La fine o la (s)figa di Robin Williams?

26 Feb

Testuale citazione, lettera per lettera, contro gli insegnanti di Lettere troppo boriosi, che spesso parlano per retorica, luoghi comuni e giudicano con la prosopopea da Dottor Balanzoni…

Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti… Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto… mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora una volta sulla breccia cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile… non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite” non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo…? Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo. Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti. A te la mossa, capo.
(Sean McGuire/Robin Williams, Will Hunting – Genio ribelle)

 
Sì, credo che ciò, espresso nel film citato con Matt Damon e Affleck, premi Oscar per la sceneggiatura originale assieme alla consacrazione come miglior attore non protagonista (?) di Williams, coincida con la realtà…?
Assolutamente no.

Di mio, tendo alla fanfaronaggine da Hook di Spielberg, memore che Williams potrebbe far il doppio gioco bifronte perché voleva scoparsi Claudia Schiffer e invece s’accontentò, anzi, si dovette accontentare d’un cesso di moglie, che ultimamente gli ha pure consigliato male i film da interpretare.

Ora, da quant’è che non vediamo un bel film con Robin? Da molto. E non lo vedremo mai più.
Sì, la moglie l’ha castrato, l’ha spremuto tanto da provocargli persino un infarto. Da cui s’è ripreso a (s)tentoni e cinematografici tentativi fallimentari. Da cui il detto “buco nell’acqua”, cioè il cazzo ammosciato-mal ammogliato di Williams che scopa la moglie ma non gode, essendo la bagascia consorte già troppo alla(r)gata. Eh sì, la frustrazione induce a discorsi “elevati”. Prodighi a riportar il figliol prodig(i)o alla comune “normalità” da vitarella in “saccoccia”. Sì, quando non s’eleva di leva, che fu alleviante al godimento “penetrante”, l’uomo medio, abdicando al non poter tirarlo come un tempo temprato di erettile pimpante, s’inserisce “laureato” per ottenere la reputazione “immacolata” da santo a cui tutti applaudiranno, essendo più falliti e ipocriti di lui, sullo sc(r)oscio di tal mot(t)o perpetuo a prenderlo (in)consapevolmente nel didietro: “Bravo, psichiatra, lei sì che è in gamba, un grande”. Un “grandissimo”, ha tagliato il suo glande per far la figura del trombone. Insomma, non tromba come una volta e fa il samaritano coi salmi. Che salame… Eh già, caro Robin, il “salamino” piccante s’è addolcito nelle chiacchiere da cazzo fritto. E le ciambelle non (ri)escono col buco. Tutto zucchero filato, finissimo da uomo colto, erudito ed esperto, maturo eppur non più “duro”. Inflaccidito dal mieloso buonismo consolatorio che vuol curar le anoressiche da insalata e basta, quando invece dovrebbero mangiare della sana pasta, anche con un po’ di salvia come condimento, leggasi la “spruzzatina” del “peperone”, e non salviette come lamento, leggasi depressione a causa del “prosciugamento” senza il caldo, virile “prosciuttino”.

Applauso!

Di mio, confuto queste stronzate, e considero Elephant un film realista, mentre Will una minchiata buona ad acchiappar Oscar con furbizia inchiappettante a chi, appunto, gli va (di)dietro. Di mio, sono un genio che fa quel cazzo che vuole e un’altra volta è scappato, scopando meglio di voi.
Sì, fra una donna e l’altra presa per il culo, mi recherò all’ospedale “Lebbrosi di troppe carnose labbra”, ove Alba Parietti capì che il “filosofo” Bonaga la circuì per allestirle un tratta(ment)o alle gambe. Poi, la scaricò giustamente, lasciandola adesso tutta rifatta ad andar alle trasmissioni politiche ove fa la parte della suora.
Sì, di mio conosco l’enciclopedia a memoria e mi spiace per voi, ché siete tristi e rigirate le fritt(at)e nel “prendila così”… è una racchia ma devi “tirartela”.
Ciao.
Firmato uno stronzo.
Come vedete, anziché cambiare e togliermi la maschera, tolgo il mascara e le dipingo di mascarpone.

Ora, quanto detto contraddice il primo assunto a intestazione.
Perché sì. Perché oggi va così e domani, umorale, va là.
Cioè a fanculo.

Ove deve andare.

  1. La leggenda del Re Pescatore (1991)
  2. Risvegli (1990)
  3. L’attimo fuggente (1989)

Qui era un grande glande il nostro Robin. Dai suoi insegnamenti, Hawke arrivò a scoparsi Uma Thurman.
Poi, voltò da attore che si prese troppo sul serio, come Hawke, ed entrambi lo presero in culo.

 

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