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Questa lunga, lunga, lunga, interminabile notte, lontana dai grillini parlanti


16 Nov

Naz-Andrea-The-Night-Of

Non vi preoccupate quando do di matto e mi assalgono i 5 min da fuori di testa, perdonatemi, mi succede quando non scopo, cioè praticamente ogni secondo, ah ah

Sì, a volte ricasco nei soliti vizietti ed ecco che spunta la mia indole inguaribile da Frank Castle/The Punisher.

Cosicché, assediato da una vita che mi sta stretta, rivendico le mie ragioni e punto il dito, sfracellando le palle a chi non è colpevole delle mie sfighe. Invero lo è, siamo tutti colpevoli. Ma in fondo non lo è. Non è colpa degli altri se in passato fui mangiato vivo da fortissime crisi depressive e mi tirava poco l’uccello. Mica i miei amici, o pseudo tali, potevano darmi il loro cazzo in cambio della mia benevolenza. Eh no, non funziona così. Ognuno ha problemi grossi e deve star dietro ai cazzi suoi. E, se questa vita non tira, devi tirartela. Non puoi sperare che qualcuno reciti per te la parte di DiCaprio e si possa sostituire alla tua testa di minchia.

No, no, no. Anche perché io son fiero della mia testa e non voglio quella di DiCaprio. L’ho scritto, recentemente, DiCaprio è un testone. Sì, il suo cranio pesa almeno trenta chili. È abnorme, sproporzionato e, secondo la matematica delle proporzioni, la sua gigantesca testa sarà inversamente più grande del suo piccolo uccello.

Vi ricordate la pubblicità dei pennelli Cinghiale? Per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello.

Sì, DiCaprio non ha un grande uccello ma un uccello grande perché il suo conto in banca, nonostante le proporzioni da poco dotato, lo rende appetibile a tutte le modelle più in gamba…

A queste modelle non interessa tanto la lunghezza e potenza del suo pene, bensì la grandezza del suo portafogli. Anche perché, essendo modelle, avranno certamente uno con un pennello più grande che dipingerà a piacimento i loro schizzi… ma questi sono cazzi loro, non me ne fotte!

Non fa una piega, ma biancheria sporca.

Sveglia!

Ma come dico io: meglio accanirsi sul capro espiatorio che illudersi di essere DiCaprio, anche se io sono molto più bravo e bello di Leo, mi pare ovvio, ah ah.

Credo che l’Italia sia afflitta da un problema grosso. Anzi, da un grosso problema.

Siamo tutti finiti nella merda ma la colpa non è del sistema, non è colpa del nostro amico che ci ha tradito, non è colpa neppure delle nostre scelte sbagliate, la colpa è della vita tragicomica…

I grillini sono il male e pensano che lo Stato delle cos(c)e, come dico io, voglia infinocchiarli

I grillini sono persone spesso disperate. Tutti siamo disperati se dotati di coscienza pensante. È la condizione umana. Ma certa gente che pensa che, con le chiacchiere e gli slogan, possa risolvere le cose in maniera utopistica e rivoluzionaria, mi fa indubbiamente ridere. Parlano di massimi sistemi che non posso capire io, e lo ammetto, figurarsi gente che ha aperto due libri in vita sua e crede che il cambiamento possa nascere con i discorsi da bar. La realtà è una e trina, immutabile, non si scappa mai dalla realtà con le bugie, le scorciatoie, le stronzate. Sono persone assolutamente ridicole. Prima di gridare e sbraitare, dovrebbero sinceramente guardarsi allo specchio. Io lo faccio ogni mattina, sapendo che soffrirò molto e sforzandomi minuto dopo minuto. Non si va in giro ad accusare delle nostre sfighe questo o quello, dicendo che fa tutto schifo e che ci sarà la “guerra civile”. Ma per piacere. Se le cose non vanno bene, i grillini sono esattamente coloro che hanno permesso che l’Italia sia diventata questa. Sono il prodotto dell’Italia che hanno costruito con le loro sciocchezze, le loro vigliaccherie e le loro piccinerie, con le loro oscene urla da ossessi, da mercato ortofrutticolo.

Ho sentito da gente “grillina” cose immonde e assurde. Che il problema dell’Italia sarebbe addirittura la lingua italiana. Colpevole, a loro avviso, di essere distorsiva e creata apposta, coi suoi doppi sensi ambigui, a fregare la gente. Ma roba da matti. L’italiano è una delle lingue migliori del mondo, se non la migliore. Possediamo una gamma espressiva sconfinata. Da qui l’idea del deficiente grillino secondo cui la vastità nostra linguistica è a suo avviso un altro complotto studiato ad hoc dallo “Stato” che dalla nascita ci avrebbe corrotto con le sue ambiguità lessicali. AH AH AH. Oddio, sto morendo.

– Be’, amico, non pensare male. Nessuno vuole infinocchiarti.

– Ecco. No, no, dico. Hai detto proprio infinocchiarti. Ti rendi conto della macchina sodomizzatrice della Lingua? Infinocchiarti! Cristo santissimo! Che significa? No, no, dimmi che significa?

– Significa fregarti.

– No, no, manco per il cazzo. Infinocchiarti significa che qualcuno ti vuole rendere finocchio. E fotterti!

– Mi pare la stessa cosa.

– E allora perché non dire fregarti ma infinocchiarti? Vedi, la gente è brava con le parole a incularti!

 

Ah ah.

 

In realtà, sono già morto o altrove, come un santo che combatte

Non so se avete notato. Adesso, molti trailer, compreso l’ultimo, Gloria Bell con Julianne Moore, nei canali ufficiali YouTube sono stati bloccati per il nostro Paese.

Stessa sorte è capitata a The Night Of. La HBO ha bloccato i suoi video per l’Italia.

E perché avviene questo? Ve lo siete chiesti? Perché l’Italia non accetta certe storie, potrebbero turbare le coscienze collettive di massa. Storie libertine o storie troppo vere che il grande pubblico catto-borghese nostrano le respingerebbe. E griderebbe allo scandalo.

Io ho lasciato i link sui miei siti. Apposta. Anche se i filmati sono oscurati.

Film o serie televisive che comunque tutti possono guardare. O comprare in dvd. Ma dev’essere uno ben informato…

Uno che vuole vederci chiaro e non venir ingannato dalla RAI o dai canali di regime che diffondono la “cultura” come pare e piace a loro.

Così come potrebbe essere un libro di Storia delle superiori, scritto evidentemente da uno con idee politiche chiarissime, che vuole raccontarla a modo suo.

Sì, poi ognuno può farsi la sua idea, maturare le sue convinzioni ma meglio, pensano questi qua, “educare” in modo che attecchisca alla base un certo pensiero comune. Ché in seguito è difficilmente estirpabile.

Ed è per questo che a catechismo t’insegnano a scindere subito il bene dal male. E ti costringono a credere che, se avrai una brutta vita, piena di sfortune o disgrazie, patimenti e strazi, Dio ti accoglierà a braccia aperte lassù, per ricompensarti di tutti i torti o le ingiustizie subite. E per l’eternità te la godrai sin alla notte dei tempi e oltre.

Non è così.

Torniamo a The Night Of. È magnifica questa serie televisiva.

Perché? Perché la vita è precisamente questa…

Questo ragazzo, un po’ ingenuo, immaturo, con tanti sogni nel cassetto, incontra per caso una ragazza. Si piacciono all’istante. Fanno sesso. Lui si addormenta e, al risveglio, scopre che lei è stata massacrata.

Al che inizia il suo calvario.

Dapprincipio è solo un indiziato, quindi un colpevole di stupro e omicidio colposo, dopo di che viene processato e, nell’attesa che il processo finisca, viene sbattuto in custodia cautelare all’inferno, in un carcere durissimo ove gli omoni si fanno spompinare dai ragazzini e dove i detenuti bruciano vivo chi sta a loro antipatico.

Il ragazzo viene dunque giudicato innocente.

Ma la sua vita è rovinata per sempre.

Non si torna più innocenti nell’anima dopo l’orrore…

Una serie televisiva potentissima, cattiva, brutale, spietata. Come lo è la vita.

Può darsi che tu sia un genio, una brava persona ma basta una fatalità, un evento imprevisto del destino, uno scivolone, una cazzata, un equivoco, un disguido, un brutto alterco con qualcuno, basta mezzo litro di birra in più o venti chilometri oltre il limite di velocità, metti per sbaglio sotto un passante, perdi la testa, commetti un’ingenuità “imperdonabile”.

Ed è la fine.

O forse solo l’inizio.

A quel punto, la vita ti appare nella sua nudità. E non hai più paura di nessuno.

Ma solo dei tuoi fantasmi.

Noi tutti abbiamo fantasmi e demoni. Che ci perseguiteranno per tutta la vita.

Sono i nostri spettri, non quelli degli altri.

Quindi, se lo so io, dovreste sapere anche voi come si sta al mondo.

Domani o solo fra un secondo potremmo tutti morire.

Noi siamo già tutti morti, noi siamo vivi.

Non esistono altre balle. Non esiste il Paradiso. Non esiste il diavolo.

Esiste la verità.

Ed è questa.

Tempo fa, uno psichiatra m’indusse a scrivere la mia storia. E mi disse:

– A libro completato, ci confronteremo e vedremo se la versione da lei realizzata è quella attendibile, quella insomma reale. Oppure, se ha adottato un punto di vista, delirante, soggettivo, come in una delle storie di Rashomon, o una versione da apostolo del Vangelo, o se invece quello che ha scritto corrisponde per filo e per segno a ciò che è successo davvero.

 

Lo psichiatra ha letto il mio libro. E si è messo a ridere amaro.

Perché la mia versione è quella vera.

È stata la versione di tutti gli altri quella delirante.

Compresa la sua.

 

Avete mai visto, certo che sì, Senza esclusione di colpi?

Chong Li/Bolo Yeung sa che Frank Dux/Van Damme è molto più forte di lui. L’ha sempre saputo dall’inizio.

Allora gli dà “fumo negli occhi”. Per annebbiargli la vista. E rincoglionirlo.

Ma Dux ci vede meglio di prima.

 

Ora, la storia va avanti? Che cosa accadrà?

Non succederà niente. Come nel finale The Night Of.

 

Questo è quanto.

Good night and good luck…

 

di Stefano Falotico

Perché sono un fan dei muscles from Bruxelles?


26 May

E dunque di Camille François Van Varenberg, in arte Jean-Claude Van Damme? 

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I motivi sono questi: faccio la spaccata di “balletto coreografico” nelle fighe altrui

Su una chat thailandese d’incontri “clandestini”, lotto con la mia Scott Thomas, vengo spellato da pollo come un “freddo” Ryan Gosling scottato m’arrossito da una che non perdona e non (dà) botte. Dio, oh my Goddess!
Mi sbatte al tappeto, poi indosso uno smoking e calco il tappetino rosso del mio pelo.

Ciao, voglio esser dileggiato anche perché tu, lo intuisco, dietro lo schermo immagini una proiezione virtuale del proibito soffrire. Oh, soffri a pari grado della tua intelligenza e chissà qual riflesso di sembianti, fascinosi e anche “inquietanti”, affibbi alla mia figura “folle”. Astratta o così “incisa” dalla severità di quella poseur prosopopea del tuo intuitivo scibile.

Sì, in alcuni “tratti” di mio sangue, hai azzeccato il bersaglio. Orgoglioso, “malato” di superbia o di facile vulnerabilità? Se ti narrassi la mia storia, tanto incredibile t’apparirebbe da scambiarmi davvero per un pazzo con manie di grandezza insostenibili. E del mio egocentrismo intaccheresti ogni mia “smania”, avvilendola in lapidario giudizio, di freddura-frittura di pesce secca (sei  sciupato) e da teschio sgretolato nelle tue mani neuronali.
A plagio d’un verdetto “sincero”, la franchezza del tuo sguardo.

Mi credi un esaltato? Lo so. Un ambizioso bel ragazzo tanto corteggiato e anche tanto a lustrarmi d’apparenza “forte”. Indistruttibile…certo, come no.

Questo vedi, vero? No, non vedi affatto niente di tutto ciò. Lo vuoi, però.

Ma, secondo te, io davvero pretendo il tuo seno per attorcigliarmi nel calore, oh non sai quanto provocante ne sei sospiri infiammanti allusivi, ammicchi “immobile” nella dolce e maliziosa maturità sacrilega e desiderata allo stremo, per ambire a notti d’alcove furenti?

Hai 47 anni, e l’esperienza tua macellerebbe anche un singhiozzo mio erotico ad ardirti per tanto avvolgermene?! Perché mentire? Possiedo gli anni di Cristo e, come il Gesù di Scorsese, permettimi di bramarti all’ultima tentazione d’una Maddalena da scopare. Chi se ne frega delle diocesi. La cristianità è solo un’inculata.

Ti turbo? Questo induci, lo sai e vuoi giocare. Baciami pure sulla fronte. Ormai, mi son abituato alla diversità profonda che tu hai colto. Questo hai visto. Un diverso quale sono.
Il mio visino, pagliaccesco e poi serio, malinconico è già tua indagine aderente e addentrata negli occhi che mi stan mangiando.

Sì, te lo racconto perché mi va. Ho conosciuto la mia prima ragazza qui. Anni or sono. E tu pensi che sia un tombeur? Eh eh, il mio madornale errore d’acerbo “volerlo” rinascere alla Tom Berenger di Platoon.
Ed eclissarmi, sepolto, nella tomba. Meglio l’urna al diurno, come dico io. Meglio il notturno che sciacquar i panni in Arno. Prediligo il mystic river alla Eastwood. La Notte del “lupetto” che, una volta riaperti gli “occhiolini”, sbranato dai “giochi d’adulti”, spacc(i)ato, vien anche assassinato dal miglior compare, uno che ora tira… a campare e ha dimenticato l’alto mar dell’adolescenza vitale. Sì, più ti sommergi e più nuoti, una volta che galleggi, ecco…  lo “alzi” da gallo, e son cazzi miei. Comunque la giri, la Donna me lo strappa. Soprattutto se è un omosessuale, il quale crede io sia invidioso della “sua”. A me non pare una gran vita da puttaniere quella di “quello”. Mah. Vai là.

Quale immane scempio commisi a voler assomigliare appunto a un cazzone uguale come gli altri. Di tutti.
Effettivamente, me lo tagliarono. Sottilmente, lo “temperarono”.

Ci conoscemmo e Lei era morbosamente ipnotizzata da un ragazzo vergine alla “suonata” età di 24 anni. Verissimo, roba da rotocalco omonimo, anche da “borotalco”. Meglio il tabacco. Fumando, tappi il buco del “bocchino”. Una ragazza, comunque, aizzante. Tanto da concupirmi perché era questo che la eccitava da morire: l’uccello non tanto in volo da innalzare nel “Concorde” della sua testa fra le nuvole. Così, mi te(r)se un tranello (secondo me, se mi sbatteva sul tinello, avrei almeno sfogliato un pasticcino) e mi ha fottuto in una città termale dal “parcheggio” porchettina. Illusa che, “svezzato”, sarei cambiato. Dopo qualche mese, la mia apatia metafisica, di carne risvegliata in un “falò” onanista arso, mi seppellì di nuovo nel buio della “malattia oscura”.

Sai perché mi lascia? Non sono un lascivo. Una sera, come sempre, si spoglia, inizia a strofinarsi su di me, ma mi alzo stizzito e le urlo che preferisco masturbarmi.

I verbi. Passato remoto, participio, imperfetto e (non) presente. Sempre nella figa assente, anche se “trascorre”.

Orale? Meglio gli scritti.
Sono un diverso. Ogni tentativo ero-t-ico m’ha reso ancor più rafforzato e altrove.

In quale luogo non so. Ma ho scoperto che i becchini mi dan da mangiare del becchime.

Già, quando cala il Sole, ballano sul mio loculo.

Vedi? Il “cuculo”, i culatoni, “Ti faccio il culetto”, tre etti di pastasciutta ed è all’asciutto di olio piccante.
Mettiti in “forma”. No, non lo “inforno”. Sulle lasagne manca la besciamella.

Fidati, la mia “cottura”, più che a 90 gradi, è da condimento mio bollito.
E sappi che la patata bollente non sarà mai un “tiramisù” semi-Algida, marca del “pollo fritto” agrodolce come il gelatino del “mandorlato”.

Diciamocela. Sei una gran figa.

Adesso, vedi di usare con “candela” il Condom. Al microonde.

L’Italia è sempre stata un paese di piccoli borghesi e ragionierini con lo “Sky” di Fiorello. Almeno, prima era simpatico

Gli anni ’90 son stati “tormentati” dal tormentone di Rosario con  le sue “Spiagge” tamarre e abbronzato nella pineta aspra.

Secondo me, detta come va detta, andassero a prenderlo tutti quanti.

E, se tua madre provoca, lo prenderà pure lei.

Poi, la butteremo fra gli squali.

Il mio capolavoro letterario, “Noir Nightmare”


26 Dec

 Il “martire” Santo Stefano martella ora gli invidiosi e invita codesti vili a presentarsi l’8 Gennaio in quel di Roma ove rifulgerò

Prefazione “dolcetta” di onomastico a chi masticherà il proprio fegato, un po’ spappolato di stesse “palle” che ho tumefatto

In Questo Giorno castissimo di dolci baci e affetto sincero, ho pensato… perché non recapitare un “presente”, regal adorabile, dorato come il firmamento stellato sotto il qual nacque proprio ieri il Re, al nostro demiurgo, che ringrazio dal più profondo e sentito dell’anima?

Discrepanze dovute all’anagrafe della mia maturità, che non tollerò il pregiudizio ostinato “a pelle” di gente nella sua marcescenza, m’induce a rivolgermi accorato a te, figliol prodigo e illuminato d’egregia signorilità che merita le più altisonanti lodi e l’incenso mirabile della mirra, prostrata (prostata?) d’immane inchino perché genuflesso a cotanto uomo dotto, dispensator acuto di consigli davvero ammirevoli. Il “salvatore” che mai sfuma i contorni e adorna il grigiore d’euforia così “colorata” e “allegra?”.

Dunque, sebbene le lontananze han separato i destini in-crociati (forse delle dita di coloro a cui soverchiai le ottuse regole “castranti”) delle nostre vite, amico intimo e (in)fine d’affinità elettiva come Stanley Kubrick che incontra un “lord(o)” orchetto da parchetti alla Larry Clark, voglio donarti il promemoria che possa risplender di Luce enigmatica in quest’ignote nostre notti, tanto abbagliate da crocevia furfanti dietro “furbe” macchinazioni quanto me rigenerato e suadentemente abbacinato dopo i veleni della letargia che ne “silenziò” la voce, perché taciuta del peggior tacciarla.

Un rintocco ch’albeggia dopo questo fresco Natale, rinnovato nella rugiada nevosa di tal città “ardimentosa” dagli svelti “bombardamenti” cagionati dalla “superba visione oltre” delle deduzioni spicciole come la previsione meteorologica che aveva previsto “serena inquietudine” e fu invece travolta da una valanga a sommergere ogni altro scalfir la roccia indelebile d’un Uomo vertiginoso, al di là del mero e misero materialismo “forte”, Mida del suo “eremitaggio” vaga-Bond-o fra i tonti che invece gusteranno irresponsabili e “incolpevoli” le fette di torta im-bandite di frivolezza e carnale golosità.
Madornali precipitosità, uh che “precipitazione”, quanto l’attesa delusione invece sorprendentemente elusa dai più inaspettati colpi geniali.

Sì, una società, mio caro, che soffre alla radice delle psicosi più schizofreniche, ove ragazzini balordi, che avran sfogliato tre pagine di manualetti mentre “arrotolavano” le “ambizioni e-rette (rettili?) fumanti”, si professan già professori e minano le pacatezze altrui col più arrogante disprezzo semplice semplice che non calcolò altra più sofisticata raffinatezza, e vollero spaccar la sua elevata, spiccata coscienza per il deliro ad a-gogna-r il brado rimpicciolirla a immagine e somiglianza del più indecoroso lor sdegno. Ragazzini che vivono d’apparenze e maschere assai “notevoli” e “notarili”, a cui vien concesso il lusso di (cal)pestar le dignità del prossimo con l’abuso dei soprusi più illeciti.

Tu amico, mi conosci e sai ove costoro han mostruosamente sbagliato. Un errore imperdonabile, partorito dalla demenza “genetica” di genitori “perfetti” e soprattutto estranei, che han la licenza gratuita d’incendiare le libertà giovanili perché “infastiditi” dalle (s)manie.
Ed ecco che vedon maniaci dappertutto, imbrattano, infangano e spesso affondano, abbattendo le riscaturite nascite. Cristologiche o buddhiste.

Ma, talora, il teorema si scontra davvero con un Dio, e il loro pianto è “commovente” come il faraone egizio annichilito e implorante pietà dinanzi a un biblico “spartiacque” Mosè nella sua vendetta appunto divina.

Proprio suo “fratello”. Tanto osteggiato, tanto di “burle” schernito dal “dotato” che lo spodestò con classe mastodontica a ribaltarne la “sovranità”.

Dunque, carissimo mio consanguineo, sarai felice d’esserti estratto anche tu da questi immondi scempi della massa scema e, assieme al sottoscritto, brinderesti a Roma, la Capitale di Michelangelo, il “nightmare” più “bianco?”.

Buon Natale, dolce mio…, augurio in ritardo…, festeggia Stefano e non la befana di tua madre.

Un bel carosello e un “carrello”. I carri dei falsi vincitori non mi son mai garbati.

Ora, tal cavaliere oscuro, (in)dimenticato, balza qui in piedi, miei detrattori, miei ratti col rastrello e miei adoratori giusti:

Vi rinnovo a venir in massa a Roma in data 8 Gennaio.

Ché do io, adesso a voi, un sereno calcio in culo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Dalla Cina con furore (1972)
    2.  Lionheart – Scommessa vincente (1990)
    3. Over the Top (1987)
    4.  Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)

L’Ultima Cena dei Mercenari… 2


07 Aug

 

Ecco Stallone-Cristo coi suoi “apostoli”.

 

Il nuovo banner dei nostri “fedeli”.

 

 

 

Direttamente da Leonardo Da Vinci.

 

(Stefano Falotico)

“I mercenari 2”, International Banner (italiano)


26 Jul

Eccolo qua!

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)