(A)mar(o) d’ideali fuggenti, evviva Gran Torino

21 Sep

Gran TorinoRoberto D’Agostino: – E di cosa dovremmo fotterci?

 

Carmelo Bene: – Di andare a farvi fottere.

 

In fondo, vive bene lui, sì. Giovincello che se n’è sempre fregato del rispetto e dei valori, fregando i professori da cui s’aspettava solo una valutazione sufficiente per raggiungere il diploma che gli “aprisse” le porte di poter, “potente”, “fare” quel cazzo che voleva, con tanto di “(at)testa(to)” da liceale classico, perché in Italia, si sa, è una “credenziale” che ha il suo impatto sulle ragazzine pubescenti da manipolare, raggirare, plagiare per una “san(t)a” scopatina il sabato sera. Sì, vai nel pub(e) da una di queste, ancora ingenua-bimbo-minchia e sprovveduta, le “rifili” il tuo diploma e lei abboccherà, facendoti bocca-bocca in bagno, sentendosi “figa” perché è andata con un “lupo di mare”, mica un suo compagno sfigato e poco “acculturato”. Insomma, per la miseria, l’ha “data” a uno del classico, questo le farà “curriculum”. Si sentirà più “centrata” dopo esserti fatta ingroppare da uno che ha “s(t)ud(i)ato” duro ma proprio duro.

Sì, fa bene lui che parla di grandi ideali e poi, appena se la vede brutta o qualcuna/o, appunto, non abbocca, si rifugia nella cultura italiota da piccolo borghese, moralista e inneggiatore alle “grandezze” (no)bili della sua anima “elevata”. A chiacchiere!

Fa bene lui a prenderla così, a culo, quando gli torna e “tira” comodo, poi a predicare quando, solipsisticamente, qualcuno/a non gli va a “genio”… suo millantato e mai coraggiosamente dimostrato nelle azioni.

Fa bene lui a citare Leopardi a memoria quando vuol fottersi una sciocchina melanconica, per sostenerla/“lo” un po’.

Fa bene lui a criticare i ribelli, a osteggiarli e a voler “tagliar” le loro (s)palle quando incrinano le sue certezze an(n)ali, fa “pene” lui a considerarli pen(s)osi, fa bene lui che ha capito come vivere sciacquandosi l’uccellino nei momenti pimpanti di umore ormonale e poi a spacciarsi per intellettuale “puro” quando è invece l’altro, che invidia, a spassarsela e passarsi le passerine.

Fa bene lui a dare dello schizofrenico a chi scrive libri, a dargli del coglione e poi essere il primo che ama Fantozzi.

Fa bene lui a considerare gli impiegati del catasto dei sempliciotti, fa bene lui a far credere di essere migliore di loro, fa bene lui che, arrivato all’età della “maturità”, sa come metterlo in quel posto “fisso”.

Lui, sì, che è uno stronzo come vuole la società, mica un patetico (s)truzzo.

Fa bene lui a prender in giro i vecchi, fa bene lui a deridere i portatori di handicap, fa bene lui a credersi Marlon Brando, fa bene lui?

No, è solo un troione che, da me, riceverà Clint Eastwood in faccia.

 

di Stefano Falotico

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