Sfacciato

23 Nov

Pecco di molti “sbandamenti” con guide brusche nel bermi il Lambrusco di sigaretta avvinazzante e briosa, mi segnalano perché suono ai campanelli ma “spingo” d’altri “posteriori”, detto enorme fottersene…

Stamane, dopo una lieta colazione dal grondar fra un’occhiatina alla scosciatrice del tavolo 3 su profumo “Chanel n. 69” e una dotata matrona slinguazzante un panino con la porchetta e il suo compagno impiegatino già “insalsicciandolo” dell’annusargliela con “zucchero” mescolante occhiolini per il suo muscolino da “cappuccini”, dopo un girello “mascalzone” in questo lazzaretto di cittadella, torno a casa e vorrebbero rovinarmi la mattina, perché di sveltezza mi spoglio in nuda sfacciataggine del mio pisello avanti a me specchiante su eretto petto robusto e fiero, ma ricevo una telefonata che vorrebbe rendermi scalzo. Di nuovo, eccola là, gatta ci cova, una mezza matta psichiatra depressa del CSM, che mi chiama a colloquio perché renda conto, rendiamocene…, d’una segnalazione a me perpetrata, non a mio danno come desidererebbero ficcarmelo nel sedere, bensì ad altro incularli d’anno in ani. Che nani sono se vogliono fregare un gigante come me?

Mi presento a dissertare di tal sciocchezzuola formale in abiti poco consoni all’ambiente.

Odorante sperma della sera prima fra le mie mutande, da qualcheduna “inzaccherate” in “losco” affondarlo e poi esplosa nel goderselo, propagante questo sudato odor di maschio inaffondabile (eppure sfonda…) e “pennellante” affreschi memorabili alle mie donne imploranti impagabili “tinte”, mica le parrucchiere… la mia lozione pettina il pelo e irrobustisce nel “rinfoltirla”, non sbianco ma incalzo, lei s’incazza e io, sempre con spavalderia invidiabile, espongo per filo e per segno di come taluni delinquenti, gelosi della mia autentica, vera libertà golosa, che mai sarà contraffatta per svendersi alla prostituzione del porcile, ambiscono ancora allo spegnermi con “denunce” formato cazzo di cani che sono.

Sarei, a detta di tali egregissimi, “colpevole” di tale “accusa”, quindi totalmente consapevole di non poter essere toccato e averli solamente che fatti, nel fegato, ribollire, rimestando nel loro specchio della vergogna tutte le gonnelle che di falsità pregano sotto la “cappella” perché s’innalzi nell’osanna di alleluia. E dagliela, dai!

L’abbiamo avvistato sotto casa con una sigaretta in bocca e una posa da Humphrey Bogart, s’è sporto poi dal finestrino, salutandoci con la manina, ha azionato il motore e ha svoltato in modo sgommante. Forse, in bocca, aveva anche una gommina da masticare. Divincolandosi dalle buche, quindi, s’è eclissato al buio. Apparendo, riapparirà e questo ci fa paura. Perciò, abbiamo ritenuto “obbligatorio” rivolgerci al reparto competente ché possa “ricoverarlo” di castrazioni chimiche e sedanti le sue impennate…

La psichiatra non con-testa (eh, è una strizzacervelli) e constata la mia totale lucidità mentale, non predispone nessun intervento “chirurgico” né momentanee lobotomie, l’assistente infermiere mi fissa e trattiene la risata, poi non resiste e platealmente scoppia in un liberatorio: “Stefano, come lo piazzi nel culo tu a questa gente standotene solo fermo nella piazzetta del cortiletto, neanche Max Cady di Cape Fear quando sta appollaiato sul muretto dell’avvocaticchio della minchia…”.

La psichiatria rimane basita dinanzi a tale megalomane menefreghista. Perché non ho commesso nessun reato, d’alcuna infrazione ho trasgredito, e perciò posso perfino agire legalmente assieme al mio avvocato, Gregory Peck.

Morale: nella vita faccio quel cazzo che mi pare e, con beffardo Travis Bickle, “orgasmizzarmi”. Se provi a farmi male con espedienti “rabbonenti”, curo la tua demenza e paghi un risarcimento per danni morali. Chiaro, porcellino attentatore?

Insomma, con classe, guida “manubriante” da James Dean, li ho fottuti.

Ciao, ciao.

Adesso, mi aspetta un gelato alla stracciatella, detto anche scioglimento del cioccolato bianco in una nera appetitosa. Non una con cui va questa gente, ma una modella di glassa succosa.

E succhiandomelo… fra il “dito” e il farmela “normale”, da dietro lo ficco in total sco(m)par(ir)e. Ecco, sta scappando! Sì, rimettilo dentro! Ah ah!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Heat La sfida (1995)
  2. Il grande match (2006)
  3. Dietro i candelabri (2013)

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