Archive for January, 2014

“The Hateful Eight”, Tarantino sospende il progetto, anzi glielo bloccano


22 Jan

Deadliniando:

EXCLUSIVE: Learning today that his script The Hateful Eight leaked after he gave it to a small circle of actors, Quentin Tarantino tells me that he’s so upset that he has decided that he will not direct that film next. So basically that means the conversation that will be circulating around town following this story with Tarantino goes from an ensemble Western to a whodunit. As in, which actor or their reps leaked the script that, as a result, is going on the shelf — literally a bookstore shelf, because Tarantino tells me he will publish it first and maybe revisit the prospect of a movie in the next five years.

“I’m very, very depressed,” Tarantino said. “I finished a script, a first draft, and I didn’t mean to shoot it until next winter, a year from now. I gave it to six people, and apparently it’s gotten out today.” He learned that when his longtime agent Mike Simpson began getting phone calls from agents looking to pitch their clients for roles in the ensemble Western.

EXCLUSIVE: Learning today that his script The Hateful Eight leaked after he gave it to a small circle of actors, Quentin Tarantino tells me that he’s so upset that he has decided that he will not direct that film next. So basically that means the conversation that will be circulating around town following this story with Tarantino goes from an ensemble Western to a whodunit. As in, which actor or their reps leaked the script that, as a result, is going on the shelf — literally a bookstore shelf, because Tarantino tells me he will publish it first and maybe revisit the prospect of a movie in the next five years.

“I’m very, very depressed,” Tarantino said. “I finished a script, a first draft, and I didn’t mean to shoot it until next winter, a year from now. I gave it to six people, and apparently it’s gotten out today.” He learned that when his longtime agent Mike Simpson began getting phone calls from agents looking to pitch their clients for roles in the ensemble Western.

Tarantino told me he suspects the dispersal came from CAA, which reps Dern. I spoke to someone inside CAA I trust, and they vehemently denied they could have been the source. They noted that a problem is that Tarantino possibly dispersed the script himself, without a watermark that usually prevents someone from secretly dispersing the screenplay. Because of that, this is an unsolvable breach. It would be difficult to prove anyway, because if an agent asked an assistant to copy a script, and that assistant shared it with peers at other agencies, and it suddenly found its way to a blogger, the agent would not even know they’d unwittingly put the screenplay into circulation.

Sette donne, cioè tre, che scopai


22 Jan

Sette attrici di Hollywood che pompai a Pompei, con tanto di “lava(nda)” e il dolore gastrico perché uno di Bombay poi le bombò sol regalando loro delle bomboniere di Napoli…
Sì, ogni anno ne bombo 7. Se Biancaneve fece, eh già donna da feci, l’amore coi nani, io di ani son (s)fortunato. Eppur li compio, a lor compiti. E compitando vado magnando. Anche me stesso, poiché il mio sesso non ne cava un b(r)uco.
Fra pompini e Monica Bellucci, la verace “nostra” di ancor ottimi “pompelmi”, limono come gli agrumi più pieni, anche di fegato spappolato, della Sicilia. Terra del Sole, di me steso solo, d’onanismo a farti… rimaner di sasso. Intirizzito più che ritto. Innanzitutto! Marmoreo come la cera del mio vi(s)to e non ne vedo una.
Qui, elencherò le sette mie “principesse”… sul pisello. Perché in mia sella tornii loro il fondoschiena a toro mio di prendermelo per il for(nell)o.
E cavalcando andai di far… claudicante, di rotte clavicole e vari calci nelle palle.
Perché sono zoccolo “duro”, impermeabilissimo ad essere amabile. Cari amatori, son un puledro che fa lercio. Ma meglio una sana sega nel recinto che un sugo per sfilar alle zoccole le cinture.

Kidman Nicolina

Vituperabile serpe di pelle come la porcella(na). La svestii in quattro e “quattrocchi” su felpati (p)assi. Sì, sono la “scopa” di “bastone” alla regina che quest’anno rimarrà agli Oscar con un palmo di naso. Asina e io stallone. La montai a Los Angeles, lei mi smontò al Chateau Marmont, facendosi… portare a letto dal portiere di notte un “calzone” da brava garza ad altri poi garzoni, compreso il (di)rettore.

Roberts Julietta

Questa pretty woman è oggi ‘na mezza bagascia indurita a cui non entrerebbe “teneramente” neanche se la sfianchi con un’asta. Di metallo, va “tallonata”, perché ha sorriso da cavalla. E se apre gli occhi all’amore, stai sicuro che è una matrona.
Questa non mi è “venuta” bene. A lei vengono i peggiori peni. Da cui le pene…

Sharon Castagna

Altra gallina vecchia che fa buon brodo. Un tempo sapeva come cuocertela in pa(de)lla. E te le spaccava di basi(li)c(o) instinct. A questa terrona arida, e già arsa, meglio la brulla Basilicata. Ove per emanciparsi bisogna studiar Agraria e non arare tale d’oro… “colato”. Insomma, meglio il burro delle vacche dei contadini lucani di Sharon dalle gambe divaricate…
Fine.
Sono solo tre.

Io non ho mai conosciuto sette buchi. Donne e uomini ne hanno tre.
E trinità sian la stronz(at)e.
Evviva l’orzata!

E Napoli?

Vedi il Vesuvio e poi muori!

Salutami a mammata!

La grande bellezza del cazzo


21 Jan

La grande bellezza… del glande  e Tua mamma è lotta(trice) a letto col fringuello del brutto a burrone, film “fini” finanziati dal Mi(ni)stero degli Inter(n)i, insomma Interiors di Allen, “identico”.

Se mi vuoi dar una mano, ti meno. In quanto a(r)mante.
Sì, ogni vacca sicula alle terme se la sciacqua “frizzante”, dopo il logorio d’una vita domestica masticata… Io diffamo tal affamata e, di scolo, non glielo (s)crollerò. Evviva gli scogli e le linguine alla panna. Se a codesta farò pena, sempre meglio che darle il pene. Da me, non riceverà neanche il pane. Va solo sfiancata. Perché di botte piene è la mammona ubriaca.
E io non sono una mummia avvinazzata, detesto i mammoni, meglio i papà sudati sul dargliene a tutta birra nel popò. Altro che le sue tristi sborrate. Sbrodolassero per questa i questori del far comune(lla). Vanno solo a zitoni e zitelle.
Attento alla bretella, io sono un bretone. Non una besciamella d’amplessi per le volgari abbuffate, come questa zoccola di tua madre, bensì un romantico che la prende, bel culo, a duri zoccoli. Immarcescibile, marcerò contro tal marcia. Eh sì, il mio non la marchia, il mio è di marca.
Antonio? No, non ti do. Din don dan, pugno! Allo stomaco? Sì, basta che non sia un suo festino di fisting un po’ più s(c)otto…
A Canicattini Bagni, lei da piccola se la bagnava, di pinzimonio, tutta già tumefatta e “in umido”, al bagnomaria andò a nozze. Con tanto di parruccona da domenicali parroci per l’ost(r)i(c)a benedetta delle domeniche “festive”. Presto detta, svestito il marito (an)dato. Ma lei è una svelt(in)a e molto di più.
Sì, mentre lei assaggiava, volente, entrante, nolente e semi-paraplegico, il “lento” del marito, con squisitissimi baci e “tenerezze”, da leccarsela… ella stessa… i baffetti, ah tal di malaffare donna da far… ribrezzo di cotanta… schifezza, il figlio invece scimunito ammirava L’armata delle tenebre. Che feci. E chi ne fa la foca? La voce? Urla sempre. Sempre lì lo piglia.
Lei, “amatissima”, il figlio preso dal grande Raimi, ma non si salvò dalla scimmia.
Finirà peggio dei cretini che giocano a ramino. A questo punto, meglio se avesse venduto sé stesso, di cocomero spompato, senza zucca in testa, a Rimini. Da me, tal zuccone, solo in testa beccherà i miei testicoli. Altro che bel riccioluto. Neppure affogato a Riccione. Ah, e si spacc(i)an per ricchi. So per certo che ama gli uomini ginnasti di “spaccate”.
Poi, lo scaraventerò a mare col testacoda.
Ani di anno, infatti, sempre in sguaiato suo fallo, fallito in stagioni sterili, lo scemo del villaggio non avrebbe, di lì a pochezza del suo cervello, viaggiato mica tanto. Ingombrato dalla madre castratrice, soprattutto dei suoi somari scolari, a cui li scrollava, bocciandoli anche di palle e la pala d’un ventilatore della sua a(i)u(o)la (con)ficcato a figa ammuffita nel ventilare che la promozione sarebbe stata (man)tenuta se nel bagnetto, appunto, avrebbero incessantemente “incensato” lei, il cesso con lode e tanto di water.
Va lo sciacquone, il marito è un “trombone”, il figlio, fra “botte” e inculate mai viste, non sente un cazzo oramai.
Mamma santa!

“Tiratela!”.

Doppio sen(s)o, cioè se la tira… che pellaccia.

Il lupo di Wall Street non piace a Mereghetti, Scorsese da 2 stellette, flop!


20 Jan

From dicitura di ibs.it:

High Hopes è il diciottesimo album di Bruce Springsteen.
Il disco, registrato in New Jersey, Los Angeles, Atlanta, Australia e New York City, vede Springsteen collaborare con i membri della storica E-Street Band, con il grande chitarrista Tom Morello e molti altri musicisti. Tom Morello si è unito a Springsteen e alla E-Street Band nel marzo 2013, durante il tour australiano (dove ha sostituito Steve Van Zandt), diventando come lo definisce lo stesso Bruce, “la fonte di ispirazione che ha portato questo progetto a un altro livello”.
In High Hopes Tom Morello, oltre a suonare la chitarra e dare un tocco decisamente rock ad alcune canzoni dell’album, ha duettato con Springsteen in The Ghost of Tom Joad. Nel disco sono presenti anche Danny Federici e Clarence Clemons, i due storici membri della E-Street Band deceduti rispettivamente nel 2008 e nel 2011.
High Hopes contiene 12 canzoni, in parte cover e in parte brani del repertorio di Springsteen, tutte risuonate, ricantate o comunque rielaborate.
La Deluxe Limited Edition contiene un bonus DVD con l’intera performance live dell’album Born in the USA registrata il 30 giugno 2013 al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, durante il concerto tenuto all’Hard Rock Calling Festival.

 

DiCaprio Golden Globe for Wolf


13 Jan

Ai Golden, vince Leo DiCaprio, quarantenne pasciuto e io scrivo porchet di grande bellezza, perché sono Wolf

Le migliori aspettative, cioè gli antipasti della mia (s)figa: l’appuntamento al buio si presupponeva sotto buoni auspici, “tutto” per il verso… giusto, finché mi presentai travestito da Tim Curry

Sì, sono un fenomeno dell’inchiappettata a me stes(s)o. Specializzato, con laurea honoris… ca(u)sa d’onanista, in ador(n)azione di “mio”, unico e sol(itari)o.
A parte gli scherzi e, come dico io, gli schizzi…, qualche volta “la” imbrocco. Cioè riesco a “imbrogliarla”, anche se spesso è solo b(r)ava alla bocca. E il bavaglio fa brodo, sì, cena “saporita” d’insipido annacquato. Da gustare con cremoso “affogarlo” nella cioccolata “calda”.
Sì, un cappuccino scremato della cappella “allettata” di latte parzialmente scremato e non dai denti canini in capezzoli allattanti. Anche se le vacche soddisferebbero questa pastorizia così (s)munta in viso “bianco”. Dalle vacche si può mungere finché non sono consumate nei letti di lana, da cui la transumanza dei camosci in pelle di lino.
Prosciugato… cadaverico e in prossimità della Croce Rossa, per l’infermiera capricciosa che ciuccerà la tua “mozzarella” con spurgante pannolino dell’infornarlo a mo’ di pizza-portafogli. Ingurgitando il “pomodoro” d’Adamo di te che, esanime, dai nella mai esausta donnaccia sempre in cerca di darla, anche in un’ambulanza, pel… pisello “novello” nell’“inscatolarlo” a fagiolo… famosa cenetta rustica di come lo mastica, sgusciandolo e, incuneandola, in culo scoreggerai per quel sifilitico diaframma. Scoregge Borlotti! Un borbottio di ceci e il tuo ciancicare di ridotto… come uno straccio. Petomane per (re)azione alla trombata passiva di uva passera. La frutta del tuo appassito dolce…
Un “tiramisù” di calor(i)e, assieme scoppiettanti come tal indigestione di diabetica scopata. Eh già, ti misurò… il sangue, la pressione salì e anche qualcos’altro… saltò. Il tuo profilattico. Ed è per questo che le infermiere, prima di estrarti il PH, ti rendono “negativo”. Da cui poi la radiografia per quattro mesi di (giro)vita. Eh sì. In quei quattro mesi, essendo realisticamente inculato, che altro puoi fare se non inculare quel che puoi?
Pene sempre in questa vita di pane e veleno.
Comunque, la trattai per mesi con le pinze, con le rose di corteggiamento dotto e sofisticato per sognarla di tatto, “al borotalco”.
Lei mi raccontò che segretamente la mie (e)pistole… la eccitavano, pur rimanendo in a(m)bito virtuale.
Così, rispolverai la “fondina” per un nuovo incontro di testa a “tette”. Scusate, di testicoli a tailleur. A “Taglione”. Attento, coglione sinistro, potrebbe recidere entrambi.
Per tagliar appunto “quella” al “toro”, mi vestii come Tim Curry di Legend. Uno che inculò l’unicorno per fottere Tom Cruise.
Ma Mia Sara non fu (o)carina.
E sarà quel che mi “toccherà”.
Ho le corna, meglio delle false cornucopie.
E dunque cornuti… a voi i cornetti. Ripieni di crema pasticciera. Sì, strofinando vien densa…
Fidatevi, è meglio la mensa.

Come lo metti, lo metti, in tal vita lì lo prendi.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Legend (1985)
  2. The Rocky Horror Picture Show (1975)
  3. Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (1992)
  4. The Wolf of Wall Street (2013)

Alan Arkin il porcello


12 Jan

 

Grudge Match: Stallone continua nella sua incessante parabola di loser proletario in cerca sempre del riscatto, un mercenario degno di aver sfiorato Walter Hill per un attimo di gloria da viali selvaggi del tramonto, e consolida un’icona oramai indiscutibile da (anti)eroe stanco ma mai domo, sonnolento e vispo di bicipiti, che si ama e si odia, strattona il suo corpo fra tirarselo e bere uova marce. De Niro, da par suo, ci regala inaspettatamente la performance migliore degli ultimi anni, assai mosciarelli in confronto alla grinta che qui sfodera. Il suo Billy The Kid è uno stronzo che si pente, si redime e poi no, un donnaiolo appunto impenitente e dai pugni ancora abbastanza credibili nonostante lo stomaco prominente. Il film è delizioso quando Alan Arkin dice porcate.

Da cui McDonald’s di carne o M(a)cDonnen?

 

“The Hateful Eight”, new Quentin Tarantino


12 Jan

Secondo quanto riportato da Deadline, un I magnifici sette al contrario più un ottavo?

The Hateful Eight, gli odiosi otto?

 

The Bag Man


12 Jan

Sull’argentata statua della stupenda Rebecca DaCosta, fascino esotico su gambe vertiginose in guaina letale da pantera dei sensi, ecco questo aka Motel, cioè The Bag Man definitivo.
Film che viene annunciato in uscita negli States il 28 Febbraio. E di cui presto, scommettiamoci, vedremo il primotrailer ufficiale.
Official, invece, sinossi… eh eh.

THE BAG MAN is a taut crime thriller that follows JACK (John Cusack), a tough guy with chronic bad luck but human touches, and legendary crime boss DRAGNA (Robert De Niro). DRAGNA has summoned JACK and a host of shady characters to a remote bayou motel for unknown reasons, and over the course of a long and violently eventful night, Jack’s path crosses with the stunningly beautiful RIVKA (Rebecca Da Costa). All of their fates intertwine, and when Dragna arrives on the scene there are sudden and extreme consequences for everyone involved.

Le prime foto mettono assai l’acquolina in bocca. Trucide inquadrature roventi, viranti spesso al rosso “paludoso”, alberi (s)morenti in verde horror, un film che profuma di noirmistery con salsa splatter e una gran figa, appunto, (in)delebile, non amputabile.
Puttana! Whore da perderci la valigetta, il sonno e il posto letto. Con un posteriore di quel “bagagliaio”.
Credo in qualcosa? Sì, a una legge basica. Alla capienza della credenza. Se dentro non ci son “risorse”, leggi pane, anche la “fame”, leggi pene, ne risente. E, più che penare, patirai prima di crepare, sempre che ti salvi, nonostante sputi, salmi, clima salmastro e poco “salume”.
Avete visto questa locandina? In una locanda ove affittano le stanze, detto anche Motel, infatti questo era il titolo originale, De Niro viene rubato del suo neo ma gliel’appioppano sull’altro lato.
Ora, m’immagino che la storia sia questa. Un demente trova una ragazza, vanno mano nella mano a passeggiare lungo il parco, ammirando le oche, compresa lei col cocco, nel lago. Lui si bagna prima d’inumidirla, lei “glielo” pulisce con un fazzoletto. Lui piange ma è vero “amore”.
Mah, a me sembra solo un pantano e una vita da due palle “così”. Tutta colpa dei pantaloni.
Sì, ho sempre deciso di farmi i cazzi miei. Star “al largo” da una che potesse innaffiarmelo, e soffiarci sopra quando, da soffice, lievitandolo sul duro di mano a(r)mata, come dico io, si allungasse.
Non ho mai tifato per i cantanti roman(t)ici.
Li ho sempre considerati dei poco di buono per strappamutande alle bone.
Dei troioni.
Di mio, m’arrangio.

Che c’entra col film? C’entra quanto io che bevo in centro.
Di mio, preferisco la periferia e anche la mia e sola camera da (l)etto.
Ah, maialetti, non c’è niente di meglio di un pisolino col mio pisellone.
Care principesse sui “piselli”, meglio la pasta coi ceci.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Bag Man (2013)
  2. Il grande match (2013)
  3. Maps to the Stars (2014)

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)