Mentre al cinema danno La battaglia dei sessi, ancora si parla delle “manie” sessuali del Weinstein, in questo stagno ove tutti/e tirano i sassi da ossessi

21 Oct

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Sconvolgente questo caso Weinstein. Insomma, la RAI non aveva più argomenti per le sue farlocche trasmissioni inutili e annoianti e subito ha colto l’occasione per allestire “reportage” sulla violenza sulle donne, annegando al solito il tutto in un puttanaio di banalità, con ospiti discutibili e “vallette” in cerca del lor s(ucc)esso perduto. Si gonfiano i luoghi comuni, c’è la caccia al morboso più “inverecondo”, Weinstein viene dipinto solo come un (p)orco e, “gigantograficamente”, appare sui nostri schermi come simbolo del peccato più scandaloso. Mentre lo ritoccano di photoshop per renderlo ancora più lardoso. Colui che, in vestaglia, al crepuscolo, chiedeva massaggi anche a Giovanna Rei, che dichiara che, dietro quel “favore”, avrebbe ottenuto la parte di Juliette Binoche in Chocolat. Insomma, Weinstein è stato imperdonabile e i suoi atti sono agli atti, giudiziari e dell’FBI, ma davvero dovremmo credere a quest’assurdità secondo cui alla RAI la Rei (ma chi la conosce questa qui?) dice che fu così moralmente alta da rifiutare un ruolo internazionale solo perché la sua “religione” (infatti invoca Dio, mentre col balconcino vuole che la telecamera riprenda il suo essere rifatta, ah ah, dalla testa ai piedi in tacchi a spillo) non poteva “abbassarsi” a un pompino? Davvero crediamo che una che si presenta in passerella tutta scosciata e debordante di seno pompatissimo è stata così pia da declinare che Weinstein la pompasse? Ma per piacere. Non voglio giustificare il Weinstein, ma questo moralismo dell’ultima ora (da quali pulpiti!) mi sa di osceno, di gravissima ipocrisia.

Intanto ci si mette anche Tarantino in questa tarantella di falsità. Weinstein gli ha prodotto tutti i film e lui dice che sapeva ma ha fatto poco, però ora denuncia Harvey. Così “ritocca” la sceneggiatura del film su Manson, che doveva produrgli Harvey, perché presentava scene di violenza sulle donne, e dunque qualche maligno potrebbe pensar male.

La Rei è rea di menzogne.

E Roberto D’Agostino fa la parte del monaco agostiniano, su Vespa che dice Bing Crosby al posto di Bill Cosby.

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