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Prince of Darkness sentenziò: chi si ferma è perduto ma almeno sogna. Chi va avanti è sempre più disilluso. E super audiolibro del Falò! La prigionia della tua levità


15 Jan

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83348946_10215463238076979_177663886294515712_oSì, credo che sia proprio così.

Chi s’arrende, in fondo, non s’è arreso e arrese davvero. Anzi, fu ed è un resiliente che, ben conscio dell’orrore quotidiano, preferisce dormicchiare, aprendo gli occhi a fasi alterne per non spalancare la vita e la vista completamente alla putredine del mondo.

Un mondo ove a imperare è la competizione, ove impazzano le rivalità più meschine e in cui chi non s’attiene a tali precetti di conforme, oscena lotta da uomini e donne nell’animo deformi, eh già, rischia di rimanere fuori dal carrozzone poiché non (in) uniforme.

Meglio, meglio rimanere, orsù, un orsacchiotto e una pagliacciata vivente, un Joker brillante che non sale su nessun carro di pazzi sbraitanti. E che, in mezzo alla strada, ammicca pure ai bambini con fare da clown di Pennywise saltellante.

A differenza però del Pennywise di Tim Curry, non è un pedofilo, mentre l’It di Muschietti piace solo ai non cresciuti maschietti oramai putrefatti.

Il Joker balla col sorriso oggi amaro e domani lieto di offrirvi altri amaretti. Da gustare, bagnando nell’amarezza d’un mondo dolciastro che crede ai buonismi all’amarena e invece è una macedonia acida ove non dovete alzarvi per lavorare di buona lena. Evviva solo l’altalena!

Il Joker conosce la verità e sa che molta gente, i più perlopiù, ah, che pena, vanno a messa di domenica e recitano il mea culpa al calar della sera, (s)confessando le loro colpe settimanali in maniera insincera, quindi al mattino dopo ritornano ridenti peccatori irredenti e aprono bocca coi cariati denti oltre che imputridirsi nel vomito costipato dei loro stomachevoli fegati amari da megere.

Chi va avanti, oh sì, s’illude di amare quando invero vi dico che, forse durante le estive vacanze al mare, trovò una tipa da spiaggia e insabbiò ogni suo calore nel tepore d’un coniugale ombrellone alla penombra dei suoi nuvolosi pensieri e del faro.

Raffreddando il tempo climatico dell’ormone che, in realtà, abbisogna sempre d’un pedalò per prendere il largo e alla(r)garle nel surfare. Scivolando nello stantuffare e in tutte tuffarsi.

Gli uomini innamorati sono quasi tutti naufragati, dunque fregati come una nave fregata oramai affondata. Vivono di retoriche e bacetti, di abbracci e di orizzonti al tramonto del loro Sole sbiadito, scivolato nell’oceano della notte fonda già immalinconita e nella tristezza cupa sdilinquita.

Date loro una scialuppa mentre io andrò al galoppo e un’atra leccherà il mio Calippo.

Notte, vieni a me, nessuna donna più si sfonda ma si sta a galla per non affogare, sì, così è in fondo. Poiché l’uomo libero viene gettato in acqua, mentre l’uomo falso è asciugato nell’essere non più surriscaldato.

Sì, tanto le mogli vivono di fantasie erotiche poco eroiche. Sognano Brad Pitt di Troy mentre il marito va solo a troie.

La vita intera è una troia e allora le persone guardano i porno nelle loro intime biancherie nascoste, dunque nei loro panni sporchi lavati fra le pareti domestiche di disfunzionali famiglie, poi celebrano la candida bontà dopo avere, per l’appunto, magnificato e imbiancato solo una bona con tanto di (can)dito. Non so se bianca o nera ma io sono realista e detesto il manicheismo in quanto sono obiettivo e perciò vi alzo le medie dita.

Imparatelo a menadito, altrimenti sarete squagliati e vi farò divorare dagli squali, oh, miei infingardi bastardi fraudolenti assai inauditi.

Amo anche una cinese con ogni suo difettoso crisma e canto con gli Hare Krishna.

Evviva Mishima.

Sono depresso a morte, al che comunico a un mio amico l’intenzione di suicidarmi.

Lui imperiosamente mi dice:

– Va bene. Prima però passami tutti i tuoi libri non pubblicati. Così, come Cuba Gooding Jr. di Analisi di un delitto, posso scoparmi Ashley Laurence.

Mors tua, vita mea. Non sei Clive Barker ma io sono il demone di Hellraiser!

La vita è un gioco cabalistico, è una (s)montabile cavalla, evviva Cabal!

Sì, i sognatori vivono più felici. Non hanno la preoccupazione che la propria compagna possa mettere loro le corna come quelle del diavolo.

I sognatori non hanno bisogno di affermare che credono a dio per non farsi escludere dagli amici falsamente cristiani. Poiché quest’ultimi, se così non fosse, li considererebbero persone ignominiose non degne d’essere figlie di Gesù.

Scornatevi, mangiatevi vivi in questo atroce jeu de massacre (c)a(r)nale.

Un testo si scrive e si recita così.

Per quanto concerne il resto, divertitevi.

Il vostro mondo non fa per me. Ma chi fa da sé se ne può fare, fidatevi, più di tre. Non ha da rendere un cazzo a nessuno, a qualcuna, sì. Ah ah.

La mia vita rimarrà eternamente (in)finita.

Parafrasando il grande Victor Wong, il mago di Grosso guaio a Chinatown, e il fisico quantistico de Il signore del male:

– Vi avevo avvertito, miscredenti.

Ora, avete risvegliato una forza che voi, piccoli nani umani, non potete più gestire.

Qualcosa che ha distrutto tutte le regole psichiatriche, qualcosa di devastante che ha macellato ogni vostra certezza.

Vedo che forse non capite o forse siete talmente stupidi da voler non capire.

A voi piace prendervi in giro, scherzare, burlarvi del prossimo, blandire, accoppiarvi e sguazzare nel porcile.

A lui no.

E adesso non potete più fare nulla.

Si è spinto troppo oltre. Nell’arcana opalescenza fulgida della più alta trascendenza.

Nell’ectoplasmatica, metafisica potenza di un altrove da cui vi manda questo messaggio a mo’ di monolito di 2001: Odissea nello spazio e di perpetuo moto dell’esservi da misterico, assoluto monito.

Eppure, fra il dire e il fare, tra fanfaronate e mascherate, andate a cagare poiché io sono nessuno ma domani potrei essere Nettuno.

V’infilerò il forcone, riemergendo dalle acque, quindi m’inabisserò ancora ove il Joker Marino conosce Atlantide poiché odio le donne mantidi e tutti gli arroganti.

Sono il principe delle tenebre e non delle cos(c)e tenere, sono orrifico e ancora un’altra faloticata mostruosa qui vi ficco, ah ah, non so se abbiate ben l’antifona capito e, per piacere, non fate per me il tifo.

Cammino e vi benedico. In men che non si dica, nuovamente m’eclisso in maniera giammai da uomo inaridito, bensì ardita da essere oggi fallito e domani fenomenale e sbalorditivo.

Ora glisso, abbasso le glasse, evviva Gotham City e pure Dark City. Ah ah!

Sì, i Modà partorirono un’altra bella canzone. E ricordate: questo non è un sogno. Tu vedi quello che succede realmente…

Che volete farmi? Calma, non vi accapigliate. Sono un uomo che sa creare le giuste atmosfere, un uomo carpenteriano e lynchiano, adoro Kenneth Branagh e Shakespeare, sono pure bello.

Questa è la mia notte.

Ce la vogliamo dire senza fronzoli? Sì, basta con le invidie. Riesco a essere Jon Bernthal di The Punisher, Arthur/Fleck/Joker e anche un grande romantico.

Credo che sia così.

Oggi si piange, domani si ride, domani ce le si dà. E questa è la vita senza se e senza ma.

E questo è il mio falò delle vanità, ah ah!signore del male 4kult

 

di Stefano Falotico

Come dice il grande Mr. Black/Victor Wong ne Il signore del male, esistono fenomeni inspiegabili


19 Apr

wong signore del male

Sì, più passa il tempo e più mi convinco che Il signore del male sia davvero il capolavoro assoluto e inarrivabile di John Carpenter.

Qui, il Master cos’ha fatto?

Ha girato uno degli horror filosofici più belli di tutti i tempi. Metafisica pura. Genio immane.

No, mi spiace deludervi. Io potrei essere l’incarnazione del liquido verdognolo contenuto nella teca del sotterraneo?

E dunque rispondere alla lapidaria frase di Donald Pleasence: colui che dormiva si sta svegliando?

No, io sveglio lo sono sempre stato.

Ma, si sa, l’ignoranza regna sovrana e le persone trascendenti vengono spesso offuscate dalla cafoneria di massa, dalla visione superficiale della realtà.

A maggior ragione, se è una visione della vita ipocrita e catto-borghese.

Da coloro che insistono con la teoria che i buoni saranno premiati ai cattivi puniti, agli scienziati del 1930 che elaborarono con loro orrore una teoria che dice che non tutto può essere dimostrato, noi abbiamo cercato di mettere ordine nell’universo. Ma abbiamo scoperto una cosa molto sorprendente: anche se esiste un ordine nell’universo, non è affatto quello che noi avevamo in mente!

Sì, per quanto riguarda, ad esempio, il sottoscritto non è, non sarà mai spiegato precisamente da nessuno psichiatra e scienziato dei fenomeni neuronali, questo miracolo impressionante.

Sono stato accusato d’inattendibilità e infantilismo.

Peraltro, fu tale e sbalorditivo l’improvviso risveglio che fu più comodo asserire che delirassi.

Non è vero.

Ciò a cui spesso di me assistite, miei stolti, sociali assistenti soltanto dei vostri cervelli nani che amano darsi delle spiegazioni plausibili, non corrisponde alla realtà dei fatti?

Purtroppo, è la versione più fedele alla realtà che possiate minimamente immaginare.

Per farla breve, se un metafisico viene scambiato per meta-scemo, non scriverà mai una monografia su John Carpenter.

Se invece comincia a ragionare con la sua testa, può diventare straordinariamente gigantesco.

Portare la realtà a un altro livello spirituale e concettuale.

Ora però voglio farvi ridere.

In radio, impazza una pubblicità: stare troppe ore davanti al pc, può rovinare la vista.

E io aggiungo: stare per troppo tempo coi piccini, può rovinare la vita.

Insomma, non allarmatevi. Non c’è niente di anomalo e preoccupante. Qualcosa d’illuminante, però, sì. Così come ne Il signore del male si afferma che Dio e il Diavolo potrebbero essere la stessa creatura, perché mai non credere che io possa essere sempre stato uno che davvero ama vivere così e in fondo del sesso e dello squallore quotidiano poco m’importi? Ne Il seme della follia, d’altronde, viene esplicitamente esposta un’atra incognita assai veritiera.

Se il 90% per cento della gente crede in una realtà oggettivistica, è gente soggettivistica.

L’ho già detto. Ah, mi fate ripetere.

Il Cinema di Kubrick è grandioso. Ma non m’interessa più.

Gli preferisco Clint Eastwood, forse l’ultimo dei viventi umanisti.

Il Cinema di Woody Allen è molto bello. Ma, a parte un paio di film, tre probabilmente, veramente perturbanti e bergmaniani, come InteriorsSettembre Un’altra donna, sono stanco dei suoi drammi leggeri.

Così come penso che la saga de Il padrinoLa conversazione e Apocalypse Now siano dei capolavori intoccabili ma non possiedono quella splendida anima di Peggy Sue si è sposata.

Che scena quella del finale. Quando Peggy/Turner si risveglia dal suo coma.

Forse questa vita è stata solo un sogno, un incubo, forse solo una realtà ultraterrena, un giorno, potrà dirci chi siamo.

Noi tutti.

Forse io sono nessuno. Tu anche. Siamo tutti fratelli di quest’infinto tempo senza spazio e viceversa, di questo mondo a cui comunque dobbiamo essere eternamente grati.

Perché, anche se non dovesse esistere dio, ci è stato comunque concesso il privilegio di un sospiro, di un attimo incantevole.

Sì, lo so, se mi provocate, la prendo malissimo e poi impreco, bestemmio. E dico cose orribili.

Ma sono umano, purtroppo.

Una volta, già tanti anni fa, dissi al mio psicologo che, arrivato a quel punto, volevo farla finita.

Lui mi disse:

– Soffrirai moltissimo. In maniera devastante. Ma non farlo. Vale la pena vivere. Anche per te.

Potrebbe essere qualcosa di veramente magico.

 

Non so se avesse ragione, non ho la presunzione di definirmi un messia. Questo lo fanno gli schizofrenici e lo fa Alice Cooper, appunto, di Prince of Darkness.

So che lo specchio potrebbe riflettere l’incommensurabile. E io stesso ho paura di toccarlo.

 

di Stefano Falotico

Prince of Darkness è l’opera magna di Carpenter e voi vi siete giocati tutto il cervello, anche qualcos’altro, a mettervi contro un mago


06 Mar

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Ebbene, il capitolo 3 del mio libro su John Carpenter inizia così ed è indubbiamente un pezzo straordinario.

E me ne sbatto il cazzo che siate invidiosi.

Ecco il pezzo che spacca il culo:

A volte la nostalgia s’impossessa di me e la mia anima viaggia nel tempo, addentrandosi nei ricordi che si oscurarono nel caravanserraglio ch’è la vita nel suo avanzar di baldorie e pensieri torbidi, e addento con vividezza bruciante tempi che, vivificandosi nella memoria ritornata, granitici ancor si stagliano adamantini a risorgimento di mie emozioni così vivamente resuscitate in gloria.

Ecco allora che rammento e rivedo un film di cui m’era sfuggita memoria, che vidi a noleggio, quando ancora imperavano le magnifiche videoteche a custodia di un mondo remoto eppur giammai perduto, esimie biblioteche di VHS mastodontici, da riscoprire nell’intimità sobria e afosa di una serata estiva. Assieme ad amici o ancor meglio da soli, per gustare e inalare ogni terrorizzante paura da lor emanata e rabbrividirmi incantato.

 

Ora, come vi sto dicendo, sto allestendo la versione per il mercato mondiale, vale a dire in inglese.

Un lavoro certosino, di sofisticato intaglio. È pressoché impossibile riprodurre perfettamente, nella traduzione appunto, ogni più sottile sfumatura poetica. Ma sto realizzando comunque un lavoro più possibilmente aderente all’originale.

Avevo chiesto in giro, a qualche traduttore professionista, una mano, come si suol dire. Ma mi hanno tutti proposto delle cifre esagerate.

E, a differenza di quello che possiate pensare, non sono il figlio di Berlusconi.

Quindi, come ho sempre fatto, da autodidatta, sgombrando la mente da fighe e figotte che potrebbero non poco distrarmi da questo preciso, pregiato lavoro che richiede attenzione meticolosa e non può permettersi morbose pause “pubiche” che m’indurrebbero a perdere di vista non “quella” e l’erezione bensì l’impaginazione eretta a simmetrico coronamento di qualcosa di mistico e assolutamente intoccabile, mi son dato alla metafisica assoluta.

Non voglio sentire voci di vicini. C’è quella vicina del mio appartamento, ad esempio, che fa un casino pazzesco sempre verso mezzogiorno con le padelle. E io faccio drin drin alla sua porta.

 

– Allora, gliel’avevo già detto ieri. Ma lei, a quanto vedo e sento, soprattutto, è tarda di comprendonio. La deve finire di fare questo rumore pazzesco. Comunque, ora mi faccia assaggiare il ragù. Sì, è buono. Scusi, le frego anche le lasagne.

 

Quindi, sgattaiolo con tanto di besciamella e una leccata sotto i baffi da Victor Wong su occhio malandrino, semi-strabico.

Detto ciò, per fortuna un mio amico mi è stato sincero. Molti invece, infingardi e rosiconi, hanno mentito sulla portata sesquipedale di questa mia opera, oserei dire, enciclopedica, ciclopica. Dicendomi, stizziti dalla maestosità della sua bellezza inviolabile, pari forse alla venustà della cinesina con gli occhi verdi di Grosso guaio a Chinatown, che è buona ma non eccelsa.

Qui mi pare che abbiano fatto gli stronzetti. Basta, adesso.

Sì, questo mio amico, fottendosene delle gelosie, mi ha sfacciatamente detto che è un capolavoro.

– Hai davvero scritto un grande libro. Inattaccabile. Flawless. Meravigliosamente editato, senza una sola sbavatura e neanche un refuso. Masterpiece.

 

Quando ci vuole ci vuole. E, talvolta, al fiorire del mattino, coi capelli scompigliati da una notte turbolenta e insonne, mi reco in bagno, faccio una pisciatona come questa…

 

E dunque mi guardo, specchiandomi orgoglioso.

So che siete invidiosi e, non capendo la mia altezza nobiliare, mi date del vecchio come Lo Pan.

Posso garantirvi che il mio pen’ invece è molto succulento e gradito dalle migliori assaggiatrici…

È un pene che s’impenna, infornato abbrustolisce come levitante pane aromatico, pneumatico sgomma calibrato e quindi, tutto eiaculato, esce dal guscio e cammina a testa alta, pavoneggiato.

Insomma, è un pene da vero Lupin. Ah ah.

 

– E che lei è un uomo molto pericoloso. Ora, se vuole proteggere Jack Burton.

– Le ho detto di lasciarlo in pace, Jack Burton. Perché noi siamo in debito con lui. Ha dimostrato un coraggio da leone.

– Uhm, va bene. Come crede. Però se vuole che io sia il suo avvocato, devo sapere ancora alcune cose che per me sono completamente assurde. Come… lei crede davvero alla magia?

– Parla della magia nera cinese?

– Sì.

– Oh, assolutamente sì.

– Dice sul serio? Quindi crede ai mostri, ai fantasmi, eccetera, immagino.

– Sicuro. E anche alla stregoneria.

– Quindi, devo supporre che lei si aspetti che anch’io creda alla stregoneria, non è così?

– Certo, naturale.

– E perché?

– Perché è una realtà.

– Ma chi me lo dimostra?

– Chi?

– Già. Chi? Ahahah. Me lo dimostri lei. Per favore, avanti.

– Visto? E questo è niente. Ma è così che tutto inizia sempre. Dal molto piccolo…

 

Dal molto piccolo tutto s’ingigantisce, fruscia, fermenta e striscia serpeggiante, sgusciante e inchiappettante, in calde zone pacifiche starnutisce e poi, fatto che s’è fatto quel che s’ha da fare, si rilassa e poltrisce, si diluisce ancor in piaceri lisci e, nuovamente, liso e giammai più reciso, dipinge il suo capolavoro michelangiolesco, pura Cappella Sistina da seme della follia. Per un’altra Creazione.

Abbeveratevi alle mie opere e introietterete la conoscenza grandiosa e amorosa, focosa e sanamente rabbiosa, quasi sabbiosa e di altre rose a iosa, lontana da ogni brutta senescenza ingloriosa e dai permalosi, da stupide, psichiatriche scienze della nostra anima golose.

La mia vita è stata un big trouble ma anche la vostra fa, diciamocelo, schifo al cazzo.

Elevazione!

E per Pasqua piazzerò questo mio libro sul mercato internazionale.

Scartate le uova e ovulate.

Voi invece che fate? Farneticate e nemmeno fornicate una fata?

Ed è questo il guaio.

Fidatevi.

di Stefano Falotico

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