Tutto ciò che avreste voluto sapere sul sesso e solo Robocop osa spararvelo in quel posto

27 Oct

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Sì, ottima confezione in Blu-ray per questo cult di Paul Verhoeven. Che rividi qualche giorno fa, come da mia recensione, e decisi dunque di accattare. Prima di attaccarvi al mulo, no, muro… voi, sempre attaccati al tram, a questa vita fatta di tran transessuali. Lo so, siete dei pendolari delle vostre frustrazioni abissali. E andate frustati.

Sì, la mia casa, a differenza della vostra, piena zeppa di oggetti sessuali e minchiate varie, è pregna di cimeli cinematografici. Questi sono i miei “gioielli” e a te li dono, donna, con tanto di u-cellophane.

Devo esservi sincero, donne. Mi avete rotto il cazzo. Siete prevedibili.

Vi faccio degli esempi. Contatto una bella guagliona su Instagram. Ottime cosce, culo infinitamente sodo, insomma, una di pregiata levatura sexy. Una che se ti porge il suo balconcino ben presto t’indurisce il pisellino.

Sì, sono sfrontatamente impudico nel dire la verità. La maggior parte delle donne, uomini qui a me riuniti, sono delle mentecatte. Anche gli uomini lo sono. Ma noi lo sappiamo e come dei blues brothers navighiamo nella notte e diamo di botte. Dunque, nessuno può astenersi dal mio plebiscitario giudizio da Dredd.

Ecco, tornando alla bella bimba d’Instagram, il mio approccio è stato diretto:

– Bene, brava. Guardandoti, mi è venuta un po’ di bava. Ah, Lamberto! Possiamo esser, prima di diventar come Umberto D., dei bravi assieme ché il matrimonio non s’ha da fare ma con te ci sarebbe da far qualcosa di spingente, poi ammorbidente, probabilmente assorbente? Chiaro, cagnolina?

– Ehi, maiale! Chi pensi che io sia? Vai a giocare con le bamboline.

– Sì, ora metto su la canzone di Michel Polnareff…

È una bambolina

che fa: “No, no, no, no!”

è così carina

ma fa: “No, no, no, no!”

Eh, già,

un tipo come lei,

non l’ho incontrato mai.

– Guarda, Stefano, scherzavo. Dimmi pure. Di cosa vuoi parlare?

– Non lo so. Parliamo di Tiziano Sclavi? Cosa ne pensi de Le etichette delle camicie?

– Il suo capolavoro.

– E di Dellamorte dellamore?

– Bello, ma è di Michele Soavi.

– Ah, che film soave, soaviano, diciamo. Tratto da Sclavi, però. Oh, mia “sclava”, andiam fin su in Scandinavia e, come diceva Totò ne Il medico dei pazzi, nello scantinato berremo sino all’alba e forse sb… eremo anche con Tiziana, per un triangolo sin ad altre bermuda contro ogni moralistico conclave, dammi la chiave e ficchiamo dentro anche Chiara. Sì, son uomo coinciso, no, conciso, è tutto chiaro e tondo? O ti son stato ermetico e il mio orgasmo non è stato perfetto da meritar che tu ti scappellassi?

– Ah ah, spiritoso. Quasi spiritato. Sei sicuro di non essere schizofrenico?

– Sì, posso metterci la mano sul fuoco e anche l’uccello sulla piastrella (piastrina!) del mio sangue. Per anni, mi trattarono da tale e mi scambiarono per Billy Bob Thornton di Soldi sporchi. Dopo appurate indagini psichiatriche, l’intera equipe medica dedusse che soffro solo di amore verso RoboCop. La storia di un membro della polizia smembrato, menomato, che vien ricostruito daccapo e incula i cattivi che l’avevano barbaramente trucidato, bruciandoli vivi. E tagliando i loro membri. Uno smembramento immenso.

– Allora tu sei più pazzo di quel che pensavo.

– Sì, pensavi fossi un mezzo matto? Mi spiace deluderti, lo sono intero e te lo offro in tutta la sua interezza. Puoi toccare, se non mi credi. Se non mi cede, sentirai il gusto metallico dell’uomo dal sapore lamiera. Sì, perché mi amerai e, nelle lamiere da Crash, saremo puri come ieri, prima di rovinarci nel Basic Instinct. Trivellerò ogni tua voglia inespressa, donna triste come un cipresso, e anche se or mi giudichi un cesso so che ti bagnerai come nell’idromassaggio di tanta tua eccitazione lessa. Da te carpirò il piacer represso in troppi malinconici Caffè Espresso e tu, scaldando la camomilla del mio tè dentro di te, col mio fesso bollente sarai schiuma “al dente”.

– Sei un coglione!

– Lo so, e tu una zoccola. Non dimenticarlo mai quando un giorno, procreato che avrai tanti pargoletti, vorrai educarli ad Harry Potter ma, una volta cresciuti, scopriranno quei tuoi film proibiti di tua tanta sputtanata potta. Ecco la mia patta. E amicizia lunga!

Ah sì, potta, a te borbotto che sei una bottana e tu t’incazzi perché ho svelato la verità della tua marcia vulva nascosta dietro un lavoro rispettabile da impiegata comunale. In quanto vuoi spacciarti per comunale quando so che, internazionale, fai comunella dagli Appennini alle Ande con tutti gli alpini che scalano le tue colline e, a valle, fertilizzano la tua vagina, seminando il cattivo seme degli scemi che sono. Non ne avevamo abbastanza di tutti questi pecoroni? Perché partorire una generazione di capre? Adesso, donna, levati dalle palle. Io sono un bufalo. A me, mandriani. Forza! Guardiamo Balla coi lupi!

Ho da rivedere questo film e devo cazzeggiare come più desidero.

 

Secondo voi, sono impazzito abbastanza? Ancora no.

Ci saranno altre inculate, fidatevi.

E io nel frattempo faccio piazza pulita di tutti i dementi, di tutte le donnette deficienti e lasciatemi sciacquare col Mentadent.

Alito fresco da uomo che sa infrascarsi in maniera balsamica.

Amici, so che vi siete sposati. Vi auguro or(g)e legali in cui dormirete di più e, nel dormiveglia, udirete le scoregge e la puzza dei piedi delle vostre imbecilli per sessanta minuti extra.

Che vita di merda.

Se non vi sta bene, ci son sempre le partite di Calcio per rincitrullirvi molto di più di come già siete fottuti.

Dopo questo mio scritto,

 

di Stefano Falotico

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