Archive for August, 2014

Il silenzio degli innocenti ha anticipato quello che sta succedendo su Facebook


25 Aug

di Stefano Falotico

 

Facebook è allucinante. Ci son tizi bruttarelli e tizie, oltre che brutte, pure tozze, che si fotografano squallidamente da semi-nudisti, scrivendosi da soli il commento, nel quale si auto-glorificano. Della serie: oltre a esser cessi, hanno una notevole autostima di sé stes(s)i e una profonda cecità, aggiunta a una scemenza difficilmente curabile. Dinanzi a tanta idiozia, mi spoglio. Mi avete disarmato di ogni indumento intellettivo. Denudato, ballo da sciamano con la candela in mano e un selfie cannibalistico simil Buffalo Bill da Silenzio degli innocenti. Sì, in confronto a voi, Buffalo del film di Jonathan Demme è un signore.

 

Spiace per voi dirlo, ma sono imbattibile.

Ho detto tutto.

Le donn(ol)e amano il Dondolo, nano vagabondo di Cappuccetto Rosso o Biancaneve?


19 Aug

Le mie prese per il culo a molte donne “alt(ezzos)e”, basta con le mimose e coi supereroi

Prendiamo il profilo di una ninfomane che rifiuta di ammetterlo, eppur sempre sogna di “metterseli”, miei “ometti”.

Leggiamo la stronza(ta).

Alcune cos(c)e di me (donna che si crede Superwoman d’imene in cerca di He-Man senza Skeleton nell’armadio)

Vivo/a l’amore in ogni sua forma.

Rispetto, passione, apertura mentale, elasticità. Gli istinti primordiali sono quelli che ci fanno provare grosse emozioni, ma non trasformiamoci in orsi, un po’ di romanticismo non guasta mai.

Se ti ritrovi in queste parole, allora ne possiamo parlare…

Mogli(e) e buoi dei paesi tuoi!

 

Febbraio 2011

UFFA!!! Ho voglia di innamorarmi!!!

 
Giugno 2011

Uomini!!! Basta con tutti sti problemi,  con ste paure… ma ci sono ancora uomini senza scheletri nell’armadio, che non hanno paura di VIVERE e di AMARE?

Lontano da me gli sfigati, i problematici, chi si fa mille s… mentali… viva le persone che stanno bene con sé stesse, che sono libere mentalmente!!!

P.S.: No foto, No chat

 
19 Dicembre 2011

Se scrivo moglie e buoi dei paesi tuoi, che vorrà dire?

E se scrivo “No foto, no chat?”.

E dai, diamogliela…, una letta al profilo!!!

 
22 Dicembre 2012

VOGLIO ESSERE VIZIATA!!!

 

21 Ottobre 2013

Con l’età, si diventa molto più esigenti e stufi di certi comportamenti, caratteri e modi di fare…
Quindi…
Vuoi un’avventura?

Sei sposato?

AVARO?

Sei senza foto?

NON MI CONTATTARE, GRAZIE!

Se sei:

Divertente, sportivo, premuroso, generoso, curioso, amante della natura, degli animali e magari ti piace anche ballare…, uhm…

Contattami immediatamente, non perdiamo altro tempo…

 
27 Aprile 2014

A grande richiesta!

Ho saputo di coppie che si sono sposate incontrandosi qui, wow, incredibile!

Trovo così difficile che scatti la chimica, scegliendosi da una foto, forse in questi anni, mi è successo una volta sola…

L’incontro di solito è deludente…, vedi la foto, ti piace, ci parli, pensi UHM…, interessante, ti incontri, sei piena di aspettative…, si, è carino, simpatico, ma… niente…, la chimica non arriva.

Uffa!!!

P.S.: specifico che la prima foto del profilo avrà una decina di anni, le altre sono attuali.

 

Risposta del Falotico!

Ora, incanti, anche incarni. Sì, l’istinto primordiale. Odo il tuo basic instinct, lontano un miglio di gambe chilometriche da carezzare come un millefoglie di “minchia” e orgasmi a mille all’ora che (s)vengono carezzanti tra una pausa e un “su per giù” di lento nelle lenzuola, “ispido” e “orso” fra limoni e un cappero balsamico a imbalsamartelo di aceto su tua accidia adesso goduta di mie spruzzate all’olio di “olive” per “grosso” che “cola” e “rimpolpartelo”, mia anoressica da insalate. Ecco, il “salato”.

Un salame che pen(zol)a, “nutriente” come le migliori sals(icc)e “ballanti”. Danziamo di orangotango in te senza tanga? Sal(i)ente è l’acme del mio ancor adolescente di acne, tardivo in te tard(on)a ma voglio attardarlo… ché la notte sprofondi sin all’alba d’un altro bacio in bocca. Sbocc(i)ante è l’uccell’ viaggiatore che, emigrato in te, mia emigrata, duro si fa il “culo” come un negro.

Questo è l’amaro dopo il “cornetto” a tuo marito.

Il mondo è pieno di stronzetti. Cagami e ti piscerò d’imprendibile mia bisc(i)a. Io baro e di sborra ti bevo in molti bicchieri d’acqua, stai alla(r)gando troppo, mia topa.

Sveliamo le carte, sei ora nuda e cruda. Senza nulla in tasca ma tutto di scopa.

Toglimi le lische, allisciamelo, mia so(glio)la, sii a letto il “girasole” e, floridamente, aggancia la spina poi del tradirmi con un altro “gancio”.

M’arrangerò da solo col mio “pap(apav)ero” in mano.

In poche p(a)role, un’altra zoccola di merda.

Adesso, prendi Re di bastoni e rubamazzo a un cazzone.

Amici alla falotico, nel senso del termine bizzarro


18 Aug

Agosto sta svanendo, svenevole si scioglie e io abbandono ogni remore e disancoro gli ormeggi, ai miei amici ancorandomi. Arpionato in me, ballerino in tal vita di danzatori ipocriti, porgo il mio ringraziamento a chi, appunto, ipocrita non è e invece naviga soavemente nel mare, ondulato di grazia, delle persone vere. Alle quali porgo i miei omaggi, poi sarà Settembre, mese caduco dei primi crepuscoli autunnali, dunque giungerà a noi la Primavera, stagione delle prime fertilità adult(er)e, poi Maggio e or si va di piumaggi, in quanto io son un puma che nella vita corre, inseguendo ancor affamato attimi di (in)felicità in tal giungla che è la metropoli ricattatoria e crudelmente subdola.

Ringrazio, or dunque, da casa mia e (non) a cas(acci)o, Germano Dalcielo, mio editor oramai collaudato, scrupoloso e intransigente correttore delle mie bozze letterarie, indagatore dei refusi dai raggi x (im)perscrutabili a trovar ogni (s)vista ed errore di (im)possibile strafalcione, quello che io chiamo (in)volontario orrore, Anton Giulio Onofri, amante come pochi ci son rimasti, purtroppo, anche per fortuna (della serie, la classe non è acqua e il buon gusto è degli eletti), di Clint Eastwood, di cui, dovete sapere, che conosce vita, morte e non solo miracoli, bensì anche, in quale mensola, Clint ha lo spazzolino per i suoi sempre bianchissimi denti su celeberrimi, imbattibili occhi di ghiaccio da texano che non deve chiedere mai il dopobarba, Vera Qwérty, scrittrice che, indubbiamente, è più folle di me, e ce ne vuole, sappiatelo, la nostra è una amicale rivalità di pazzie prosaico-poetiche da uomini troppo fuori di testa per adattarci alle limitatezze di una triste umanità conformista, uomini veri, anche se lei è Vera di nome e di fallo, no, di fatto, una donna che parla spesso, nei suoi libri, di maschi (de)relitti, in quanto marci maniaci piccolo borghesi piccolissimi, e li sputtana mentre mangia la marmellata fra un cucchiaino non tanto dolce nei lor confronti, un frontespizio cazzuto e una visione al congelatore della nostra (r)esistenza difficile per congenita presa di coscienza che chi sente, è anche portato a raggelarsi dinanzi a tal mondo inaridito che si scalda per fanatismi e fondamentalismi cagionanti sol fegato spappolato, Valerio Vannini, intrepido cinefilo che crede fortemente in me e alla mia (in)credibile storia, insistendo nel darmi manforte, Gianluca Marzani, attore di Teatro che si contraddistingue per la sua colorita, eccentrica unicità interpretativa (im)pari solo al grande Al Pacino unito a John Belushi, insomma, un performer coi fiocchi e inimitabile, Giancarlo Buzzi, uno che deve aver capito il senso della vita a soli 15 anni, e da allora patisce (in)giustamente la grandiosità del suo essere-non essere oltre, Raffaele Costanzo, ché non ho ancor capito come fa ad amare, al contempo, sia Sylvester Stallone che Woody Allen, a leggere Stephen King e poi a farsi fotografare vicino a una croce da Madre Teresa di Calcutta, ma il suo bello rebel è questo, Davide Viganò, un uomo che è meglio di Stalin ed è durissimo amante di von Trier mentre accarezza il suo gatto, ascoltando musica rock.

Antonio Razzi in un film di Sergio Martino con Lino Banfi e Robert De Niro?


10 Aug

Questa bufala le batte tutte.

Antonio Razzi, protagonista di un film di Sergio Martino, regista de L’allenatore nel pallone, un film con Lino Banfi e De Niro!

Eh sì, uno che non sa parlare e dice  “Mi muoio dal ridere”, “venuto a GALLO”…

Eh sì, facciamo ridere il MONTO!

Putttìììn!

Antonio Razzi, secondo indiscrezioni, diventa attore. Lo afferma la tv locale abruzzese Rete 8, secondo cui il senatore di Forza Italia potrebbe essere protagonista di un film con Lino Banfi e Robert De Niro. Il lungometraggio sarebbe diretto da Sergio Martino, che ha convocato il parlamentare per un colloquio informale. Nel frattempo, Razzi, ai microfoni dell’emittente, si pronuncia su Maurizio Crozza: “Io e lui molte volte ci scambiamo i ruoli, devo dire che ho sentito che in tutta Italia va facendo spettacoli e la gente chiede la mia imitazione. Ma sicuramente quando io vedo lui in tv, mi muoio dal ridere anch’io”. E sul Cavaliere osserva: “Sull’assoluzione di Berlusconi c’è “stato” la verità, che è venuto a “gallo”. E questo non fa piacere solo a me, ci mancherebbe” – continua, rivolgendosi alla giornalista che lo intervista – “ma anche a lei e a tutti i telespettatori che oggi sono sicuramente felici di questa assoluzione. Magari se veniva condannato, facevamo ridere il mondo”. Razzi continua: “A lui dovrebbero ridare non un passaporto, ma due passaporti e mandarlo addirittura in missione proprio per riappacificare Israele e Palestina, specialmente in Medio Oriente, ma specialmente anche lì, in Ucraina, visto che con l’amicizia che c’ha con “Putìn” sicuramente solo lui riuscirà a far fare la pace a tutti questi Paesi”.

Mickey Rourke! Evviva. Evvai! A puttane! Ah ah!


09 Aug

 di Stefano Falotico

Più fa “schifo” Mickey Rourke e più “mi piace”, una “Facebook” da San Francesco bugiardo, brutto, sporco, “cattivo”, praticamente (dist)rutto

Assisto all’entrata in scena “oscena” di Mickey Rourke al “Jimmy Kimmel Live”. Abbigliato, come da anni c’ha abituato, in modo giullaresco, da pagliaccio di corte, risponde alle domande con far da buffone, su “portamento” d’un volto inguardabile, d’orbite oculari “spappolate” in voce roca da ex “boxer” d’una vita auto-sputtanata di brutto da sex siymbol che fu.

Un grande, insomma.

L’uomo, ambito dalle “troie” di mezzo mondo, per via di quel faccino ammiccante da 9 settimane e ½ che tutte le donne faceva bagnare, compresa quella pinocchiesca di Kim Basinger, non smentisce la sua “fama” di faccia da e come il culo, annesse appunto le parti di “palle”, oh oh, no, di pelle dalle natiche per rifarsi il “look” facciale. Ma Kim è donna che “troppi” ne ha visti per sfanculare Mickey. Sì, quando le chiesero se, durante la lavorazione del film, ci fosse stato qualcosa con Mickey, rispose da “signora”: – Con Rourke? Ma figuriamoci… è stata solo “finzione”. Rourke lo userei come posacenere.

E io, facendo il Clint Eastwood di turno, che sa sempre la “calda” verità su occhi di (rompi)ghiaccio da “texano” di freddura, le replicherei: – Sì, come posacenere dopo che la sua “sigaretta” attizzò nel tuo retto, bruciandola di labbra… inumidite ad aprire e ad aspirar lentamente il flusso abbrustolente dell’uomo che “se la fuma”.

Kim mi darebbe uno schiaffo in faccia e un calcio piazzato lì, ma sarebbe soltanto un gesto rabbioso, dovuto al fatto di aver rivelato il “fallo” che lei confessar non vuole, ne andrebbe della sua reputazione, ma io so invece che lo volle, e ancora, non solo “quello” di Mickey, vuol che in lei dentro “v(i)olino” eccome. Ben “accomodandoli” di “posacenere”.

Sì, mi faccia il “piacere”, Basinger del cazzo. Sei sempre stata un’attrice “bona” solo a far la bellona. Hai vinto, infatti, un Oscar immeritato nella parte della puttana, appunto, come volevasi (di)mostrare…, per L.A. Confidential. Kim, rimanga fra noi, molto in “confidenza”, non sparga la voce in giro, lei mi fa però… ancora “crème caramel” e dica la verità, suvvia, via tutto! Lasci che, “lascivo”, il “mio” scii “canterino” in lei ignuda per un dolce caramello da 8 Mile crudo. Sì, ce l’ho lungo e (non) faccia la dritta, ché stia (di)dietro.

Mi sta facendo… incazzare e poi m’arrabbierò, “ululando” nella sua “mammona” il mio “Eminem” pub(bl)ico… Sia impudica e punita! Vecchiaccia milf del cazzo!

Invece, guardi com’è invecchiato di merda vera il signor Mickey. Tutto rifatto, a differenza di lei, che s’è rifatta solo il seno. Mickey ha il coraggio d’aver mandato proprio a totale “puttana” l’intero corpo ma s’è svenduto solo a sé stesso.

Solo all’orgoglio d’annunziano del piacersi masturbatorio d’una “perversa” libidine del suo uomo allo specchio, che gli sputa un “Fai schifo! Guardati!”, ma Mickey appunto se ne sbatte.

Passando le nottate allo Chateau Marmont con un mucchio di Escort che monta, prima vi “entra” senza chieder permesso ma pagando a caro prezzo, (dis)turba, a queste fa ribrezzo ma lui le paga, appunto, e dunque, o (“lo”) vogliono o no, devono dargliela, quindi Mickey (fuori)esce, indossando il montone e grattandosi la pelle? No, proprio le palle, coi paparazzi che lo fotografano in atteggiamenti “scandalosi” perché non ha vergogna delle sue “vergogne”. Anzi, sculetta come indossasse la gonna, quand’invece porta sempre pantaloni di “cavallo” aderente al fottuto andato oramai da un “pezzo”. Sì, lo “sbattessero” in prima pagina, accusandolo di “scoop” perché scopa, dando nell’occhio, nel tentativo di (in)castrarlo per atti “osceni” in luogo (suo) pubblico.

Sì, accusato perché si tocca il pube. Ma dai! Mickey ha una natura putrescente, sì, ma perdonatelo per la sua tendenza “pubescente”. È creaturale.

Poi, secondo “Wikipedia”, non è accusabile proprio di un cazzo. Ecco il nostro (est)ratto, che io (s)corregg(i)o nel metter le virgole al posto e anche posteriore (in)giusto! Di “cattivo” gusto!

La definizione di atto osceno è contenuta nell’art. 529 del codice penale, secondo il quale: “Agli effetti della legge penale, si considerano osceni gli atti e gli oggetti che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore”. Si tratta, com’è evidente, di una definizione molto vaga, che lascia di fatto un ampio margine di apprezzamento all’nterprete. Il concetto di oscenità è collegato a quello di pudore che, tuttavia, va qualificato più precisamente come pudore sessuale e può essere inteso come il sentimento di verecondia che viene offeso da fatti e manifestazioni contrarie alle regole etico-sociali attinenti alla sfera sessuale. In questo senso, il pudore si distingue dalla pubblica decenza, la quale non fa riferimento alla sfera sessuale. Secondo la giurisprudenza, è atto osceno qualsiasi manifestazione di concupiscenza, sensualità, inverecondia sessuale, compiuta su altri o su se stesso, che offende così intensamente il sentimento della morale sessuale e il pudore da destare, in chi possa assistervi, disgusto e repulsione. Con una norma del genere, il legislatore opera, di fatto, un rinvio a norme sociali extragiuridiche, per loro natura mutevoli da persona a persona e nel tempo; al riguardo, il legislatore precisa che l’offesa al pudore dev’essere avvertita “secondo il comune sentimento”, espressione anche questa piuttosto vaga, intesa da dottrina e giurisprudenza nel senso che il parametro per valutare l’oscenità dev’essere ciò che avverte l’uomo medio, non chi è particolarmente pudico né chi è particolarmente impudico”.

Almeno, questo secondo la legge italiana. Non so la Costituzione americana, ma “freghiamocene”…, dai, Mickey! Solo solo delle puttan(at)e! Penale fa rima con “pene” e, se l’“allungheranno”, tu lo “srotolerai” in cella, con tanto di carta igienica al second(in)o del tuo orgasmo secco, cagato da stronzo, del “topo”, ah ah, “Taglia corto”.

Quindi, ti pagheranno la cauzione ma ancor non sarai cauto.

Sì, Francesco della Cavani è come me e te. Uno che manda a culo ogni regola sociale del cazzo, appunto.

E prega di sua (in-com)presa “cappella!”.

De Niro Stendhal


08 Aug

Avrò mica ragione?

Un attore, quando perfetto, mette il cuore esattamente nella stessa posizione in cui si trova quando godo della presenza del soggetto inanimato ma da me amato anche se virtualmente, cioè De Niro, esso, in quanto intoccabile, dà evidentemente la felicità più viva ed esistenzialista su questa terra. Se questo succedesse per tutti gli uomini, niente al mondo avrebbe predisposto a non amar De Niro. Non è Stendhal ma il mio parafrasarlo di f(r)asi aggiunte in lunatico falotico mutar della vita alla Montale.

Al Pacino for Best Movie e for me, the be(a)st


07 Aug

Best Movie ha indetto un concorso. Chi meglio scriverà, in poche righe, su Al Pacino, vincerà una giornata con lui al Festival di Venezia, in occasione della presentazione di The Humbling.

Che tentazione!
Naturalmente, non potevo non tentare, e gli ho dedicato questo mio pezzo sintetico. Avrei scritto su di lui per interminabili ore, riempiendo pagine e ancor pagine, ma mi devo attenere appunto alla sintesi:

di Stefano Falotico

Al Pacino, adoro quest’uomo. Lo considerò uno dei più grandi artisti in assoluto della Storia del Cinema e, quest’anno, al Lido, porterà appunto The Humbling di Barry Levinson, già sceneggiatore di …E giustizia per tutti, col nostro Al, mattatore strepitoso che, anche per la sua memorabile arringa finale, si meritò una sacrosanta nomination all’Oscar, ma che fu diretto proprio da Levinson solo qualche anno fa nel Tv movie per la HBO, You Don’t Know Jack – Il Dottor Morte, nel quale sfoderò un’altra interpretazione impressionante nei panni del controverso medico, a favore dell’eutanasia, Jack Kevorkian.
Trovo pleonastico starvi a citare tutte le immense performance di Al. Quando un attore è così grande, infatti, mi par quasi insopportabile celebrarlo con un “elenco della spesa”. Non è dunque, anche per questioni di brevità e regolamento, indetto da “Best Movie”, il caso di dilungarci troppo. Qualsiasi appassionato di Cinema conoscerà a memoria, ad esempio, i suoi indimenticabili Tony Montana di Scarface o il suo Vincent Hanna di Heat, in cui magnificamente duettò col suo “rivale”-amico Robert De Niro.
Un attore per il quale il termine “attore”, e basta, mi par riduttivo, limitante, perché Pacino va sconfinatamente oltre la mera e semplicista definizione di attore, appunto. È “qualcosa” di talmente immane, proprio attorialmente parlando, che “confinarlo” mi sembra quasi offenderlo. Un genio, un interprete scattante, “iracondo”, burrascoso, stupendamente poi repentinamente sobrio, misurato, calibratissimo, dotato di un talento inarrivabile, magnetico, istintivo anche quando porta il suo amato Shakespeare al Cinema, come in Looking for Richard, eclettico, imprevedibile, che buca lo schermo e, all’istant(an)e(a), ti fa perder la testa, rapendoti, a lui ammirandolo di grazia e divinità, nel suo ipnotico gioco di sguardo penetrante, memorabile, la monumentalità della Settima Arte incarnata a suo titanico fascino immarcescibile, indelebile, eterno. Immortale!

Certosa di Bologna, this is Carcosa? No, non ne sarei cero, ah ah, è la nostra vi(t)a crucis curiosa libidinosa fra i morti viventi, che siete voi, già nelle casse


06 Aug

di Stefano Falotico

Vi(si)ta al cimitero con vista “m(onument)ale”

Fratelli della congrega, cinti in preghiera, spaccate i recinti che vi castigano da timorati d’un Dio della vostra fottuta Provvidenza. Sì, molti di voi pregan l’Altissimo solo quando son caduti in basso, sperando che faccia lor la grazia, parandoli nel culo di gratis et amore. Me li gratto, son sol dei neri gatti, portan sfiga e pensan invero solo alle fighe, fra l’altro spelacchiate. Ma i paraculi da iddio non saran salvati perché lo pregan sol quando serve ai loro cazzi. Iddio, invece, desidera che sempre, essendo onnipresente, lo si osanni e non soltanto lo supplichiate, a vostra triste, furba immagine e somiglianza del solipsismo “divinatorio” l’egoismo vostro una tantum di Pater Noster, ché debba esser eternamente rispettato. Patti chiari e amicizia lunga alla tua patta. Così sarà, questo è il rosario. Vi conosco, voi adorate invero Cagliostro e io ve lo farò rosso! Siete dei falsi credenti, credete solo quando il piatto piange e l’uccello avete moscio, implorando la vostra dea senza denti ché ve la dia di “pene” e (di)vino, e una volta, da dubbiosi pagan(t)i, credette pure che Ponzio Pilato avesse ragione. Io so che era pelato, me ne lavo le mani. Tu, sbuccia la “patata”, io metto i pelati anche nel pesto. Pestandovi di “pastasciutta”. Sai che bontà! Sì, siete da “crocifiggere”. Alla vostra ipocrisia carnale e (in)castrante, ché comunque sempre “lì” andrete a parare, preferisco “darvele”. E inchiodarvi. No, dalla mia rigida impal(c)atura, non mi schiodo. Mi tengo le mie sovrastrutture perché Sansone ha bisogno dei capelli, cari filistei. Capelli rossi, lisci, (im)potenti e poi tendenti al riccio, ché talvolta mi chiudo in bagno, mi raddrizzo il pelo e mi diventa ritto di masturbazioni, non solo mentali, aderenti a mio cuoio capelluto che fa cagar al cazzo. Così, seduto di natiche sul water “duro”, come l’ex Walter Nudo, sogno un ottimo culo e nel frattempo unisco, eh sì, un(i)to allo sfintere da cui intanto evacuo questa cagata, l’utile al dilettevole, immaginandola nuda a letto nel mio crudo uomo di merda. Non toccate(vi), però. Se no, Sansone vi smerderà, facendo crollare ogni vostra certezza bacata, con tanto di bucarveli. Sì, è uomo (im)morale con un suo “tastato” e tost(at)o codice da vostri panni sporchi. Ecco la Pentecoste! Vi fa il buc(at)o nei costati, miei da “crost(at)e”. E tu, tossico, che ti buchi a fare se non sai neanche ove infil(z)ar l’ago che alle donne piace lì d(r)ogante? Su un letto di chiodi o anche su un materasso molle a trapunte per indurirtelo con una puttana (p)un(i)ta fra le doghe del tuo legno, basta che le entri non molliccio. Sì, a Sansone non osate tagliar il suo pelo osé, altrimenti saran comunque cazzi vostri amari. Altro che ros(s)e, sono spine. E tu, accendi la spina, riparti con una di “quinta”, altrimenti, renderò la tua depressione una sega di elettrica sedia. Sei condannato a letto! “Alzalo” ora, Lazzaro(ne), o mai più. Son sempre più rigido di nichilismo illuminato. Sono il Diavolo? Preferisco Arcangelo Volpone, uomo “purissimo”, pasoliniano, sì, un meridionale calabrese con tanto di prefisso e “fesso” quando i suoi “geniali” genitori, già sba(di)gliando il suo nome all’anagrafe, lo incularono nell’an(n)o dominus altrui e sul sangue nei “genitali” all’incornarlo di prese pel cul per colpa di quell’Arc(a) da Madon’ dell’Incoronet’ al reparto di maternità precocemente ficcato ad Addolorata Concezione di quest’incubatrice bullistica chiamata società della minchia.

Arca di Noè? Sì, già alle elementari lo animalizzarono e un prete dovette salvarlo dall’estinzione, affil(i)andolo al suo libero “uccello” con tanto di sacra “unzione” e protezione di circo(ncisioni). Ma questa è un’altra storia da asilo “nido”. Che (s)porco!

Anche se, sul prete pedofilo, sta attualmente indagando il WWF. Se si scoprirà che se ne fotteva, radiato da ogni altra (com)unione al suo pap(p)one, sarà in mezzo disboscato di “pipino” ma, comunque, morto un Papa, se ne farà un’altra… ah ah!

Così sia deciso, presto reciso. Fottetevene!

Sabato scorso, a Bologna venne a trovarmi un mio amico che, a differenza di voi, malfidati, ha gusto, fiuto ed è fid(at)o. Fidatevi… è un giusto. Voi siete sol bastardi cani! E sarete bastonati! Tu, che cazzo ululi? Al lupo, al lupo! Pensa all’uva e avrai qualche vulva.

Ora, saltate questo pezzo poetico, qui sotto, se la poesia alta, “lassù” da me (e)levato dalle pal(l)e, considerate roba da pazzi. Sì, miei pezzenti, adoro i segmenti di miei folli sprazzi e lirici spruzzi. Con tanto di sputo in faccia se mi bestemmierete contro. E che la Madonna v’accompagni…, anche se non può accompagnare tutti per questioni logistiche, come sosteneva Totò, essendosi il mondo sovrappopolato. Troppi popò da ippopotami a cui la Madonna non può far un cazzo. Lei è Vergine! Ma faceva la pipì?

Siete nel fango e fatevi il bagnetto nella schifezza vostra incarnata, togliete la “e” delle merde che siete e sostituitela con la “a” al sing(o)l(ar)e pachidermico di “Affogata!”. Io mangio un altro affogato, intanto, poi un tiramisù, mentre tu vai giù. Sì, “non te la tirare” Che la donna stiri!

Siete grassi che c(r)ol(l)ate, ogni donna, coi collant o senza calze, vi manderà a cagar’. Non ci son cazzi! Siete incollati. E nessun v’incula. No, non siete dei compagnoni, anche da comunisti tradireste appena vedrete una pornoattrice, “a stelle e strisce”, sventolante la sua gonna, nell’urlarle, strisciandole da vermi tristissimi, “Porco Dio”, e sputtanando dunque le vostre (mis)credenze staliniste, cari stalloni dello stivalone.

A me non la date a bere. Comunque, amo la vodka ghiacciata in mezzo alle (matri)o(s)che con tanto di crema alla sua “Statua della Libertà”, nonostante fosse pur l’amante d’un russo nazista r(es)idente nel Cremlino più assorbente e sorbetto per digerire uno di Bologna “rosso” che non l’ha mai avuta e, ogni volta che la pen(s)a, grida “Sorbole!”. Anche socmel’, ma non glielo ciuccia. Rimane solo un ciuccio!

Io e il mio amico passeggiamo per la Certosa di Bologna e ci divertimmo. Statene cer(t)i.

La poesia è questa:

tu, simpaticamente, mi stai antipatico e dunque morirai in un buon loculo. Ti è andata di “lusso”. Che “culo”.

La maschera di Edgar Allan Poe on Youcanprint.it


06 Aug

Splendido è aprire questo sito e veder primeggiare il mio libro, in entrambi i formati.

The Expendables 3, Final Trailer


02 Aug

Explosive!

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)