Posts Tagged ‘U Turn’

La questione Sean Penn: davvero un grande attore e regista, un nobiluomo o un seduttore ignobile, un incallito e irriducibile tombeur de femmes stimabile o un vivente bluff sesquipedale?


06 May

Sean Penn Leila GeorgePartiamo col dire questo, cioè molti uomini pensano di vivere sulla Luna e non si accorgono invece di essere terra terra.

Sean Penn. Parafrasando il grande Totò, questo nome non m’è nuovo. Per dirla invece alla Falotico, anzi à la Falò che fa molto Totò le Mokò, quest’uomo a volte mi pare un uovo strapazzato soltanto da delle galline spennacchiate però mica tanto. Min.. ia! Vecchie o giovani non importa, quel che importa è che fanno, anzi facciano buon brodo.

Comunque, Sean girò molti film sbagliati, insomma robaccia come la peggiore brodaglia. L’importante è far un caldo brodino quando la minestra è riscaldata, cioè preparare per cena qualcosa di sostanzioso ed egualmente sfizioso anche se le penne all’arrabbiata del pranzo sono andate a male in modo ammuffito e puzzoso. Se proprio, nel frigorifero soprattutto dei vostri fegati amari e cellofanati, non troverete niente di meglio del dado Star, beveteci sopra e un uovo al tegamino riscaldatevi. Condendo la cattiva digestione con l’Amaro… Averna, il gusto pieno della sfiga, ah ah.

Sean Penn ha fame, no, ha sempre avuto fama di essere stato amante di molte femme fatale. Dell’aver cioè brasato, no, nasato, no, basato molto del suo successo, in passato di verdura, no in passato e basta, sul suo carisma derivatogli dall’essere stato lo storico compagno di Madonna, donna all’epoca venerata e idolatrata alla pari del mistero di Fatima ancora non rivelato, giacché personalmente bruttina l’ho sempre considerata, oggettivamente è bassina, secondo me anche musicalmente assai piccolina. Quindi, mai mi capacitai di come Madonna potesse piacere a molti maschi che per lei s’accalorarono non soltanto sugli spalti degli stadi da lei riempiti, dicevo… Loro la vedevano e urlavano po… o dio!

Insomma, io presi delle antidepressive compresse mentre questi qua non abbisognavano di tirarsi su poiché a loro bastò, come calmante naturale e al contempo euforizzante, la signora Ciccone? Poveri cog… ni infami!

Sì, giammai compresi la forza seduttiva d’una donna per cui gli uomini s’accalcarono sulle tribune pienamente da loro gremite, sognando di conquistare realmente, prima o poi, il suo cuore di ex dello stadio, no, Stato, no, Sean mondiale, vivamente e non più virtualmente ghermendola e a loro volta seducendola, nella privata vita loro disastrata, in modo plateale da totali sfigati inauditi e mai visti. Da nessuno e nessuna ca… ati.

Detto ciò, acclarato qui quanto appena dettovi e riferitovi, vale a dire ancora che Madonna mai mi piacque veramente, passiamo a Sean Penn. Tanto Madonna, nonostante sia adesso abbastanza âgée, ha pur sempre potere… di pagare un dentista a peso d’oro per rifarle gli incisivi d’argento. Ma è lei che gli rifila la porcella, no, la parcella. Quindi, passano gli anni per tutti, anche per lei. Che comunque, intanto, i giovani si ripassa.

Sean Penn, a dircela tutta, non è mai stato un grande attore. Sto bestemmiando come gli uomini o pseudo tali sopra brevemente e lapidariamente descrittivi, i quali divennero blasfemi in quanto imprecarono contro la Vergine santissima?

Un latin lover, Sean, sì. Ciò è indubbio. Penso davvero che non sia un grande attore. Anzi, tutt’altro. Lo reputo pessimo. Tanti anni fa lo adorai e piacque effettivamente molto anche a me. Probabilmente però stavo in quel periodo attraversando attimi decisamente confusionari di profondo ed esistenziale malessere incommensurabile.

In Milk è straordinario, lo riconosco. Io non sono però omosessuale e devo altresì dichiarare, sempre alla maniera di Totò, che mi piace tutto di Leila George, tranne una cosa. Quale? Il marito.

No, non siate maligni, mie malelingue. Non sono invidioso di Sean Penn. Perché dovrei esserlo? Nell’anno in cui Sean vinse l’Oscar per Milk, infatti tifai per Mickey Rourke di The Wrestler.

Dunque, non mi pare che sia geloso del successo, non solo di questo, degli uomini. Posso garantirvi che, dati alla mano dal sito whodatedwho.com, le ex di Mickey Rourke erano molto più belle di quelle di Sean. Pensate, a me non sono mai piaciute neppure Charlize Theron e Scarlett Johansson. La prima la ritengo una stangona magrolina, la seconda una chiatta, secondo me, perfino rifatta come Carré Otis.

L’attuale moglie di Penn è molto bella, sì, Leila George. È abbastanza evidente che lo sia. Ha trentun anni meno di lui, indossa scarpe col tacco 40 cm ma non penso che Leila abbia sposato Sean per soldi. Sono entrambi ricchi sfondati. Però può darsi che, nel caso Sean dovesse schiattare a breve, colpito semmai da un infarto micidiale durante un suo segretissimo tour de force musicale con Leila, sapete benissimo di cosa, a Leila non dispiacerà affatto incassare la sua eredità assai danarosa. Nel frattempo, aspettando febbrilmente che ciò accada quanto prima, Leila non può comunque dire di passarsela male.

Sean ha ancora una forte presenza scenica, una possanza fisica invidiabile per uno della sua età ed è, non scordiamolo mai, un due volte premio Oscar amato da tutto il jet set hollywoodiano.

Fu amico intimo di Charles Bukowski, è ancora amicone di Robert De Niro e Jack Nicholson, ha esordito con un capolavoro registico, ovvero Lupo solitario, a soli trent’anni.

È pappa e ciccia con Bruce Springsteen, ha recitato da dio assieme ad Al Pacino in Carlito’s Way a soli 33 primavere. Mica insomma un povero cristo. Ora, a parte gli scherzi, le commedie giovanili e adolescenziali interpretate da Sean, a eccezione di Bad Boys, non sono onestamente un granché. Sono spassose, ilari, divertenti. Questo sì, ovviamente. Le sue prove in Mystic River di Clint Eastwood, in Accordi e disaccordi di Woody Allen, in This Must Be the Place del nostro Paolo Sorrentino, sono egregie e da distinto signore della recitazione. Per il resto, tralasciando gli stupendi 3 giorni per la veritàLa promessa e Into the Wild, ammetto vergognosamente di non aver mai visto interamente la pellicola Il tuo ultimo sguardo. Al primo sguardo mi parve infatti una porcata. Poi, lessi le critiche bassissime che essa ricevette e mi convinsi di spingere sul tasto forward del lettore dvd soltanto per tastare, no, constatare se una delle tante ex di Sean, la già eccitante, no, succitata Theron, si fosse mostrata come dio natura la concepì e creò. Per la Madonna, è veramente più bella di Brigitte Nielsen dei tempi dorati in cui Brigitte tradì Sylvester Stallone con Sean Penn. Dio bono!

Ecco, se fossi stato però in Sean Penn, mi sarei sentito umiliato ad aver sposato Robin Wright Penn. Teniamolo infatti sempre a mente. Fu la donna ambita, per tutta una vita, da Forrest Gump.

Che significa? Era solo una battona, no, una battuta. Dai, suvvia. Comunque, nel film Disastro a Hollywood, l’ex signora Penn chiese il divorzio a De Niro. Nella vita reale, lo chiese a Sean. Che cosa gli chiese? Be’, ripeto, il divorzio. Ah, ma allora siete maliziosi. Siete dei poveri mascalzoni. Non sapete neanche preparare il mascarpone. E ho detto tutto. Vi vedo molto in zona Sean Penn da U-Turn e Mi chiamo Sam. Nel film di Oliver Stone, Penn andò a letto, anzi fra i cespugli con Jennifer Lopez. Nel secondo, Michelle Pfeiffer combatté assieme a lui affinché la legge gli riconoscesse giustamente il diritto di paternità. Sì, Michelle Pfeiffer pare essere stata l’unica attrice di Hollywood a non essere stata con Sean.

Forse vide Sean in The Game. Sean Penn è il fratello che avrei sempre voluto avere. Sono figlio unico e credo fermamente che rimarrò tale, avendo entrambi i miei genitori superato i settanta…

In The Game, Sean Penn è povero in canna ma trovò i soldi per regalare un gioco da favola allo stronzo fratello più ricco di Rockefeller. Pagandogli pure Deborah Kara Unger! Fra questo Sean e Jim Carrey di Dark Crimes, non saprei scegliere quale sia lo Scemo & più scemo.

Sì, avete mai visto Dark Crimes? È la storia di uno che pensa di aver fottuto tutti, compresa Charlotte Gainsbourg.

In effetti, in questa pellicola (solo in questa?), la Gainsbourg interpreta la Madonna di turno. Nella vita vera, attualmente il suo ruolo è stato ricoperto da Leila George.

Povero Sean. E dire che, per girare The Gunman, passò tre mesi in palestra, tirando su pesi per otto ore al giorno. Ma gli scelsero come compagna Jasmine Trinca. Forse la donna più antipatica e racchia del Cinema mondiale. No, Leila George non fa per Sean. Donna troppo glamour. Io vedrei benissimo Sean Penn con Frances McDormand di This Must Be the Place.

Sì, donna più ironica alla Joel Coen, donna da Robert Smith dei Cure, donna adatta a un pagliaccio glam.

Donna con le palle, perfettamente appaiabile a un tipo Joker.

Poco ma sicuro.

Dunque, donne modelle che aspirate a diventare attrici da tre premi Oscar, smettetela subito di farvi i selfie. Il Cinema non è soltanto una questione di Playboy…

Per essere dei grandi attori e dei grandi registi come Sean Penn, non basta essere, femminilmente parlando, le Leila George di turno.

A me poi fanno ridere quelli che non sono cresciuti mai. Vanno da un amico e, credendo di fargli un complimento, gli dicono: – Sai, assomigli a Sean Penn.

La risposta dell’amico interpellato, dunque, è questa:

– Sì, è vero. Tu invece assomigli a Keanu Reeves.

– Mi prendi per il culo?

– No, sei atletico e slanciato, grintoso e figo come John Wick.

– Sì, ma non ho i soldi di Keanu Reeves.

– E che ti frega? Pensa alla salute.

– Sto bene in salute ma nella mia vita sognavo di arrivare su Marte.

– Guarda, lascia perdere. Nella serie televisiva The First, la prima missione spaziale andò a farsi fottere. La seconda stagione, invece, fu sospesa. Dunque, rimani coi piedi per terra.

Su questa freddura vi lascio.

Uomini e donne terragni che vi credete di un altro pianeta, la verità è che tutti voi desideraste, fin dalla nascita, essere dei marziani.

Fidatevi, gli uomini e le donne della Terra sono meglio, appunto. Anche perché, onestamente, su Marte non esiste nessun figo della Madonna.

Se non mi credete, vi lascio Jasmine Trinca.Leila+George+Audi+Celebrates+71st+Emmys+s6wR3BYYm4Fx

 

di Stefano Falotico

Spesso, sono meglio un panino di Burger King e le patate fritte col ketchup rispetto alla vita normale, meglio Her a lei, meglio Stallone di Rambo agli stalloni italiani…


29 Jan

stallone rambo

Sì, col passare del tempo, ho constatato che il mio costato è oramai trafitto in modo insanabile, il mio fegato non è però amaro e pensai, povero illuso, che amare corrispondesse a un infinito bello, non pentecostale né lurido ma puro. Limpido come il giuramento struggente di amabili due promessi sposi, non solo Renzo e Lucia, dinanzi all’altare, speriamo non della fascistica Patria. Finché morte non vi separi… alcuni si amano così tanto che, spolpati dalla gelosia, si sparano. Leggiamo sulla cronaca nerissima, ogni santo giorno poco sano, in verità vi dico cupissimo, di giovani amanti, fidanzati e sposi che si trucidano per colpa di corna assai più piccole di quelle di Lucifero. Perfino si scornano, si scocciano, si scorano e delle cos(c)e belle si scordano. Sì, molta gente si sposa, dopo essersi già accoppiata. Poi si accoppa. E allora forse aveva ragione Al Pacino di Scent of a Woman quando, rattristato e tumefatto nell’animo, più vedente la realtà in maniera lucida rispetto alla gente non cieca, bensì miope, bigotta e ipocrita che giudica e va giudea in chiesa per poi rinnegare ogni credo predicato e in modo fariseo (mal) praticato, sottomettendosi al dio danaro e desiderando non la donna d’altri poiché soventemente è più brutta della propria, bensì sconfessandosi maleficamente in maniera melliflua e mefistofelica, in modo viscidamente serpentesco, ecco, sì… Al ne ebbe ben donde ad adontarsi, non soltanto nella vista totalmente adombrandosi.

Poiché, accecato dallo squallore quotidiano degli ilici, preferì essere uno psichico piuttosto che accettare il piattume e il pattume d’una realtà giornaliera afflitta dal perpetuo, irredimibile vuoto pneumatico più fake d’una vecchia lira distrutta non solo dall’Euro, pure spodestata dalla Brexit.

In Inghilterra credono alla regina? Sì, in quasi tutto il mondo credono a un dio monoteista. Non so se siano peggio i Queen, no, se lo sia la Queen o un Padreterno inventato di sana pianta, in modo solipsistico, da gente più impresentabile di Babbo Natale.

Oh, lasciatemi delirare, lasciate che io non mi divinizzi a immagine e somiglianza della Provvidenza, lasciate che io mi “deniri” in Being Flynn. Sì, sono il Charles Dickens italiano misto a Mark Twain che, a differenza però di De Niro nel succitato film di Paul Weitz, non abbisogna della cristiana carità, non necessita della Caritas e, ai deleteri, ignorantissimi tutor della sociale previdenza, preferisce leggere Another Bullshit Night in Suck City.

Sì, ebbi ampiamente ragione io a non soccombere a una normale vita adattatasi alla mia età anagrafica, disconoscendomi anzitempo dai miei coetanei già facinorosamente carnali e immondi, (mal)educati da genitori falliti e fallaci a reiterare il culto eternamente generazionale del penoso, patetico, lento eppur putrescente, pian piano ingrigirsi, illudendosi di essere piacenti e indulgenti secondo il totemico, inscalfibile moto continuo del crescere comune e del viver sani e “bulli”. Sì, molti ragazzi ebbero le palle come Michael Beck de I guerrieri della notte, poi crebbero, ah ah, sì, incontrando una mig… ta come Mercy/Deborah Gaye Van Valkenburgh e, probabilmente, sarebbe stato meglio se avessero perso il treno, la metro in quella notte di sudori freddi… Sì, Warriors di Walter Hill è un capolavoro ma il suo finale non m’è mai piaciuto. È triste quasi quanto il finale di This Must Be the Place. Fatemi capire bene, anzi, fammi capire… Paolo Sorrentino, sciocchino. Sean Penn, ex storico di Madonna e di altre fig… e ella vergine santissima, nient’affatto virginali, in tale film è uguale a Robert Smith, non ama una come Amber Smith ma è sposato con Frances McDormand. La quale non è propriamente una dea greca o Miss Universo, cioè una velina cretina. È un “gran pagliaccio” che non ha mai rifiutato la sua immagine allo specchio in quanto derivatagli dal suo complesso vissuto, dal traumatico passato ereditatogli. Dunque, a mo’ di tragedia greca da Eschilo o partorita, di aborto, da altri filosofi teoretici semi-ellenici e molto poco concreti come il materico, sostanzioso Epicuro, al nazista fa il culo e integralmente lo denuda. Al che, avvenuta la catarsi, di sé diventa sicuro dopo essere stato nell’animo assai scuro. E avviene anche il cambiamento del look. Cosicché, da rockstar amante del suo essere nudo e crudo, forse metaforicamente “nude” glamour, si taglia il bulbo dal parrucchiere alleato dei capelli, Jean Louis David, compiacendo sua madre pazza che lo voleva medico o avvocato, piacendo perciò a ogni Scarlett Johansson. Donna praticante, in Under the Skin, una specie di boudoir da Cinema radicalchic.

Ecco, la donna più bella e affascinante avuta da Sean Penn è stata Shannon Costello. Mrs. nessuna. Slanciata, adoratrice del jogging, dal lato b sodo e tornito, sicuramente meno ricca della cantante Jewel e meno raccomandata di Leila George, figlia di palla di lardo di Full Metal Jacket.

Ora, molte persone credono fermamente che sarà presto annunciato il nuovo mistero di Fatima. Quale? Il mistero secondo cui Vincent D’Onofrio fece all’amore con Greta Scacchi? Sono dei poveracci da Lourdes, da Medjugorie, uomini e donne da pane e cicoria, uomini e donne non bellamente ambigui come la Gioconda al Louvre. Sì, l’ambiguità di Cheyenne, pre-revenge, del film di Sorrentino, era più figa di Charlize Theron.

Una che, comunque, a mio avviso non è un granché. Ho sempre preferito infatti una donna à la Monster piuttosto che una donna ambiziosa e sciroccata adatta solo a un coglione bellimbusto come Keanu Reeves de L’avvocato del diavolo. Scusate, per questa mia stro… ta, voleste farmi causa o bruciarmi la casa? Ve lo dissi, ho le corna in testa. Se vi azzarderete a citarmi in giudizio universale, contatterò subito Gesù de Il vangelo secondo Matteo e comprenderete che siete più bugiardi di Willem Dafoe de L’ultima tentazione di Cristo. Come no? Sognate la Theron ma debbo dirvi la veritas. Questa qua è una che vuole i soldi, gli Oscar, cinquemila ville a Beverly Hills e pure tutti gli uomini del mondo. Ce la farete a starle dietro o devo immantinente affidarla a qualche Silvio Berlusconi? No, chiariamoci su quest’aspetto, è di basilare e imprescindibile rilevanza. Roba da rotocalco delle falsità di d’Urso Barbara. Amici, le donne innamorate di voi vi vorranno solo per loro. Quindi vi accalappieranno, vi castreranno e vi sistemeranno non solo per le feste. Sarà un festino! Ah, poi rimpiangerete i tempi in cui potevate guardare nei giorni feriali, non solo nei festivi, un film in santa pace, un film spirituale e delirante di Jodorowsky senza spappolarvi l’intestino, in quanto ora penate, sì, pensate che nell’altra stanza lei stia intanto ammirando una pellicola porno con un attore dotato… di miliardi che la soddisferebbe di gioielli e Svarovski. Sì, Sean Penn era godibile quando frequentava Charles Bukowski. Per Mystic River vinse l’Oscar. Il personaggio di sua figlia, in tale film di Clint Eastwood, viene assassinata e stuprata dopo che, al calar della sera, diede al padre Penn/Jimmy Markum un bacio affettuoso. Mah, secondo me l’attrice che interpreta questo ruolo, ovvero Emmy Rossum, avrebbe dato volentieri qualcos’altro a Penn. La Rossum è del 1986, Mystic River del 2003. Azz, no, scusate. Aveva quindi diciassette anni. Sarebbe rimasta scioccata a vita come Tim Robbins, o no? Sean Penn, autore di Lupo solitario… sì, il lupus in fabula perde il pelo ma non il vizio. Sean Penn di Vittime di guerra docet. Porco era e tale è rimasto anche quando rubò l’Oscar a Mickey Rourke di The Wrestler. Vincendo con Milk!? Al solito, per via del mio carattere irascibile da Sean Penn di Accordi e disaccordi, litigo con tutti e tutte. Sì, basta con Jennifer Lopez e le U-Turn. Non facciamone una tragedia. La mia vita è peggio, è l‘incarnazione di una commedia. Comunque, ai De Niro di Joker, preferisco Rupert Pupkin, Travis Bickle e Max Cady. Sì, siete come Fantozzi contro tutti… Al ventunesimo del secondo tempo, avete capito chi sono. Complimenti, però. Io ancora devo capire perché le patate di McDonald’s fanno schifo al cazzo.

Forse, sono delle zoc… le come Linda Cardellini di The Founder. Non lo so. Di mio, non soffrii di melanconia né di ipocondria. Soffro ancora di atimia, di apatia e così sia. Se non vi sta bene, fatevi Emmy Rossum. Ora potete farle il culo, è maggiorenne. Se volete farlo a me, riguardate Rambo e poi ne riparliamo. Insomma, morale della fava, no, favola. Avete capito chi sono io ma non avete ancora capito chi siete voi.

Non importa, se ve lo spiegassi, vorreste ugualmente farmi il culo.

 

di Stefano Falotico

 

Sean Penn e Robert De Niro sono nati nello stesso giorno, io sono simile a loro: (non) è bellissimo


30 Dec

birthday sean penn de niro

sean penn fisicoEcco, debbo esservi sincero. Questa triste e assai tetra, davvero poco lieta, situazione pandemica sta onestamente sfiancando tutti in modo inconsueto. Costretti come siamo a sigillarci nelle notti nostre più sepolcrali, fin troppo emotivamente mansuete.

Alcuni allentano lo stress, ovvero la tensione nervosa, dandosi a buone letture, altri riguardano le loro istantanee Polaroid, altri rivedono vecchi film anche bruttini. Come il remake di una pellicola con Humphrey Bogart, ovvero Non siamo angeli di Neil Jordan.

In cui è ravvisabile un De Niro oltremodo smorfioso e caricato. Mentre Sean Penn recita la parte ambigua del monaco falsamente castigato.

Ruolo che poco gli si addice poiché il suo fisico non è certamente quello del Dalai Lama tibetano.

Nella serie televisiva The First, Penn gigioneggiò esageratamente, esponendo spesso e volentieri il suo corpo scultoreo e il suo petto tornito, sì, il suo torso da dio greco. Da palestrato col fascino del man che è stato con Madonna. Non la vergine Maria… quando si dice, il sex appeal dell’uomo torvo e torbido.

Sean Penn è sempre piaciuto alle donne e, nel suo carnet da latin lover col naso lombrosiano da Lupo solitario, può annoverare rare bellezze femminili delle più fenomenali.

Pare che sia stato anche con Naomi Campbell. Alla pari di De Niro.

De Niro e Sean Penn, tanti anni fa, avrebbero dovuto girare assieme un altro film, vale a dire The Yards di James Gray. Però cambiò il casting. Loro, nel frattempo, si scambiarono non so cosa…

Sean Penn, inizialmente, doveva dirigere De Niro in The Comedian.

Sean Penn, cari compari, compare anche in Disastro a Hollywood.

Ecco, se mi guardo indietro, devo constatare che trascorsi dei momenti monotematici, anzi, mono-espressivi. Assomigliai non poco al Penn di I Am Sam.

La mia espressione, no, depressione abissale, soventemente insanabile ed irrimediabile, mi chiuse in un semi-mutismo a sua volta afflitto da aritmia cardiaca, affettiva e passionale, da melanconia e lucida follia, da pura ipocondria, oppure da innocente atimia costernante.

Litigai, così come Penn, con molte persone. Penn litigò con Woody Allen sul set di Accordi e disaccordi. Mentre con Oliver Stone, per U-Turn, entrò notevolmente in disaccordo, arrivando quasi alle mani.

Un tipo difficile, Sean, irascibile, rissaiolo, “fumantino”, facilmente suscettibile e permaloso, decisamente stronzino… Amante non solo, fra le altre, di Charlize Theron, bensì anche di Bruce Springsteen. Inoltre, è da sempre un tabagista irredimibile, sì, un fumatore incallito. Io riesco a essere sia Tim Robbins che Sean Penn di Mystic River. Poiché sono più trasformista di De Niro.

Insomma, in passato, non è che la mia vita fu propriamente bellissima. Ma quest’anno, in fin dei conti, non è stato così orribile. Ho pubblicato Speculare ipnosi, ho incontrato una donna magnifica (forse è la stessa della copertina?), son uscito con La leggenda dei lucenti temerari e, nell’anno a venire, sarà distribuito sulle maggiori catene librarie online il mio romanzo Bologna insanguinata.

Dunque, se volete essermi cattivi e dirmi che sono meno affascinante di Penn e De Niro, è meglio che vi rivolgiate a qualche strega. La strega è brutta e dunque le sue fatture, congetture e iettature contro di me non funzioneranno. Per forza, non la degnerei nemmeno di una mia firma, ah ah.

Se invece volte dire che Penn e De Niro sono miliardari e io no, mi sarete amici. Perché è la verità.

Dunque, buon anno a tutti. Ho detto buon anno, sì, con 133954728_2376186909194591_6581902384770873816_n 134479841_304477534334834_7040091283352059866_ndue n.

 

du Stefano Falotico

WE'RE NO ANGELS, from left: Robert De Niro, Sean Penn, 1989, © Paramount

WE’RE NO ANGELS, from left: Robert De Niro, Sean Penn, 1989, © Paramount

sean penn de niroSpike+TV+5th+Annual+2011+Guys+Choice+Awards+2fN51fxogKDx

The Judge giudica i critici, non solo di Cinema, e decreta qui la più grande provocazione di tutti i temp(l)i


03 May

thornton judge

Quando pensi di avere a che fare con un personaggio pasoliniano e invece ti trovi di fronte il nuovo Pasolini che ti risveglia dal letargo del tuo tristissimo pisolino e…

Sì, non per essere disfattista ma questa società è giunta al suo collasso psico-emotivo.

Strozzata, violentata, angosciata, anestetizzata dal perpetuo buonismo di facciata che, indefessamente, si perpetua ostinato a portare avanti valori falsamente democristiani, invero professanti solo quella cattedratica, noiosa cultura appunto da professori asmatici.

Frustrati. Poiché, respirando oramai soltanto nelle ammorbanti pillole di saggezza dei loro libri vetusti privi di ogni vitale venustà, tali invertebrati sanno soltanto dire che i giovani senza spina dorsale odiano il mondo e andrebbero educati con ferrei, castranti, pragmatici trattamenti stupidamente demagogici.

I professori, ah ah, gentaglia che si dichiara superiore rispetto a chi insegna nelle scuole inferiori ma della sua superiorità è insipiente nella sua stessa sapienza ben teorizzata ma soventemente mal applicata.

Ché accusano di demenza il prossimo, gridandogli che alla nascita gli hanno asportato i testicoli ma in verità son loro quelli che ragionano innatamente senza testa. Che siano dannati e perciò condannati!

Povera questa giovane generazione combattuta se essere come i genitori, appunto, universitari docenti delle regole piccolo-borghesi di come si dovrebbe stare al mondo, oppure se intraprendere quella loro vivaddio capricciosa voglia libertaria desiderosa di una società più livellata ed egualitaria.

Sì, questa gente ha soltanto, con la sua retorica spicciola, con le sue sinistroidi manifestazioni sterili, alimentato il disfacimento odierno, ha solo aumentato il visibile disagio sociale che loro stessi poi reiterano dietro sconce bugie, ché essi stessi, agendo ipocritamente, anneriscono la vita tutta, nascondendosi nelle barricate dei privilegi acquisiti, con la pedissequa frase moralmente pedagogica:

vedete di crescere!

Growing Up, sbandierato ai quattro venti è il motto di chi, spesso trovandosi di fronte a malesseri e rabbie giovani troppo ingestibili poiché sinceramente talmente veritiere da essere rinnegate dalla mentalità culturalmente più fascista, farisea e biecamente obliante la realtà evidente, in maniera coatta attiva schizofrenici atteggiamenti figli della falsità più bigotta e oserei dire psicotica.

L’emarginazione è la prima mossa compiuta da questa gente autistica e incompiuta che non vuole sentire ragioni e, dunque, si dimostra pure sorda. Tacendosi nel mutismo del silenzio chiamato omertosa indifferenza mesta. Tornassero queste persone a fare i compiti. A chi la raccontano? Io non ho da dar loro conto.

Non vi offenderete, vero, miei cinefili se ribadisco che il Cinema di Kubrick m’ha stancato. Kubrick era un uomo che soffriva di molte fobie. E, a solipsismo del suo monumentale ego fanaticamente mentitore dei suoi limiti, allestiva film nei quali sfacciatamente voleva far credere che la sua misantropia fosse sinonimo di genio assoluto. A teorema del suo suprematismo mentale.

Sì, fra lui e von Trier, non so chi possa essere più antipatico. Salvo Kubrick perché von Trier non girerà mai un film davvero sanamente cattivo e non provocatoriamente cretino come il suo Cinema d’aria fritta, ovvero Arancia meccanica. L’unico capolavoro di Stanley. Gli altri suoi film, non me ne voglia dalla sua pietra tombale, sono formalmente magnifici ma sostanzialmente, anzi, sostanziosamente freddissimi, sono le creature mostruose simili ai Gremlins appunto partorite da un uomo e da un regista che disprezzava gli altri uomini. E odiava a morte il loro potere spermatozoico appunto vitalistico.

Anziché accontentarsi però della sua vita appartata in Inghilterra e della sua villa da gabbia dorata con lui murato vivo, di tanto in tanto usciva di casa e, per la Warner Bros, realizzava scorbutiche pellicole da istruttore giudice asociale.

Abbiamo e avevamo davvero bisogno di Orizzonti di gloria e di Full Metal Jacket per sapere che la guerra è un orrore da Apocalypse Now? Questo, sì, un grande capolavoro poiché immaginifico, lisergico, passionale. Sentito, bruciato dentro, esplosivo, dinamitardo!

Non una compilation di bellissimi discorsi da maestrino tardissimo.

Barry Lindon? Sì, ottima la fotografia pittorica ma, onestamente, oltre alla luce naturalistica dei candelabri a olio e dei lumicini fievolmente cangianti su flash seralmente dardeggianti, questo film è soltanto uno spudorato manifesto da ingenuo neolaureato in Scienze della Formazione.

Quasi quasi, nella sua ruspante veracità toscana, è quasi meglio Genitori & figli – Agitare bene prima dell’usodi Giovanni Veronesi.

Autore di un trittico sentimentale-erotico peraltro decisamente una spanna sopra Eyes Wide Shut, ovvero l’indimenticabile trilogia Manuale d’amore con tanto di Bob De Niro, nel capitolo 3 finale, che si fa prendere per il culo da Michele Placido! L’insegnante di Mery per sempre.

Sì, con quest’opera oserei dire magna, il Veronesi ha creato davvero una tragedia greca perfino shakespeariana a base di corna e cornetti con la crema, a base di cantucci alle mandorle degna dell’Arena di Verona.

Con Laura Chiatti che si strugge per il Riccardone Scamarcio sulle note di Morgan. Manco in Beautiful abbiamo sfiorato una tale intensità drammatica.

Vetta davvero sublime, inarrivabile della nostra italianità più nietzschiana da 2001! Da campioni del mondo di Calcio, solo di quello, con tanto di grido isterico di Tardelli e applauso commosso di Pertini.

Anche se il primo film di questa sega, no, saga iniziò nel 2004.

Sì, Veronesi aveva visto oltre lo spazio-tempo come il bambino di Shining!

Ah ah.

Sì, ho guardato The Judge.

Non un capolavoro, certamente, ma un signor film. Poi, ho acceso la tv e ho visto il trailer de Il grande spirito con la “crème de la crème”, col fiore all’occhiello, oserei dire, dei nostri fenomeni di razza: Sergio Rubini, Rocco Papaleo e, last but not least della lista, Bianca Guaccero!

Dunque, stamattina ho letto la notizia secondo cui il nuovo film di Checco Zalone, Tolo Tolo, avrà l’uscita posticipata ma rimane il film più atteso di tutti i listini.

Ho detto tutto…

Sì, io sono il più grande critico della storia.

Le persone si criticano a vicenda e tutti vogliono dire la loro sull’Arte e sul Cinema tutto.

Solo io posso, in quanto non giudicabile, poiché incarnazione del penalista severissimo Billy Bob Thornton, appunto, di The Judge. Sadico ma soprattutto nei miei confronti masochista.

Molte persone su di me hanno sbagliato e, per quanto possa discendere alle ragioni che le hanno indotte a un omicidio involontario così clamoroso, penso che nessuno sia al di sopra della legge.

Nemmeno me stesso poiché io sono Dio e quindi così è, la seduta è tolta.

Ah ah!

Io vi assolvo, vi benedico e adesso, come Billy Bob, vedo se riesco a riconciliarmi con quella figona di Angelina Jolie. Visto che Brad Pitt, fortunatamente, si è tolto dalle palle.

No, ci ho ripensato. Ora Angelina è più anoressica di me in The Judge.

Ah ah.

Deve, prima di poter avere il privilegio di baciare le mie labbra, rimpolparsi perché sono oggi questo e domani quest’altro:

 

 

thornton u turnbabbo bastardo thornton

In veritas vi dico che rimango, nonostante tutto, l’unico avvocato che non è riuscito, malgrado il bene che vi voglio, a difendervi adeguatamente.

In molte cose ho sbagliato nella mia arringa arrabbiata ma la vostra versione non regge. Mi spiace.

Ed evviva colui, cioè sempre io, che è lontano dal gregge e dai b(r)anchi di ogni scuola moralistica!

Dunque, se qualcuno in aula ha fatto finta di non sentirmi perché pregustava già il divertimento nell’aiuola là fuori, io non giudico nessuno ma comunque giudico tutti.

Sono un uomo che ha giudizio.

Questa è la Legge del Signore. Ma, per piacere, non chiamatemi signore.

Sono ancora molto giovane.

Ho una vera figa, no, volevo dire una Vera Farmiga che mi aspetta, mie formiche.

Sua figlia però è meglio.

Perché, come diceva Totò, la serva serve…

di Stefano Falotico

farmiga judge

 

thornton jolie

judge

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)