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THE FAN – IL MITO: chiedete al JOKER chi sia/è ROBERT DE NIRO e diventerà Gil Renard, ah ah


24 Sep

sleepers de niro the fan de niro

Sì, io gelosamente ancora conservo l’edizione in VHS della Cecchi Gori di tale semi-capolavoro di Tony Scott.

Sì, lo è. Chiariamoci, bambagioni e coglioni vari. The Fan è il miglior film di Tony Scott, lo dissi recentemente anche in un mio video su YouTube, assieme a L’ultimo boy scout e a Miriam si sveglia a mezzanotte.

Anche se potremmo discutere per ore riguardo la valenza, oserei dire la cinematografica validità della tarantinata Una vita al massimo, soffermandoci soprattutto su Patricia Arquette e sul valore, diciamo, erogeno delle sue superbe natiche da Allarme rosso, ah ah, insomma da Man on Fire, uh uh, e infoiarci in una virile Top Gun sperticata.

Avete letto che rima baciata? Ah ah. E so io ove Patricia andrebbe onestamente leccata. Come no?

Ci furono ani, no, anni…, mio amico-(a)nemico, fratelli e sorelle, nei quali fui vilmente accusato di essere un Nemico pubblico. No, non John Dillinger/Johnny Depp dell’omonimo film di Michael Mann, in originale intitolato Public Enemies, cioè nemici pubblici, bensì Will Smith. Sì, pensarono che me la spassassi da principe di Bel Air. Al che mi spiarono, additandomi poi come mezzo matto complottista. A proposito di Gene Hackman e de La conversazione, vero?

Furono Giorni di tuono nei quali, anziché pensare a come scopare meglio la mia Nicole Kidman, fui indagato e malvisto come John Travolta di Pelham 1 2 3 – Ostaggi in metropolitana.

Sì, fui scambiato per un uomo socialmente pericoloso, quasi un terrorista soltanto perché m’incazzai, rasato e con la faccia da duro, similmente al personaggio interpretato dal Travolta. Sì, dalle peggiori infamie fui (s)travolto e, per scagionarmi da tali vigliacche calunnie, dovetti intraprendere un Déjà vu – Corsa contro il tempo, assumendo le sembianze di Marcel Proust e cercando di rincorrere il mio passato devastato, spingendo sull’acceleratore come l’ex pilota della Formula Uno, Prost. Intanto, De Niro s’ammalò di Cancro alla prostata. Si curò e si salvò mentre io fui, dagli psichiatri, frainteso e, più che curato, inculato. Ah ah. Mi sedarono perché persi la bussola, insomma divenni Unstoppable – Fuori controllo. Mi chiesero, in continuazione, se m’immedesimassi in Anthony Quinn di Revenge col Costner e quell’altra super patonza di Madeleine Stowe.

Sia chiaro, non ebbi né giammai avrò voglie vendicative. Quindi, tranquilli. Accetto, a malincuore, ogni sfiga e il fatto che, per colpa delle mie alzate di testa, tutti si fissarono sul sottoscritto come in uno Spy Game raccapricciante, agghiacciante, mostruoso e terrificante. Non sono bello come Brad Pitt, lo so, ne sono consapevole. Mentre Brad Pitt, basti vederlo in C’era una volta a… Hollywood, la dovrebbe smettere di voler somigliare a Robert Redford.

Tanto, non sarà mai come l’altro Robert. De Niro, appunto. Sebbene in Sleepers, padre Robert, anzi Father Bobby, sia l’unico prete nella storia, non solo del Cinema, a commettere falsa testimonianza, giurando da mentitore geniale poiché seppe che quei due ragazzi andavano salvati. A prescindere!

Ora, in attesa del trailer integrale di The Irishman, voi sapete che Bob De Niro fu uno dei produttori di Nemico pubblico e che inizialmente doveva essere il protagonista, al posto di Denzel Washington, di Man on Fire?

No, voi non sapete proprio nu cazz’! Ah ah.

Dunque, non voglio più ricevere prescrizioni, intimidazioni, reprimende, ammende tremende, punizioni e stolti castighi, ottusi fascismi, da parte di chi poco sa della mia anima e del mio vissuto.

Anche perché ho appena ordinato la copia limited edition in Blu-ray della CG Entertainment.

Ovviamente di The Fan – Il mito.

Detto questo, scambiatevi un segno di pace e buona vita a tutti.

Sì, sono un mezzo santo, un Bob De Niro di Sleepers.

Un prete che fuma…

Oramai nessuno più nutre dubbi in merito alla mia corretta, mentale sanità.

Ma, se fossi in voi, non metterei la mano sul fuoco riguardo la mia alterità, riguardo la mia cosiddetta santità.

No, non faccio il pornoattore ma, fra il dire e il fare, c’è qualche volta di mezzo il mare.

Oceani di donne…

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Chi è invidiosone e forse anche un po’ ricchione, ecco, non faccia con me più lo stronzone, cercando d’incularmi a ripetizione.

Altrimenti, lo stendo e abbasso la cresta di tale gallo cedrone.

Sono un Genius-Pop, un Joker iellato o forse giocherellone, a volte un po’ cazzone, ancora spesso coglione ma il mio carisma non si discute per nessuna ragione.

Chi lo mette in discussione, merita la crocifissione e io non perdonerò il suo ladrone.

Ah ah.

 

di Stefano Falotico

Christopher Walken, un personaggio immenso, beautiful and damned


23 Apr

walken brainstorm

Eh sì.

Nel video dico: provate a indovinare chi è e in verità ve l’ho già mostrato all’inizio. Ah ah. Sì, io spoilerizzo sempre. Quindi, se non avete mai visto Il cacciatore, sappiate che, alla fine del film, Christopher Walken si spara in testa. Ah ah.

Mi fate sempre molto ridere quando, ad esempio, scrivo recensioni e mi accusate di non possedere la cultura e la competenza per poter dissertare di Cinema.

Voi vi siete creati un’immagine alquanto distorta e malata della mia persona. E, da questo pregiudizio, da quest’iniziale vostro equivoco immane e madornale che ha giocato di congetture appunto malsane, io invece sempre la spunto in maniera dolcemente succosa e amabile come una confettura di pesca e come l’epidermide liscia e illesa del mio viso carismaticamente inquietante.

Siamo ancora fermi ai vocabolari latini Castiglioni-Mariotti e alle ottusità scolastiche?

Sì, sono il re degli istrionici, un autodidatta spaventoso. Io so tutto anche se, soffrendo tutt’ora di atimia, non rivelo le mie emozioni e, nella segretezza del mio animo spesso celato per mia esagerata pudicizia, posso apparire, lo ammetto, per quel che non sono.

Dunque, se attaccato e vilipeso in malo modo e con screanzata boria, il mio esistenziale malessere si sprigiona in gesti e manifestazioni irose che, più e più volte in passato, hanno notevolmente compromesso quegli stupendi equilibri interiori che ogni uomo e ogni donna dovrebbero possedere per non dar di matto.

Io vivo di estasi emozionali davvero micidiali, volteggio nel romanticismo più alto e alato, sorvolando lidi eccelsi di raffinata bellezza incastonata nella pelle della mia anima.

Christopher Walken è un maledetto. Un tempo era un bello e dannato. Un maledetto come il compianto Dennis Hopper. Colui che, davanti a Chris, in Una vita al massimo, dinanzi al suo esecrabile affronto da stronzo, irride il suo astante con finezza bestiale. Un provocatore, come me.

Hm… Sa, io leggo molto, soprattutto libri di storia. Li trovo affascinanti…

Un uomo indubbiamente misterioso. Ora, ecco qui che vi ripesco un antico video di anni fa. Scartabellate nel mio archivio e troverete anche video con una ragazza che tu te la sogni. Anzi, è meglio che non te la sogni. Altrimenti, potresti ammalarti d’insonnia. Continua invece a dormirtela. Ah ah.

È palese che sia bello e impossibile. Ah ah. Facevo davvero schifo. Sì, purtroppo ero bellissimo. La bellezza scatena invidie terrificanti. Suscita quasi ribrezzo. E induce alla bassezze più lerce e miserabili. Perché, ricordate, di Chris Walken ne esiste solo uno. E io sono parimenti inimitabile. Me la tiro? Mi pare sacrosanto, oserei dire doveroso. Io posso permettermelo e tu invece no. So che questo ti fa incazzare a morte come lo stesso Walken di True Romance dinanzi al devastante Hopper, ma non puoi ammazzarmi e oramai più raccontare balle. Come la classe di studenti ne L’attimo fuggente, dovreste cambiare subito punto di vista. Dunque, ora mi rivolgo a qualsivoglia babbeo che, per sue astruse fantasie, possa avercela con me. Qual è la prossima calunnia? Avanti, sto aspettando, fenomeno…

Sì, curati…

Morale: ragazzi, se ragionate come la massa e siete “sensitivi”, potete subito spararvi in testa come Chris ne Il cacciatore. Nessuno vi capirà e ve ne combineranno parecchie. Se invece spostare le traiettorie visive e cambiate strada, troverete appunto la vostra strada. Illuminata, magnifica. A quel punto, li asfaltate. Oramai, ci siamo quasi. A metà Maggio torno a Torino e assieme a un mio amico gireremo un mediometraggio. Da me scritto. Perché io sono il Cinema. Non sono un tipo facile. Mi pare giusto.

Se vi sto antipatico, sono cazzi vostri. Già, io non cambio. Io divento sempre più forte. Non ho assolutamente capito come si stia al mondo. Le lezioncine le lasciamo ai bambagioni.

E, diciamocelo, a quelli brutti, soprattutto nell’anima. Fate loro un elettroshock.

Forza, ah ah.

Sono un Genius. Pure Pop.

Con una gran voce. Davvero, non si può vedere né sentire, una vergogna, ah ah. Sì, mettetemi in manicomio. Non posso stare con gli imbecilli comuni.

Uh uh, ah ah!

Sono King of New York?

Mah, di mio sono il re delle provocazioni. E spingo!

 

di Stefano Falotico

Post giustamente presuntuoso: divinizzate e idealizzare gli attori e i registi perché avete preso un abbaglio esistenziale, amate invece la vita come se fosse Patricia Arquette di True Romance


14 Apr

arquette vita al massimo

Sì, non vorrei apparire un esaltato. Di solito, son solo in padella saltato. Uomo salato in quanto le carinerie stupide e ruffiane mal digerisco. Non sopporto neppure la gente che al cinema mangia i popcorn.

Quando mi reco in sala, di solito prima ero in cucina, anzi, nel corridoio.

Ora, conosco la vostra platea. Una galleria da mostra, anzi, da mostri di cera. Sì, una volta c’eravate. Ora, pulite solo il pavimento di cere. Mica una ceretta, tante cere. Sì, accendiamo un cero. Suvvia.

Sì, i nostri padri hanno fatto bene a ribellarsi, a fare la rivoluzione sessuale. Poi però, una volta raggiunti quei privilegi esistenziali, oserei dire corporei, fisiologici di cui abbisogna ogni uomo e anche ogni donna, sennò poi voi femministe dite che siamo maschilisti, ah ah, la generazione che c’ha partorito s’è seduta, come si suol dire, sugli allori.

Ha fatto tanto per combattere le false castità bigotte e poi ha creato una società paradossalmente ancora più ipocrita.

Oggi impazza il buonismo più becero e mentecatto, l’acidità stopposa spopola, il popolo a parole si ribella e nei falli, no, fatti è invece più conformista d’un impiegato del catasto.

Insomma, padri e nonni, sì, avete accatastato tutti i buoni propositi a favore di questo bieco ecumenismo solidale e combattivo nelle chiacchiere della retorica, invero così esecrabile. Menefreghista e asociale.

Vanno di moda infatti, oggigiorno, gli influencer. Quegli strani, equivoci personaggi da quattro soldi che comprano i followers e si professano tutor della vita tua, anche tutta. Meglio una tuta.

Siamo arrivati a livelli di follia assurda. Chiunque vuol far parte di questa folla perché non desidera di finire disintegrato, emarginato, semmai cassaintegrato.

Il pazzo, su disperate urla maniacali della sua religione distorta, radicalizzata e issata in gloria d’un pietistico, penoso elemosinare compassione, chiede a gran voce il reddito di dignità. Quindi, in maniera poco decorosa, vuole pure essere fuori dal coro, un’iconoclasta e, se un amico gli chiede soccorso, gli risponde che ha il braccino corto.

L’egoismo impera.

Eppure Once Were Warriors. Il più grande film di Lee Tamahori, poi rincoglionitosi con Next col Nicolas Cage.

Ecco, in quanto a pettorali, Nicolino è stato sempre un campioncino. Guardatelo in Con Air. Visto che bicipiti, che canottiera sudata? Roba che Bruce Willis di Trappola di cristallo è un lottatore di sumo.

Sì, miei somari. Fisicamente Nic Cage ha avuto sempre il suo perché.

Sì, in Nato per vincere, nella parte dell’emulo dei fratelli Abbagnale, non ha neppure la canottiera questo canottiere. Guardate che tartaruga. Che culturista questo Nic. Nicolas ha pure la sua bella cultura, sì, sì.

Nelle interviste non sta mai zitto. È logorroico, ci vuole una canottiera, no, una cannonata per placare la sua parlantina coltissima che salta di pelo, di palo in frasca.

L’espressione da pirla però è indubbiamente rimasta quella di Cammareri. Un vero panettiere, più che altro un “infornatore” di Cher.

Di puro lievito di birra…lui è rozzissimo. Non la corteggia, porgendole una Ferrari o un Mon Chéri della Ferrero, bensì della sua virilità da petto villoso va orgogliosamente fiero e, schietto, la prende per il verso giusto. Cioè, all’improvviso, cafonissimo, la cura da ogni ansia.

E sarà un amore da settimo cielo. Come farsi un viaggio in mongolfiera.

Sì, Nic. Un genio. Un viso da mongolo. No, non sto offendendo la virtuosa etnia della Mongolia, gente straordinaria. Mongolo sta ovviamente per pesce lesso. Nel senso di (s)figurato, da figura di merda.

Se mi trovate un altro attore con una faccia così che ha avuto il coraggio di regalare…

Ah, non la sapete?

Sì, Nicolas, dopo aver visto Patricia, perse la testa. In realtà, beccatemi un uomo che, dopo averla vista in True Romance, non vorrebbe avere con lei una vita al massimo.

Dite che esiste un uomo che, dopo averla vista in questo film, si farebbe monaco?

Certo, esiste. Infatti, più che in convento, sta in manicomio… ah ah.

Ecco, dicevo. Nic la volle, fortissimamente la volle. Un fierissimo, come detto, uomo alfiere e Alfieri. Miei pappemolli.

Patricia non era molto convinta. E allora disse:

– Va bene, ti sposo. A una condizione.

– Quale? Se poi litighiamo e divorziamo, ti devo pagare gli alimenti? Sì, ci sto. Tanto i soldi mi escono dal b… o del c… o.

– No, non è questa. Devi trovarmi l’autografo di Salinger e un’orchidea nera.

 

Insomma, qualcosa d’impossibile.

Bella cogliona l’Arquette. Va a chiedere questo al nipote del Coppolone? È uno con le mani in pasta dappertutto. Conosce tutti.

Figurarsi se non sapeva dove abitava lo scrittore de Il giovane Holden.

E per l’orchidea nera, invece, come felce, no, fece?

Facilissimo. Trovò un’orchidea selvaggia, che non è il film con Mickey Rourke e quell’altra Ubalda tutta nuda e calda di Carré Otis, prese il pennarello nero e la colorò.

Ah ah.

Il matrimonio comunque non molto durò. Entrambi girarono assieme Al di là della vita.

Con tanto di finale in cui Cage proprio non gliela fa a santificarsi e crolla di nuovo fra le braccia della sua Arquette. Ah ah.

Sì, erano guerrieri, ora non siete e siamo più niente. Al massimo, possiamo acclamare I guerrieri della notte di Walter Hill a celebrazione delle nostre adolescenziali notti affamate di amore e libertà.

Come dice Nanni Moretti, voi piuttosto siete così.

Sì, John Carpenter ha girato pure le sue stronzate oltre ai suoi capolavori immani.

Carpenter è umano. Errare è umano, perseverare è diabolico. E John infatti è diabolico, ah ah.

Mentre voi, sempre meno umani, vi siete ridotti a parlare solo di Cinema e Letteratura, di Musica e Pittura dalla mattina alla sera per darvi un tono. Mangiatevi un tonno.

Ma, secondo me, non sapete nulla né di Cinema né di vita.

Aveva ragione John Lennon. Prima dovete vivere a fondo per essere profondi. Solo dopo aver vissuto, anche di gola profonda, saprete giudicare meglio. Non solo il Cinema e la Musica.

Soprattutto il vostro amore.

E non sprofonderete. Neppure sproloquierete.

Non è che mi fate la fine invece del cammeo di Martin Scorsese di Taxi Driver, vero?

Sì, vi vedo abbastanza fuori controllo.

Voi uomini farneticate, vi spacciate per santi, poeti e navigatori. Per finissimi amatori. Invero so benissimo che avete visto tutti i film con Brandi Love. Quello è il brand. Solo quelli però. Non è che dal vivo, diciamo, ne vediate tante. O no?

Voi donne, ah ah, siete feromoni, no, fenomenali uguali.

Vi racconto questa.

Da qualche mese, c’è una tipa che indubbiamente mi attizza, poniamola così…

Lei faceva un po’ la difficile.

Al che, ho usato la classica tattica falotica:

– Ciao, bella. Come va?

– Ciao. Si tira a campare. Tu come stai?

– Sto bene. Ieri son stato con quella di cui ti avevo parlato.

– Che cosa? Sei allora proprio una merda. Cos’ha quella più di me? Io sono intelligentissima, coltissima, buonissima.

Perché? Dico… perché?!!!

– Vuoi la verità?

– Sì, certo. Forza, dammelo, no, dimmela subito.

– A forza di aspettare, mi son rotto le palle.

– Bravo, almeno sei stato sincero.

– Lo sono sempre. Addio, allora.

– Ehi, che fai? Dove vai?

– Che vuoi fare?

– Vedi, ho finito di lavorare. Piove, fa freddo. Peraltro, mi si è rotta la tv. Tu verresti ad aggiustarmela?

– Certo. Mettiamo a posto anche il canale a luci rosse. Ci stai?

– Ti amo.

 

Sì, fino a dieci anni fa la mia vita era così.

FortWashington

Ora è così.

cage cammareri

 

 

Com’è stato possibile tutto ciò?

Felicissimo? No, soltanto facilissimo.

Ho scoperto di aver un buon cervello.

E, dopo la prima volta, compresi che, a proposito di “quello”, Mark Wahlberg di Boogie Nights mi faceva un baffo.

Un gioco da ragazzi, non credete?

In questa vita, comunque, ce n’è sempre una. Non si può mai stare tranquilli.

Che palle. E che cazzo… Proprio un cazzone.

Ah ah.

 

di Stefano Faloticonato per vincere

mark-wahlberg-boogie-nights

cage cammareri

Tony Scott muore a 68 anni, “apparent suicide”


20 Aug

 

Trovato morto il regista Tony Scott, il “meno” celebre fratello di cotanto Ridley.
Le cause, come sempre avviene in questi casi, sono d’accertare. Ma, al 99 per cento, si è trattato di suicidio.

Anzi, “certo”, come “rilasciato” dal solito biglietto d’addio, a “testamento funebre”. Tony dichiarava, nel seguente, la sua intenzione di farla finita.

Il “Corriere” ne dà notizia così:

Il regista e produttore britannico Tony Scott, 68 anni, fratello minore del più celebre Ridley, si è suicidato lanciandosi da un ponte vicino a Los Angeles. Lo rende noto il coroner della Contea. Non si conoscono, per ora, i motivi del gesto estremo: Scott ha lasciato un messaggio d’addio nel suo studio, ma il contenuto è riservato. Quello che è certo è che Scott è stato visto parcheggiare la sua auto, una Toyota Prius dove la polizia ha trovato un elenco di contatti, sul Vincent Thomas Bridge di San Pedro. Poi il regista si è arrampicato per superare le protezioni e si è buttato giù intorno alle 12.30 ora locale. Il suo corpo è stato recuperato in acqua dalle forze dell’ordine intorno alle 15. Secondo gli investigatori non c’è nulla che possa far escludere il suicidio, ma sarà l’autopsia sul cadavere a chiarire i dubbi. Tony Scott lascia la moglie Donna e i due figli gemelli.

 

Addio a Tony Scott
Corriere tv

L’esclusiva secondo “Daily Breeze”:

 

BREAKING: Film director Tony Scott jumps to his death from Vincent Thomas Bridge

By Art Marroquin Staff Writer
Posted:   08/19/2012 01:35:01 PM PDT
Updated:   08/19/2012 08:34:29 PM PDT

 

British film director Tony Scott, known for such Hollywood blockbusters as “Top Gun,” “Days of Thunder,” “Beverly Hills Cop II” and “The Taking of Pelham 123,” jumped to his death Sunday from the Vincent Thomas Bridge spanning San Pedro and Terminal Island, according to Los Angeles County coroner’s officials.

Scott, 68, climbed a fence on the south side of the bridge’s apex and leapt off “without hesitation” around 12:30 p.m., according to the Coroner’s Department and port police.

A suicide note was found inside Scott’s black Toyota Prius, which was parked on one of the eastbound lanes of the bridge, said U.S. Coast Guard Lt. Jennifer Osburn.

Scott directed Tom Cruise in “Top Gun,” one of the highest-grossing films of 1986, and worked with the actor again four years later on the hit “Days of Thunder,” which also featured his third and current wife, actress Donna Scott. The couple have twin boys.

Known for his trademark red baseball cap, Scott also directed “Beverly Hills Cop II,” starring Eddie Murphy, “Enemy of the State,” starring Will Smith and Gene Hackman, and “The Taking of Pelham 123,” starring Denzel Washington and John Travolta.

Scott and his older brother, producer Ridley Scott, were co-producers on the CBS dramas “NUMB3RS” and “The Good Wife.” The pair recently wrapped “Coma,” a four-hour, two-night medical thriller starring Ellen Burstyn set for release next month on A&E.

Los Angeles Police Department and California Highway Patrol joined city firefighters and the Coast Guard in searching the water for his body.

Cargo vessels moved at slow speeds through the east side of the Main Channel during the search, said Los Angeles Fire Department spokesman Brian Humphrey.

“It’s a dolorous task and we’re working to treat the deceased with the utmost dignity and respect,” Humphrey said.

Authorities used sonar equipment to track the man in the port’s murky waters and his body was recovered by a dive team around 4:30 p.m., Alva said. Scott’s body was taken to a dock in Wilmington and turned over to the county coroner.

One lane of the eastbound side of the bridge was closed to traffic during the investigation.

Erected in 1963, the 6,060-foot bridge links San Pedro with Terminal Island and rises 185 feet at its highest point above the Main Channel of Los Angeles Harbor. Many have taken their lives by jumping from the span.

 

 

 

Appare davvero inspiegabile questa “balzana” scelta di ammazzarsi. Proprio Tony, sempre intraprendente, che aveva annunciato che avrebbe girato presto il remake de I guerrieri della notte e che stava già preparando il seguito del suo Top Gun.

E poi, avete visto che donnone che è sua moglie?

Come si fa?

 

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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