Archive for August, 2016

Chi sono i registi che sanno scrivere un film?


16 Aug

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Ora, la prenderò larga, anzi “allagata”. Perché, dovete sapere che, ieri sera, al calar tramontante del Sole desto (in)cedente di Ferragosto, una donna di altezzosa allegria, con disinibita “lingua” zuccherata dopo aver trangugiato un caffè, volle rendermi amaro, no, amarmi. Che incidente!

M’adocchiò fuori dal locale mentre stavo “bevendo” una sigaretta consumata con noia altera e con notevole “alterigia” m’apostrofo ero(t)icamente:

 

, bello guaglione, che ne dici di fumare anche me?

– Come, scusi?

– Non scusarti, non ricusare il tuo volermi “scucire”.

– Lei è ermetica. Si apra meglio alla comunicazione. Altrimenti non intendo.

– Non devi intendere, ma “tenderlo”, dai, tenerone. Fra le tue cosce tienimi e cingimi per salti euforici di passione. Ficchiamola assieme… questa notte. Bando alla tristezza. Abbimi!

– Abbimi? Signora, non so cosa vuole da me, so che ha voglia ma ho cosce più serie, no, me la doni, mi perdoni, ho cose più serie che dar “dritto”, dare retta alle sue avventatezze di gonna (in)felice.

– Stronzo. Che mondo di merda. La gente, al giorno d’oggi, non desidera neanche più una sana scopata.

– No, non desidero le scoppiate.

– Buona sega.

– “Arrivederla”.

 

Ecco, questo per dire che molte donne, essendo io misogino, non capiscono che si deve “scrivere” una seduzione con ponderata discrezione e non “darla a vedere” errando di troppa “montagna russa” del proprio “volerlo”. Il divertimento va gustato con calma.

Volenti o nolenti, diamoci alla scrittura, cari registi di (giro)vite.

 

Christopher Nolan non sa scrivere, infatti per le sue sceneggiature si affida al fratello, lungimirante e geometrico, razionale e sin troppo meravigliato d’Interstellar basato su conclamate teorie della relatività. Troppo Einstein per i miei gusti “country”. Ma vedremo con Dunkirk, storia sulla Storia. Eppur c’è il cavallo di Troia.

Michael Mann, invece, basa quasi tutto sulla musica. Dialoghi veloci e battute rapidi su colonne sonore scelte addirittura prima di pensare alla (s)cena. Da cui l’heat del suo calore dinamico da ultimo dei mohicani degli insider dei nostri script.

Scorsese si dà a Schrader, poi a Zaillian, quindi a Jay Cocks. Bella compagnia.

 

Ridley Scott invece va a f(r)asi gladiatorie del suo fu Blade Runner.

 

 

Scena uno, esterno notte

 

Una donna è incinta e chiama l’ambulanza.

L’ambulanza arriva ma il bambino è già nato.
Scena due, esterno giorno

 

La donna partorì morendo e oggi si eseguono le esequie.

 

 

 

Film sintetico sul valore della vita.

 

 

 

di Stefano Falotico

Taylor Sheridan, nuovo talento delle sceneggiature, altro che Pizzolatto


16 Aug

Ebbene, probabilmente la terza stagione di True Detective, come “paventato” da qualcuno, non si farà. La HBO, infatti, ha annunciato un altro progetto avente come protagonista Robert Downey Jr., che sarà incentrato sulle moderne avventure d’un nuovo, “redivivo” Perry Mason. E lo sceneggiatore assoldato per questa serie televisiva sarà proprio Pizzolatto. Appare dunque improbabile che Nic si possa occupare d’una terza stagione dei suoi investigatori. La seconda stagione, va ammesso con dispiacere, nonostante la confezione lussuosa, il cast prestigioso e le valorose interpretazioni di Farrell & company, al contrario di quanto ostinati fan irriducibili dicano… è stata, sì, deludente. Non brutta come si dice in giro, ma nemmeno memorabile. Non diamo a Pizzolatto quel che stavolta non s’è guadagnato.

Ma mandiamo proprio, a dirla tutta, al diavolo Pizzolatto, decisamente, a mio avviso, sopravvalutato. In fondo, anche la prima stagione, ripensandoci, si “evidenziò” per la tetra ambientazione ed ebbe successo per il nichilismo pessimismo che la pervadeva. Ma erano tanti i difetti che, a ben vedere e rifletterci obiettivamente, la macchia(ro)no di parecchie imperfezioni imperdonabili.

Io terrei invece d’occhio il giovane Taylor Sheridan, già autore del brillante Sicario e del suo prossimo “seguito” Soldado, che sarà diretto dal nostro Sollima Stefano. Sheridan che sta mietendo consensi, in questi giorni, per Hell or High Water. Una scrittura secca, abrasiva, “corrotta”, sporca e onestamente più sincera di tante “filosofeggiate” alla Pizzolatto, alla lunga sterili e, diciamolo, nauseanti.

Ma sulla scrittura io son maestro e posso vantarmi dei miei libri, unici e di rara efficacia.

Sono un Sutter Cane. E me ne vanto.

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di Stefano Falotico

Il fascino pasciuto di De Niro, Heart of Sarajevo


15 Aug

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Penne stilografiche di gran figata


14 Aug

Ah ah, ah ah.

– La prossima copertina del mio libro me la farà una grafica.

– Una gran fica?

– Sì, una grafica.

– Ma davvero è così bella?

– Cosa?

– La gran figa.

– Ah ah.

 

Comunque sia, sarà una nera, no, un noir.

 

Veramente hard boiled.

 

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I miei booktrailers, filmati incantati di me che decanta/o


14 Aug

Sempre più pervaso da dubbi amletici, quasi aristotelici, “rivango” fra le memorie delle mie creazioni, alla ricerca, forse vana e un po’ vanitosa, di speranzosa lucentezza che in me, spesso appannato, in panne e col cuore mai di pietra ma di montata panna, nella suspense non sempre ludica dei dì, si rattrista per il notevole, mesto poltrir dei giorni, alle volte vacui, altre danteschi di principesca “faloticheria” stramba come esige e vuole il mio dolermi per i problemi di questo mondo “volentieri” molle e immondo.

Al che ripesco questi miei esercizi di diaframma “rifrangente” nella mia voce fra lo spettrale, l’ironico, il drammaturgico e il teatrale, gustandomi in sfoggio esibizionistico che vale le sue storie narrate con indubbia creanza del mio (ri)crear(mi). E me ne sto nel mio (non) essere. Ad alcuni, molti, piacciono, ad altri no, ma chi se ne frega. Me ne fregio.

 

Tutti li trovate nel canale del Tubo.

 

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Il vagabondaggio del mio non essere James Bond ma vago senza viaggio nel mondo che mi emargina


13 Aug

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E non si rimarginano.

Ferite aperte, stigmatizzazioni sociali, reclusioni della mia anima che riaffiora in rabbie inesauste che però, a lungo trascinarle, si stan stancando e le emozioni si sterilizzano dietro una patina dolciastra del mio sguardo nel vuoto che finge, per cheto vivere, d’essere in “stadio” di relax. Le relazioni, ah, me ne son sempre distaccato, preferendo una vita ai mar(gin)i, eclissata nelle mie meningi pen(s)anti e nel viver(mi) non appieno, in pena, col mio “turbante” pene a mollo mentre tante ne mollerò. Fanatico della misantropia e del disprezzo che non ha prezzo dell’amore così da voi vivandato, “vivacizzato” dietro fantasticherie “dolci” del vostro perenne, intramontabile (dis)illudervi. Tutta una stronzata, una messa in scena di cenette e cerniere, di leccate di culo, d’ipocrite ruffianerie per accaparrarvi una falsa felicità fat(u)a. Scontento e al contempo contentissimo di esser me stes(s)o mentre De Niro riceve un altro premio e festeggerà da grandpa la sua pancia debordante, in Corsica, a bordo del suo yacht con Grace che gli ha dato un figlio autistico. Le mie volontà non collimano né coincidono con la massa che m’incide, persevera nell’essermi severa ma a questa lor seriosità oppongo il mio menestrello che usa da contadino il rastrello e le mie ansie (dis)sotterrate non più conto, vivendo vampirizzato come Dracula il Conte, leccando il gelato di cono e di corna messemi dalle mess(al)ine di questa società chiesastica e “ordinata”, no, son fuori dall’urinato normale, dall’ordinario del mio mental disordine. E vado a Udine.

 

di Stefano Falotico

De Niro a Sarajevo


12 Aug

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Il Falotico, uomo (ar)ridente, al dente e ardente, spesso sano deficiente


09 Aug

I miei must, ah ah.

 

chi ascolta Venditti è un idiota o un romanaccio, no, un romantico, no, un romanista.
Forza Bologna. Prendiamo Matri e mangiamo la matriciana!

 

Non sono maschilista ma la pen(s)o così: io spesso mangio pasta e piselli, molte donne invece mangiano pasta e pisello.
E basta.

 

Molta gente vuol esser compresa.
Meglio che sia compressa.
Prendete le compresse, non prendete le (in)comprese.

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di Stefano Falotico

Lo psichiatra alla Falotico/Billy Crystal, che fantastica storia è vendersi, no, Venditti


08 Aug

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Molte persone giungono nella mia “umile” dimora a chiedermi spiegazioni della vita, essendo io “dottore” di patologie e vari problemi (in)curabili. Specialista di ogni stato mentale, anche extracomunitario, do alla gente consolazioni per una “buonistica” visione del mondo. Mondo che li corrose, li erose, sì, lo so vi rode, storie di traumi infantili mai superati, di divorzi “cornuti”, di clausole “rescissorie” col proprio uccello ora ammosciatosi nella “poesia dolce” che perse proprio la “durezza” strenua dei bei tempi andati, anche dei “buoi”. Storie di vecchie che non scopano, di calciatori che non mettono a segno il loro “menisco” nelle cosce di qualche velina, storie di disoccupati con problemi non solo neuronali ma “renali”, storie “piscianti”, di cazzate che loro prendono sul serio, d’impiegati piegatissimi che scommettono all’enalotto e poi coltivano, perdenti, f(i)ori di loto, storie non al quadrifoglio, di sfigati trombati, di donne troppo trombanti e “prosciugatesi”, di una che pensa di essere stata plagiata da De Niro e blocca l’audio del suo Ellis, storie memento di dementi con poca memoria di quel che fecero, che feci, storie di promesse mai mantenute come Nicholson, storie di gente pazza come Jack, storie di troie, a volte.

Al che, pigliando tutti per il (para)culo, propongo loro questa e dico:

quando pensi che sia finita, è proprio allora, cari miei, che è finita.

Ah ah.

 

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Salutatemi sorrata!

 

di Stefano Falotico

Clint ha ragione su Donald Trump?


05 Aug

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Sì, ha ragione.

Fuori, sta piovendo. Una pioggia “caduca” che germoglia allo sbiadire d’una società per la quale nessuno, tranne Clint e pochi altri, fan polemica.

È una società che invece va “polemizzata”. E Clint, sebbene abbia sollevato “scandalo” con le sue dichiarazioni, non ha tutti i tor(t)i.

È una generazione che si è tristemente infighettata, usa a mangiare riso al mare invece di melanzane e pizze e che non saprebbe né vorrebbe più girare film rudi e maschi, notturni e “tormentati” come I guerrieri della notte. Una generazione che, se dovesse filmare un nuovo Mystic River, lo appesantirebbe con forti annotazioni cattolico-moralistiche da distruggere ogni fotogramma sincero lagrimante rabbia.

E che non sa più ribellarsi a un sistema che impone mode, tendenze e costumi da “froci”.

Una pussy generation che è capace, oggi, oh mio Dio, di acclamare robaccia come Suicide Squad di quel degenerato di David Ayer, uno che non conosce l’abbecedario non solo del Cinema ma nemmeno della vita, “fumettizzando” storie che meriterebbero più “sangue” puro.

Oggi, veniamo invasi da “educatori”, da moralizzatori, da castigatori delle nostre irose e vivaddio “ludiche” emozioni, castrati da meccanismi “oliati”, da odiare, di compostezza e “sana” giustezza.

Che ipocrisia immonda.

E la guerra, quando sussistono condizioni estreme alla quale non ci si può opporre ma combatterla per affermare i diritti umani contro i terroristici attacchi, io dico, come Clint e Trump, che va fatta, purtroppo sì.

Non “femminilizziamoci” in Hilary Clinton, viviamo per la nostra umanità allegra, alle volte, come deve essere, cupa e fosca, non fottiamoci, stronzi. Andate a fanculo con le vostre regole da “commercialisti” dell’esistenza.

Grande Clint, io l’appoggio.

 

di Stefano Falotico

SEAN PENN stars in Warner Bros. Pictures' and Village Roadshow Pictures' drama Mystic River, a Malpaso Production also starring Tim Robbins, Kevin Bacon and Laurence Fishburne. PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION

SEAN PENN stars in Warner Bros. Pictures’ and Village Roadshow Pictures’ drama Mystic River, a Malpaso Production also starring Tim Robbins, Kevin Bacon and Laurence Fishburne.
PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION

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