Archive for September, 2015

Lo stagista inaspettato, il mio stronzo che spu(n)ta quando proprio sei ancora alla fase stage


19 Sep

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De Niro, all’inizio del trailer di The Intern, celebra il pensionamento, definendolo un periodo d’enorme, abissale creatività che, eppure, va riempito, nonostante tutti i palliativi possibili, come imparare il Mandarino, con qualcosa che dia spinta all’azione, insomma… datevi una mossa, rimbambiti.

Stamattina, ero in macchina con mio padre, un uomo che ha sempre amato Totò, un “napoletano” Principe che sapeva che al mondo non ci sono solo fessi ma ce ne sono comunque tanti, non lasciatevi fregare! Ecco, guidando sulla superstrada, siam passati davanti a un cerbiatto col cranio spappolato, che “fu” travolto da un’automobile imbizzarrita. A Straight Story docet. Tenetelo ben a memoria, anche accelerando di vita frenetica a mille all’or(gi)a quando, travolti dai debiti, mediterete sulla ex pericolosità delle vostre donne con le curve “tortuose”, donne che v’han fatto “penare”, oberandovi di richieste solo per una “sgommata” (t)rombante di figa “clacsonante” orgasmi un tanto al diesel, affliggendovi con un lavoro, Dio che schifo, che la potesse “soddisfare” di “pompetta”. Mica pompini, ché sono meglio!

Ragazzi, fatevi seghe mentali e non, meglio delle pippe, delle pupe, della popò e della pummarola in compagn(i)a.

Sulle pippe torneremo presto. Son Pippo! Voi gufate ma io non cambio dal Goofy.

Io non ho mai capito la gente (s)pos(s)ata. Queste coppie che prima paion felici e scopan a tutte le ore, appena lei “se la” lib(e)ra, con lui che “spinge” tutto “indaffarato” a non metterla incinta, usando l’“airbag”del profilattico “pneumatico”, spompato e poi di nuovo gonfio come l’omino Michelin. Scopano e poi scoppiano, con lei che finisce alcolizzata cronica e lui depresso marcio. Prima la “bolla” e poi è bollito, la gente pettegola affibbia loro la “patente” di (s)caduti in basso. Un “amore” piano-forte con andamento lento-allegro-tristissimo-fine della storia, della troia e dello “spararsi” il “viaggio”.

Ora, la questione (de)pressione. Quando sei a terra con le gomme, quando la vita t’ha “sgominato”, vai da una psichiatra. Lei ti “accuserà” di schizofrenia tosta, subissandoti di neurolettici per moderare e stabilizzare gli umori d’una caduta libera irreversibile, per frenarti un po’ dal tuo esserti creduto uno schianto ed esser c(r)ol(l)ato invece, a picc(hiat)o, come olio di aia che botta(na).

Lei ti rincoglionirà con delle sedute strizzacervelli per “bloccare” il tuo uccello, ha un bel sedere, ma i farmaci a stento non ti fan usare lo sfintere. Ti farà pelo contro pelo, ti darà la pillola e tu, di strafottenza, te la fotterai di pelli freudiane con tanto di ano su Jung del gnam gnam.

Sì, una frust(r)ata, ridottasi a far la dott(oress)a perché nessuno se la caga. Ha la puzza sotto il naso, guadagna ottantamila Euro all’anno ma sta sempre assieme ai matti, compreso il suo fidanzato, uno laureatosi con una corrotta esaminatrice di cento e una notte, che “lorda”. Insomma, un porcello che sta con una di lunga parcella, due che san usar la “lingua” per fotter… la gente, con la panza piena ma lei con la patata anoressica-bulimica e lui con l’enciclopedia Treccani per “acculturarsi” ancor di più con sovrastrutture nozionistiche vecchie come il suo (ba)cucco.

Fidatevi, l’unica ragione per cui vivere è Bob freakin’ De Niro.

Il resto è la solita puttana(ta).

Comunque sia, Anne Hathaway ha delle belle gambe.

 

di Stefano Falotico

Heist (Bus 657), Trailer, De Niro (non) mi tradì/irà, è IRA, i terroristi!


18 Sep

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Eccolo qui, sfornato pochissimi istanti fa, in traslucido deluxe firmato Lionsgate, b movie di qualità, “trash” che ne sa, nostalgico “revival” dei film che andavan per la maggiore “di cassetta” negli eighties, adesso purtroppo passati di moda e “soppiantati” da pellicole astrusamente più sophisticated…

Invece, me lo gusterò questo “De Niro d’annata”, The Pope, bello invecchiato di stagionato tanto “aromatizzato” di capelli cotonati e uno stile tamarro di medaglione al pet(t)o in fuori, forte, gagliardo, che si fotte Summer…, modella prestata ai (di)letti del cinemino secco, senza fronzoli della Emmett/Furla, non un instant classic ma della Hannibal Classics. “Coadiuvato” dal carisma di Jeffrey Dean Morgan, uno di cui non si capisce la carriera da “paludi della morte” e il texas rising d’un Joffé ritornato sulle scene western, altro genere decaduto e rinato alla Tv.

Un film col wrestler Dave Bautista, carrarmato di muscoli spaccatutto, in questo Speed che incrocia Quel pomeriggio di un giorno da cani, di disfatte carni triturate e “sgommanti”, questo Inside Man nel pullman un po’ alla Ocean’s Eleven.

Questa Kate Bosworth magrissima che però m’attizza, questo Scott Mann di The Tournament, ripescato chissà dove.

Sì, un sano tuffo nei film “cesso”, nel garbage, negl’inseguimenti che non si caga più nessuno, in questo Cinema fracassone, anacronistico, che “spinge”.

Altro che Ozon e le sue pippe mentali.

Appena uscirà in home video, ordinate una pizza al prosciutto crudo e crudamente sparatevelo con qualche patata come (con)tor(n)o.
Poi, pigliate una bolletta e mandatela a culo. Questo vale il prezzo del debito. E che non scassino la minchia delle puttanelle di sorta, di s(b)orrata, eppur che (s)orche!

 

di Stefano Falotico

Heist (Bus 657). Poster and official trailer soon from Lionsgate


18 Sep

Ieri, sul canale ufficiale YouTube della Gulf Film, è apparso il trailer di Bus 657, subito, o almeno dopo poche ore, cancellato, perché violava il copyright della Lionsgate, casa distributrice, sul mercato americano, della pellicola.
Oggi, il suo attore e sceneggiatore, ideatore del progetto, Stephen Cyrus Sepher, su Twitter, annuncia che la release date del film è stata finalmente fissata negli USA il 13 Novembre.
E che, soon, uscirà il real, verissimo trailer autorizzato dalla Lionsgate.
Era ora, questo film pareva che non dovesse uscire mai, in questi mesi si son avvicendati vari filmati, poi abrogati dalla Lionsgate, fantasmatiche apparizioni, insomma, e poco nulla di tangibile.
Intanto, proprio oggi, in attesa della prima-premiere del trailer, è comparso il poster.

Negli altri Paesi, a quanto sembra, il film conserverà il titolo originale di lavorazione, Bus 657, appunto, mentre, da quel che apprendiamo, vedendo il manifesto, il titolo, almeno per gli States, è stato cambiato nel più generico Heist.
Stiamo dunque attenti a non confonderlo con quel The Heist omonimo di David Mamet di qualche anno fa, che vedeva fra gli interpreti Gene Hackman, Danny DeVito e Sam Rockwell.

CPKMT8UUYAA12Y- di Stefano Falotico

 

 

 

La strampalatezza rompe le pagine delle piattezze


17 Sep

SOUTHPAW

Amici, so che mi adorate e in gloria elevate, diamo (f)iato alle nostre gole, non essicchiamole in ernie da vermi. Io sono colui che incarna il Ver(b)o, i vers(ett)i della mestizia “insigarettata” alla fiumana di gente ruffiana, uffa, stufano eppur carna(scia)l(esch)i “stantuffano”, vogliono infornarci da nazisti ma sono i “primi” a fornicare, io, invece, al(a)tissimo, son quello che la verità, unica, plurima e trina, giammai in difensiva trincea, ma “triceratopo”, persino licantropo contro i cancri delle lor vacanze da tropici “caldi”, riscalda, rinfoca! Fuoco alle trombe! Non ci tromberanno mai più. Non raffrenatevi, non siate freddi!

(In)fermi con le mani! Bombardamento!

Prendiamocela con queste donne infime che si spacc(i)an per “fini”, son finte, come la lor balla d’esser “acculturate”. Conobbi puttane che, “andando a culo”, erano e sono, sempre saranno, più pure e intelligenti, di cor(po), di tali laide, putride suore, brave a predicare e invero, io vi urlo, qui dovete anche voi “ululare”, brave solo a “infrigidirsi”, che infingarde, nascondendo il godimento della lor vita frust(r)ata. “Insegnanti” di po(e)s(iol)e a ripeter le pappardelle a memoria, a ogni scoccante ora. Che palle! Ecco la bomba! Ché si scoccino, ché nel lor brodo si cociano, che raccolgano i nostri cocc(h)i e imparino la bellezza della giovinezza non ancor cotta, bollite! Ma quali cotte, tramandano di poeti melanconici tanto bravi a parole d’amor (de)cantato, decadente, “infiniti” quanto poco gaudenti, solo “ga(ll)i!”.

Ribellione, miei ribelli, bellissimi, belate, questa è beltà.

Non espiate, spiatele/e, spiattellategliela, respirate di vera vi(t)a sana, non inficiata né inquinata da tali inique.

Io sono unico, diverso dai (di)versi, folle visionario senz’una li(b)ra. Bruciamo i tediosi libri ammorbanti, non ammorbidiamoci, per la nostra ca(u)sa moriamo!

Mortacci! Mortaletti contro le mortadelle, sì, sì, no, signori/e!

Iddio, che sono io, è/sono il tuo Pastore, il tuo bastone, il bestione!

“V(i)olate”, uccelli!

 

 

Robert De Niro & Anne Hathaway rivelano il loro De Niro movie preferito


17 Sep

Pen(sier)i “pericolosi”: amo la gente verace, schietta, che non veste Versace, che ama gli arachidi


15 Sep

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De Niro è fanatico di Gianni, lo segue in ogni passer(ell)a, in quanto “goodfella”, eppur la sua Grace è “untouchable”. Scorsese e De Palma son registi di (ta)lento, di tailleur, di giacche e cravatte criminali, di gente “violenta” che la dice tutta, care donne, datela, ché mollala!

Oggi pensavo a Michelle Pfeiffer, protagonista per la quarta volta, assieme a Bob, di quest’annunciato The Wizard of Lies, la “vera” storia di Bernie Madoff e della sua truffa miliardaria.

I due, infatti, avevano già recitato in Stardust, Capodanno a New York e Cose Nostre – Malavita di Luc Besson. Nei primi due non condividevano nessuna (s)cena face to face. Scarface!

Pacino ebbe con Michelle anche Paura d’amare, ma che c’entra il buon Al(fredo) con Michelle e l’uomo col neo? C’entra perché, come me, mette lo zampino, casca a “fagiuolo” nella bella Michelle, ricordando John Lennon…

Da quel che ho imparato nella mia tortuosa, travagliata (s)figa, e molte… ne “verranno” ancora, so che i buoni son coglioni fottuti dai cattivi, cioè i buoi, e tu, se non te la fai… sopra, ma sotto, sei un buon a nulla. La Nutella, l’uomo ignudo!

Chi patisce non soffre di demenza, eppur “aggressivo”, cova pene… di ove va la gattina al “laido” ci metti il pisellino.

Ciò che ho scritto non ha senso, le donne “imperiali” con troppo sen(n)o mi fan (spa)vento.

Care sceme, meglio seminare, ah ah, da scimmia!

Ieri, per molti piselli, no, pivelli, è stato il primo giorno di s(c)uola.

Gesso e la didattica mette in righello “quelli” più lunghi, da cui la lingua lunga e il sesso sul b(r)anchetto.

di Stefano Falotico

13 Settembre 1979, meglio della “tragedia” dell’11 di Tor(r)i Gemelle, chi se ne frega di certa gente… i “gemelli”


12 Sep

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Qualcosa m’ha turbato… this must be the place, ove molti americani han visto le lor famiglie crepare per terrorismi a vicenda e stragi fratricide di livello “mondiale”. Da un lato i guerrafondai a stelle e strisce che trivellarono i bambini innocenti del Medio Oriente, dall’altra parte un “matto” a spaccar “mattoni” per la sua Legge del Taglione. Eppur non ebbe tutti i tor(t)i…

Ci son cose peggiore di cui pochi narrano, della scarsissima alimentazione nel Terzo Mondo e del “puttanesimo” italiota, per esempio, figlio di questa retorica internazional-popolare ove tutti assieme, dopo aver festeggiato la Nazionale nella qualificazione agli Europei (Mazzini, se ci sei, “uniscili”), fingon di compiangere la tragedia occorsa, da Pronto Soccorso, nell’11th “sto(r)ico”, un lager di Laden, un bagno di lacrime da “comari”, ipocrite/i.

Questo “patriottismo” espanso a memoria dei defunti e poi tutti da McDonald’s a prender per il culo l’extracomunitario che serve le lor “patate fritte” su sfottò classi(sti)ci da chi ha frequentato le “s(c)uole migliori” italiane, quelle che, come docet Pacino di Scent of a Woman, crean i “leader” nazifascisti, razzisti, xenofobi, spaventati dalla cultura “diversa” e poi globalizzati a plaudir il film curdo-coreano-a(ustralia)no” del radicalchic tedesco con compagna “francesina” da cinemino “artist”.

È il mo(n)do di viver d’oggi, ove si ricorda di “cuore” (a me fan schifo e andar, dopo il vomito, di corpo) le vittime di quel giorno “maledetto” del Settembre 2001 e non si celebrano poi i non-compleanni da Cappellai, perché tutto l’anno “uccidon” psicologicamente quelli che non la pensan come loro e li fan penare, poi hanno l’“anniversario” della remissione dei peccati.

Sì, Dio “benedica” l’America per aver regalato ai miserabili questo “Giorno del Ringraziamento”.

Ricordando patetici, da chi in fondo se ne (s)fottono, credon di essere brave persone.

Fosse così semplice.

Ripeto: bastano 9 Euro al mese per salvare una vita sotto-alimentata.

Questo sarebbe un memorial day, facce di merda.

Insomma, questi fake che “ricordano” l’11 Settembre son come i mafiosi. Ammazzan il prossimo “diverso” e poi si fan il segno della Croce.

Prima crocifiggono e poi rammemorano le persone morte fritte.

Di mio, vado ora a cucinarmi un bollito.

Morale immorale della mia storia: due gemelli eterozigoti rischiarono di farmi crollare, ma siam finiti di nuovo in tribunale.

di Stefano Falotico

Bus 657 and I Am Wrath Poster(s)


12 Sep

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Cane di (p)a(gl)ia, code di ca(va)llo, (ri)torsioni dei bracci “destri” del branco non desto


11 Sep

03330522La violenza fa parte, dagli albori dei temp(l)i, della nostra società e della nostra Costituzione san(t)a e robusta, miei mezzo busti “belli” in giacca e “ovatta”. Dovreste sentire le la(cri)me di rabbia dei cani quando, deturpati della loro inviolabile eppur v(i)olata via integrità (im)morale, calpestati dall’ipocrisia menzognera e omertosa passan dalla parte del tor(t)o, perché i tor(t)i, di mille abusi, non solo facili in faccia torte, falciati vengon sempre dalla feccia che volle che “non venissero” e si sven(tr)assero.

Così si ribalta il crimine perché i belli, dopo esser stati pelati, “plagiati” e “piallati” dalle lor caudine (f)orche a base di carnascialesche or(g)e, non ci stettero, la (r)esistenza intellettuale crollò dirimpetto ai lor “for(t)i” (marchia)tori, stigmatizzanti la “debolezza” ove c’era purezza.

Stupri mentali, mobbing psicologici per le coscienze da immobilizzare tanto da renderle così (irremovi)bili dal lor poi d’ira muoversi ché le offese di darsi una mossa e “svegliarsi” attaccaron le vergini, intimandole, poiché già “timide”, al suicidio.

Argomento complesso… di colpa, di brutti colpi quello della violenza.

Quale degenerato la genera, quale “genio” la partorisce, quale scemo la semina, quale male si moltiplica al patito, giammai partito (non) d(om)a(n)i. E se non dai, principe non sei, non puoi esserlo, non devi avere perché “av(ar)o”.

Si (di)mena, cari “ameni”.

Amen(o) che…

Ammonimento!

Questa non è idiozia, è sacrosanta, “malsana” giustizia!

D-i-o!

 

di Stefano Falotico

Festival di Venezia 2015: meglio un giorno (d)a pecora che questo Leone


08 Sep

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Sta terminando la grassoccia, pasciuta “grancassa” di questa patetica carovana di mor(t)i in vacanza, di cervelli vacanti, “bravi” sol a plaudire le sfog(gi)anti passer(ell)e.

Di “mio”, preferisco sorvolarvi, così come i gabbiani del Lido planano sopra le testoline dei “bagnanti”, in quanto caga(n)ti.

Molta gente, per vi(st)a della mia imperturbabile “ipocondria”, mi dà del matto, altri del “tonno”, qualcuno del puro, cioè definisce il mio dest(in)o un delfino. Son orafo del mio buio, un b(r)uco nero, care “(far)falle”. Un po’ di panna! Di tal frivoli non mi foro, nel mio “vuoto” mi defloro e talune me “lo” succhiano, in quanto lor asine di “ano” perforato e io “ciuccio” che me le cucco. Son di cocc(i)o, e poco me n’importa di De Palma quando posso “godermele” sotto le palme, per il vostro di nas(in)o palmo. Ipocriti, bugiardi, io son il Principe che spaparanzato ben se ne sta, (non) vi sta “pene”.

Abbiam “avvistato” il “piroscafo” di Depp, ingrassato di panza con doppio mento e forse qui lo “(ri)porto”.

Danish Girl, mediocre calligrafia, se non c’hai ammaliato, “abdicheremo” per un Discorso del re.

Stai bene te!

 

di Stefano Falotico

 

 

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