Il culinario della mia faccia da culo in(di)gestibile, se non mi digerite, bevetemi limonando.

25 Apr

di Stefano Falotico, un impiastro formato frittella in cucina, appunto, ma avvenente in fatto di faccia da cioccolatino. In poche parole, un uomo di cui, voi donne, dovreste (non) ingenuamente approfittare, è un uomo che si scioglie in bocca come un profiterole della cremeria più sobria e dolce. Eh già, tutto da leccare.

 

Sono un disastro ai fornelli. Vari forni a microonde mi hanno denunciato per aver abusato della loro pazienza. Ne bruciai diversi di temperatura elevata. Hanno fatto bene a incazzarsi e non darmi da mangiare.

Sì, a parte la pasta riscaldata di sugo già pronto, a parte la carne e il contorno di poche patatine, che me lo friggono e basta di infornarsi uno più ardente e al dente, a parte sbucciar la mia banana, io e la cucina ci amiamo solo quando non fumo. La affumico infatti spesso di mio sboccato non raffinatissimo se inalo male e tossisco bestemmiante di polmoni soffoca(n)ti.

Varie volte mi son anche ustionato di dar troppi pollici giù ai film, guardati (d)alla piccola tv sulla mensola, bruciandoli in partenza, eppur i miei accendini van di sigarette capricciose, che attentano alla mia incolumità se le prendo male, come la mia lingua arsa da un esofago per cui mi è servito un avvocato che mi salvasse da vari attacchi querelanti dei miei vermi solitari, ribellatisi per averli ridotti appunto alla solitudine più rosicona con le aggravanti di averli pure e di assai purè trascurati senza digestivo e di averli congestionati per mia stitichezza dovuta alle schifezze che ingerisco. Si spappolassero, non li cagherò neanche di striscio. Che vogliono denunciare? Dal mio fegato arrabbiato non evacueranno! È inutile che chiedano la “liberatoria” per evadere. So che sono innocenti ma lì devono rimanere zitti e cagati! Eppur a volte li addolcisco con degli “affogati”.

In fondo, a me piace mangiar tutto, soprattutto me stesso. Perché alle cose buone e magre prediligo la mia faccia da insipido yogurt.

Sì, il latte mi fa un baffo.

E lecco il mio gelato.

Sono un asino come cuoco? No, sono un ananas che c’entra come i cavoli a merenda in questa vita mia poco al “tiramisù”. Il caffè mi darà il nervosismo giusto per ripartire? No, lo mando giù e basta.

Fuori, dalla cucina, comunque sono peggio.

Infatti, il mio film preferito è Arancia meccanica.

Ho detto tutto.

Vado a scopare a terra.

Ricordate: gli arachidi sono il miglior alimento di ogni scimmia che sa apprezzarsi per quello che è.

Una nocciolina sgranocchiante di mia testa dura e poche noci da cocchi di voi sciocchi al coccio.

La scimmia sa e succhia però le pere…

Da cui il suo miglior cappero all’olio di “olive” su quelle dai cremosi pompelmi.

Ce la vogliamo dire? Come me le cucino io, neanche chi si mangia tutto.
E si beve le più grosse stronz(at)e.

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