Lezioni di maschilismo continua: Il cacciatore è un film che possono capire solo gli uomini

19 Jun

Il cacciatore

Se andate da una donna e le chiedete qual è il suo film preferito, per farvi contenti, vi dirà Quarto potere. Ma è una spudorata bugiarda. Dice così perché è bello dire che “il più grande film del mondo” è il suo prediletto. Così salva la faccia.

Invero, la scoprirete col fazzoletto sulle note di Unchained Melody di Ghost, una delle più grandi boiate della storia dell’umanità, ma le donne ne vanno matte.

Se invece scoprirete un uomo commuoversi alla fine di questo film, state attenti al vostro culo, non è un uomo. Oppure è impazzito e dovete chiamare la neuro. Sì, l’uomo non può emozionarsi dinanzi al fantasma del compagno reincarnato in questa melassa strappalacrime.

L’uomo vero si emoziona con Il cacciatore. Chi sostiene che non sia un capolavoro assoluto, è giusto che si meriti le seghe che si spara. È un virtuale pippaiolo di minchiate. Non ha anima, e va spedito d’urgenza a un ricovero.

Film più che sulla guerra, come invece è Apocalypse Now, sugli effetti della guerra.

Che smembra e dilania le coscienze e irreversibilmente le martoria e annienta. Distruggendo tutto. Tragicamente micidiale.

Ora, a parte questa parentesi sull’amicizia virile, direi di spostare la nostra attenzione nuovamente sul gentil sesso. Che poi non è così gentile. Conosco molte donne che amano scoreggiare mentre ammirano il loro tatuaggio del serpente alato nel bagno dello specchio. E vi garantisco che di “gentilezza” hanno ben poco queste primitive. Sì, loro amano l’uomo da “sbatacchiarsi”, che sbaciucchiano come fosse un Mottarello, prendendolo a morsi nell’avido sciogliersi del loro rimmel al cioccolato su rossetto “alla panna”. Sono devastanti, uno spettacolo osceno. Dio ci salvi da queste. Sarebbero capaci di prendere un fisico nucleare e, dopo averlo “atomizzato” a base di esplosioni loro orgasmiche da dannate, annientarlo fotonicamente al grido di un amplesso inverecondo da urlatrici di tutte le loro frustrazioni iraconde. Il poveretto, schiacciato e travolto da queste virago, spappolato dalla loro villana arditezza scalmanata, sarà liquefatto in un nanosecondo. E lo andremo a trovare allo zoo ove, ridotto a babbuino, chiederà i vostri arachidi.

Sì, donne così vi distruggono, sono talmente zotiche da farvi regredire a stati protozoici, rimbambendovi nella demenza più scimmiesca.

Noi uomini, va detto, siamo dei cazzoncelli. Siamo personaggi da C’era una volta in America, dei malandrini, dei gangster da quattro soldi, dei burloni, pigliamo tutto a scherzo, e nella goliardia gongoliamo, divertendoci da Amici miei.

Che vi piaccia o meno, siamo poco evoluti, badiamo al sodo. Possiamo avere tutta la cultura del mondo ma dinanzi a un culo tornito si vanno a farsi fottere tutte le “buone educazioni”. Perché siamo istintivi, animaleschi, agiamo primordialmente. Siamo gretti com’è giusto che sia. Perché possediamo qualcosa in mezzo alle gambe e, al di là delle ipocrisie, questo qualcosa non può essere eccitato da Nicoletta Braschi. Ora, a Benigni la Braschi piace e probabilmente hanno sempre scopato come mandrilli. Ma perché Benigni è pazzo, nessun uomo normale ce la farebbe se, ogni volta, non venisse pagato venti milioni di dollari. Io credo che non ce la farei neanche col patrimonio di Rockefeller.

Sì, l’uomo è “homo”, altro che sapiens sapiens.

Sì, ecco che un uomo guarda il fondoschiena di Alessandra Sapiente, fidatevi, è “buona”, e “regredisce” del tutto, perdendo ogni sapienza, di folle insipienza smarrisce ogni pazienza e probabilmente bisogna tenerlo fermo con dei neurolettici pesantissimi. Il leone va addormentato!

L’altra sera, ad esempio, ero su Instagram. Al che ho segnalato una foto. Non era porno. No, era la foto di una giocatrice di basket, fotografata da dietro mentre schiacciava. In quello schiacciamento il fotografo aveva colto l’attimo idilliaco del suo culo paradisiaco, in totale slancio sudato ed “elevato”.

Ecco, foto così vanno bene a me ma un uomo “normale” potrebbe rimanerci secco. Va tolta subito affinché i diecimila follower che la seguono non possano finire al cimitero.

Sì, questo è un altro problema sessista. Se un uomo gira in mutande per strada, chiamano la polizia. Se una donna gira in minipants con stacchi di cosce ignude, al massimo le si dice che sta esagerando. E che molti cuori ne potrebbero risentire. Già.

Avete mai sentito una donna avere un infarto e un colpo apoplettico dinanzi a un nudo maschile? No, perché le donne guardano poco l’aspetto fisico, sono prese dal fascino mentale.

Gli uomini invece perdono la testa come Christopher Walken de Il cacciatore dirimpetto ad Azzurra Verde. So io chi è Azzurra, è una da bollino rosso…

È così. Io sono un maschilista, ed è giusto che le donne siano femministe.

Well, meeting adjourned, gentlemen.

La seduta è tolta. Scambiatevi un segno di pace e scambiatevi se siete scambisti.

Basta che non mi rompiate u caz’.

Ho da vedere un film. Allora!

Poi, vogliamo mettere la scena in cui Stanley chiede a Mike se la sua donna gli piace?

Puro maschilismo alla Cimino, che divenne una donna.

 

di Stefano Falotico

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