Batman è Ben Affleck, Ben è Batman. E Bane non è più contro Bale?

23 Aug

From Warner Bros

 Faccia da culo!
It’s official! Ben Affleck has been cast as Bruce Wayne/Batman in Zack Snyder’s still untitled Superman/Batman sequel to this past summer’s Man of Steel. The announcement was made today by Greg Silverman, President, Creative Development and Worldwide Production, and Sue Kroll, President, Worldwide Marketing and International Distribution, Warner Bros. Pictures. The studio has slated the film to open worldwide on July 17, 2015.

Last month’s surprise announcement of the new movie featuring both Superman and Batman created a wave of excitement and immediately fueled discussion and debate—among fans as well as in the media—about who would put on the cape and cowl of Bruce Wayne’s alter ego.

Snyder successfully re-imagined the origin of Clark Kent/Superman in the worldwide blockbuster Man of Steel, which has earned more than $650 million worldwide to date, and climbing. The director will now create an original vision of Batman and his world for the film that brings the two DC Comics icons together.

Affleck will star opposite Henry Cavill, who will reprise the role of Superman/Clark Kent. The film will also reunite Man of Steel stars Amy Adams, Laurence Fishburne and Diane Lane.

In the announcement, Silverman stated, “We knew we needed an extraordinary actor to take on one of DC Comics’ most enduringly popular Super Heroes, and Ben Affleck certainly fits that bill, and then some. His outstanding career is a testament to his talent and we know he and Zack will bring new dimension to the duality of this character.”

Snyder also expressed his excitement about the casting of Affleck, noting, “Ben provides an interesting counter-balance to Henry’s Superman. He has the acting chops to create a layered portrayal of a man who is older and wiser than Clark Kent and bears the scars of a seasoned crime fighter, but retain the charm that the world sees in billionaire Bruce Wayne. I can’t wait to work with him.”

Kroll added, “We are so thrilled that Ben is continuing Warner Bros.’ remarkable legacy with the character of Batman. He is a tremendously gifted actor who will make this role his own in this already much-anticipated pairing of these two beloved heroes.”

Affleck recently starred in the Academy Award-winning Best Picture Argo, which he also directed and produced, earning acclaim and a BAFTA Award nomination for his performance in the film, as well as a number of directing honors.

The new film is being scripted by David S. Goyer from a story he co-created with Zack Snyder. Charles Roven and Deborah Snyder are producing, with Benjamin Melniker, Michael E. Uslan and Wesley Coller serving as executive producers.

Production is expected to begin in 2014.

 

Translation by Stefano Falotico

 

Ci vuole Superman, cioè io, anche di videorecensione! Guardatela. Guardati alle (s)palle

Eyes Wide Shut… preservo la mia “maschera” in tal congrega che marcerà sempre marcia e marchierà il mio enigmatico mascara

Ti deraglio io stavolta la mascella. E ti macero mio macellaio!

La vita è un balletto ove spesso le donne più belle “belano” ammansite negli antri bestiali d’altri maschi “ga-ud-i-enti” a gioie dei sollazzi imbellettati di orge  (se)viziate da tal animali “dorati”. Che contundente “appariscenza”.
Miei “dott(or)i” e scienziati, siete stati scoperti e qui vi segregherò. Io che discerno, di viscere ti svergino!
Accorato agli antichi valori del mio soraffin, ardentissimo dente, giammai in arrosto carnale ammaestrato, non addomestico l’ira che giacque vereconda in apparente mio volto “innocuo” da Gioconda.
Per anni, mi prodigai “servile” al prostrato non (ar)dirvi il vero, miei falsi “giocosi”. Camuffato per sigillarmi puro fra tal putrefazione di caste ingannevoli, fazioni ricattatorie e privilegi (in)castranti. Incastonai la mia anima in beatitudine alla sonnolenza immolata ché, dalla nascita invaghito del Dio mio barbaro, non sognai l’avvenente, svenevole sconcezza di queste tribali cene cannibalistiche. M’imprigionai voluttuoso nella castità che (at)tentarono da sverginare con immonda frenesia…  si scagliò poco soffice a “stupro” duro, figlio della crudezza e delle “spericolatezze” spietate. Ma tanto s’impuntarono ché spuntai rinnovato e di più rinforzati nervi saldi per debellare la malsana evoluzione di un’umanità a me poco affine. Disgustosi, vi sputtano, mi ripugnate quando “dipingete” le donne su rossetti fustiganti della più virile viltà. Essi, voi, essi abbigliano a gusto nauseante delle famelicità più abiette, istintive ai primordiali, osceni, soggioganti sodomie “ (s)porche. “Usufruiscono” delle loro pelli nello sfoderar a codeste, presto circuite d’orrido, finto torrido-torreggiante circo “orale”, l’oratoria “abbiente” del perbenismo di facciata. Che supplicanti! Non mi chino a tal supplizio. Infilzo!
Voi… Celandovi “sgelati” in “prestigi” a vestigio poi dello svestirle per lesti, fottuti accoppiamenti non tanto “mesti”. Ma sadomasochistici alla bestia slacciata! Ove il “trionfatore” esibirà le “copp(i)e” più immorali dello stesso suo (s)cambiarsi gli abiti nel travesti(men)to “onorato” da “elettivi eleganti” ad applaudirlo sc(r)osciante.
Io, enigma lucente, li meravigliai, e spalancaron gli occhi dinanzi a sua Altezza, Principe della Notte “invisibile”.
Sulfureo di delicatezza tenuissima nel più cremoso, acrimonioso lor estinguerli in pianti così adesso (s)tinti.

Son stinco di Santo, assalitori svergognati or qui dirimpetto v’è l’Uomo retto. E, di nude vergogne, non agognerete giammai all’irritarne l’esemplare… nei vostri piccanti peccati del suo planarvi issato a raddrizzarvi.
Arrabbiatevi, scatenate infernali offese se intralciai le certezze con le quali di cera cospargete la f(r)onte “dilettevole”, inver delittuosa, dei vostri mostruosi “piaceri”.
Cuciste la mia bocca per cucinarmi in trappola ma, di strata-gemma, oh miei distratti ratti, sgattaiolai da cagnaccio e non mi stratificaste al vostro “gustoso” ficcarmi in fica. Io sfondo, io di profondità! Perla rara in questa sporcizia.
Son Io, alto ed elevatissimo, coscienza (al)trove, nello sputarvi in viso. Di me invidierete la Bellezza innata e non più m’avvilirete ché, ferini ma non ferenti, insuperbiste Sol… l’orgoglio combattivo al mio solar albeggiare per sempre intoccabile.
Il Maestro, Io l’esimio e dal pulpito a rugarvi, s’arroga il diritto sacrosanto d’attorno arrossirvi, con fervida intrepidità vi bacerà affinché ne contemplerete l’immane, allucinante grandezza. Solari non siete, il mio assolo vale di valori a mio non avallar le vostre valli di lagrime fasciste col grimaldello alla mano. Morta(cci)!
M’odiaste, assediaste per la mia solitudine “accidiosa” e ora v’ho assiderato grazie a tenacie mie assidue dalla golosità tanto d’invidia qui ancor più viva!
Tutti puniti nel sedere. Oh, che punta di diamante, mie pute. Che ghiaccio d’indistruttibile punteruolo.
Qui a impartirvi lezioni d’ascendenza divina, ad ammonirvi ché i maligni siano estirpati con micidiale mia sottilissima perfidia, ché nessun Uomo può scagionarvi se non scacciaste il Demone più tetro del vedervi savi in me specchiandovi nello sventrante, vitreo furore.
Ho da raccontarvene, di come m’arresi fra recondite ansie e come, dal guado, guarii nel guaire acquoso.
A limpidezza di un’era primigenia, primogenito del Dio greco, titanico d’acuminato, roboante splendore.

 Rabbia, bau bau or ulula il Babau, che “Babbo Natale!

Alcuni giorni fa, durante una delle mie peregrinazioni placide come Cristo a camminar proprio sulle acque del Mar Nero, mi tuffai oceanico di contemplazione al Creato-Re!
Con il corpo ancor bagnato, ignudo e di pene turgido nel piovigginoso diluire il mio Sesso fra dardeggianti battiti cardiaci d’argentea, liberatoria forza congenita invernale ma estiva, m’accasciai sudato vicino a una baia. Un macigno mi fu da cuscino ma un mastino mi svegliò. Sì, mentre la marea s’innalzò, un cane, vicino alla riva, s’avvicinò. Abbaiando! Lo perdonai nel rammemoragli, oh povera creatura disinnamorata, il memorale esistenziale di questo Mondo “alimentare” oramai disilluso. Scandii lui un evangelico latrato ché, dall’inaridito urlare, il suo grido con me potenzierà al gemito della sofferenza umana. Gli ricordai che l’Uomo s’evolse dominante a monopolio del Mondo. Ed è inutile ribellarsi, incagniti e accaniti, contro la volontà di Dio. Perché abbaia? Deve lavorar di gomito e non raggomitolar la lana della cagnetta!
Egli, il cane, s’umanizzò e addolcito mi leccò le ferite.
Coccolandomi al sapor peloso.
 
Ergimi, spagnola da t-ergere!

Alcuni giorni fa, durante una delle mie vacanze nella penisola iberica, dopo millenni… or sono il sommo sghiacciato e caldo nel suggere il seno delicato d’una Donna di Barcellona.
Oh, mia fulva rossa, allieta il castigo che mi perpetrarono, penetrandomi… d’ibernazione adesso calda e plasmandola ad energizzanti levitazioni dei nostri corpi così tremolanti dell’aizzarci, così mansueta nel dolcificarmi di ficcante figa a nostra cremisi esuberanza. Primaverile! In Veritas, sei assetata! Io assatanato!
Come ti chiami, mia straniera? Strangolami e, nelle gole del Diavolo, sii l’arena del mio toro corridore.
Dentro ti scorrazza, tu di capezzoli rizzi sei fiammeggiante in tal plenilunio languido.
Come ti chiami, mia straniera? Di cognome fai Incontrada, c’incontrammo vicino a una contrada di Madrid e subito cogliesti in “fragranza” il fallo a te friabile. Tra un incosciente contadino festante che brindava nella campagna serale a suo arar suonato come le campane, una tifosa procace eppur depressa, sempre rannicchiata in un vicolo cieco della pigra tristezza senza far… fruttar quei frutti prelibati, quel grembo arioso, attizzante da focoso aggrapparmi “ubriaco” nel divaricarle la gambe come stordente grappa, uve e un passero solitario che succhiava lo spaventapasseri al “centro” d’un letale “incrocio” in mezzo ai “cavalli”. Mortalmente mortiferi. Ah, questi “viventi” non fanno… della contentezza illusoria neanche un grammo della tua figa d’oro, mia avventuriera che t’inoltrasti con me tra le fresche frasche del fragoroso (s)venirci come rosse fragoline. Siamo mammiferi, le tue mammelle son stallone!

Orgia

Vicino al litorale di Ostia, anche i profeti son carne e ossa ché la società è un porcile e i diversi stan patendo l’orrendo… ischeletrirli.

Che schifo!

The Mask

Adesso, figlio di puttana, ti ho smascherato. Senza trucco e senza inganno. Sgolati ma sei già decollato.
Fidati…

Ben Affleck è Batman, io sono Superman e prova a spaccar questo bellimbusto nel being Bale Christian a Tom Hardy di Bale! Da me, Ben, solo che carezze “buone” ché lo metto bono io, cioè glielo incor(o)no

Basta! Società di pusillanimi, di puttane, di piatti da lavare. Inneggiamo integerrimi al vero supereroe fra tali facce da schiaffi, van schiaffati nella plastica da “triciclo”. Non si ricicla nulla. Da me, solo che lavastoviglie e nuovi panni, lavativi. Io vi sporco se di buonismo mangiate la porchetta con alito d’aglio. Tu, asino, raglia. Tieni il rastrello, rassettati. Seduto. Tu, invece, mescola la maionese altrimenti impazzirai di mia panna montata. Assettate. Dammi tua moglie. Che tettona!
Ecco la mia “pizza” al taglio. Io te lo inforno e, di montante, non cresce il tuo panzerotto nelle microonde volteggianti di pugni rotanti. Mi chiamano Mazinga, son odiato dai nerd che peraltro invidiano il mio cazzo da gorilla che sguscia fra le anguille. Cioè le fidanzatine loro che frego quando frignano. Di frizione io stimolo la soda action tosta. Da me solo che batoste. I vecchi col bastone mi offendono, io tolgo loro la stampella e bacio già la nipote in carrozzina. Sì, non ho rotelle.
Levati ché non ti lavi mai, ecco la lava(ta) con Perlana! Coccolino nel formato “Concentrati” a centrin’ di te donnaccia che, in centro, scocci per troppo scosciare. Ecco il prodotto della vostra “pulizia”, il grosso Mastro Lindo! Punitore anche della più casta suora. Andasse dal sagrestano e “venga” come Dio comanda. Dai, sia lodata. Sia lorda!
Cioè, in Croce (im)messa, sia la Comunione con tanto di pentimento e sia “inginocchiata” ché lecca meglio non solo il pavimento! Punizione di Ave Maria e mio mariuolo a corollari di colare!
Tu, timorato, a collarino di ano a me sfamato. Diffama ancora e accenderai sol che la fiamma del Peccato. Cioè il mio spiccato fra le vergini.
Sono il bucato in lavatrice su bucatini all’amatriciana e classe pulitissima da ridente, in quanto nessun direttore mi dirige, mi dirigerò di dirigibili svolazzanti, sventolandoglielo a sua bile e abbiglierò le sue palle di botte con neve pura d’abete. Puritano di effetto valanga!
Ebete, chiudi il becco, io sbocco, sbocciate e sboccati imboccate le donne. Son qui a bocciarti, però che bocce! Che bocciuol di figliola.
Caro tontarello, ecco come rigiriam le tue paturnie. Ti ficco nell’urna e nessun ti sentirà urlare.
Tu, da oratori, sii orale ed educa l’ostia a ingoiarlo. Appunto. Cotto al dentino.
Se credo nell’amore? Sì, basta che ci sia il litigio. Serve a movimentare l’inculata.
Poi, sbollite le “acque”, bagnata sarà per un altro mentre io m’invaghirò d’un ghiro per sbatterglielo a mo’ di ossidrico (si vede-non si vede?) in “buchi” di guardar suo come alla sua lo svilupperò “fachiro”-tirante e farabutto alla puttana che sposò.
Va spossata, va d’ossa rimpolpata, di carne a nutrimento del mio Batman psicopatico!

La società di oggi ha bisogno di Superman assieme a Batman, non di lotte intestine.

Se la Warner Bros non vuole, io alla Blues Brother Belushi fotto Henry Cavill, il nuovo Batman Affleck e mi piglio Amy Adams nel prendervi ancora in quel posto da grande Lebowski. L’unico Uomo in un porcile di maschere e puttanieri.

Da me, idiota, ricevi questo, vale a dire che devi staccar tal biglietto. Fermata “Inferno”. Troverai Falò a dartene ancora. Previo Purgatorio, ascenderai in Paradiso, in cui incrocerai il Diavolo assieme a Dio nell’eterno scontro fra il Bene e il Male finalmente a braccetto per spezzarti le braccia.

Ciao, salutami tua madre. Presto, ci farà compagnia in Cielo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Tags: , ,

Leave a Reply

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)