardi che la soddisferebbe di gioielli e Svarovski. Sì, Sean Penn era godibile quando frequentava Charles Bukowski. Per Mystic River vinse l’Oscar. Il personaggio di sua figlia, in tale film di Clint Eastwood, viene assassinata e stuprata dopo che, al calar della sera, diede al padre Penn/Jimmy Markum un bacio affettuoso. Mah, secondo me l’attrice che interpreta questo ruolo, ovvero Emmy Rossum, avrebbe dato volentieri qualcos’altro a Penn. La Rossum è del 1986, Mystic River del 2003. Azz, no, scusate. Aveva quindi diciassette anni. Sarebbe rimasta scioccata a vita come Tim Robbins, o no? Sean Penn, autore di Lupo solitario… sì, il lupus in fabula perde il pelo ma non il vizio. Sean Penn di Vittime di guerra docet. Porco era e tale è rimasto anche quando rubò l’Oscar a Mickey Rourke di The Wrestler. Vincendo con Milk!? Al solito, per via del mio carattere irascibile da Sean Penn di Accordi e disaccordi, litigo con tutti e tutte. Sì, basta con Jennifer Lopez e le U-Turn. Non facciamone una tragedia. La mia vita è peggio, è l‘incarnazione di una commedia. Comunque, ai De Niro di Joker, preferisco Rupert Pupkin, Travis Bickle e Max Cady. Sì, siete come Fantozzi contro tutti… Al ventunesimo del secondo tempo, avete capito chi sono. Complimenti, però. Io ancora devo capire perché le patate di McDonald’s fanno schifo al cazzo.

Forse, sono delle zoc… le come Linda Cardellini di The Founder. Non lo so. Di mio, non soffrii di melanconia né di ipocondria. Soffro ancora di atimia, di apatia e così sia. Se non vi sta bene, fatevi Emmy Rossum. Ora potete farle il culo, è maggiorenne. Se volete farlo a me, riguardate Rambo e poi ne riparliamo. Insomma, morale della fava, no, favola. Avete capito chi sono io ma non avete ancora capito chi siete voi.

Non importa, se ve lo spiegassi, vorreste ugualmente farmi il culo.

 

di Stefano Falotico

 

Attori rinati: Michael Keaton, da Batman decaduto a Birdman che ora vola ancora alto


01 Aug

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Be’, che dire? È sotto gli occhi di tutti, è lapalissiano che l’attore di cui vi sto parlando negli ultimi anni ci ha stupito. Un attore verso il quale ho sempre nutrito una forte ammirazione, personalmente tenuto molto in auge. Chiamatela, se volete, una relazione alchemica fra me e lui dovuta a una sfrenata simpatia nei suoi riguardi.

Parlo di Michael Keaton che, stando al suo nome completo all’anagrafe, si potrebbe confondere con l’interprete di Basic Instinct, perché Michael Keaton è il suo nome d’arte, ma invero lui è nato come Michael John Douglas.

Michael Douglas, cioè quello, eh eh, di The Game, all’epoca era già famoso, e aveva peraltro vinto l’Oscar come produttore per Qualcuno volò sul nido del cuculo, e fu per questa ragione, per non essere confuso col Douglas di Coma profondo, che il “nostro” Michael cambiò il cognome in Keaton.

Ora, vi chiederete voi. Non è che Michael Keaton ha anche un certo grado di parentela con Diane Keaton, l’attrice di Manhattan? Per quello che ci risulta, no. Assolutamente.

Ma la storia è curiosa… Michael scelse Keaton come cognome proprio in onore di Diane, che lui stimava moltissimo, e per omaggiare al contempo un altro suo idolo, Buster Keaton.

Premesso questo, analizziamo in breve, lapidariamente, la sua carriera. Dopo qualche cortometraggio e una situation comedy, la sua faccia sta molto simpatica a Ron Howard e ad Amy Heckerling, ma è soltanto nel 1988, col macabramente spiritosissimo Beetlejuice di Tim Burton, che Michael Keaton comincia davvero a farsi notare. E lo stesso anno interpreta una pellicola, a molti tutt’ora misconosciuta, Fuori dal tunnel, nel quale offre una prova recitativa sofferta e intensissima che i ben informati sanno essere una delle sue migliori performance di sempre.

Quindi l’anno dopo finalmente s’impone, ancora grazie al suo beniamino Tim Burton, in Batman. Un Bruce Wayne decisamente atipico, dal fascino particolare. Sul quale aveva puntato soltanto appunto il suo fido amico Burton, perché lo studio desiderava un attore più famoso. Scommessa vinta appieno. Il Batman di Michael Keaton è misteriosamente carismatico e Keaton v’infonde rinomata personalità.

Così come poi avverrà anche col meraviglioso seguito.

Keaton continua a lavorare molto, nel suo carnet filmografico ci sono registi pregiati come il Kenneth Branagh di Molto rumore per nulla, ancora la sua vecchia conoscenza Ron Howard di Cronisti d’assalto, il grande Harold Ramis di Mi sdoppio in 4, Quentin Tarantino di Jackie Brown, e Barbet Schroeder di Soluzione estrema. Anche se la sua prova più citata e ricordata di quegli anni appartiene al film My Life – Questa mia vita con Nicole Kidman.

Poi, ecco che arrivano anni di oblio in cui Keaton, comunque, lavora sempre instancabilmente, ma in film che non arrivano neppure al cinema. E non è mai un buon segno…

Ci pensa Alejandro González Iñárritu a resuscitarlo, consegnandogli the role of a lifetime in Birdman, pellicola per la quale va davvero vicinissimo a vincere l’Oscar ma viene per un soffio sconfitto al rush finale dall’Eddie Redmayne de La teoria del tutto.

 

L’anno dopo è fra i valenti interpreti de Il caso Spotlight. Lui non viene candidato ma, come accaduto per Birdman, il film vince l’Oscar come Miglior Film dell’anno. Non sono tanti quelli che possono vantare di aver preso parte rispettivamente a film che, per due anni consecutivi, hanno primeggiato agli Academy Award. Voi vi ricordate altri casi? E infatti, sul palco, Michael Keaton gioisce come se avesse trionfato da Best Actor.

Soltanto l’anno dopo, offre un’altra interessantissima prova attoriale in The Founder. Ma sia i Golden Globe che gli Oscar lo trascurano. In compenso la Critica lo acclama nuovamente.

Diventa Adrian Toomes / Vulture nel nuovo franchise di Spider-Man con Tom Holland.

E presto, assai presto, lo vedremo nei panni del terribile Vandevere nel Dumbo del suo “mentore” Tim Burton.

Che grande, sfavillante ritorno!

Un ritorno che dobbiamo all’imprevedibile virtù dell’ignoranza?

Non credo.attori-rinati-michael-keaton-01- attori-rinati-michael-keaton-03- attori-rinati-michael-keaton-02-

di Stefano Falotico

Golden Globe, quali saranno gli attori e i film nominati?


10 Dec

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Tempo di nominations e Lunedì nel primissimo pomeriggio saranno annunciate le candidature dei Golden Globe, i premi che la stampa estera riserva a quelli che ha considerato i migliori film dell’anno e i suoi prodigiosi interpreti. Molte, come sempre, potrebbero rivelarsi le sorprese per quello che viene reputato da molti un “antipasto” della Notte degli Oscar. Ricordiamo infatti che i Golden Globe, dopo appunto gli Academy Award, che premiano il Cinema nella sua totalità e gli Emmy Award che premiano i prodotti televisivi, sono il maggior riconoscimento per entrambe le categorie a livello mondiale. Molti siti specializzati nelle cosiddette “predictions” si stanno scatenando a prevedere quali possano essere i film e gli attori nominati, e fra tutte queste riviste online senza dubbio è spiccato il parere di Variety, che stila la sua classifica. Vi rimandiamo al link della sua pagina ufficiale perché possiate vederne la lista completa, ci limitiamo a dire che, per la categoria Miglior Film drammatico, Variety “snobba” Silence di Scorsese, che a quanto pare a molta parte della Critica nei primi screenings non è piaciuto come ci si aspettava, e inserisce fra i possibili candidati, come interpreti maschili, Viggo Mortensen di Captain Fantastic e Michael Keaton di The Founder outsider nella categoria appunto “Drama”. Ma, aggiungiamo noi, potrebbero benissimo gareggiare nella categoria “Commedia”. Un distinguo che la Foreign Press Associaton esegue secondo suoi metodi personalissimi, tant’è vero che l’anno scorso Matt Damon di The Martian fu premiato come Miglior Attore Comedy/Musical (!)! Sempre per quanto concerne la categoria Best Actor di Commedia o Musical, in pole position all’ultima ora paiono entrati i nomi di De Niro per The Comedian, di George Clooney per Ave, Cesare dei Coen e addirittura di Jonah Hill per War Dogs. Staremo a vedere chi fra questi tanti la spunterà.com04

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di Stefano Falotico

 

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