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Le attrici non molto famose che stimola(ro)no le mie voglie più fantasiose, ardimentosamente focose e forse cremose, grandi donne da Scent of a Woman


26 Feb

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Ah, per molti anni, essendo un tipo molto riservato, molta gente pensò che fossi il Piccolo grande uomo/Dustin Hoffman del capolavoro di Arthur Penn.

E mi trattò da gran pagliaccio come Sean Penn/Cheyenne di This Must Be the Place.

Be’, quello che posso dirvi è che furono dei nazisti e forse io li sbugiardai e spogliai vivi, raggelandoli vendicativamente nel denudare ogni loro ipocrisia crudele in maniera cruda da uomo vero che non deve chiedere mai.

Ecco, per quanto io possa ammirare la bravura e il talento incommensurabile, a livello recitativo, della simpaticissima Frances McDormand, debbo ammettere in tutta sincerità e mia ormonale onestà, che la lascio volentieri al fratello Coen. Sì, Frances e Joel Coen, regista assieme a Ethan del remake de Il grinta, dopo una giornata di duro, reciproco lavoro, si scambieranno tenerezze, ascoltando il loro idolo, il premio Nobel Bob Dylan. Contando, prima di addormentarsi, le pecorine, no, le smarrite pecore di questa società che non sa, purtroppo, che farsene degli intellettuali.

Di mio, subii un cambiamento corporale e percettivamente sensoriale a livello (im)puramente sessuale impressionante, cioè divenni un licantropo inimitabile quando nel lontano 2003 incontrai un ragazzo, del quale già innumerevoli volte vi parlai, abitante in quel della provincia di Padova.

Lui fu, non so se lo sia ancora, fanatico delle attrici a luci rosse. Si professò come laureando al Dams, infatti in tale disciplina umanistica si laureò lodevolmente, ma uno dei suoi registi preferiti è a tutt’oggi Joe D’Amato.

Per quanto concerne il sesso, lui mi educò a superare le mie inibizioni e a combattere grintosamente per darvi dentro di gran botte. Sì, fu nei miei riguardi come l’ex allenatore di Mike Tyson, Cus D’Amato. Il quale sarà presto incarnato, in un biopic cinematografico, da nientepopodimeno che Anthony Hopkins.

All’epoca, frequentai una ragazza di Treiste e con lei, già prima di far palestra con questo mio amico, usai il muscolo più ambito dal genere femminile. Ovvero quello più (s)pompato.

Però, questo mio amico volle maggiormente invogliarmi a colpire con più potenza, suggerendomi un parterre di pornoattrici così picchiatrici sulle zone erogene più virili, eh sì, da mettermi al tappeto subito.

Sì, dopo che vidi tutti i film con le sorelle Ashley e Angel Long, gettai la spugna, totalmente massacrato.

Due bionde mozzafiato con cui a stento poté fargliela Lexington Steele, forse pure io, ma Muhammad Ali non avrebbe retto sino al quindicesimo round. Si sarebbe sciolto molto prima.

Ecco, dopo questa necessaria premessa, potrei illustrarvi i jetlag che donne come Brianna Beach e Kendra Lust potrebbero rifilarvi col solo movimento del bacino.

Ma queste non sono attrici da premio Oscar, sono attrici relegate, splendidamente rilegate, in film ove potrete vedere anche gang bang a letto. Queste vi ammanettano a essere smanettoni…

Parliamo invece di attrici cosiddette serie. Anch’esse formose, anzi in gran forma di estrema, fisica forza ma non molto famose.

Fui ossessionato dall’attrice Valeria Cavalli. Un’attrice italiana che adesso vive in Francia. Spettacolare nei suoi nudi bellamente esibiti ne Il caso martello e nella serie tv Le grand patron. Solo per eccitarvi, no, citarvene qualcuno. Ah, che donna, che cos(c)e di un altro pianeta.

Sublimi, da accarezzare al plenilunio per ergersi dentro di lei, bagnandola, no, abbagliandola coi raggi solari del tuo venire a mezzogiorno.

Dunque, l’insuperabile Polly Walker col suo fondoschiena grandiosamente spropositato, perfettamente però allineato alla sua venustà esagerata. Donna da Dark Harbor.

Dunque, Joley Richardson, bionda dalla bellezza smisurata per fantasie erotiche immisurabili. Ah, Lady Chatterley.

Ah, non fatemi pensare poi ad Ashley Laurence. Attrice di Hellraiser e amante di un nero davvero molto dotato, ovvero Cuba Gooding Jr.

Analisi di un delitto, un film che presenta una scena, forse anale, sicuramente interraziale da far impallidire, più della pelle stupendamente bianchissima di Ashley, ogni uomo dagli Appennini alle Ande.

Fra le amiche di Facebook, ho persino la milf par excellence, ovvero Stacy Haiduk.

Non sto scherzando. Nel mio canale YouTube inserii anche un video tribute dedicato a lei.

Ve lo mostro, sotto.

E, in chat, lei mi rispose amabilmente.

Siamo sicuri che mi apprezzò solo virtualmente?

Ora, chi sono io per potermi permettere queste, no, questa? No, questo e altro?

Tom Cruise che stette assieme a Mimi Rogers? Donnona dalle grandi tette?

Io direi molto di più.

Io spingo, si sa.

E tutto va.
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di Stefano Falotico

 

 

 

Siamo ancora giovani per fare i pensionati e io cammino da gagà, tosto come McConaughey


20 Nov

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Assisto a uno sfacelo. E io non dovrei parlare perché sono stato il campione dell’apatia, il re dei pigri, il Lebowski fattosi reale. A girovagare per molto tempo nella nebulosa delle mie abdicazioni.

Sì, eccome se mi accasciai e tante cose, soprattutto femminili cosce, persi nel buio più nero della notte senza fondo. Anche senza fondi.

Ma è proprio sulla base dei nostri mancamenti, dei nostri momentanei o duraturi svenimenti che dobbiamo risalire per non soccombere dinanzi a questa vita che non è mai facile.

Non è ancora venuto il momento di svenire, no, non svaniamo, io a te, donna, ancor vengo. A meno che tu prima non svenga. Sì, faccio un certo effetto.

Come dissi io e perfino un critico cinematografico mi rubò tal frase da me coniata in un attimo di genialità inaudita, io son fatiscente ma giammai domo.

E invero mai dormii. Il mio sguardo fu sempre vigile e quando i vigili mi fermavano perché andavo a forte velocità, oh sì, pagai ogni multa. Dilapidando un patrimonio.

Ma non me ne pento. Ma quale pentecoste! Non sono il Cristo di nessuno e nessuno infliggerà più marchi al mio costato. E voglio mangiarmi ancora molte crostatine. Costino quel che costino, cazzo, hanno aumentato il prezzo alla Coop, puttana la Mad… a di Dio!

Così come non mi pento di aver speso 1500 Euro nel 2005, abbonandomi a un sito porno. Sì, senza pudore lo sbandiero. Fu un anno di fermentazioni sessuali esagerate, ove incontrai anche una donna con la quale ci divorammo, spellammo, arrossammo e forse scopammo. Sì, forse scopammo perché lei, diciamocela, abusò della mia innocenza e mi mangiò vivo, io incosciente non capii un cazzo ma lei sì, e io non saprò mai se quello fu amore o una grande trombata. In tutti i sen(s)i.

Sì, quell’anno 2005 fu esaltante, perfino esalante, saliente e di mio pen salente. Non voglio mentirvi da uomo silente: Eccome se salì. Di un sesso al bacio, zuccherato con sale e piccante. Ficcante in lei ardevo brillante ma non ero mai soddisfatto, allora appunto sottoscrissi l’abbonamento a un bel sitarello. Tanto per rincarare la dose, come si suol dire.

Da cui mi scaricai tutto in streaming. Vero download purissimo! Ebbene, ve lo dico, bando alle ciance e ai moralismi, alle pudicizie e alle reprimende cattoliche.

Andavo matto per Ashley Long, una bionda pornoattrice che non mi faceva dormire la notte. Assalito dal più inverecondo peccato, la mia carne ogni minuto ribolliva baldanzosa, la mia pelle euforica si squagliò giocosa, desiderando quella figa immane così gioconda dal culo maestoso.

Oh Signore mio! Non fatemici pensare. Quanto penai… Che pene!

Sì, lo posso affermare orgogliosamente. Io, come Bukowski, non sono mai andato a puttane né mai vi andrò. È la mia morale folle da Travis Bickle a rendermi così retto.

Anche se per un altro di pornostar odierne, delle quali su Instagram ammiro sempre i loro tonici retti, farei uno strappo alla regola e strapperei loro anche tutto il resto. Ah ah.

Sì, dico. Siamo uomini o siamo cazzoni?

In questi anni son venuto a conoscenza degli animali più strani. Gente che, abbattutasi, per troppi bullismi mai sopiti, incorse anche nel mobbing, e a pezzi ora non gliela fa più. Elemosinando da pezzenti. Ha chiesto all’assistenza sociale la pensione d’invalidità, spacciandosi per disabile psichica quando invero è abile alla grande. E lo dimostra il fatto che questa gente si fa le canne da mattina a sera, si ubriaca da matti e inneggia a Beppe Grillo per un fancazzismo medioevale da farmi rabbrividire.

Vi siete arresi! Io mai mi arrenderò a costo che mi esporranno al ludibrio in piazza, che mi linceranno, bruciandomi come una strega maledetta.

Son uomo di acume, scrittore che insiste e la cui volontà persiste, che cadde mille volte, pigliando batoste che avrebbero steso anche Rambo.

Ma posso dirvi che, sebbene più volte, mi fu proposto di abdicare, io mai abdicai.

Fui ricoverato perché per troppo stress, e forse anche a causa di troppe fighe di quell’epoca, delirai. Diciamocela, mi telefonavano alle tre di notte, rovinando i sogni in cui ero in un prato fiorito a parlare coi puffi, mi sbatterono in riabilitazione e m’indussero a mollare.

Chiedendomi se volevo una mano. Una mano? Di che? A farmi mantenere dallo Stato, trattato da uomo danneggiato?

Ma danneggiato di che? Sì, ne ho patite tante, vissute di cotte e crude, anche di bollenti, e persi molto del mio mordente a causa di farmaci troppo “emollienti”.

Sì, subii delle infiammazioni ma posso garantirvi che il mio cervello è perfettamente intatto, il mio uccello è ancor lindo e so usar molto bene sia la Lingua italiana che giocar di altre lingue perfino con le donne di Taiwan.

Scrivo di Cinema come un ossesso, sto finendo un libro erotico. Eh sì, prima o poi sarei arrivato a questo.

Ma mica un romance come le puttanate che si vedono e vendono in giro. Qui parliamo, e posso anticiparvelo, di un libro erotico come non se ne sono mai letti.

Fra orge alla Kubrick, diavoli maledetti, una Venezia misteriosa, donne maliarde, figli di puttana bastardissimi, e un’eleganza della prosa da far invidia a García Márquez.

Nuovi amici mi hanno tirato su, li ringrazio.

E sapete perché? Perché come scrisse Mereghetti a proposito di Sean Connery di The Rock: non fa molto ma vive di rendita sul suo carisma.

 

E io sono come Jimmy Malone de Gli intoccabili.

Dunque, amico, non fare il Capone.

Io sono più testone di te e a Roma assai presto andrò a ritirare l’attestato. Perché ho vinto un concorso letterario. Ben vi sta!

Se ti sto antipatico, pigliati quest’altra testata, prova ancora a rompermi il cazzo e ti sbatto su tutte le testate. Sputtanandoti di brutto.

Ce la possiamo dire? L’Italia è sempre stata un Paese di dementi.

Li vedi a quarant’anni che seguono le partite di Calcio, riempiono di soldi quelli che son più miliardari di tutte le generazioni che avranno, guardano Carlo Conti l’abbronzato con la lampada in tv, sbaciucchiano la moglie mentre sbirciano la ballerina del varietà tutta scosciata e poi fanno la morale ai ragazzi troppo vivaci…

Appena non sanno che pesci pigliare e non vogliono confrontarsi col prossimo, lo ricattano, dicendo lui che lavorano come dei negri e si fanno il culo. E invero stanno a leggere il giornale, facendo battutine su quella nuova, carina… e bevendo caffè ai distributori automatici.

 

Io sono un artista. Che questo vi piaccia o meno. Con me non attacca.

Uno psichiatra mi disse che ero spacciato come McConaughey di Dallas Buyers Club.

Lo mandai a cagare subito. E agii di testa mia.

Avete visto?

Come sempre, avevo ragione.

Non so quanto ancora camperò ma mai arrenderò in una vitarella per tirare a campare.
Sulla mia lapide sarà scritto: qui giace la più imbattibile testa di minchia di tutti i tempi. E, fidatevi, aveva anche un ottimo arnese.

Sì, con me le donne resuscitano.

Adesso, scusate, devo mettermi il pigiama.

 

di Stefano Falotico

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