Marco Di Vaio – Montreal vs Red Bulls

30 Jul

 

A Montréal conobbi il “ladro” Nick Wells, ora Marco Di Vaio esulta con l'”Estathé” assieme a Nesta

Marco, Marchino perché ci hai abbandonato?
In questo scatafascio, armata Brancaleone del nostro Bologna “rossoblù“, con la “U” accentata, ci saresti servito, “servendo” ai portieri dei goalettini!

Ah, sei andato a giocare fra i “cani morti”.
E, nel Giorno di Nesta, ora anche Lui compagno di “squadretta”, mi hai segnato l’1 a zero.

Dai…
Torna a Bologna a Gennaio. Fidati, in Canada al massimo potrai goderti un Cielo malinconico da Rocky Balboa che vince incontri facili, come nel suo terzo episodio della saga.

Che ci fai nel Nord America?
Dai, piglia il primo aereo e sali qui nella felsinea tua Patria!

Ma si scrive Montréal, la città capital, e poi senza accento per il club.

 

 

Ma son scherzi che si fanno?
Se Marco è “immarcabile”, io son il “marchio di fabbrica”

Una decina d’anni fa uscì il capolavoro sottovalutatissimo di Frank Oz (sì, quello dei Muppets e delle botteghe degli orrori), con un magniloquente “trietto” di tre Actor’s Studio di recitazioni generazionali: Bob De Niro, lo scafato ladro e vecchia volpe, Edward Norton, il finto minorato e “falsario” di se stesso, e Marlon Brando, nella sua “panciona” apparizione con tanto di piscina “sudaticcia” stracult.

Credo, l’ho constatato, sì, nel constato della realtà, di essere il più grande pagliaccio della Storia.
Roba che al Pennywise di Stephen King vengon le convulsioni appena m’adocchia, anche solo di sottecchi, come si suol(a) dire.

Se Cesare Cremonini è un “comico” conclamato con la brioche alla marmellata fra le mutande, io mi candiderò come controfigura (di merda…) per il “prossimo” Sean Penn, The Comedian, col De Niro, appunto.
Storia autobiografica di come un ex grande Re per una notte, viva oramai del suo carisma e finisce in “rehab” e ai “lavori forzati” per la sua aggressività mai curata.
Nell'”ospedale” incontrerà una figa spaventosa tutta “rossa“, e la sua carriera si “alzerà” di nuovo.
Sì, per vicissitudini che non vi sto a narrare, anzi sì, fui ricoverato perché annunciai, rabbiosamente, il suicidio, con tutta la città a “festeggiare” l'”evento” in feste baccanali…, di “baccano” più che altro, e altri insulti al sottoscritto fra una vacca e l’altra.
Durante quel periodo “indimenticabile”, a Luna inoltrata, uscivo dalla mia “suite“, “moderna” e di “lusso” di un “albergone” a 5 “stalle”, per “attentare” alle “malate” addormentate di mano “capziosa”.
Le curai tutte, con l’infermiere guardone che, intanto, attraverso lo “spioncino” della videocamera nascosta, allietava la noia “toccandoselo”.

Morale della “favola”: se la “fava” ha fame, la psichiatria può tanto ammosciarlo e “intontirlo” quanto di “zucchero” mescolarlo.

Dopo questa “inutile” digressione del “processo” alla mia mente, direi di voltar pagina e di occuparci d’un fatto inquietante: Marco Di Vaio, bandiera sin all’anno scorso del Bologna Football Club, ora “milita” fra i canadesi, in quel di Montréal. Ove, l’altra sera, ha sfoderato un rasoterra da applausi e bacio alla maglia.

Sì, costui, coinvolto nello scandalo del pass da “invalido”, con cui poteva parcheggiare in pieno Centro bolognese, passando per “handicappato“, s’è scordato presto del famoso “attaccamento”.
Un infedele, insomma.

Ecco, consigliamo a Marco di riguardare il film The Score, perché dopo tutto l'”affetto” dimostrato per la nostra Bologna (testuali parole, le sue: “Bologna è la mia casa e il mio Cuore”) e dopo quest’esibizione, la famosa “scoreggia” se la merita…

Chi ha “orecchie” e naso per “intendere”, la senta…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Score (2001)
  2. Le avventure di Marco Polo (1938)
  3. Il piccione di piazza San Marco (1980)

 

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