Archive for September, 2018

Gli sprezzanti ma veri pensieri falotici sulla vita, la morte e su Sharon Stone


29 Sep

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Con tutti i soldi che ho speso per l’intera filmografia in Blu-ray di Sharon Stone, potevo produrle un buon film

– Guarda, Stefano, che Sharon ha girato degli ottimi film.

– Sì, uno e mezzo, Casinò e Pronti a morire. Un film irrisolto.

Basic Instinct non è un grande film?

– No, l’ho pure recentemente recensito. Un film che, se hai vergogna e provi sensi di colpa a guardarti un porno come si deve, in caso di notte in bianco può aiutare a eiaculare la cosina bianca.

– Ma no! È un grande thriller! Con una bellissima suspense.

– Sì, certamente. Devi aspettare un’ora prima che Mike Douglas glielo metta in culo.

– Ma allora perché hai comprato tutta la filmografia di Sharon?

– Perché mi piace la sua faccia di bronzo. E ha delle belle cosce.

 

Sì, non me ne voglia la signora Sharon. La sua filmografia, qualitativamente parlando, non è proprio un bijou. Roba buona ne vedo assai pochina, però Sharon, con la sua bocchina, sapeva come far soldi dando ai ricconi di Hollywood ogni suo buchino. E ora è “donna di classe”. Sì, praticamente quello che ha fatto la Gregoraci con Briatore. Soltanto che la Gregoraci l’ha preso in quel posto… sì, non è mai stata candidata all’Oscar, ma è sulla bocca di tutti che, giustamente, le danno della poco di buono. Insomma, non tutte le donne bone riescono a donarci qualcosa in senso lato, che non sia quello B. Rimangono delle belle statuine, ma non sono l’Academy Award.

Prendiamo questa foto di qualche anno fa di Sharon. Il mio discorso non fa una piega. Un corpo smagrito a forza di spompinarli, no, volevo dire… spomparli.

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Ma, si sa, la vita è come la morte. Prima non c’eri, poi nasci, cresci e la dai per non morire di fame, quindi crepi e ti elevano a mito.

Ad esempio, io non ho mai capito la mitologia su Moana Pozzi. Secondo me, la cameriera del Bar Renè, vicino a casa mia, è molto più sexy della Moana che fu. Forse, anche più puttana ma, non avendola data alle persone “giuste”, lavorerà tutta la vita da schiava negra. E dovrà accontentarsi del seminterrato coi ragni e le zoccole, appunto.

Sì, credo sia così. Però un cappuccino bollente con tanto di schiuma (det)ergente, da questa qui me lo farei servire con tanto di bavaglino…

Già, le donne sono abbastanza ipocrite.

Ad esempio, oggi pomeriggio una su Facebook ha scritto:

la cucina è la mia vita, dopo la minchia e i viaggi.

Al che, la contatto:

– Scusa, giusto per curiosità. La minchia è solo quella di tuo marito?

– Sì, solo quella. È lui che mi mette a pecora.

– Sai, ti sei involgarita. Non eri così. Devi aver scopato male, ultimamente. Riempi la tua bacheca di porcate. Io vi leggo un’enorme frustrazione.

– Senti, segaiolo, impotente, maniaco sessuale, rompicoglioni, che non ho, io ti spacco il culo!

– La mia era una domanda benefica, atta ad aiutarti. Sai, mi hai confidato, tempo fa, ricordi, che ami molto tuo marito. Allora non capisco perché ogni sera caghi il tuo stupidario sugli uomini. Scrivendo che sono dei maiali e che li vorresti vedere bruciare tutti. Sì, mi ricordi Donald Sutherland di Fuoco assassino. Versione in gonnella di Nikita.

– Sì, mio marito è un grande uomo. Ma gli altri sono dei porci schifosi, dei repellenti bavosi. Uno di questi giorni li ardo tutti. Tutti!!! Ma anche le donne non scherzano, sai? Anche loro. A differenza di me, donna virtuosa, sono tutte delle troie. Assolutamente.

– Tu e tuo marito avete figli?

– No, ma ne stiamo aspettando uno.

– Perché lo volete mettere al mondo?

– Per vederlo crescere. E gioire.

– Per egoismo, dunque. Vuoi farlo crescere in un mondo che tu reputi così orribile?

– Senti, che vuoi? Io ti ammazzo!

 

Eh sì, questa è davvero una con le palle. È cazzuta, Dio mio.

 

Poi, invece abbiamo la “santa”.

Nel suo profilo, scrive che è sociologa-pedagoga-psicologa, forse solo psicotica. Praticamente Sally Field di Maniac. Una che dice ai fessi come si sta al mondo e si fa il giro col gigolò latinoamericano che paga perché la sbatta coi soldi che frega a quelli che tratta da “malati di mente”.

Mi prendo cura del tuo bambino interiore ferito, recita il suo biglietto da visita…

Costei, dovrebbe prendersi “cura” di curarsi, va’.

Ah, sono insopportabili queste qui. Si scattano i selfie nella casa con la biblioteca piena di libri. Tutti libri inutili del tipo: Leggi che ti passa, Se sei una ninfomane vai a fare shopping, Cercare la felicità in un Bonsai, Siamo tutti figli di un Dio maggiore, credeteci, minorati.

 

Gli uomini sono pure peggio. Pensate che c’è chi, a sessant’anni, compra le biografie dell’esaltato genio precoce del figlio, che ha appena scritto le memorie Sono più grande di mio padre: però lui ha i soldi e mi dà la paghetta dopo che la sua vita è andata a mignotte.

In Italia, c’è ancora la mafia. Un tempo, i ragazzi disoccupati delle zone degradate e sottosviluppate, pur di non crepare di stenti, accettavano “lavoretti” per i malavitosi. Che ne so, caricavano nel baule della loro macchina dei quantitativi di droga e facevano le consegne. Venivano ben pagati e, allora, una volta corrotti, non tornavano indietro. Prestando giuramento. Divenuti mafiosi con tanto di “benedizione”, erano fottuti del tutto. Sì, non potevano più pentirsi. E se mai si fossero azzardati a tradire i patti d’“onore”, qualche sicario li avrebbe fatti fuori.

Ma è un discorso estendibile a gran parte della società.

Mettiamo ad esempio che uno viene ingiustamente licenziato da una grande azienda. Se fa causa, è ancora più fottuto. Il datore di lavoro è ammanicato ai giudici. Cenano assieme e, come si suol dire, cane non mangia cane.

Questo datore di lavoro è uno potente, con le mani in pasta dappertutto. Sgancia i quattrini ai giudici, e l’uomo licenziato ha pure rimediato una figura di merda, oltre ad aver dilapidato ogni suo risparmio per pagarsi l’avvocato.

Come dice Joe Pesci di Quei bravi ragazzi, cornuto e mazziato.

Sì. Dovete sapere che spesso la gente mi ha dato del vigliacco. Così, dopo i vent’anni, coprendomi delle calunnie più infamanti, aveva arbitrariamente deciso che dovevo dimostrare di essere un “uomo”. E andavo svezzato.

Da ingenuo, abboccai a queste richieste poco in linea con la mia natura masturbatorio-ascetica, e al primo colpo trovai una ragazza. Scopammo quasi subito.

Al che, questa gente mi disse che ero solamente un porco perché scopavo senza lavorare. E via di bullismi e troiate.

Io impazzii, successe un finimondo, e oggi probabilmente sono Johnny Depp de Il coraggioso.

 

Io perdono perché sono io.

La maggior parte delle persone non sono come me.

Si credono grandi uomini e grandi donne e hanno girato da amatori… invece soltanto il film Sliver ove, come William Baldwin, spiano i cazzi altrui e fanno i giochetti.

E scopriranno, un bel giorno, di essere dei matti. Che inculata.

Comunque, io appunto non sono un’ipocrita. In Sliver la nostra Stone è bella, ovvio, ma io le preferisco Polly Walker.

Oggi, la mia Polly è un po’ invecchiata.

Eppure in Otto donne e 1/2 aveva un culo da infarto. Un culo che ti prendeva un colpo.

Infatti…

Parliamo di una super figa eclatante.

Di mio, non sono né figo né sfigato. So che mi piace Broken Flowers.

 

di Stefano Falotico

I am the nothing man, parla il Joker, il più grande di tutti i temp(l)i, che le spara grosse sulla società attuale


29 Sep

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Sì, adesso vi canto la strepitosa canzone di Springsteen, il mio cantante preferito. E chi dice che da Nebraska in poi non ha più composto non solo un bell’album ma una canzone degna di nota… be’, vada a prenderselo sui viali. E continui a cazzeggiare con tutti quei minorati mentali, Kurt Cobain, uno schizofrenico tosto che, secondo me, poteva trovarsi solo quella babbuina di Courtney Love ma io avrei spedito nel manicomio di Qualcuno volò sul nido del cuculo a fare l’indiano. Ah ah. Comunque, se sta lassù in cielo, gli stringo la mano. Ha avuto il coraggio di spararsi prima di venir lobotomizzato. Ah, vero, chi si suicida non è ammesso al Paradiso, ha commesso vilipendio all’“alta costituzione” della Bibbia del cazzo, quella che tiene sul comò quell’ipocrita di Nick Nolte in Cape Fear, un ubriacone che potrebbe bombarsi quell’ex gnoccolona di Jessica Lange, infatti di notte, con tanto di fuochi artificiali, senza troppe artificiosità, gli mostra tutto il suo King Kong, ma preferisce anche farsi le scappatelle con Illeana, una che, detta fra noi, sì, pare che abbia avuto una relazione con Scorsese ma è più brutta della Mazzamauro. Sì, campa ancora Anna? Fra lei e la Marchesini, quella dell’ex trio con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, c’è l’imbarazzo del cesso. Di mio, prendetemi pure per tamarro, prediligerò sempre quel culo immenso di Jennifer di Jersey Girl. Jennifer indubbiamente è una scema, ma con lei non puoi avere Angel Eyes ma sai subito che la tua Anaconda va out of sight. Ah ah. Sì, siamo in Italia, Paese di poeti, santi e navigatori. L’unico poeta sono io. Questo è attestato da tutte le mie pubblicazioni, sono anche santo, anche se talvolta mi masturbo, e un navigatore. Sì, come navigo io su Internet neanche quella testa di cazzo, quello zuccone dello Zuckerberg. Sì, io posso battere Tim Roth de La leggenda del pianista sull’oceano, un giorno il mio amico migliore, un mezzo strabico, scriverà della mia vita mitica. Anche eremitica. Sì, qualcuno osa sfidarmi a livello letterario e ne esce con le ossa rotte. Però costui sta messo meglio di me. Sì, per tutta la vita ha leccato il culo al prossimo, e quindi è uno che affronta la realtà come un toro, con le palle. Se l’è parato. Sì, prendiamo ad esempio i piccolo-borghesi di Bologna, città che mi ha dato i natali. Come avvenne per Pasolini, personaggio al quale giustamente mi accostano. Sì, a Bologna ci sono queste scuole classiste, licei pedanti e arroganti come il Galvani e il Minghetti, istituti per minchioni. Del latino non frega un cazzo più a nessuno. Poteva interessare solo alle semiotiche di quel panzone di Umberto Eco. Uno che ha scritto un unico capolavoro, Il nome della rosa, che però pochi hanno letto sino in fondo e in maniera profonda, tranne il sottoscritto, ma guardarono malissimo il film omonimo con Sean Connery. Ecco, Eco era un trombone, sì, a questo qui ci voleva il principe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio Gagliardi Focas di Tertiveri più comunemente e artisticamente noto come il grande Totò. Sì, a Eco ci voleva il Totò di Totò a colori. Un falso “onorevole”, tale Umberto, a cui andava ficcata la trombetta in bocca. Umberto ha istituito, anzi, è stato uno dei maggiori fautori di quella facoltà per idioti, Scienze delle Comunicazioni. Io la scomunicherei. Un’università, o meglio pseudo tale, dove t’insegnano a comunicare. Sì, siamo uomini o caporali? Comunicare che? Si presume che viviamo in una società ove la gente non si esprima più a grugniti e versi, tranne quelli poetici, come le scimmie della preistoria. Cosa vogliono comunicare questi qui? Le notiziole a buon mercato da giornalisti della mutua? Andassero ben al fronte invece che combattere, da finti intellettuali salottieri, una cretina e infantile guerra di trincea. Ché non basta riportare una news rielaborata con parole proprie per essere dei pensatori, delle menti elevate e per “volare alto”. Incominciassero a scrivere una sceneggiatura cinematografica e si renderebbero conto della fatica vera. A meno che non scrivano un fumetto per nerd menomati, come faranno a risolvere tutti gli snodi di una storia complessa e a dar corposità a un’organica vicenda che sia originale, innovativa, appassionante e umanisticamente indimenticabile? Ah, difficile, eh? Molto più semplice invece scrivere che quella cosciona di Gal Gadot prenderà parte ad Assassinio sul Nilo. E che ci vuole? Pretendo ben altro da chi si fregia di questo pezzettino di carta chiamato Laura, no, Laurea. Sì, in Italia, quelli sinistroidi, oramai appagatissimi, con la panza piena, danno addosso al Movimento 5 Stelle. Sì, è un movimento cazzone, di gente che non sa usare i congiuntivi e utopisticamente pensa di risolvere i problemi lavorativi con la stronzata e la balla del reddito di cittadinanza e altre amenità di sorta, anzi, di sorrata. Ma invece gli altri che hanno fatto? Hanno permesso che i nostri talenti giovanili migliori si riducessero a fare gli YouTubers per raggranellare du’ spiccioli con le visualizzazioni. Visto? Eh sì, gli annunci per i giovani sono questi. NESSUNA RETRIBUZIONE. Ah, capiamo, e noi dovremmo scrivere recensioni, intervistare “pezzi grossi” per finire in mutande? Quando invece Paolo Mereghetti, per un trafiletto di trenta righe, prende 100 Euro “a botta”. Bottanone! Ah, capiamo. Lui per arrivare se l’è guadagnata. Sì, in questo malcontento generale, c’è poi chi ha il coraggio di dire la verità. Di urlare in faccia a tutti che s’è stufato di un Paese indolente, questo sì parassita, che ancora guarda Fabio Fazio e ride “raffinato” coi programmi di Serena Dandini. Serena, dai retta al mio consiglio, ché non son un coniglio! Sei andata oramai. Metti nel brodo i dadini. Se poi si esagera, ti sbattono in un centro di salute mentale. Ove scopri che il rettore è un fascista che seda le menti più brillanti perché “socialmente pericolose”. Eh sì, invece che zuccherarsi da rimbecilliti con le canzoni di Laura Pausini, amano andare da una donna e dirle:
– Dai su. Divarica le gambe e fammi leccare quel che si può inumidire per crescere… assieme.
Ha sempre funzionato così. Che sono questi femminismi e questi effeminati? Sì, Italia, Paese di “educatori”, a riscuotere lo stipendio, girandosi i pollici. E allevando figli già cresciuti nel buonismo fasullo e dolciastro. Sì, in Italia tutti ascoltano musica “pesante”. Vai da una ragazza e, per darle un bacio, devi prima burocraticamente acclararle che credi all’amore. Ma amore de che? A proposito, sapete che quell’uomo di “cultura” di Eco, appunto ne Il nome della rosa, scrive zenith al posto di zenit? Eh sì, si vede che quando ha scritto questo refuso aveva fretta. Già, aveva guardato il suo orologio proprio della Zenith… e gli scappava da cagare.

 

 

 

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di Stefano Falotico

Parentesi sexy: Tiziana Panella, attrice forse della Sinistra, ambidestra di gambe levigatissime


28 Sep

Emerenziana, donna indubbiamente antipatica per essere così apertamente schierata, forse insopportabile per essere così sexy.

Il Genius è semplicemente un grande, bello, armonico, amante… di De Niro, scrittore e recensore di razza, video a gogo! E non è un gigolò!


28 Sep

Lautrec


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E luce fu

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Eh sì, nella mia vita, per via del mio stile di vita molto discreto, ponderoso e ponderato, fui imponderabilmente malvisto da molti. E calunniato a iosa. Anzi, ricoperto di rose, perché pensavano fossi un tenerone pazzerello e indifeso come nella canzone del Cristicchi, spine appuntite e punzecchianti, spinose per far sì che si dissanguasse il mio amor proprio e mi tediassi in bergmaniane depressioni da lupo mannaro, appaiandomi al più patetico Woody Allen.

Sì, mi hanno addebitato ogni tipo di patologia psichiatrica: fobia sociale, disturbo ossessivo-compulsivo, schizofrenia delirante, paranoia cazzeggiante, tristezza galoppante, demenza auto-inculante. Perfino cazzone mal eiaculante.

Sì, gli invidiosi della mia bellezza, dissero che in certi momenti ero un elephant man, e per via del fatto che non sono altissimo… be’, sostennero che fossi affetto da una sorta di “osteoporosi” (o)nanistica da Henri de Toulouse-Lautrec.

Queste ed altre balle create dalla malignità di gente piccolissima.

Secondo me questi sono froci.

Poi, sono abbastanza ascetico e non sono, a differenza degli edonisti materialisti lerci, un maniaco del sesso. Al che, essendo invece molta gente affetta da carnali voglie capricciose, libidinosamente schifose, essendo delle scimmie imborghesite che, pur di trombar ogni notte, si comprano i pezzi di carta per poter fregare le illibate ragazzine fighe ma ingenue, fui additato, io, come puttaniere.

– Eh sì, non è normale un’astinenza del genere. Ah, non la racconta giusta. Poi, nei suoi libri, questo qui parla spesso e volentieri di amplessi. Son pensieri scabrosamente troppo forti ed è impossibile che possa esprimerli con tale dovizia di particolari se, in verità, di notte non va a mignotte. Sì, è un porco, un viziatissimo vizioso, una merda. Un parassita come in The Thing. Un troione! Adesso gli facciamo il culo!

 

Mah, di mio mantengo una bellezza da Andy Garcia dei bei tempi, con risata strafottente del De Niro più glorioso, una voce da far invidia a Pannofino e Luca Ward, delle movenze feline da John Travolta quando era un magistrale ballerino, qualche volta, sì, sono un volpino ma, fra le gambe, ho un bell’affarino…

E come cervello vi vedo sugli arretrati.42521859_10212147302740668_3151657923906633728_n

 

 

di Stefano Falotico

Frank Castle/The Punisher, il Falotico qui c’è tutto


26 Sep

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The Punisher

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Sì, l’uomo revenant, che rispunta dalle tenebre, sgattaiola nella notte e fuorvia le traiettorie percettive altrui, col solo potere del suo carisma inaudito. Scombussola ogni certezza soltanto alzando la fronte e incupendosi in viso, e dunque rabbuiando le mentalità bacate dei bigotti. Accigliato, si apre poi a squarci sereni di sconvolgente attrattiva. È irresistibile, non fa proprio un cazzo per esserlo, ma è divinizzato dalla sua natura onnisciente. Ah ah. Egli volteggia al plenilunio, si allupa per donne bellissime, se ne arde con parsimonia, donandosi con durezza che lascia sbigottiti e, sebbene in molti tentino di farlo andare fuori di testa, calunniandolo a man bassa, conserva una calma olimpica da guinness dei primati poiché, in questa società di scimmie e gretti conformisti, egli è uomo colto oltre ogni limite, che fa della sapienza la sua roccaforte, di mente sopraffina e muscoli di rara efficacia sexy. Un uomo che spinge…

Così, sebbene i maligni provino a intrappolarlo con depistaggi atti ad accecare la sua grandezza, a intorbidire il suo genio, egli ripesca la limited edition di Darkness of the Edge of Town, in quanto come Castle è fanatico irriducibile di Springsteen.

Sì, in realtà Jon Bernthal e Stefano Falotico sono la stessa persona.

Ecco svelato l’arcano.

Sì, con tanto di sigaretta grezza, barbetta infame e capello sfibrato.

Invero, devo andare dal barbiere perché lo shampoo che uso fa veramente cagare.

Insomma, dove lo trovate un uomo così autoironico, ma che sa il Falò suo?

 

di Stefano Falotico42557745_10212146497720543_1042574818290958336_n

 

Non si fa altro che parlare del Joker con Phoenix: io ho una teoria dei supereroi alla David Carradine di Kill Bill e anche alla Rupert Pupkin


25 Sep

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Sì, secondo me Tarantino ha scoperto l’acqua calda in Kill Bill con quella sua stronzata su Superman. Kill Bill che, detta fra noi, è il suo peggior film assieme a The Hateful Eight. Sì, Tarantino è un geniaccio, ma questi succitati film li ha cagati male. Ha messo troppa carne al fuoco. Sì, The Hateful Eight, certo, capisco, è tecnicamente magistrale, ma indubbiamente è anche di una noia mortale. Basta! È così!

E la dovreste smettere di affermare che ogni film di un maestro è un capolavoro solo perché porta la firma appunto di un maestro. Ad esempio, l’altro giorno mi ha davvero inorgoglito un mio lettore. No, non ho molti lettori ma me la cavicchio. È stato il primo in assoluto a comprarsi il mio libro su Carpenter. Gli è piaciuto da morire. E, in privato, su WhatsApp, mi ha fatto i complimenti. E siamo stati a parlare tutta la serata attraverso messaggi vocali magnifici.

Ha mosso solo due critiche al mio libro. Innanzitutto, non ha amato molto la rilegatura, che per lui non è un granché. Può essere… ma la copertina rigida e un altro tipo di formato avrebbero fatto lievitare il prezzo di stampa, dunque del libro stesso. Così, invece, il cartaceo a 11 Euro è convenientissimo. Poi, su IBS.it è pure scontato. Secondo lui, avrei dovuto soffermarmi di più su Halloween, in particolar modo su Michael Myers. E ha osservato che non parlo molto della regia del suddetto film, a parte la doverosa citazione dello storico piano-sequenza iniziale. Be’, dovete sapere questo. La copertina era già pronta, concordata e limata in ogni intarsio. Stavo per dare il visto si stampi, al che, son stato colto da un dubbio mostruoso. Sì, fra le immagini disegnate a mano, mancava Michael Myers. Dunque ho ricontattato la grafica e le ho detto:

– Ci siamo scordati di Michael. È imprescindibile la sua presenza. Altrimenti, verrà sotto casa mia a sgozzarmi.

 

E l’aggiustamento ci fu. Dopo questa parentesi pubblicitaria, ah ah, che ci sta, passiamo alla mia teoria sul Joker. Anzi no. Solo un altro attimo di pausa promozionale. Permettetemelo. Questo ragazzo, col quale siamo diventati amici, mi ha anche detto che ho avuto enorme coraggio ad allestire una monografia non agiografica. E ad aver stroncato parzialmente Christine. Come dire… Non è che Carpenter, solo per il fatto di essere Carpenter, ha girato soltanto capolavori. Ha girato anche film, non certo brutti, ma decisamente meno riusciti e, che vi piaccia o meno, minori. Ecco, ora possiamo andare avanti.

Che il Joker sia uno psicopatico lo sanno anche le pietre. Non molti invece sanno che pure Batman lo è. Sì, Bruce Wayne non è affatto solo un signore affettato, raffinato e dai modi garbati, un playboy incallito e irresistibile. Che si fotte Kim Basinger, Michelle Pfeiffer e Anne Hathaway nelle varie versioni… cinematografiche. Sì, se le fotte eccome. Da vero “pipistrellone”. Nei film non si capisce chiaramente, ciò non viene del tutto esplicitato, ma è palese che Batman sia uno “sventra passere” mai visto. È anche uno schizofrenico. Sì, Batman è il re dei dissociati. Di notte indossa il mantello del cazzo, di giorno legge il quotidiano come un impiegato comunale, col maggiordomo che gli taglia le unghie. E guarda le partite della Juventus sul divano, con le gambe accavallate. Sì, state attenti ai vari Batman in giro per strada.

Questa è la mia teoria. Sì, io sono un uomo che nella teoria è perfetto, impeccabile, immenso. In pratica, insomma… cioè, in teoria sono uno dei più grandi trombatori del mondo, in pratica lo prendo spesso in culo. Ma fa parte del personaggio. Sì, il supereroe che più mi assomiglia è Flash Gordon. Adesso, dopo questa puttanata micidiale, prendo la mia macchina Punto, ben diversa dalla Batmobile, e la porto dal meccanico. Ieri pomeriggio, uno che si credeva il Joker l’ha sfasciata perché gli tirava il culo. Adesso pare che costui sia stato ingaggiato da Todd Phillips che aveva bisogno, nel suo film, di un totale malato di mente. Per rendere la pellicola più realistica.

 

 

di Stefano Falotico

Perché ce l’avete con la Joker mania? Siamo tutti dei clown in questa società! Io vampirizzo col mio carisma


25 Sep

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Siete dei Joker

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Ora, siamo bombardati da nuove immagini del trucco di Joaquin Phoenix nel Joker di Todd Phillips. Phillips, con due l, non Philips, perché dovreste presto cambiare il vostro televisore e acquistarne uno della Sony. La Sony è il massimo, cazzo. È affidabilissima. Ho una videocamerina Sony che, in questi anni, mi ha dato enormi soddisfazioni, e non intendo cambiarla. Funziona ancora da Dio, non s’inceppa mai e filma tutto in soave HD, miei nerd.

Ecco, seguire passo dopo passo la lavorazione di un film è oramai qualcosa facente parte del nostro patrimonio genetico di spettatori. Sì, Mel Gibson, a quanto pare, presto dirigerà il remake di The Wild Bunch del Peckinpah, e subito su Facebook si son scatenate diatribe in merito. Innanzitutto, qual è l’esatta pronuncia di diatriba? Io lo so, voi no. Insomma sia DIÀTRIBA che DIATRÌBA sono giuste. Dipende dall’intonazione che volete dare alla parola.

Ecco, quindi non ammucchiatevi selvaggiamente a cercare l’esattezza delle cose da opinionisti improvvisati ché state cercando solo altre visualizzazioni sul vostro canale YouTube.

Quello… de L’impero del Cinema ce l’ha con Matioski. Mah, non avete un cazzo a cui pensare. Secondo me, alle vostre disamine da bamboline formato matriosca, è sempre preferibile quel gran pezzo di gnocca di Linda Kozlowski. Quella del MrCrocodile Dundee. Dundee! Ma che Dandini Serena? A quella Linda, nella giungla, avrei infilato il mio cobra in maniera puramente selvaggia, lindissima. Eh sì.

Oggi, in questo spaesamento collettivo, insoddisfatti da un lavoro che tanto avete cercato, ottenuto e poi ripudiato, ma che vi rende comunque equilibrati e attraverso cui vi siete emancipati dalla vostra ex condizione precaria di mantenuti, ve la tirate anche da Bukowski, vomitando la vostra perenne insoddisfazione verso questo status quo sociale, sputando nel piatto in cui mangiate per pose iconoclastiche da poveri stronzi.  Insomma, ora che avete la panza piena e nessun ideale vero, tangibile per il quale combattere, ora che vi siete liberati dai ricatti genitoriali e dai pedanti obblighi scolastici, e vi guadagnate la vita grazie ai vostri miseri contributi, ora che siete remunerati per il vostro falso adempimento a metriche tutto sommato produttive di questo par de palle, dunque vi sentite appagati in quanto discretamente pagati, non più da nessuno condizionati e plagiati, ci ammorbate con le vostre prese di posizione moralistiche, pedagoghe, precettive, didattiche, educativamente pregne di una pochezza da farmi ribrezzo. Andate a dar via il culo!

Da nerd viziatissimi col ciuccio in bocca, dopo lo sverginamento con la prima sguattera che vi ha fatto assaporare le gioie del sesso, un sesso peraltro da coatti, da buzzurri, da borgatari frustratissimi, vi siete montati la testa. E ve la tirate da viveur poiché avete superato la fase adolescenziale da voyeur nella quale, nell’intimità cupissima delle vostre solitudini da reietti e sfigati, vi masturbavate caldamente sulle natiche di Nicole Kidman dei bei tempi. Ah, che bellezza “spumeggiante”, eh? Sì, appena qualcuna, per compassione, ve l’ha data, lenendo l’obbrobriosa vostra repressa, timorata, castigatissima voglia capricciosa, sprigionando la vostra escrementizia forza erotica nascosta, siete stati liberati come per miracolo dal vostro stato pietoso e anche pietistico di merde viventi, vi siete guardati allo specchio, vi siete piaciuti un sacco, sì, sovrastimandovi terribilmente, pensando di essere diventati grandi uomini. Svezzati, duri, coriacei, tosti, granitici, inaffondabili. E davvero, orrore degli orrori, dal delirio vostro solipsistico derivante da tal madornale, distorsiva, bacata, inguardabile degenerata montatura, vi siete creduti Marlon Brando. Tutto ciò è alquanto agghiacciante. Schifoso! Immondo! Ripeto, andate a dar via il culo. Sì, dovreste riguardare tutti i film di Todd Solondz per comprendere l’abominevole vuoto abissale della vostra scempiaggine. Suvvia, siete proprio dei Dark Horse…

Sì, sono Gary Oldman del Dracula di Coppola. Questo oramai è chiarissimo. Un vero Joker… Guardate invece questa Linda e cazzeggiate realmente, finitela, cazzoni.

 

di Stefano Falotico

Asini ignorantissimi, è il Genius che vi parla: leggete il libro di Charles Brandt da cui The Irishman di Scorsese, ve lo dico in un video apodittico


24 Sep

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The Irishman

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Ora, che significa apodittico? No, che cazzo rispondi? Non è sinonimo di apocalittico e non c’entra col film di Mel Gibson, Apocalypto.

Ma quale Apocalypse Now, il Genius è sempre un bell’uomo, sgargiante, nonostante tutte le malignità e i cattivi, vigliacchi scherzi che gli tiraste. Qualche volta, il Genius tira su col naso, se le tira e giustamente se la tira, in quanto uomo sapiente in quest’umanità di gretti deficienti.

Egli può cazzeggiare come e quando gli pare e piace poiché non annesso alla comune, volgare massa, ed è insuperabile maestro come Proust del tempo che, a sua immagine e somiglianza, riavvolge, rielabora, reinventa a diletto delle sue emozioni umorali.

Sì, fra poco a Bologna forse ci sarà un temporale, ma il Genius è uomo moralmente alto nonostante le vostre gravi precipitazioni immorali. Ricordate, voi siete uomini mortali, io no, o forse di più. Il Genius intrattiene conversazioni amabili con le donne più belle d’amare e non va mai al mare. Poiché, in quanto essere pudico, non ha bisogno di mostrare il suo torso nudo tanto per… egli lo mostra… solo alle donne, coraggiose, che hanno l’ardire, dunque l’ardere, di bruciarsene. Forse sarà un’altra delusione cocente eppur il Genius è uomo contemplativo della bellezza gagliarda, come se fosse figlio del più maestoso oriente coi suoi raggi maliardi. Ed ha molte frecce al suo arco, sì, egli dardeggia in quanto inesauribile, incarnato ardimento della sua sconfinata mente.

Sì, Italo Cucci, non Cucchi, ché ha nessuna parentela con Stefano di Sulla mia pelle, finalmente asserisce, come già io dissi in tempi non sospetti, che Cristiano Ronaldo, da quando gioca nella Juventus, è rincoglionito. Quel sorriso bello come il Sole è ora tramutato in una smorfia-ictus da semiparesi facciale. Ride per far contenti i tifosi ma ha perso la spontaneità del campione di razza che oramai soltanto fu.

Come il Genius, genio appunto incompreso, che per molti anni compiacque la piccola borghesia, rinunciando alla sua classe per ottemperare alla mediocrità frivola.

E si perse in cazzate quando è oramai palese, e solo gl’invidiosi si ostinano a negare quest’inconfutabile verità, che è proprio di un altro pianeta.

 

di Stefano Falotico

Attori rinati: Kenneth Branagh, il carisma di un bardo


24 Sep

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Innanzitutto, chiariamoci. Chi è il bardo? Il bardo altri non è che un cantore-poeta celtico. Un romantico sfrenato. E tale stupendo epiteto è stato attribuito, in particolar modo, all’immenso William Shakespeare per glorificarne il genio.

Quindi, sfatiamo subito un luogo comune. Il bardo non è Shakespeare. O perlomeno lo è, perché è stato insignito di questa gloriosa definizione, ma è solo un bellissimo appellativo in onore del tragico romanticismo espresso da William nelle sue immortali opere. Bardo, ripetiamo, è semplicemente un eccellente, passionale poeta, simile agli aedi greci che, appunto, a loro volta erano dei sublimi cantori di professione.

Dunque, smettetela di pensare che bardo sia sinonimo di Shakespeare. Sol in virtù del fatto che a William è stato appioppato questo nobilissimo nomignolo, diciamo così.

E sono stanco di leggere e sentire, soprattutto, proprio in riferimento a quanto poc’anzi scritto, che Kenneth Branagh è il Bardo con la B maiuscola. Kenneth Branagh è, tutt’al più, uno dei contemporanei, maggiori interpreti teatrali e cinematografici di William Shakespeare.

Delucidato ciò, parliamo proprio di lui, Kenneth Branagh.

Ora, ammetto che anch’io, sino a qualche tempo fa, ero sicurissimo che Branagh, così come William, fosse britannico, per l’esattezza un inglese puro sangue. E che, considerando la sua eleganza e la sua altezza recitativa, provenisse da una famiglia nobile, ricchissima e aristocratica d’Inghilterra.

No, Kenneth Branagh è figlio di una famiglia operaia dell’Irlanda del Nord. Infatti, è nato a Belfast il 10 Dicembre del 1960.

Già appena diciottenne, incomincia a recitare nelle migliori compagnie teatrali.

Quindi, nel 1989, compie il grande salto nel Cinema. A soli ventinove anni si cimenta con l’adattamento cinematografico di Enrico V, sceneggiandolo, dirigendolo e interpretandone il ruolo di protagonista assoluto. La Critica si esalta e Branagh viene candidato agli Oscar sia come Miglior Regista che come Migliore Attore Protagonista.

Da allora, Shakespeare diverrà il suo cavallo di battaglia, come tutti noi sappiamo.

Ma, al di là delle sue comunque notevoli e interessanti prove scespiriane, sia davanti che dietro la macchina da presa (Molto rumore per nullaNel bel mezzo di un gelido invernoHamletPene d’amor perdute), o soltanto come interprete (Othello, il magnifico “documentario” Riccardo III – Un uomo, un re di Al Pacino), secondo il mio modesto parere, Kenneth Branagh il meglio di sé l’ha dato quando ha diretto film che hanno poco a che vedere con Shakespeare. Scusate, mi spiego… Film dalla struttura drammaturgica quasi sempre tragica, come nelle opere del Bardo ma che, almeno all’apparenza, esulano da Shakespeare stesso, almeno a livello letterario.

E, a proposito di ciò, rivedete con molta più attenzione il suo capolavoro imperfetto, Frankenstein di Mary Shelley con Robert De Niro.

Un film, alla sua uscita, stroncato sonoramente da tutti. Perché quel dottor Frankenstein a torso nudo e palestrato, da lui incarnato con esuberante vigoria, parse tronfio, pagliaccesco ed esibizionista.

E forse la Critica di allora non era pronta a una rilettura tanto fantasmagorica e bizzarra. E reputò il film di Branagh un disastroso pasticcio.

Ecco, va detto certamente che Branagh è molto vanitoso, un egocentrico e che forse i suoi film peccano in tal senso. Accentrano troppo l’attenzione sulle sue performance e sul talvolta irritante suo ridondante compiacimento attoriale.

Ma Thor (infatti non c’è lui come attore) è il miglior cinecomic sinora realizzato.

Kenneth Branagh, uno che, a ben vedere con maggior oculatezza, negli ultimi dieci anni, come actor ha girato pochissimi film.

Ma che col suo Hercule Poirot da/di Agatha Christie ha trovato un ruolo stupendo. Assassinio sull’Orient Express, a mio avviso, rimane uno dei film più intriganti e sinceramente belli dello scorso anno. Chi ha criticato questa pellicola, e di conseguenza Branagh, accusandola di aver ecceduto nell’uso massiccio della computer graphics, di essere pacchiana e superficiale, non l’ha affatto capita.

Branagh ha compreso invece con perfetta lungimiranza (e il successo anche di pubblico gli ha dato ampia ragione) che, se avesse adattato il classico della Christie in maniera puristica, avrebbe realizzato un film fiacco, bruttamente démodé.

Assassinio sull’Orient Express è semmai genialmente naïf.

E dunque, dopo l’imminente Artemis Fowl con Judi Dench, non vedo l’ora che inizi il casting di Assassinio sul Nilo.

Il suo Poirot, ribadisco, è strepitoso.attori-rinati-kenneth-branagh-01 attori-rinati-kenneth-branagh-04 attori-rinati-kenneth-branagh-06

Come Stan Laurel: leccate il gel(at)o di pene d’amore


23 Sep

la_ragazza_di_boemia_06 Maniac-S1-E2-Trauma 42356547_10212129962107163_6303484030142644224_n

Sì, col secondo episodio di Maniac andiamo molto meglio. Adesso, questa serie del Fukunaga sta acquisendo un maggior senso, è più quadrata. E molte cose ora coincidono.

È la vostra vita invece sempre patibolare, piena di traumi non solo psichici. Ché non prende nessuna direzione. Dico a voi, uomini disperati che, per tutta la giornata vi affaticate in un lavoro che detestate e dunque, al vostro ritorno a casa, il muro a testate prendete, e non leggete più nessuna giornalistica testata.

Sì, dopo ore nella catena di montaggio, sfogate tutte le vostre frustrazioni, cercando sesso a pagamento e poco ci manca che vi ridurrete come Giuseppe Simone a mettere annunci video in cerca della figa depilata.

Voi donne, probabilmente, state pure peggio. E leggete sempre libri dai titoli buonisti e new age, per sperare in un domani migliore che, in verità, non viene… mai. Sì, una frigidità totale, consolata in libri come La felicità del tramonto in una nuova alba, il Sole del mio cuore, Balliamo assieme nel bosco, Lunga è la solitudine prima della nuova fav(ol)a, Aspetta e spera e si avvera per la donna verissima, Per vincere di nuovo pur cucinando le uova, Lezioni di tango argentino al pan di Spagna, e naturalmente il must per il salutismo “nutriente” della super deficiente, Come preparare risotti agli asparagi per nuovi sorrisi piccanti.

Voi uomini, cari haters, state a pecora. E ovviamente non vedete l’ora che esca il Joker con Joaquin Phoenix. Dovrete aspettare più di un anno ma l’hype è già altissimo. Sì, già v’identificate in Arthur Fleck. Anche voi volevate diventare artisti amatissimi ma, dopo mille delusioni pesantissime, ora vi siete iscritti al partito comunista-nichilista e sparate le bombe. Sì, ma non nella stazione di Gotham City, bensì scemenze isteriche, arteriosclerotiche a Radio Radicale, inveendo contro la società ma facendovela sotto anche col vostro amministratore di condominio, momento nel quale, da Rambo che vi credete di essere, tramutate spaventosamente in Fantozzi e servili vi piegate a un’altra umiliazione immane. Dandogli anche la mancia:

– Sa, deve perdonarmi, son stati mesi difficili ma ora la pago. Anzi, prenda questi 20 Euro di extra, amministratore, e regali delle rose rosse alla sua signora.

 

No, così non va bene. Non vi basterà andare a visitare le cascate del Niagara per amare la bellezza della vita. No, dovrete sforzarvi molto, molto di più.

È così.

 

di Stefano Falotico

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