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Michael Douglas, uomo sempre (con)teso


20 Dec

Sì, è vero, nel film Vacanze in America, Jerry Calà perde tutte le fiche(s). Comunque, cosa ne pensate del sottovalutato Chicken Pork, no, Park? Vi piacciono Old Boy & Lady vengeance di Park Chan-wook? Ah, lo so, a voi donne come Diane Lane, eh già, piace Josh Brolin di quel remake con Spike Lee. Cari uomini alla Larry Clark, vi piac(qu)e Ken Park? Da piccolo, mi piaceva Ken il guerriero ma Barbie, fra Ken e Big Jim, preferiva Alain Delon. Ah ah. Ne so una più del diavolo.

 

di Stefano Falotico

Glenn Close Michael DouglasMichael Douglas Sharon Stone Basic InstinctRivelazioni Douglas Moore VHS

Secondo me, Joker altri non è che Tom Cruise di EYES WIDE SHUT, eh sì, ah ah


18 Jan

tom cruise eyes wide shut

Parentesi: per realizzare l’audiolibro del mio nuovo, visionario romanzo, mi avvalsi dell’aiuto della mia grafica, gentilissima, ma prima scaricai dei programmi che intasarono il pc… Al che, m’entrarono vari malware fra cui il temibilissimo Goodgame Empire. Che si presenta come una sorta di gioco di ruolo e invece è un virus subdolo come quello che potreste prendere se faceste sesso con una donna poco protetta…

È vero, dopo non essere riuscito a debellarlo manualmente, il tecnico dei computer mi diede una mano e, scansionando il mio hard disk, rinvenne anche molti filmetti opportunamente da me salvati. Film che sono utili quando voglio essere smanettone… ah ah.

Come molti di voi sapranno, quando tanti anni or sono persi la calma e ribollii di furenti rabbie spasmodiche, fui sottoposto a una diagnosi psichiatrica. Essendo lo psichiatra forense un tizio meno bravo di Al Pacino di 88 Minutes, in maniera arbitrariamente sbrigativa e oscenamente erronea, mi valutò affetto da disturbo delirante paranoide. Una balla assoluta da me giustamente smentita grazie alla virtuosa abnegazione della mia purezza intonsa.

Dovetti spappolarmi il fegato, scorticarmi vivo ed espellere ogni grammo della mia anima, sviscerando tutte le mie interiora e le mie più arcane interiorità, denudando vergognosamente ogni mia linda emozionalità pudica pur di dimostrare che l’effettuata diagnosi fu scandalosamente capziosa, atta soltanto a calmare le acque. Calmando me anche troppo. Tant’è che, sino a qualche anno fa, se vedevo una foto di Nicole Kidman in bikini, ero talmente sedato da essere in zona Ore 10: calma piatta.

Invece, bisogna sempre stare a mezzogiorno… Sì, al sud il clima è arido, non piove mai. Impazza la disoccupazione. Al che i giovani stanno al bar e, fra una lettura del Corriere dello Sport e un flipper, fra un panzerotto e le urla dei vecchi che giocano a briscola, allestiscono fantasie sui fondoschiena delle cameriere. Non è che sia una vita propriamente esaltante. A dircela tutta, alcuni di questi qua faranno la fine di Alex di Arancia meccanica.

Ma torniamo a me, amante di Beethoven. Ah ah.

In quel periodo, indubbiamente fui funestato da forti, iraconde voglie vendicative al fine che la mia omeostasi emotiva, così vilmente lesa da sfrontati attacchi alla mia dignità virile, perpetratimi da persone che scelleratamente vollero togliermi il ciuccio, insomma dei ciucci, non rispettosi della mia stupenda castità virginale così fieramente, morbidamente per me godibile nel mio autoerotismo intellettuale alla William Burroughs, fosse fottuta.

Sì, sappiate questo. Ogni volta che m’accendo e vado in giro per strada, arrabbiato come Russell Crowe de Il gladiatore, è perché sono innamorato della mia Connie Nielsen. Sì, pure Keanu Reeves fu assai invaghito, infatuato oltre ogni limite della Nielsen ne L’avvocato del diavolo. Ma Keanu è uomo poco attendibile. Altro che Piccolo Buddha. È insaziabile. Nel film succitato, è sposato a Charlize Theron. Guadagna soldi a palate oltre a stare con un’enorme patata. Ma lui non s’accontenta e non vuole solo di lei godere. Questo Keanu andrebbe preso e spedito subito in cura. In una clinica ove placheranno prestissimo i suoi bollenti spiriti, come si suol dire.

Sì, nella saga di John Wick, mi pare che poi esageri oltre il limite della decenza e del pudore. Gli muore la moglie di Cancro e gli ammazzano il cane. Cosicché, scatena una guerra al cui confronto John Rambo è un dilettante quando, invero, poteva recarsi semplicemente al canile più vicino. Lì, sai quante cagne che poteva comprare per tenerle al guinzaglio?

Sì, le donne sono capaci di far impazzire un uomo.

Vidi uomini mansueti e più docili di un Carlino che, dopo aver fatto l’amore con una “San Bernarda”, latrarono come bovari del Bernese. Tutto a causa di un amplesso a garrese. Sarebbe stato meglio se, da soli, avessero usato quell’arnese…

Un discorso a parte meriterebbe Benicio Del Toro. Nel film Uova d’oro, interpretò un giardiniere alla Gianluca Grignani… ti raserò l’aiuola. Nonostante poi incarnò Che Guevara, i suoi capricci lupeschi da arrapato mai visto (Valeria Golino lo sa…) non furono curati. Infatti, di lì a breve fu Wolfman. E ho detto tutto… ah ah.

Ah, se non sapete mantenere una calma olimpica da filosofi zen come Keanu Reeves di Matrix, basta che una Carrie-Anne Moss, vestita di fetish attillatissimo, vi dica sottovoce che sogna un nero come Laurence Fishburne e succederà un’Apocalypse Now.

Sì, Fishburne ebbe ragione in Rusty il selvaggio. Ve lo ricordate? Ah no, fu Tom Waits a dispensare pillole di saggezza, mica quelle di Matrix, al povero Matt Dillon.

Matt, perso e preso totalmente da Diane Lane, amaramente stette seduto al bar. Credendo d’essere impazzito. E chiese dunque al barista Waits quando si può scoprire se una persona è matta. Tom gli rispose che non sempre si addiviene a questa diagnosi…

Cosicché, Matt diventò matto del tutto. Infatti, l’anno scorso fu il protagonista de La casa di Jack. E ho detto tutto. Sì, almeno, se uno è cosciente della sua malattia psichica, cazzo, se ne fa una ragione.

Sì, i matti sono persone fortunate, a mio avviso. Essendo matti, non soffrono. Delirano e basta. Sono le persone normali che impazziscono, ah ah.

Prendiamo Tom Cruise di Eyes Wide Shut. La Kidman gli confidò una fantasia erotica. Al che, Tom perse la testa. E s’inabissò in una notte di lolite, di orge, di maschere veneziane, insomma, il bravo medico mandò la sua integrità morale a puttane. Non del tutto, poiché alla fine si fece solo una sega mentale.

Da cui il richiamo al titolo della novella Doppio sogno da cui Stanley Kubrick trasse il suo trip.

Sì, ogni volta che sono incazzato e me la prendo con qualcuno, sì, lo confesso senz’alcun ritegno, è perché penso che lei mi stia cornificando con i nazisti nichilisti de Il grande Lebowski.

Al che, durante la fase rem, immagino i miei amici che m’inseguano per le vie della città con in mano delle forbici gigantesche per tagliarmelo. Sì, la vita delle comuni relazioni interpersonali, ce la vogliamo dire? Fa schifo al cazzo.

Sono un tipo troppo colto e sofisticato come Stanley Kubrick per rovinarmi con le piccinerie, i pettegolezzi e le gelosie della maggior parte delle persone, il cui unico interesse è sbatterlo in quel posto al prossimo.

Concluderei con una lezione mia di sesso che vorrei darvi.

Nel 2003, mi sverginai. Dopo che io e lei amoreggiamo corporeamente molte volte, una notte, lei mi chiese di farle la stessa cosa che fa un certo ragazzino a Maeve Quinlan di Ken Park. Eh già.

Dopo circa venti minuti di cunnilingus, mi voltai dall’altra parte e lasciai stare.

Lei, incredula ed esterrefatta oltre ogni dire, anzi, oramai totalmente calda nel suo ardere, mi urlò:

– Che cosa stai facendo? Stai scherzando, spero? Non puoi fare una cosa del genere a una donna. Chi ti dà quest’ardire?

 

Ecco, non fate mai una cosa del genere a una donna. È un affronto che potrebbe portare la vostra lei a rovinarvi la vita come fece Glenn Close di Attrazione fatale a Michael Douglas.

Sì, ci sono un paio di cosce, no, cose che le donne non sopportano. Le donne amano provocare i maschi e poi fingono… di prendersela se i maschi abboccano, troppo libidinosi, nei riguardi delle loro pose un po’ troppo spinte…

In verità, ne vanno matte. Le donne adorano eccitare e incagnire gli uomini anche se poi, sui loro profili Facebook, inseriscono solo post da animaliste vegetariane per farsi passare come buone amanti delle bestie…

Ma non fate mai come il mio cane di quella notte. Cazzo, ero stanchissimo, non mi andava proprio. Abbisognai solo di riposare.

Lei non me lo perdonò mai. Si alzò da letto e, in preda a spasmi di rabbia incontrollabile, mi gridò in maniera invereconda:

– Sei propria una merda! Non si fa così. Sai che significa per una donna? È orribile. Noi siamo diverse da voi. Non puoi stimolare tutti gli estrogeni e rompere la mia “diga”, dunque smettere, di punto in bianco.

Nooo!

 

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry? 

Be’, per molto tempo, come sapete, m’identificai con Bob De Niro.

L’altra sera, un mio amico mi disse:

– Non hai mai pensato invece che sei uguale a Jeff Bridges?

Sì, riesco a essere Starman, cioè un diverso con una voce da Jack Lucas de La leggenda del re pescatore. E oramai, dopo una tragedia da Fearless, sfido chiunque a dirmi che io non sia il protagonista di Albatross.

Mi sa che siete poco aggiornati sui miei ultimi vent’anni di vita, uomini tanto bellini…

Meglio così. Qui tutti mi cercano, mi stanno accerchiando.

Di mio, era meglio se fossi rimasto un Drugo.

Comunque, prima di ridurmi come quel lagnoso di Tommaso Paradiso con la sua canzone immonda, I nostri anni, vi saranno ancora molte gatte da pelare.

Abbiate fede, figliuoli.

Voi fatevi i vostri deliri su di me.

Ma, come dice il detto, non dire gatto se non ce l’hai sacco.

E ricordate: il gatto è Tom, il topo è Jerry.

Mentre io riesco a essere, quando voglio, in ogni topa come Tom Cruise grazie ai miei tocchi geniali da Jerry Lewis. Cioè, faccio lo scemo apposta. E, come Jerry Lewis, vi sto prendendo tutti per il culo. Non l’avevate capito?

Eh no, eh? Infatti, siete più scemi di quello che sospettai. Ah ah.ken park

 

di Stefano Falotico

Fermi con le mani, il Santo deve rimanere sano e saldo, non ci saranno sal(d)i che tengano…, evviva Mickey Rourke!


16 Mar

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Fermi con le mani, il Santo deve rimanere sano e saldo, non ci saranno sal(d)i che tengano…, evviva Mickey Rourke!

No, nessun santo che tenga.

Da quando, anni fa, oserei dire ani fa, mi rigettai nel casino pazzesco di massa, fu veramente un macello, un bordello.

Soffrii pene… dell’inferno, contorcendomi nello strazio delle mie budella e inconsolabilmente mangiando tonnellate di budini. Per sopperire alle delusioni disarmanti, figlie della vostra traviata ars amandi.

Sì, il vostro concetto d’amore è assai limitato e vi fagocitate, affannate, cannibalizzate in un pasto nudo che ha poco a che vedere con William Burroughs.

Come il sottoscritto, il vegliardo William si dissociò mentalmente, dunque anche fisicamente, da un mondo malsano ove a dominarla è sempre stato l’aspetto più pecoreccio del sesso più smodato e maleducato, zozzo, pervertito e inchiappettato.

William divenne precocemente incartapecorito perché non era un maniaco delle pecorine. E, fra una sua mania igienica e l’altra, tra svariati disturbi compulsivi mai visti, tagliava una buona fetta di pecorino e sublimava la decadenza dello squallore occidentale, posando il formaggio in un piatto che mai piangeva le vostre sofferenze patetiche da donne che, pur di piacere al burino Pinco Pallino, vanno a far palestra, prodigandosi in cure dimagranti senza la Sachertorte di morettiana memoria.

Sì, facciamoci del male. Pur di avere un orgasmo con un becero uomo ignobile che, dopo aver bevuto il whisky, fa scoregge e gargarismi a tutte le orge, no, ore, la donna mediocre è disposta a tutto per istanti risibili di calore. Optando per una dieta da far schifo al cazzo anche al questore. Uomo ligio all’ordine e sempre abbottonato. Mah, secondo me è meglio l’oratorio.

Sì, io sono immemorabilmente, sì, smemoratamente, stato un fautore e un fanatico delle donne giunoniche, formose, dalle forme armoniosamente voluttuose, queste donne ampollose, ma non nel senso di donne ridondanti, tronfie e retoriche, bensì un po’ sanamente gonfie, ah, più gonfie sono e più mi si gonfia, queste donne calorose davvero, autentiche, sì, dalle forme rotonde e dal cervello un po’ da tonte ma dalle curve circolari, sinuose, pericolose, simmetricamente gioconde come un’ampolla. Queste donne sferiche che non usano raffinatamente penne a sfera ma parlano come dio comanda. Che sanno subito arrivare al sodo e non necessitano di panegirici e di rassodarsi i glutei ma mangiano uova sode e il glutine.

Queste donne lavoratrici che sanno cos’è il sudore della fronte e anche di qualcos’altro. Queste donne per nulla dannate che si dannano come delle matte, che faticano e poi se la godono. Queste donne d’annate, queste donne d’antan. Oramai non ci sono più, sono tutte andate.

E anche voi, maschi, a puttane.

A parte gli scherzi, io sono mister pudicizia, mister freddezza. Roba che un ghiacciolo al limone al Polo Nord, confrontato al mio calore, è più sciolto di un melone a ferragosto.

Io non mi sghiaccio mai. In tante mi cercano, mi bramano ma in fondo non le amo. Perché già patii, per colpa della mia scellerata ingenuità, della mia avventata inesperienza senza che prima esperissi la mia sincera durezza, i piaceri della carne in ogni sua peccaminosa sconcezza. E fu una grigliata. La mia carne, affusolatasi, rosolata in lei avviluppata al mio membro ingrossato, sgrassata e troppo gasata, oh sì, perse la bussola e fu solo una sola. Più amara dell’aceto balsamico dell’insalata.

Tanto sole, tanta luce dei miei occhi e tanto squittente fervore del mio coso inalberato, a lei inoculato, introiettato e spalmato, oh, e smarrii ogni purezza. Estintasi in un fatale amplesso che mi fu letale.

Era meglio quando, depresso, rannicchiato nel mio letto in posizione fetale, non avevo ancora sperimentato quella posizione là. Sì, anale. Prima che il colore lilla di Rossella non mi fosse bruciante ogni innocenza romantica. Lei, troppo ardimentosa, focosa e lussuriosa, scarnificò ogni santità e mandò a troie ogni mia, mentale e non, sanità.

Che sbaglio orrendo. Che botta devastante.

Ecco cos’è successo. Questo maledetto sesso. Lei invero non si chiamava Rossella ma era tanto bella, al che il mio uccello dapprincipio ne godette di fottuto giovamento, quindi la mia anima fu inculata e spogliata d’ogni residua, sin a quel momento addomesticata giovinezza immacolata, priva di ogni sessuale giustezza stuprata.

Fu uno schifo, diciamocelo.

Da allora, presi più coscienza e più cosce. Eppure, parimenti a questo venir più… dentro la vita apertasi e spalancatasi al mio inveirle sofferto ma soprattutto erto, subii un contraccolpo psicologico di natura antologica e forse ciclopica. Forse solamente ecologica. Più a contatto con la natura, ah ah.

Da nano onanista ecco che diventai un comune uomo fancazzista nel senso letterale del termine. E tutte volevano farsi l’affare mio.

Sì, oltre a volersi fare quello, attentarono persino alla verginità del mio cuore con inusitata, scriteriata mancanza di pudore. Con lordezza, malizia e scostumatezza. Senza neppure mestizia! Deflorandolo, mangiandoselo vivo, al sangue insomma, ficcandolo con cattive insinuazioni, obbligandomi ad ascoltare oscene canzonette d’amore e trattandomi da pupazzo con una chiarissima faccia da cazzo come Mickey Rourke ai minimi storici. Cioè quello di 9 settimane e ½.

Indubbiamente uno che fa la sua porca fig(ur)a, come si suol dire ma che, pur di accontentare la passerona, si riduce ad amare Pretty Woman.

A te, donna, piace che mi piaccia questo film? Sì, ti piaccio di più se mi piace? Allora me lo faccio… piacere.

Che vergogna indicibile. Inenarrabile.

Ma io, senza peli sulla lingua, voglio narrarvi tutto per filo e per segno. Senza più seghe di mezzo. Su, non facciamoci i pompini a vicenda, come sosteneva Mr. Wolf. Un vero lupo di mare…

Non ci sono più cazzi che reggano. Questa vita è una gatta da pelare.

Sempre incasinata.

Era meglio quando stavo giorno e notte in casa. Incassato, anche incazzato ma almeno felice. Sconclusionato ma non ustionato.

Ora, ecco che spunta uno che scopo, no, che scopro… mi segue da tempo. È un mio fan.

Sì, è Glenn Close di Attrazione Fatale versione bisex. Certo che Adrian Lyne è sempre stato un bel porcello. Vedi che Richard Gere torna? Sì, gira e rigira, è tutto un giro di prostituzione anche attoriale.

Unfaithful – L’amore infedele. E non fatemi andar a parare su Diane Lane. Oh, mio dio. Qui parliamo di un pezzo da novanta, anzi, da mettere anche a 360 gradi. Gradisca!

Io non mi ricordo niente di quello che scrivo e faccio. Quando scordo, ad esempio, le chiavi della macchina, telefono a questo mio estremo ammiratore e gli chiedo dove le avevo dimenticate. Le chiavi!?

Lui di me non sa solo vita, morte e miracoli ma mi ha proposto addirittura di girare assieme a lui un porno.

Mi ama alla follia. Vuole denudarmi e sputtanarmi completamente. E io invece voglio solo denunciarlo. Ah ah.

E dire, cazzo, che ero stato così meticoloso, mi ero apposta ammalato di fobie sociali, di schizofrenie allucinanti, di depressioni galoppanti e impotenze di ogni tipo e topa. Per rifuggire dal porcile e dalla toppa, patta, persino da Patty. Cazzo, Patty non è male. Ah, quando pattina, lascio stare questa vita in pantofole, con le pattine, e mangio la sua patatina.

Ma avete fatto di tutto per fottermi.

Siete proprio dei figli di puttana.

Ah ah.

Andate a farvelo dare in quel che so io e sapete voi. Ma che sapete? Una beneamata minchia.

Che Genius che sono!

L’unico genio che riesce a fottere tutti e tutte ma soprattutto come incula sé stesso nemmeno questo.

 

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di Stefano Falotico

L’ultimo dei maschilisti, forse l’unico maschio ancor vivente, inculato, fottuto, a castrazione di ogni vostro coglione


27 Nov

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Sì, una delle scene secondo me migliori della storia del Cinema è quella in cui Michael Douglas, in Basic Instinct, dopo essere stato arrapato dall’accavallamento, appunto, sto(r)ico di Sharon Stone, che all’epoca era allo zenit della super gnocca liscia come il burro, rincasa e ad accoglierlo vi era un’altra patonza esagerata, Jeanne Tripllehorn. Una donna che ti prosciuga ma che sa esser sciolta come Waterworld. Michael, un lupo imbattibile, ancor sconvolto da quell’eccitamento sensoriale dovuta alla figa bestiale di Sharon, senza motivo afferra Jeanne, le strappa tutto e la sodomizza di brutto.

Perché, come si suol dire, gli tirava il culo. Una delle mie scene must che d’adolescente mi scioccò quanto me l’indurì più delle zoccole sceme che vedo oggi in giro. Sì, le donne di oggi, imborghesite, son tutte da mandare a cagare. Odiano gli uomini e li considerano tutti falliti. Uomini, ahinoi, son finiti i tempi in cui potevamo essere degli orgogliosi, veraci falli. Eppure io sono un Falò.

La dovrebbero finire con lo sbandierare il femminismo. L’uomo è nato per essere un bel porcello e non lo si può castrare in moralismi fetidi e più puzzolenti dei piedi delle telegiornaliste. Sì, queste sinistroidi-destrorse tutte ben vestite che han leccato talmente tanto da essere diventate un mezzobusto.

A queste manca la materia prima robusta.

Il cosiddetto ciddone. Il ciddone, come già vi dissi, è quel muscolone situato in mezzo alle virili gambone che, se provocato a dovere, diventa grosso grosso come Schwarzenegger.

L’uomo ne va fiero e mi par giusto non inibirlo.

Sì, le donne sognano il principe azzurro. Ah, rimpiango i tempi in cui sognavano solo di essere principesse sul pisello. Tempi in cui stavano in casa a far la sfoglia, a sfogliare una rivista, a preparar la cena e ad aspettare il marito che le fornicasse dopo essere arrivato alla frutta.

Poi, si misero in testa la parità dei sessi. Qualcosa di nefasto per l’umanità e per la società.

Al che, abbiamo tutte queste donnette, figlie di Madre Teresa di Calcutta, che si son diplomate alle magistrali e già distorcono i poveri bambini con le loro educazioni cattoliche da Jodie Foster di The Dangerous Lives of Altar Boys.

Sì, ah ah, in effetti il femminismo osceno è stato spronato da Jodie Foster. In Taxi Driver faceva la prostituta che voleva essere liberata dall’Harvey Weinstein, no, Keitel di turno, in Sotto accusa denunciò, vincendo l’Oscar, i manigoldi da bar perché la stuprarono dopo che praticamente, seminuda, gliela offrì su un piatto d’argento? No, su un flipper, con tanto di palline e “segnapunti”. Un film orribile, peraltro, a prescindere dal moralismo di fondo.

Ne Il silenzio degli innocenti, invece, si capisce lontano un miglio che vuole ciucciarlo ad Hannibal Lecter, l’unico uomo che lei stima perché lui non è un’ipocrita, ed è cattivissima contro Buffalo Bill. Come si suol dire, gli strappa le palle a morsi di “grilletto”.

In Contact, preferisce la new age a quel pezzo di manzo di McConaughey e, infatti, uno così lei se lo sogna e vede col telescopio. Si dice col microscopio? Binocolo, mio occhialuto? Ah sì, insomma, non se lo scopa ma le stelle sposa. Bello, eh?

In Nell, addirittura, stufa degli uomini in generale, è mezza muta. Si chiama autismo schizofrenico dovuto a un alterato rapporto con la sua natura di donna repressa che fa la selvaggia perché è lesbica e Liam Neeson non glielo darebbe mai. Oh, Liam Neseson l’avete visto bene? È alto più di un metro e novanta. Deve avere un ciddone mostruoso. E di una come Jodie non sa che farsene.

In Inside Man, Denzel Washington, insomma, uno dei Tartufoni Motta più dotati del mondo, la corteggia di brutto. Lei gli accavalla le gambe e fa la superiore. Ma quale superiore. È un’inferiore, una da Dio minore. Questa è timidissima. Conosco donne che pur di venir leccate da Denzel, si farebbero suore.

Poi, Il buio nell’anima. Altro tremendo film giustizialista molto femminista. Lei viene aggredita e diventa Charles Bronson de Il giustiziere della notte.

Oh, cazzo. Attenti a una così. Anche se non l’aggredisci ma te la scopi, è capace che poi diventa Glenn Close di Attrazione fatale.

E torniamo a Michael Douglas.

Un uomo che avrei visto bene al posto di Waltz in Carnage. Ho detto tutto.

 

Insomma, dopo vent’anni di rotture di coglioni, io non sono cambiato per niente.

Sono la solita testa di cazzo di prima. Anche peggio.

Prendetevelo nel culo!

Sì, basta. Siete tutti dei coglioni. Uomini e donne.

Io sono il re della foresta.

 

Se non ti sta bene, ti starà di pene. Pene a volontà!

 

 

di Stefano Falotico

Il fatto che un uomo e una donna non possano rimanere solo ottimi amici è una balla messa in giro dai maniaci sessuali


16 Nov
FATAL ATTRACTION, Glenn Close, Michael Douglas, 1987, (c) Paramount

FATAL ATTRACTION, Glenn Close, Michael Douglas, 1987, (c) Paramount

ABOUT SCHMIDT (2002) Kathy Bates, Jack Nicholson Ref: FB Supplied by Capital Pictures *Film Stills - Editorial Use Only* Tel: +44 (0)20 7253 1122 www.capitalpictures.com sales@capitalpictures.com (f/sd013)

ABOUT SCHMIDT (2002)
Kathy Bates, Jack Nicholson
Ref: FB
Supplied by Capital Pictures
*Film Stills – Editorial Use Only*
Tel: +44 (0)20 7253 1122
www.capitalpictures.com
sales@capitalpictures.com
(f/sd013)

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Sì, esistono molte dicerie e luoghi comuni duri da sfatare. E molte fate che te lo fanno diventare duro, difficili da stantuffare.

Sì, è così.

A parte gli scherzi. Credo ad esempio che Pasolini fosse davvero un intellettuale molto avanti. Ma che sparasse molte stronzate. E la sua anima non è che fosse lindissima. Sì, in quelle brughiere, fra quei cespugli Pier Paolo rinnegava il suo porcile e diventava un porcospino.

Questo va detto per dovere (im)morale. Eppure, Pier Paolo, con viso smunto e cristologico, criticava aspramente la società borghese, scopandosi i ragazzini proletari.

Ecco, una delle più grosse stronzate, ahinoi attecchita nella testa della gente e nel testosterone, è che gli uomini non possano essere amici delle donne. E viceversa.

Sì, secondo la maggioranza della gente, un uomo e una donna non saranno mai davvero amici. E aggiungo io: perché non possono esserlo per la pelle? Ah ah.

Sì, mi trovavo l’altra sera, dopo aver succhiato un brodino coi passatelli, a discettare di tal tematica con una che voleva la imbrodassi e la farcissi come il ripieno dei tortellini.

Ma non la intortai e preferii mangiarmi tre torte. Leccandomi i baffi.

Sì, lei sosteneva che un uomo, per quanto inizialmente o molto “a lungo…” possa sembrare amico di una donna, per quanto possa apparire sessualmente poco interessato a colei a cui confida i suoi intimi segreti, prima o poi, anche se tal lei è un cesso osceno, se l’inchiappetterà bellamente, tradendo ogni patto d’amicizia e trovandosi, da solo che era a tavola, con due piatti e forse anche di più, per via dei figli che potrebbero scaturire e venir partoriti dall’attrazione tardiva eppur fatale. Dunque, spermatozoica nell’ovularla fetale.

Ecco, chi partorisce queste troiate?

Io sono amico, ad esempio, di moltissime donne. M’intrattengo in interminabili conversazioni telefoniche con loro, quando la notte si fa dolcemente buia e, sdraiato a letto, apro a esse il mio cuore. E la patta dei pantaloni. O forse rovino il pigiama, ben stirato, sì, le lor amabili chiacchiere indubbiamente me lo rendono tirato, dunque me lo tendono di cavallo con mio adirato nitrito. Perché so che, mentre parlano con me, il marito ha la sua testa fra le loro gambe.

Sì, può esistere l’amicizia fra un uomo e una donna. Certamente. Posso giurarvelo. Posso mettere la mano sul fuoco che sia così. E anche le mie dita bollenti nei vostri buchi sacri, lo so, già ardenti.

Può essere! Soprattutto se il marito non sa che la sua donna ha un amico che la rende più felice di come sta a pecora con lui.

Comunque, sostanzialmente, io ho in verità una grande amica donna. È Kathy Bates, ma non l’ho mai incontrata dal vivo.

E le altre che non sono solo tue amiche? Nemmeno quelle. Ah ah.

E qui potrei anche mentire. Ma si sa, il mio naso si allunga mentre qualcosa forse s’ingrossa. Quando mi tradiscono. E m’incazzo.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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