Io bel(l)o da solo, e De Niro assomiglia sempre più a Bukowski

26 Sep

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Duro? No, sono fragile, mi creda. Ed è la certezza della mia fragilità che mi porta a sottrarmi ai legami. Se mi abbandono, se mi lascio catturare, sono perduto.

(Charles Bukowski)

Sì, più passa il tempo e più divento compassato. Alle scuole medie però usavo il compasso e avevo un’espressione impassibile anche quando le ragazze mi provocavano in modo impossibile. Oggi son un uomo rude, nudo e crudo, passivo, forse sorpassato ma non vivo solo di ricordi del mio remoto passato. Ancora non sono trapassato e spero di “trapanare” finché mi dura questa scorza da “duro”. A morire, come Bruce Willis, infatti il mio cranio si sta spelando e del mio lupo spelacchiato vivo in armoniche inquietudini che mi rendono gustoso come la pasta con la ricotta. Non sono ricco, anzi, campo a stento, tirando a Campari quando vado al bar. Sì, sono un uomo anomalo, d’indubbio fascino e pancia che, a vista d’occhio, sta crescendo per il numero di piadine col prosciutto che, alle prime ore del mattino, lascio che si sciolgano “tristi” nel mio stomaco già ribollente di rabbie come un cappuccino con troppa schiuma. Sì, ne schiumo e trangugio amarezze d’apatia che si lascia poi andare, repentina, a voglie “inusitate”, perché apro Facebook e scorro, di mano liscia, donne appetitose che “leccano” i miei desideri celati, gelanti, da uomo che non teme di confessare le sue masturbazioni “gioviali”, guascone, libere da chicchessia e soprattutto dalle reprimende della cattolica Chiesa. Con far così “scostumato”, profumante di un’integrità “morale” davvero “elevata” al pari del mio “elevarlo”, con purezza ambigua, di buona lena mi “accanisco” anche su Antonella Boralevi, donna attempata ma che sa “temprarlo” grazie alle parole piccanti che sciorina fra un accavallamento e l’altro. Così mi “alleno”. Invero, mento, perché da tempo la mia libido ha subito un calo parimenti proporzionale al fisico di Schwarzenegger, che un tempo era pompato “a dovere”, e adesso “cola” a picco, credo, anche di erezioni che rimpiangono l’Atto di forza che fu.

Ero, anni fa, uno Stallone italiano, come Sylvester, e invece oggi sono un gatto Silvestro che non si fa la doccia col Pino Silvestre. Da adolescente, ero campione di corsa campestre, oggi sfoglio le ginestre, “spiandole” dalla finestra. Meglio una pizza Margherita! Sì, con arditezza incommensurabile, ammetto che il mio uomo sia decaduto ma, “tenetelo” a mente, donne, che vorreste “tenermelo” anche altrove, non son ancor deceduto eppur alle facili lusinghe non cedo. Non nelle vostre lingue cado.

Preferisco la solitudine ché sa “attizzarmi” in spazi sconfinati di poesia e fantasia. Cosa me ne faccio di una donna che vorrebbe sempre farmi, e soprattutto vorrebbe che mi dessi da fare, quando posso scoparmi un libro? Ditemelo, dai dai, non datemela! E immergermi nel piacere inequivocabile, non “equino”, care cavalle, della lettura. Le parole così s’intrecciano voraci nel mio cervello insaziabile e alimentano le ore lontane dalle orge.

Annoto sul mio diario di “brodo” che De Niro è ancora gorgeous e sta assumendo la fisionomia barbuta e anche “barbonesca” di Bukowski.

Dio vi benedica, Dio, che sono io, sa…

di Stefano Faloticode niro01083206

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