Archive for March, 2017

Caro diario: rattrappito da un mondo strano, viaggio di “cornetti”


31 Mar

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Stupito sempre di più da un mondo “progressista” che invero dovrebbe, primigenio, tornare alla “barbarie” non fasullamente buonista, assisto a programmi televisivi che condannano la legittima difesa, con interventi di “opinionisti” casti, vestiti a messa, che parlano di Buddha e Cristo e d’ingiustificati perdoni “un tanto a culo”. Persone poco realiste che vivono nella “gattabuia” delle lor ovattate certezze mielose, così come stamattina, in un bar, vidi una confezione intonsa di marmellata e, “sgranocchiandola” al padrone, la leccai di “dolce rubacchiarla”. Sì, poi la pagai…

Dovremmo ripristinarci all’insanabile verità, evitando comunque i giustizialismi ma mantenendo intatto il nostro cervello. In poche parole la gente dovrebbe assomigliare alla mia fierezza di sana e robusta Costituzione. È una repubblica fondata sul lavoro? Ne dubito. Questi “giovini” di oggi anziché commuoversi per film autentici, si “emozionano” per canzoni che “pubblicizzano” la legalizzazione della droga e, in questo “fermo progetto di vita”, passano le giornate a (s)cannarsi a vicenda, portando fuori i loro cani per tali “(bi)sogni”, o meglio bisunti, quotidiani. E in quest’arancia meccanica ove le persone acclamano Ambra Angiolini e non sanno più chi fu Giolitti, mi sento “maleficent” come Angelina Jolie. Sputtanando questa “corte”, coltre di omertosa ipocrisia, divenendo il Michael Kenneth Williams di The Night Of, saggio “imprigionato” nell’insopprimibile sua ricerca d’un Jack London salvifico, del sen(s)o dell’esistenza non retorico e facilmente impressionabile dalla coscienza di massa al “sapor” di canzonette e “acqua e sapone” sol quando non li si tocca nei lor “dest(in)i”.

Al che, prendo la macchina e “scoreggio” di clacsonate, facendomi largo nel traffico, pur se dimagrisco. Ingrasso il vuoto pneumatico del mondo e poi, a un chiosco “fresco”, mi faccio servire un cappuccino da “frate” del mio giusto eremitaggio, fra cornetti delle mie amanti che non mi scopo. Eppur non scoppio.

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di Stefano Falotico

Ai David di Donatello, preferisco Davide con Antonella e ad Antonella prediligo un piatto fumante di tagliatelle


28 Mar

 

Con un po’ di ca(l)cio sui maccheroni.

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La dovremmo smettere di attribuire premi alla carriera a Benigni che da anni non gira un cazzo eppur si “bea” del suo fottuto premio Oscar anche come attore, quando scandalosamente lo soffiò a Nick Nolte, a Ian McKellen e soprattutto a Edward Norton. E con la sua faccia da pagliaccio “insemina bontà” fra gli spettatori beoti di questi spettacoli vetusti e raccapriccianti, in cui Virzì, uno che pensa solo a “ficcare” la Ramazzotti, piazzandola di “camei” nei suoi film “casinari”, alza il “trofeo” in segno di potenziale, futuro Miglior Film Straniero. Sono stanco di questi orrori, e non mi capacito perché molte racchie seguano appassionatamente tal demenza. Racchie che, dopo giornate di “duro” studio e canzoni di Laura Pausini, si friggono in queste premiazioni, proiettate nel pen(s)arsi un giorno attrici di tale (ca)risma, per poter contendere a questa fiera della banalità. Allorché, in questi momenti miei e non “mielosi” di pen(s)osa riflessione, ripiegato nelle mie solite afflizioni da “disturbato”, credo che seguirò in canottiera Olanda contro Italia, partita amichevole nazional-popolare al grido di “Belotti facci un goal!”. Aspettando poi la domenica senza campionato, per colpa “grave” di tale “infrasettimanale” europeo-mondiale, nel quale mangerò saporitamente delle tagliatelle al ragù, sapendo che mio cugino di secondo grado, che fa di cognome David, scoperà sua moglie mentre io allev(i)erò la mia “felice” solitudine nel trastullar ancora i miei cazzi a “coglione” senza profumo della socialità perversa di tal società malata e malfamata. Sì, più mi estranio dal mondo e più godo come un riccio, non sono ricco eppur non colo a picco. Mantenendomi intellettuale alla Gambardella e sollazzandomi in tal “egoismo” a base di pasticcini e non sociali pasticci(oni) in cui la gente depressa si fa di pasticconi. Attendo ogni dì le quattro di pomeriggio, perché se gli inglesi aspettano l’ora del tè io a quell’ora, bevendo al bar il caffè, a tal elefantiaci uomini frenetici faccio tiè. D’altronde, chi fa da sé fa per tre, e oltre al secondo voglio la frutta e il dessert.

Che rima baciata, che mia Roma all’amatriciana. Roma, ove non ci fu David, ma Michelangelo come me, un Papa re.

Non so chi sia Buonarroti, ma sorrata è bona.

 

Buonanotte.

di Stefano Falotico

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Esiste un mondo che non aspetta altro che il blu-ray di The Night of


27 Mar

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Mentre accendi il televisore e la televisione ti “fornisce” notizie poco incoraggianti per l’umanità, ove padri disperati “scansano” i figli quasi neonati uccidendoli, ove avvengono pestaggi in circoli ARCI, ove Umberto Bossi è “indagato” per aver sottratto illecitamente dei fondi “fiduciari”, io, nella mia ansietà di tutto, nel mio “lutto”, da lupo osteggio questo modus vivendi che mi fa ribrezzo e mi schermirò sempre col piccolo schermo della HBO, attendendo The Wizard of Lies, con De Niro che sarà un portento per un’altra storia di truffa e “scandalo”. Poi riguardo, con calma olimpica e angosce sesquipedali, la “trama” di Jack Stone, avvocaticchio delle ca(u)se “perse”, appassionandomi alla notte che, sulfurea, dà foga e fortunatamente non cattive fighe al mio io più intenso, che si sfilaccia nei lineamenti grigi della Luna, rimanendo sul pen(s)oso, a metà strada fra un (il)letterato e una poesia vivente. Nello scandir le palpebre del mio uomo nato stanco, poliedrico eppure quando mangia il purè e costruisce castelli in aria, sapendo che è formata anche da anidride carbonica, quella che respirano gli ESSI VIVONO.

 

di Stefano Falotico

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Quando arriva la domenica, la panza va allietata col “solfeggio” del caffè “infagottato” nel dessert di me desertico


26 Mar

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Sì, giunge la Domenica e i (mis)credenti vanno a messa, pregando che iddio li grazi nell’ascensione dei loro peccati ven(i)ali. E io invece, abbuffandomi da goloso, “svengo” in piatti di ziti al sugo immersi nel parmigiano, solleticando poi delle patate, anche femminili, fra una portata e le fragoline “addomesticate” nell’amarezza cremosa del mio pasticcino vivente. Impazzano sulla rete donne dal degrado mentale che prendono a “sberle” quattro fessi la cui saliva, desiderosa di leccatine “spugnose”, cola a picco di ormoni che non sanno invece alimentarsi nel cibo veramente afrodisiaco, quello del “tiramisù” col mascarpone sciolto per la futura, “digestiva” sciolta. La “cantante” Levante, a cui frega niente di niente, sciorina il suo lamento cagnesco come una massaia lavatrice del bagno isterico della sua psicosi da frigida, e il mondo segue questa scem(enz)a collettiva, “accollandosi” i colon fradici di quest’umanità schifosa. Io, prima di cagarla, vado al bar(o) delle mie ansie, ingurgitando ancora caffè nella lietezza del mio stomaco (ri)bollente, caldo come una macchina alle prime albe del tramonto dei miei sogni affogati nell’essere permaloso del mio cor(e).

Questa è poesia, questo invece è un piatto di maccheroni, buoni al ragù della mia superiorità non solo gastronomica, ma gastrointestinale del mio farmi i fegatini miei. Come un gatto, come un cane, come un maialino. È presto per farsi mangiare dal lupo Ezechiele. Sappiatelo, porcelli.

 

 

di Stefano Faloticocafe55 02033201 pastasciutta_nel_deserto_poster

Il cazzone dei folli, no, la bukowskiana canzone


25 Mar

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Società frenetica, che non balla però più con Fred Astaire, ebefrenica, schizzata, lobotomizzata nel Cinema di supereroi dove quattro fessi pendono dalle labbra delle affermazioni di questi registi “avengers”, che usano effetti speciali di CGI per far contente le pa(pi)lle “gustative” di occhi che, oramai stressati dalla vita quotidiana, trovano figate e sfoghi in quest’esplosione di colori, di Downey Jr. de ferro, che si prende pause per girare Dottor Dolittle, questa società io ripugno e la mia follia, contro questa folla, impugno. Sì, svolto altrove nel mio volo d’isolamento POP che cinguetta d’usignolo libero di sguinzagliarsi nella pace contemplativa dei suoi cazzi, perché ne posseggo molti, di ogni specie e dimensioni, di colori differenti e mai “condomizzabili” in preservativi di questo mondo buonista che ama tali fregnacce. E le fregne? Chi le frega se i giovani vecchi di oggi se ne fregano e a un “bel piatto” di sventola preferiscono la cultura morta di questi mascherati culatoni? I culatelli, i tortellini, il brodo e il Buddha che va fra palazzi alti e cattivi aliti, solfeggiando la sua melanconia che “eiacula” sincera e sfacciata repulsione verso questo mondo assorbito da questo cinemino di cazzate. Evviva Travis Bickle, vero iron man di mohawkiana solitudine ancestrale, “orgasmizzato” nelle sue ansie, nel suo co(r)vo, senza puttane che lo angoscino, che se lo vogliano ingollare.

Thor

Lo sguardo di una che conosce tutti i muscoli non minuscoli e sa che il toro spinge.

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Il leccaculo.

 

 

di Stefano Falotico

La dovremmo finire con la “cultura” del benessere, anche nel Cinema


24 Mar

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Una società impazzita, collassata, nevrotica eppur fasulla nei suoi fatui perbenismi indotti, una generazione di padri che non sa più che pesci pig(l)iare, mogli ninfomani in cerca di ragazzini amanti “al bollore” di relazioni facebookiane ove ci si scambiano amplessi in chat “calde”, erotizzate nella tastiera che, dopo una giornata di duro lavoro, cerca “tenerezze” affettive in pc “scatologici”, in “piccini” da svezzare da milf da ingroppare, in escrementizia voglia di “sasso”, di sesso scostumato per “scambi” d’immagini che “attizzino”. E così rimembro, fra tutti questi “pimpanti” membri, Woody Allen bergmaniano, quello di Settembre Un’altra donna, quello di Interiors, e vi rinfaccio tutto ciò che avreste voluto sapere sul sesso, appunt(it)o, e io oso, nell’osé, darvi in monastica vi(t)a che contempla la fanciullezza pura, il pasoliniano spirito libero da questi pisellini, ah ah, da queste vagine che il “benessere” vaticinano. E anche, nella mia schiettezza rude, libero dal Vaticano, che ottunde le coscienze dietro prediche moralistiche ove il Papa, non facendo un cazzo dalla mattina alla sera, ce l’ha coi nostri cazzi, e se “la tira” da Bussha dispensatore di consigli senza coniglie(tte).

Io vi dirò che Daredevil è la versione mascherata, superomistica di Scent of a Woman, ah ah, anche di “ah” alla Pacino che si fotteva Diane Keaton fra un’Allen, appunto, e uno Scarface. Ih ih!

Lezioni di calma, di karma, di yoga, meglio lo yogurt con le stelle di cioccolato nella mia stalla, meglio Stallone! Asinelli che, crescendo di panza, “arguiscono” come buo(n)i a nulla, e la Nutella ideologica che impazza, fra cucchiai di Francesco Totti quarantenne e programmi televisivi d’isolati, no, isolani “famosi” al fallo del loro fallimento! Evviva Falotico.

E, in pompino magno, no, in pompa magna, io la vostra merda non mangio.

 

Applauso!

 

Vai alce, vai di cal(i)ci, forza Alice!

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di Stefano Falotico

 

© ABACA. ***DO NOT CREDIT***. 19178-1. The Adventures of Rocky and Bullwinkle directed by Des McAnuff  . USA, 2000.

© ABACA. ***DO NOT CREDIT***. 19178-1. The Adventures of Rocky and Bullwinkle directed by Des McAnuff . USA, 2000.

Oggi ho fotografato Robert De Niro nella periferia di Bologna assieme a un extracomunitario, ecco a voi


23 Mar

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Invero, come tutti sanno, sono un immancabile burlone e qui il Bob si è trovato a far visita a Zac Efron e Hugh Jackman sul set di The Greatest Showman a New York.

Il ne(g)ro invece non so chi sia.

Adesso, vado a spararmi il film Celebrity di Woody Allen.
E ricordate: la fellatio è come la crocifissione.

 

Insomma, sono come Woody Allen, racconto molte cazzate intellettuali e non so se essere o non essere come Hamlet.

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The Comedian with De Niro in Blu-ray


23 Mar

Qui la notizia.comedian3

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Two-time Academy Award winner Robert De Niro (Best Supporting Actor, The Godfather: Part II, 1974; Best Actor, Raging Bull, 1980) stars as an aging insult comic trying to reinvent himself for acclaimed filmmaker Taylor Hackford (Ray) in the comedy-drama THE COMEDIAN. De Niro’s eight-years-in-the-making passion project also stars Leslie Mann (Knocked Up), Danny DeVito (“Always Sunny in Philadelphia”), Edie Falco (“The Sopranos”), Charles Grodin (Dave), Academy Award winner Cloris Leachman (Best Supporting Actress, The Last Picture Show, 1971), Patti LuPone (“Penny Dreadful”), and Academy Award nominee Harvey Keitel (Best Supporting Actor, Bugsy, 1991), with a cast that includes Lucy DeVito (Leaves of Grass) and Billy Crystal (When Harry Met Sally…). In addition, the film features a veritable who’s who of stand-up comedians, including Jessica Kirson, Jim Norton, Jimmie Walker, Brett Butler, Richard Belzer, Freddie Roman, Stewie Stone, Gilbert Gottfried, Greer Barnes, Hannibal Buress, Bill Boggs, Sheng Wang, Ryan Hamilton, Aida Rodriguez, Dov Davidoff and Nick Di Paolo. THE COMEDIAN debuts on Blu-ray, DVD and digital May 2 from Sony Pictures Home Entertainment.

Bonus materials on the Blu-ray, DVD and digital versions of THE COMEDIAN include deleted scenes, “The Comedian At AFI Fest,” a lively Q&A featuring Robert De Niro, Leslie Mann, Danny DeVito and Taylor Hackford,” and the behind-the-scenes featurette “Backstage With The Comedian” where the director and cast discuss the making of the film.

An aging comic icon, Jackie (Robert De Niro), has seen better days. Despite his efforts to reinvent himself and his comic genius, the audience only wants to know him as the former television character he once played. Already a strain on his younger brother (Danny DeVito) and his sister-in-law (Patti LuPone), Jackie is forced to serve out a sentence doing community service for accosting an audience member. While there, he meets Harmony (Leslie Mann), the daughter of a sleazy Florida real estate mogul (Harvey Keitel), and the two find inspiration in one another, resulting in surprising consequences.

Directed by Taylor Hackford, THE COMEDIAN has a screenplay by Art Linson & Jeff Ross, Richard LaGravenese and Lewis Friedman from a story by Art Linson. It was produced by Mark Canton, Courtney Solomon, Taylor Hackford, Art Linson and John Linson; with Scott Karol, Wayne Marc Godfrey, Robert Jones, Iain Abraham, Dennis Pelino, Fredy Bush, Mark Axelowitz, Lawrence Smith and Peter Sobiloff serving as executive producers.

Blu-ray, DVD & Digital Special Features Include:

  • Deleted Scenes
  • “The Comedian At AFI Fest: Q&A Featuring Robert De Niro, Leslie Mann, Danny DeVito and Taylor Hackford”
  • “Backstage With The Comedian,” featurette
.THE COMEDIAN has a runtime of 120 minutes and is rated R for crude sexual references and language throughout

I pensieri di Travis


21 Mar

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Quel film che passeggia cheto nella mia memoria e, dagli anfratti “irresistibili” di una coscienza mia però mai acchetatasi, ticchetta tambureggiando nel ripristinarmi giustamente “disadattato”, così come si confà alla mia anima angelica da san(t)o bevitore che non deglutirà neppur sotto sforzo le intestina d’una società che saviamente ripudio e, dal podio di questa belligeranza ostile ai buonismi, si eleva a giudice inappellabile che sfodera la sua ira funesta e la sua arroganza non mesta. Li vedo uscire da università del “pen(s)ar bene”, incravattati già come sono a una socialità “progressista” che puzza anche di sessismo, del solito “fiero” e ferreo maschilismo “produttivo”, ove le donne si “laureeranno” in attività pedagogiche, vuoi la lor innata indole materna insanabile che le costringe sin dai primi vagiti e respiri a sentirsi educatrici, vuoi l’uomo che le incatena al ruolo di eterne mamme. I maschi camminano impettiti, già proiettati al sentirsi figli del reddito capitalista, uomini laboriosi nel coacervo di pretenziosità a me stantie, che puzzano di gente “buona” a darti dei consigli e, se te ne ritrai, a trattarti da coniglio. Sì, io fuggo e sempre li rifuggirò, contento e dunque tristissimo dell’aver preso consapevolezza di quest’agghiacciante condizione (dis)umana, remoto dalla catena di montaggio dei giorni “lavorativi” e poi delle feste per ubriacarsi e riempirsi la panza di stronz(ay)e. Sì, sono oltre che misantropo, misogino convinto di acutezza insostenibile, vivo di solitudine maestosa, l’impero della mia mente fantastica e, “fanatico”, farlocco aguzzo il mio cerv(ell)o per starmene sempre più solo, al soldo di nessuno. Padrone della mia ossessione per De Niro, sperando azzecchi un ruolo ancor di gran delfino, no scusate, destino. E son sempre desto in questo “dormiveglia” che guarda con disprezzo la pornografia e alla carne sostituisce la mia “malattia metafisica”. Un po’ oltre, un po’ sottoterra. Ma tanto creperemo tutti. E anche il muro della tua cas(t)a ha già delle visibili crepe. Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la mia capra, se creperà, sarà perché non amo gli espiatori capri. Non voglio dar la colpa a chicchessia. Abbasso anche la chiesa con le sue penitenze. Non l’avete capita? D’altronde, io sono incompreso. E mi auguro di non finire come quelli che prendono le fesse, no scusate, le compresse. Sì, si reprimono, cari depressi.

 

di Stefano Falotico

Gold – La grande truffa (Matthew McConaughey, Edgar Ramirez) – Trailer italiano ufficiale [HD]


19 Mar

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)