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Fukunaga, meglio le fave di FUCA, meglio la FIGA!


06 Sep

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Ho da sempre creduto, in cuor mio profondo, guai a dirlo, che True Detective di Fukunaga fosse la più sopravvalutata stronzata del nuovo millennio.
Il nuovo film di Cary, passato a Venezia, recensito con pessimo e una stelletta miserissima da Mereghetti, sancisce definitivamente il fatto che Fukunaga è un bluff colossale.
Ne ha, come si suol dire, ancora pagnotte da magnare.
Ripeto, prima di definire grandi i registi, dopo due/tre colpi, aspettate.
Non lanciatevi in facili entusiasmi, frutto solo del momento esaltante.
I veri geni sono altri.

E ricordate, bastano 9 Euro al mese per save the children.

Il resto è retorica disgustosa.

di Stefano Falotico

Festival di Venezia 2015: la massa s’ammazza e le donne starnazzano per Johnny Depp di Black Mass


04 Sep

Parto con questa “sparata” premettendo che soffro, con tanto di “certificato” d’un “testa di cazzo” che lo attestò, di “demenza precoce”, son testone, testatissimo ché troppo, da “toccato”, me lo tasto, son un pa(r)tito afflitto insanabil-mente dalla malattia mentale inestirpabile di “schizofrenia” sesquipedale. Quindi, prendete seriamente tal mia sacrosan(t)a verità: il mondo si divide in due categorie, chi ama Johnny Depp e chi vorrebbe essere in mezzo alle sue gambe, per “st(r)apparlo”.

A parte questa “cazzata”, oserei dire, con prosopopea e rinomata autostima, che nessuno scalfirà, che il mio genio è maudit, inaudito, fuori dalla porta(ta) dei comuni mor(t)ali, i quali versan piagnistei per le foto di bambini mor(t)i sulla spiaggia e non pen(s)ano a curare il marito (im)piegato che, dopo essere andato a prender i figli a scuola, rimpolpa tal sistema immorale, andando a mignotte…, che, perché, cosicché, in quanto che(cche)… ho perso il filo del discorso. Datemi un gelato che mi devo rifar la bocca, sbavando per la fig(liol)a di quel bono di tanta “bontà” del Johnny, Amber Heard, da pronunciare “Arde”. La e è muta e la ah ah è troia. Uahah!

Bene, un po’ sovrappeso, con un faccione da completino verde e mocassini da sciroccato fig(li)o di Tim Burton, Depp presenta al Lido Black Mass. La storia di uno che con quella faccia (non) può essere un convincente gangster. Ma mi FACCI(a) il piacere, A PRESCINDERE! Il trucco non fa immedesimazione, ridatemi Donnie Brasco.

Insomma, donne toccate, toccatevi, uomini, “sudatevela”. Paolo Mereghetti scriverà che il film è discreto, possibilmente aumentando la “stelletta” di Depp se il film incasserà, dunque, per non scontentare la massa, darà un voto in più a poster(iori) sul suo “Dizionario” di questo par de pall’. Guarda che occhiaie!

 

di Stefano Falotico

Paolo Mereghetti stronca parzialmente Everest, Cinema che non svetta né precipita, rimane arrampicato agli specchi della mediocritas


03 Sep

ELENA Watson?

Povera EMILY!

Genius-Pop

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