Posts Tagged ‘Alice in Wonderland’

Luna di Gianni Togni, miei uomini da Circo Orfei, non è roba per Jovanotti


24 Jul

alice in wonderland

Basta, la versione di Lorenzo fa schifo.

Cherubini di che?

Dai, Lorenzo, io so bene chi si nasconde dietro questa tua parvenza da Peter Fonda di Easy Rider.

La fai facile tu, tu hai soldi che ti escono dalle orecchie e canti viva la libertà!

Prendendo tutto con ilarità.

Se la memoria non mi tradisce, forse la tua donna sì, però, stavi con la figlia di Celentano. Fu allora che cominciasti ad avere successo.

Sei come la mia moto, sei proprio come lei,

andiamo a farci un giro… fossi in te io ci starei.

La cantava sempre una mia amica delle elementari di nome Alice.

Sì, è sempre stata Alice nel Paese delle Meraviglie.

Suo padre fa ora il diacono. Viene sotto Pasqua a benedire la mia casa e io, puntualmente, gli ricordo invece che sua figlia è posseduta dal diavolo:

– Carissimo, quand’è che, anziché benedire questa mia umile dimora, invero da sempre maledetta, invece vuole chiamarmi a casa sua per praticare l’esorcismo ad Alice? Era bionda, s’è fatta ora mora? O si fa un moretto?

– Stefano, non bestemmiare. Non essere blasfemo. Mia figlia non necessita dell’esorcista.

– Guardi, padre… io conosco sua figlia. Già all’epoca era indemoniata, adesso credo che sia Satana in gonnella. Mi tolga una curiosità. Che musica ascolta, adesso, Alice?

– Le piace Luna di Jovanotti.

– Ah, vede? Mangia troppe caramelle…

 

Ne so una più, appunto, del demonio.

Comunque, la versione di Gianni Togni è quella imbattibile.

Ma anche Gianna di Rino Gaetano se la batte di brutto.

Ah ah!

 

Uh uh ah ah, sono proprio un Genius!

 

 

di Stefano Falotico

Il Cinema, che Sole, come son “sol(id)o”, mi consola dalle inconsolabili lamentele dark di Facebook, Tim Burton


16 Mar

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Cinema, “odorandomi” di te, deambulando nei tuoi fotogrammi, disdegno quel patetico film che è 21 Grams.

Invece, mi tuffo in Burton Tim, “pagliaccio” in questo mondo miser(and)o. Sì, son miscredente di questi amori “vivandati”, sbandierati ai quattro venti, ai quattro vel(l)i. Mi spoglio della superficiale di tutti pelle perché ne ho piene le palle, e col Cinema mi sballo.

Drogati… (mettete su tal parola l’accento a mo’ d’imperativo o prendetela per quel che siete), questo mondo non si risolve coi paradisi artificiali. Ché già A.I. di Spielberg mi parve una cagata pazzesca.

Su Facebook, un’altra pazza, con sotto il naso la puzza, il suo diario da merda “qualunquista” sbrodola, “spruzzando” a tutti, “In condivisione” di “Mi piace”, la sua etica da una che s’è rotta la v(ag)i(n)a e monologa a interlocutori finti, come lei poco fini, a cui fa appello, domandando a uno se può “scappellarlo”. Lui ci sta(ppa)! Partono i “bacini”.

E allora io, da CappellaioMatto”, dinanzi a codesta non tanto sveglia, mi svesto, no, faccio sì che il mio “uccello” si ridesti, ché viva pure la sua Alice nel paese del “Che film ho visto stasera, meraviglioso. Domani, però, ho da farmi il culo”. Sì, glielo fanno, in quanto ella è meretrice di notte e mentitrice, sotto mentite spoglie da cassiera, di giorno. Una bella che racconta balle dietro la faccia come quello, appunto.

A “quel” si “viene” ed è duro… accettar la verità di una vita andata a “puttana”.

Eppur si lamenta. Dà agl’ipocriti la patente di falsi e si dichiara falsa(ria) del suo “vero” lavoro, “sudandosela”.

Al che, appare il trailer del nuovo Burton, e mi sembra di sognare…

Capolavoro o presa per il popò di dimensioni kolossal?

Di mio, preferirò sempre una pellicola Kodak a un iPhone con scatto selfie coi morti.

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di Stefano Falotico

Non bastavano gli “Hello, how are you?” e gli “I like” del Facebook? Adesso, ci siam pure imbastarditi nella “festa” dell’Halloween: secondo me, è meglio l'”allupato”, colui che…


31 Oct


… apre la bocca e chiede: “Would you wish?”.

Lei replica, “retorica”: – Cosa?
E il lupo: – Quel che liscio diventa “viscido”

Applauso!

Sì, stasera m’associerò alla demenza collettiva di questa celebrazione “celtica”. E dir che son centauro, afferro la mia moto con la “sella” della mora, e m'”inzucco” nelle sue “cavità” sorprendenti e vivaci, schiantiamo contro un muro ma prima Lei l’ha goduto tutto tutto duro, rallegrata dal “dolce” che non è stato uno “scherzetto“. Ah, come “la” screzio io neppure il Matto di suo “cappellaio“. Ah, Alice fu fornicata nel “bosco”, con Tim Burton a cazzeggiare d’esegesi personale nella versione “anemica” dai troppi colorini.
Ah, Tim è Uomo che “affabulò” affamato, da cui il detto lupus in fabula, per Burton rappresentato dalla sua fava nella fragola di Helena. Helena è Bonham, e Tim è mani di “forbice“.
Tim ne attinge, non “attenuandolo”.

Nella Bologna Tonight, diciamo “tonnata”, i nostri istrici si districheranno di pub(algia). Baluginando nel “balocco”, persi fra un Malt & Hops e lo “smaltirla” di sbornia “chimica”. Detto anche sperma “zoologico” d’iniettar nel nettare, da cui provien il famoso proverbio di tal “fattoni”: se ad Ognissanti le spezzi l’osso sacrale, ci sarà un Santo in meno in Paradiso.

Alla mia epoca, ti veniva grosso senza l'”alibi” di queste importazioni anglosassoni, da cui il “genitivo”, e quindi il “genitale”. Eh, sono albini. Un po’ scialbi. All’inzio di Novembre, è consigliabile la sciarpa, oppure lo scialle o lo Chalet delle “rose”.
Secondo me, gli ortodossi ce l’hanno magro, e le loro mogli vanno con gli indiani mentre Rob Zombie “Intona” i “flauti magici” della “zuppa inglese” al ritmo “zabaione” d’asce in pancia mentre le prostituite son’orientate in MoonSheri sarà una gran figa, ma io preferisco il Mon Cheri. Con tal “cioccolatino” ripieno, vai sul “sicuro”. Con Sheri, c’è il rischio di non sgranocchiare. Anche perché mi dà vagamente l’idea d’essere una di quelle zoccolone che, prima di “dartela”, pretende il lauto “responso” economico dei portafogli. Solo dopo il “rimborso”, apre la sua “borsa” e può usare il “detergente” degli “orsi”. Una “donna” raffinata come il Kleenex. Lei ne “usa” tanti, e Rob “lo” sa. Perché fu tradito anche da Eli Roth, in un triangolo con l’omonimo Eric, lo sceneggiatore di Forrest Gump e Insider. “Dentro la verità“.
Da cui l’Hostel…

Dopo il caffettino pomeridiano, ho avvistato il pensionato Ionata, accompagnato dalla sorella sullo “sguardo” indagatore del terzo piano d’un rumeno che, fra una prostituta e l’altra, rumina perché sogna una vecchiaia in santa pace del “Signore”.

Sì, Halloween è come uno con la dentiera.
Tutti aspettano il 31 per “addentarle”, ma non sanno che saranno “strappati”, brutalmente lacerati dal “cero” d’una che succhierà un verginello al fine di sposarlo dopo averlo “disossato”.

Per quanto mi riguarda, l’unica festa che va rispettata è quella del mio cazzo.
Che non si dà “da fare”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Halloween con la famiglia Addams (1977)
  2. Niente dolce, niente zucchero (1991)
  3. L’inquilino del terzo piano (1976)
  4. Scent of a Woman – Profumo di donna (1992)
  5. Luna di fiele (1992)
  6. Alice in Wonderland (2010)
  7. La casa (1982)

Genius-Pop

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